A SOPHIE
Anela a stringerti forte forte
ma una vitrea calotta ti separa da lei.
Lei è la tua mamma
ma tu non puoi ancora saperlo
perché non hai ancora sentito
il calore delle sue braccia
non hai ricevuto il suo nutrimento
non può neanche cullarti mentre piangi
Lei può solo guardare
attraverso questa brattea di vetro
il tuo corpicino inerme
cinto da tubi e squarciato da tagli.
Lotta piccola Sophie
perché sei il dono più bello
che Dio potesse concederle.
Vivi dolce Sophie…
t’insegnerà lei a meritare e
ad apprezzare la vita che ti è stata data!
SOLO PER
Solo per un suo sorriso
Tutto quello che ha fatto
Notti insonni passate a studiare per essere sempre il primo della classe
Tutto quello che ha costruito
Un lavoro precario, frustrante e scarsamente remunerato
Solo per una sua carezza sul suo viso
Tutto quello a cui ha rinunciato
L’amore perché mai nessuno è alla sua altezza
o forse perché non si sente all’altezza di poter essere amato
Solo per il calore di un suo abbraccio
Tutto quello che non ha detto
Notti insonni passate in compagnia della sofferenza logorante
di una vita vissuta in funzione della sua costante approvazione
e del pensiero allettante di iniziare a vivere il II atto della sua vita
pensando più alla sua felicità che a cosa fare per non deludere lei, sua madre!
LA BAMBOLA STONATA
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Post n°36 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da valerie09
Custodire e uscire di scena, esserci e sparire, presenza e discrezione, vigilanza e pudore. Farsi da parte è la legge dei padri. Anche se non ricordiamo più nemmeno quanto tempo sia passato da quando ci siamo allontanati, il Padre non smette di sperare nel nostro ritorno. Il Padre è sempre pronto ad accoglierci, nonostante i casini che abbiamo combinato, nonostante il male commesso rubando ai nostri fratelli, deridendoli, sfruttandoli, perseguitandoli, molestandoli, violentandoli o addirittura uccidendoli nel più crudele e straziante dei modi. Anche il figlio prodigo, dopo essersi allontanato e aver sperperato le sue ricchezze, quando ritornò da suo Padre si aspettava una sonora punizione, si era preparato un discorso di discolpa e invece è stato preceduto da un abbraccio affettuoso, da lacrime di commozione, da parole confortanti. La gioia di un figlio che ritorna è più forte del desiderio di vendetta. Se noi ritorniamo al Padre, veramente pentiti di tutte le azioni spaventose e vergognose che abbiamo commesso, il Padre sarà là per dirci: “Hai sbagliato” ma “Il perdono è più forte del tuo errore”. Sembra una follia, una dolce e incomprensibile follia, eppure il Padre ci aspetta a braccia aperte per farci sentire il calore del Suo amore e del Suo perdono. E’ proprio strana la Sua paternità, è impregnata di misericordia. Nel Suo abbraccio non c’è rabbia, non c’è risentimento. E’ un perdono che proviene da un cuore completamente libero dall'egoismo. Anche noi, figli derubati, derisi, sfruttati, perseguitati, molestati, violentati, dobbiamo diventare Padri e Madri misericordiosi. Dobbiamo arrampicarci sul muro della rabbia che abbiamo eretto tra noi e i fratelli che non ricambiano il nostro amore. Dobbiamo scalare il muro della paura di essere usati e feriti di nuovo. Quando riusciremo a vedere al di là del muro, potremo accogliere coloro che vogliono tornare, con la stessa misericordia con cui il Padre, accoglie noi. |
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