Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
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La sindrome di DOWN non è una malattia. Le persone con la sindrome di DOWN non cercano una medicina,vogliono solo essere trattate come tutti gli altri!!!
Il 93% dei contatti non copierà questo messaggio... ma spero che tu che ora stai leggendo voglia far parte del restante 7% che metterà questo messaggio nella sua bacheca...
ENYA - MAY IT BE
LA FRASE DEL GIORNO
Si dice che fino a quando si bestemmia si è vivi e che si inizia a morire guando si pronuncia una sola parola "DIO"
anonimo
Enca4
W. Allen
NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.
E' CHE NON VORREI ESSERE LI'
QUANDO QUESTO SUCCEDE.
W. Allen
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CANZONE
Che giorno è
E' tutti i giorni
Amica mia
E' tutta la vita
Amore mio
Noi ci amiamo noi viviamo
noi viviamo noi ci amiamo
E non sappiamo cosa sia la vita
Cosa sia il giorno
E non sappiamo cosa sia l'amore
Jacques Prévert
I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore.
Jacques Prèvert
DALLA - CANZONE
N. de Chamfort
CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO
PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?
PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:
NON RESTA CHE UN VERME.
N. de Chamfort
GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,
TUTTI SONO PADRETERNI
A. Karr
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Post n°357 pubblicato il 26 Maggio 2011 da enca4
In queste ultime settimane di propaganda elettorale ho avuto modo di seguire, molto attentamente, vari programmi televisivi con eminenti personaggi politici come ospiti; leggere giornali di diversa ideologia, seguire, anche qualche trasmissione radiofonica. Tutto questo perché volevo farmi un’idea più precisa possibile su chi riversare il mio consenso. Mi sono, per mia disgrazia, accorto però che i motivi che spingevano i vari partiti e partitini a richiedere un voto di fiducia agli elettori, erano, per almeno il 90%, uguale uno all’altro. Anche i programmi elettorali stipulati dalle varie forze politiche, che avrebbero dovuto indirizzare il consenso popolare verso l’uno o l’altro partito, o coalizione di partiti, erano, eccetto poche e insignificanti eccezioni, uguali tra loro. A questo punto sono entrato in una specie di crisi politica e ideologica. Il dubbio, amletico nel vero senso della parola, che non mi ha fatto dormire, è stato: Ma se tutti i partiti vogliono fare le stesse cose, che non hanno fatto, o fatto male, fino ad ora; se ogni candidato chiede la fiducia agli elettori per gli stessi motivi per cui la chiede il candidato di un’altra ideologia politica; se tutti ammettono, a malincuore sicuramente, che quello che hanno fatto fino ad ora, è stato insufficiente per i bisogni della popolazione; se tutti attaccano tutti; se ognuno di loro parla male dell’altro, a chi devo dare la mia preferenza? A nessuno, ho deciso. Infatti non ho votato. Voi direte: “ ma se tutti facessimo così non avremmo mai una stabilità economica ed amministrativa. Non daremmo mai una svolta politica, morale e sociale veramente decisiva e determinante per il futuro nostro e dei nostri figli.” Forse, ma dico forse, il vostro pensiero è quello giusto. Forse, ma ribadisco forse, è il mio, di pensiero, ad essere sbagliato. Ma riflettiamoci un attimo: se nessuno fosse andato a votare, non pensate che gli attuali nostri rappresentanti, almeno per una volta in vita loro, si chiederebbero dove hanno sbagliato? Si chiederebbero quali sono i veri bisogni dei cittadini? Fino adesso, almeno in questa tornata elettorale, tutto questo non è avvenuto. I problemi di Napoli, per esempio, sono problemi che ha creato la sinistra che ha governato la città negli ultimi anni, almeno così dice la destra dimenticando, però, che tante scelte sbagliate, tante promesse non rispettate, sono state fatte da loro. Il problema dell’immigrazione clandestina si è creduto bene di poterlo superare ammucchiando migliaia di persone, in condizioni igienico – sanitarie deplorevoli, per giorni e giorni nel campo di accoglienza di Lampedusa, con la promessa fatta, ma che mai si sarebbe potuta mantenere, di costruire un Casinò nell’isola. La lotta all’ultimo sangue, che a Milano si stanno facendo i due candidati, porterà, se vince la destra, all’eliminazione delle multe fatte agli abitanti della città. Anche se la cosa non è fattibile perché essendo le stesse già iscritte a bilancio, non possono essere più tolte a chi le ha ricevute. Ma questo non è un problema, basta non pagarle e tutto andrà a posto. Se il candidato sindaco della sinistra è stato in gioventù un appartenente a gruppi estremisti, che vuoi che sia, visto e considerato che almeno il 30 – 40% dei nostri deputati e senatori (in lettere minuscole) ha pendenze con la giustizia? Torino, invece, ha risolto i suoi problemi al primo turno elettorale. Non ci sarà bisogno di ballottaggi e di ulteriori liti. Meno male. La cosa grave, ma veramente grave, è che tutto questo ha allontanato ancor di più, come se ce ne fosse bisogno, la nostra classe politica da quelli che sono i veri e reali problemi. La Fincantieri afferma di voler chiudere gli stabilimenti di Castellammare di Stabia e Sestri Ponente (2551 in piàù persone alla ricerca di un lavoro); il 50% dei pensionati in Italia deve vivere con meno di 500 Euro al mese; Bossi chiede lo spostamento di Ministeri al nord (con la speranza che il Trota, suo figlio, trovi almeno un posto di usciere, visto il grado di intelligenza che ha); le multe comminate alla RAI dalla commissione di vigilanza, chi le paga?; la Ferrari che non vince più un Gran Premio e, per ultimo, ma non ultimo, il mio oroscopo che mi dice che i prossimi giorni saranno per la maggior parte negativi. Basta tutto questo per non votare? Io penso di si. Penso che sia più che sufficiente. Dimenticavo la guerra in Libia; la catastrofe nucleare in Giappone; la piaga sempre più purulenta della droga; tutti i nostri giovani che non hanno lavoro; il fatto che almeno il 40% di chi non lavora, non cerca neanche più di farlo, tanto sa che non riuscirà più ad occuparsi stabilmente; il fatto che nella sola Roma ci siano migliaia e migliaia di sentenze emesse dai vari Giudici di Pace, ma non ancora iscritte a ruolo, e pertanto con i protagonisti ancora in attesa di sapere cosa debbono fare; che nel nostro Paese una persona su quattro, il 25% è a rischio povertà; che una donna su quattro che lavora rischia di perdere il posto in caso di maternità; che … è meglio io mi fermi qui, tanto sono cose che tutti conosciamo molto bene ed è inutile per me ripetermi. Mi fermo. Mi è venuta voglia di smuovere la paglia del fienile dove ho nascosto, tanto tempo fa, come Don Camillo e Peppone, un bel mitra risalente alla seconda Guerra Mondiale, ma ancora perfettamente funzionante, e cominciare a fare, veramente piazza pulita. Ma dopo chi prenderà il posto di chi non ci sarà più? Enrico
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