Un blog creato da alinaaltieri il 21/06/2006

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« Alina (pardon, Alice) ne...Conosciamoci meglio »

Felicità ed economia

Post n°15 pubblicato il 20 Luglio 2006 da alinaaltieri

Scusate ma ogni tanto rifletto sulla cosiddetta "scienza triste", cioè l'economia. Anche perché bene o male la devo studiare. Domandina sciocca e banale: ma i soldi fanno la felicità? Sento un coro di sì che mi stordisce. Calma, ragazzi!

Pensiamo al tempo che la gente sacrifica per raggiungere gli obiettivi pecuniari a spese della stessa qualità della vita familiare, personale e culturale che spera di migliorare! La competizione tra le persone, gli stimoli individualistici del possedere, dell'emulazione, alla fine snaturano la nostra vera essenza. Gli eventi che più sono utili a dare significato alla nostra vita e, quindi, a renderci felici non sono quelli legati alla soddisfazione dei nostri desideri quanto alla possibilità di soddisfare quelli degli altri.

Eppure, continuiamo a vivere cercando soluzioni egoistiche. Schiave dello shopping, delle griffe. Come sia l'unico modo, in mancanza di altri valori, di distinguersi dalla gente, per paura di finire nella massa informe e indistinta.

Sono proprio assurdità? Non so. Due economisti dell'università di Oxford credono che il consumismo in chiave competitiva e di ostentazione danneggi gravemente la salute della società. Complimenti, ci sono arrivati! E adesso?  

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Commenti al Post:
leomonopoli
leomonopoli il 21/07/06 alle 06:06 via WEB
Attualmente ho speranza in una sorta di visione politica ed economica di tipo eclettico, nel senso che prende alcuni contenuti di sinistra e altri di destra e ne fa una sintesi. Gli imprenditori vogliono un mercato del lavoro flessibile, ciò significa che scelgono loro chi assumere e per quanto tempo. Va benissimo, per me, a patto che si assicuri una effettiva indennità di disoccupazione per quanti non lavorano e per il tempo in cui non si lavora; comprendendo non solo chi ha già lavorato, ma anche - a maggior ragione -chi non ha mai lavorato (non necessariamente un incapace, può trattarsi anche di un "outsider", uno cioè che non accetta di sottomettersi al sistema o ne viene escluso per varie ragioni). Non sono soldi che lo Stato spenderebbe male, anzi! Infatti i beni più preziosi non sono tanto quelli materiali (ormai facilmente producibili con le macchine) ma quelli immateriali (cioè i modelli creativi, oltre alla cultura che fa maturare). Ebbene, immagina tutti quelli che non lavorano, per il tempo in cui non lavorano, partecipare a forum, blog o quant'altro in Internet e fare ciò che stiamo facendo noi adesso, ognuno nel suo campo, si intende... Non sarebbe meraviglioso? Se è vero che ciascuno di noi può portare il suo contributo creativo... E non c'è solo Internet! Pensa al volontariato quanto bene può fare... Speriamo che i tempi maturino per questo cambiamento epocale! ciao da Leo
 
 
alinaaltieri
alinaaltieri il 26/07/06 alle 10:33 via WEB
Nel tuo intervento ci sono sollecitazioni particolarmente interessanti, come sempre. Presuppongono una società più matura che forse ancora latita. Meriterebbero una riflessione approfondita e una completa rivisitazione del concetto di utilità economica... Per ora mi fermo qui. ciao Leo! Alina
 
ErmaAnima
ErmaAnima il 21/07/06 alle 11:25 via WEB
Pochi Soldi Creano Problemi, Tanti Soldi Creano Problemi! I soldi sono importanti quanto sono considerati nell'ambiente in cui si vive, I soldi dedicati all'esteriorismo sono fortemente dipendenti dall'ambiente e dalle regole sociologiche in cui si vive. Credo che se i soldi vengano utilizzati al fine della libertà di noi stessi e delle persone con cui viviamo sia la cosa migliore, essere schiavi di un qualche cosa è sempre la formula sbagliata, consumismo compreso. Voglio comprarmi una lavatrice (buonina ma rotta), basta che gli ammortizzatori siano buoni e gli ingranaggi del cestello siano in ottimo stato, (max 10-20 €), metterci qualunque cosa mi venga in mente più un computer per fare qualsiasi tipo di programma di lavaggio, più sistema di dosaggio automatico ammorbidenti, aditivi, ecc.. ecc.., più sistema di raccoglimento acqua di scarico che in una seconda parte possa lavare cenci e cose varie. Quindi preferisco il reciclaggio che il consumismo, il consumismo rende meno intelligenti, il reciclaggio stuzzica l'intelligenza e l'indipendenza di una persona o di un gruppo di persone.
 
