A SOPHIE
Anela a stringerti forte forte
ma una vitrea calotta ti separa da lei.
Lei è la tua mamma
ma tu non puoi ancora saperlo
perché non hai ancora sentito
il calore delle sue braccia
non hai ricevuto il suo nutrimento
non può neanche cullarti mentre piangi
Lei può solo guardare
attraverso questa brattea di vetro
il tuo corpicino inerme
cinto da tubi e squarciato da tagli.
Lotta piccola Sophie
perché sei il dono più bello
che Dio potesse concederle.
Vivi dolce Sophie…
t’insegnerà lei a meritare e
ad apprezzare la vita che ti è stata data!
SOLO PER
Solo per un suo sorriso
Tutto quello che ha fatto
Notti insonni passate a studiare per essere sempre il primo della classe
Tutto quello che ha costruito
Un lavoro precario, frustrante e scarsamente remunerato
Solo per una sua carezza sul suo viso
Tutto quello a cui ha rinunciato
L’amore perché mai nessuno è alla sua altezza
o forse perché non si sente all’altezza di poter essere amato
Solo per il calore di un suo abbraccio
Tutto quello che non ha detto
Notti insonni passate in compagnia della sofferenza logorante
di una vita vissuta in funzione della sua costante approvazione
e del pensiero allettante di iniziare a vivere il II atto della sua vita
pensando più alla sua felicità che a cosa fare per non deludere lei, sua madre!
LA BAMBOLA STONATA
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Post n°33 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da valerie09
Parla, non chiacchierare. Cerca la pace interiore e non quell’isolamento che è rifiuto di comunicazione. Nel mondo, parole ambigue sono usate per confondere. Nella casa di preghiera il silenzio è recupero del gusto di vivere, è ricerca del meglio di sé, è riscatto della propria bellezza. Cerca la solitudine davanti al Santissimo che inonda l’ascoltatore di armonie divine. Allora la notte non ti farà più paura perché la Parola aggiungerà Vita alla vita e darà senso al sogno di un’alba radiosa. Nella quiete nutri il desiderio di sconfiggere parole menzognere e di abbattere i muri d’odio. Spudorato chi infrange il proprio e l’altrui silenzio. Pudico chi si ammanta del mistero per riservare il suo corpo a chi ama. E parla solo al momento opportuno, sussurrando: “Ti voglio bene”. Non moltiplicare le parole ma usane una sola: AMORE. AMORE per te stesso: solo se ti ami riuscirai ad amare gli altri, dopo aver messo a tacere l’egoismo che ti rende sordo all’altrui implorazione d’amore. AMORE per questa umanità che sarà salvata dalla preghiera prima ancora che dalla tua lotta contro le ingiustizie. AMORE per i poveri dai quali imparerai a vivere, pago del sole, di un pezzo di pane e della gioia di un abbraccio. AMORE per gli amici, eco della Parola che si fa corpo in questi “angeli” mandati ad animare i Silenzi, a formare un coro stupendo diretto dal più grande dei maestri: Cristo! (Padre Valentino Salvoldi www.salvoldi.org)
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