Creato da ferrarazzo il 15/09/2008
Si tratta di riflessioni su avvenimenti e fatti che accadono quotidianamente su cui ritengo valga la pena di soffermarsi

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Corsi e ricorsi storici in Cina

Post n°2093 pubblicato il 04 Giugno 2012 da ferrarazzo
 

Da Lastampa.it:

NEWS

4/6/2012
Weibo blocca emoticon e dissidenti nell'anniversario di Piazza Tiananmen
Mentre Twitter allarga gli orizzonti la controparte cinese si conferma sempre più il lato oscuro dei microblog
ANTONINO CAFFO
Twitter ha inviato gradualmente una email a tutti i suoi iscritti informandoli sui cambiamenti introdotti nell'ultimo mese. Dalla sezione “Scopri” alla traduzione in altre lingue fino all’invio settimanale di una email con le notizie e gli elementi più interessanti postate dalle connessioni sul social network. In particolar modo l’ultima opzione permette di seguire i trend più interessanti anche postati dagli utenti che non si seguono; di fatto la vera svolta verso un futuro sempre più orientato alle news globali. Stupisce allora che il Twitter cinese, la piattaforma Weibo, stia continuando ad espellere utenti e contenuti considerati lesivi dell’immagine della nazione.

Più che l’eccessivo controllo in sé (ricordiamoci che Weibo nasce come social network di Stato con un chiaro scopo di monitoraggio da parte delle autorità governative), sorprende come i regimi autoritari abbiano cominciato a prendere sul serio il potere del web nel creare e smuovere coscienze e stati d’animo.


Nell'anniversario delle proteste di Piazza Tienanmen, uno degli eventi più controversi della storia cinese, Weibo ha deciso di prendere delle precauzioni alquanto discutibili. Lo stato non riconosce l’evento che 23 anni fa ha sconvolto il mondo ed era quindi molto probabile che i blogger cinesi avrebbero preso d’assalto il web per esprimere le loro opinioni in merito. La censura è cominciata durante il fine settimana quando il social network ha deciso di disattivare l’emoticon a forma di candela adottato per i messaggi riguardanti Tiananmen. Il simbolo è quello utilizzato comunemente in Cina, ma anche in altre parti del mondo digitale, per esprimere il cordoglio nei post pubblicati ed è per questo che il sito ha preferito impedire che potesse essere utilizzato in occasione dell’anniversario. Come risposta alla rimozione dell’emoticon a forma di candela, gli utenti avevano deciso di utilizzare la fiamma olimpica (che le assomiglia) e per questo Weibo si è vista "costretta" a bandire dalle proprie pagine anche il simbolo dei Giochi Olimpici di Londra 2012.


Ma il blocco digitale riguarda anche altro. Il team di sicurezza di Weibo ha escluso dai risultati di ricerca del motore interno i termini “candela” , “sei quattro” (4 giugno), “23” (l’anniversario) e “non dimenticare” per evitare agli utenti di trovare i messaggi che contengono tali termini. Non potendo escludere tutte le potenziali parole associate all'evento si è quindi deciso di limitarne la ricerca così da rendere i post su Tiananmen parzialmente invisibili al resto del mondo.


La censura ha toccato il suo culmine quando un utente di Weibo, Liu Yuan, ha riferito di essersi visto cancellare l’account dopo aver chiesto informazioni sulla rimozione dell’emoticon a forma di candela. Tuttavia Weibo non è il primo social network vittima della censura “storica” cinese. Nel 2010 il governo aveva bloccato Foursquare dopo che un gran numero di utenti aveva cominciato a fare check-in proprio a Piazza Tiananmen in occasione del 21esimo anniversario delle proteste. Da quel giorno Foursquare è inaccessibile per tutti gli utenti cinesi.


 
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