 
ErmaAnima
ErmaAnima il 21/07/06 alle 11:25 via WEB
Dimenticavo, Saluti Saluti Saluti ErmaAnima ^_^
 
 
alinaaltieri
alinaaltieri il 26/07/06 alle 10:42 via WEB
Come facciamo a sapere se siamo o meno schiavi di qualcosa? I soldi, senza definirli come si fa di solito, sterco del diavolo, hanno proprio questo potere: di ingannare e condizionare. Bisognerebbe disprezzarli, ma di solito chi lo fa è colui che ne ha tanti e sa che, bene o male, non gli mancheranno mai. Gli altri hanno paura perché senza di essi potrebbe significare essere emarginati, ignorati... Riciclare? Perché no. Potrebbe essere una risposta corretta al consumismo becero dei nostri tempi. PS. vedo che sei un esperto di lavatrici? Hai qualche consiglio da darmi per i "capi" delicati? ;-))
 
lobos85
lobos85 il 21/07/06 alle 12:13 via WEB
ciao!!! vieni a votare anche tu sul nostro Blog!! c'è un simpatico concorso di bellezza fra 8 maschioni!!! scegli il più bello! c'è anche un premio in palio!! vai sulle tags "Mister Dabbenet - il concorso -" e "concorso Mr Dabbenet"per vedere le foto dei partecipanti e vota poi sull'ultimo messaggio pubblicato!!! tutto su http://blog.libero.it/davidesarli
 
 
alinaaltieri
alinaaltieri il 26/07/06 alle 10:45 via WEB
Ho visto il blog. Molto simpatico! Devo dire che il "rino" è quello che mi ha colpito di più Alina
 
elw00d
elw00d il 21/07/06 alle 14:53 via WEB
beh sai alla fine speriamo che si cominci a pensare prima che c'e' dentro il cervello non la griffe che firma la borsetta o la cravatta.
 
 
alinaaltieri
alinaaltieri il 26/07/06 alle 10:48 via WEB
Speriamo davvero! Il cervello pieno di griffe sarebbe una cosa triste. Rifacendo il verso a Cartesio: "Griffo ergo sum" Alina ti saluta
 
progredio
progredio il 21/07/06 alle 22:29 via WEB
ho appena rifiutato un premio aziendale, e sono felice !
 
 
alinaaltieri
alinaaltieri il 26/07/06 alle 10:52 via WEB
Ma perché hai rifiutato un premio aziendale? Tutto ciò che le aziende danno, anche se sotto forma di generosa elargizione, conviene prenderlo. Altrimenti se lo dividono tra i "vertici". E, ti assicuro, quelli non ci rinunciano mai! Credo che saresti stato felice lo stesso! Alina. (ti ho sorpreso?)
 
   
progredio
progredio il 27/07/06 alle 22:48 via WEB
''di mille voci al sònito mista la sua non ha''
 
     
alinaaltieri
alinaaltieri il 28/07/06 alle 17:58 via WEB
Mi scuso per essere stata eccessivamente prosaica. Di fronte alle tue posizioni ideali non posso che essere d'accordo, caro Progredio. Basta non finire sempre... "nella polvere". :-)
 
king_eddie
king_eddie il 27/07/06 alle 10:10 via WEB
In realtà l'economia non è una scienza triste, solo che spesso viene presentata con formule matematiche tralasciandone l'anima filosofico-sociale che aveva nel 700, forse per paura di ciò che ne ha tratto Marx. Comunque l'economia misura il benessere comunque inteso, non solo i soldi. Solo che per semplificare e per non infastidire i monopolisti si fa finta di niente. Ma all'estero ci sono economisti molto interessanti e chiari, come Perkins
 
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