Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
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La sindrome di DOWN non è una malattia. Le persone con la sindrome di DOWN non cercano una medicina,vogliono solo essere trattate come tutti gli altri!!!
Il 93% dei contatti non copierà questo messaggio... ma spero che tu che ora stai leggendo voglia far parte del restante 7% che metterà questo messaggio nella sua bacheca...
ENYA - MAY IT BE
LA FRASE DEL GIORNO
Si dice che fino a quando si bestemmia si è vivi e che si inizia a morire guando si pronuncia una sola parola "DIO"
anonimo
Enca4
W. Allen
NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.
E' CHE NON VORREI ESSERE LI'
QUANDO QUESTO SUCCEDE.
W. Allen
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Che giorno è
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Noi ci amiamo noi viviamo
noi viviamo noi ci amiamo
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Jacques Prévert
I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore.
Jacques Prèvert
DALLA - CANZONE
N. de Chamfort
CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO
PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?
PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:
NON RESTA CHE UN VERME.
N. de Chamfort
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A. Karr
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Post n°324 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da enca4
E’stato bello fino ad ora, ma adesso basta. Chiudo il blog. Non pubblicherò più niente, ne di mio ne di altri. E’ passato quasi un anno da quando ho iniziato a dialogare prima che con voi, amici miei, con me stesso. E’ stato un anno in cui, anche grazie al vostro aiuto, sono riuscito, almeno in parte, a guardarmi dentro in modo neutrale e non condizionato dal fatto che critiche, esami, valutazioni, e giudizi erano da me rivolte a me stesso. Voi, tutti voi, mi avete fatto capire quanto sia importante avere degli amici con cui parlare, dai quali ricevere consigli, suggerimenti e stimoli. Però, adesso, quello che io, all’inizio, consideravo un gioco, ma che con il tempo si è invece dimostrato un impegno da mantenere costantemente, è finito. Il gioco è finito. Non ho, all’infuori che Dio come testimone, nessuno che può farvi capire quanto mi dispiaccia aver preso questa decisione, ma devo fare quanto ho detto. Se voglio salvare il rapporto sentimentale che mi lega a chi voi sapete, devo dimostrarle che si vive anche senza il blog. Nella mia vita, piena di errori, una cosa giusta sono certo di aver fatto, ed è quella di aver messo al primo posto nei miei pensieri, nelle mie azioni, nei miei intendimenti, le persone che ho amato e che amo. Nonostante ciò sono solo. Mi sento solo. Mi sento inutile, quasi un ostacolo a chi mi sta vicino. Ed io non voglio esserlo. Non sto scrivendo queste cose per il gusto, poi, di sentirmi dire: “Non farlo; ci servono i tuoi post; fa bene anche a noi leggerti”, e così via, come è sempre successo quel paio di volte in cui ero intenzionato ad abbandonare. Non mi interessa essere lodato. Non sono un “vanitoso”, come mi è stato detto da chi non avrebbe mai dovuto dirlo. Sono un uomo con i suoi problemi, i suoi pregi, i suoi difetti. Ma sono un uomo leale e sincero, questo tengo a dirlo. Con qualcuno di voi ci siamo scambiati i numeri telefonici, spero che avremo modo di sentirci, almeno qualche volta. Chi, invece, vorrà avere il mio numero, me lo potrà chiedere con un messaggio e sarà mio impegno comunicarglielo. Per questo motivo lascerò aperto il blog ancora per qualche giorno, per darvi modo, se lo vorrete, di mandarmi un messaggio al quale risponderò sicuramente. Un’ultima cosa, il 15 Febbraio dell’anno passato avevo aperto con un post che poi dette anche il titolo al mio blog: “Il Mondo Che Vorrei”. Chiuderò il blog pubblicando un ultimo post tra oggi è domani, dal titolo “Il Mondo Che Avrei Voluto”. Vi abbraccio forte e vi faccio un’ultima confessione. Con voi non ho mai mentito, e non mento certo adesso. Nello scrivere queste parole ho una profonda tristezza dentro di me. Sto piangendo perché so che mi mancherete molto. Enrico
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