La Procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare il procedimento che vede indagato il giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon per peculato d'uso in relazione all'utilizzo improprio dell'auto di servizio da parte della moglie, per trasferimenti in città e trasferte fuori Roma, in assenza del marito.
Il procuratore aggiunto Paolo Ielo ha motivato la sua richiesta tenendo conto della nota con la quale la Consulta ha comunicato che è solo dal 21 marzo scorso che è entrato in vigore il nuovo regolamento che non prevede più l'uso a terzi (consentito prima di quella data secondo l'interpretazione vigente) dell'auto blu che viene assegnata ai giudici.
Il precedente regolamento della Corte Costituzionale era infatti vigente dal 1979, e da tempo era in atto l'iter per modificarlo: la vicenda che ha coinvolto il giudice Zanon ha dato un'ulteriore spinta per arrivare alla delibera, perfezionata lo scorso 21 marzo, che introduce nuove regole, non solo sull'uso dell'auto, ma su vari altri punti dell'organizzazione di Palazzo della Consulta.
Tuttavia per rispetto dell'etica istituzionale e della funzione che ricopro, nonché per il rispetto che porto verso il Presidente della Corte Costituzionale, ho ritenuto di presentare le mie dimissioni".