TEMPO SENZA TEMPO

DONNA: che cammina controvento in una vita senza tempo….

DONNA: con occhi profondi come oceani che specchiano il profondo blu stellato…

DONNA: che cambia pelle per amore ricambiato….

DONNA: che dona l'anima ... SA di non ritrovarsi a raccattarne i cocci sola in se stessa; nel tempo silente delle sofferenze mute…

DONNA: silente; fa ballare la propria anima sulla spiaggia al tramonto … affascinato, muto mi sorprendo, cogliere l'attimo…mentre lotta contro il proprio istinto..mentre passeggia nel proprio dolore a piedi nudi su cocci taglienti ed infuocati…mentre affronta onde che ad ogni mareggiata sono sempre più alte e minacciose….

DONNA: che ad occhi chiusi, ascolta una musica lenta che rende ancora più salate le lacrime…

DONNA: con orgoglio di nodo in gola…rinuncia alla felicità….

DONNA: con occhi di cuore, fotografa quegli splendidi ma così fugaci attimi in cui si sente abbracciata dall'amore…SA ... mantenerlo vivo e colorato per sempre…apro gli occhi di cuore; la vedo nell'istante …mentre dissemina briciole di se stessa lungo il percorso del treno colmo di vagoni impazziti…

DONNA: URLA rabbia muta, contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione…sorride di gioia a chi le vorrebbe donare vita…

DONNA: che non si ferma davanti a nulla, incidendosi per rinascere da ferite aperte che sanno sanguinare vita…

DONNA: che ha fatto un nodo ad ogni lacrima…sa, sente; c'è chi li scioglie…

NON so fermare cuore di DONNA: niente vale di più ... non so far piangere DONNA: .. ogni lacrima è un po' di lei stessa che se ne va…

NON so farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia….L'AMO… davvero…con tutto me stesso….la stringo e proteggo…lotto per lei…uccido per lei…piango con lei… per donarle il più bel raggio di sole….ogni giorno….che tenga sempre accesa la luce dei suoi occhi…. quella luce è speranza...è amore è puro, spirito è vento…

E' la più bella e splendente stella di qualsiasi notte…

Ti percepisco in me, sono rapito e affascinato, ti sento entrare violentemente in me, con la forza di
tutta la tua vita, di tutti i tuoi sentimenti, di tutte le tue gioie passate e presenti, che sono sempre brillanti in te, di tutte le tue sofferenze che sono ancora delle grosse nubi che sanno piovere sangue di te, di tutto ciò che ti ha reso così, così come sei ora, cosi come ti AMO, sento il tuo universo che parla dentro di me, sento la tua gioia tarpata nel pieno del tuo volo felice, le tue ali strappate sanguinano mentre cadi nel precipizio senza fine, sento che t'aggrappi a te stessa e trovi la forza di rialzarti, di rinascere a nuova vita e me la offri assieme a tutto ciò che t'ha reso così, portandoti a me, sento l'origine delle tue sofferenze antiche ma ancora presenti, stazianti nel tarpare il tuo volo, sento tutto ciò che c'è nel tuo universo, ed è tutto dentro di te, l'hai donato a me, l'hai deposto in me come solo tu sai fare, vuoi che chi sa sentire senta tutto ciò che sei, vuoi che il tuo universo sia conservato nell'intimo che lo sa accogliere, mentre voli libera con ali che sbattono rapide per rubare il tempo al tempo andato, spezzato, straziato, mi parlano tutti di te, sono dentro di me, di quanto sei infinita per loro, io li ascolto tutti rapito e affascinato dalla tua immensità, anche il tuo "albero" mi racconta, non c'è gelosia in nessuno, tutto ciò che è in te; sa quanto sei infinita, SO che non sai far mancare il tuo amore a niente e nessuno che hai accolto in te, mi sai accarezzare mentre guardi il tuo villaggio, mi sai pensare mentre soffri in te, mi cerchi nei tuoi pensieri, non vuoi dimenticare nulla di te e me lo vuoi donare, mi rendi partecipe delle tue gioie e delle tue angosce, questa valanga inarrestabile, incontenibile che c'è in te, è immensa, anche tu come me non la sai contenere da sola, la vuoi condividere con chi ami, sei travolgente nei sentimenti che offri a chi ti sta vicino, e questo perchè non vuoi che manchi l'amore come è mancato a te, non vuoi che soffra ciò che hai sofferto tu; , io sono avvolto da te, affogo nella tua immensità, è troppo per me coglierla così, ho bisogno di respirarti per lascarti entrare in me leggera e felice, sento le tue angosce che fanno un ombra
minacciosa alla tua felicità, ecco le miei "vagonate" incontenibili, il tuo amore, i tuoi sentimenti, tutta la tua persona, sei un diamante sfolgorante di luce propria, tutte le tua facce hanno un raggio per me, il tuo amarmi così, con tutte le tue angosce che m'esplodono dentro incontenibili, devastanti nella loro intensità, tutto il tuo dolore straziante che fa sanguinare le gocce infinite nella sofferenza della felicità tarpata, solo in te trovo la tua forza e la posso fare mia, solo nel tuo sorriso so trovare la forza d'accogliere le tue lacrime di sangue, solo nel profondo dei tuoi occhi so trovare la tua forza ancestrale che t'ha fatto diventare ciò che amo, solo nel tuo respiro trovo la forza della vita che rinasce dalle carni straziate, solo nel tuo corpo trovo la forza di lottare e vincere ciò che stai combattendo tu, solo nei tuoi gesti so trovare la forza di non soccombere alla valanga della tua vita che hai deposto in me, hai colmato tutto il mio universo, non ci stai tutta, sei infinita in me, non c'è più spazio per me, devo lasciar uscire il mio universo e te lo dono, so che lo cullerai con tutto l'amore che sgorga dalle tue ferite ancora sanguinanti, non vuoi che sanguini anch'io e mi depositi in te riparandomi, ora non m'appartengo più, sei tutta in me e sono divenuto te, esplodi dentro di me con la violenza della vita che muore straziata per rinascere libera ed io rinasco affascinato con te.

°*° le jeu infini on joue en dansant sur gouttes de sang qu'il renaît °*°

°°°°°IL TEMPO DELL'AMORE°°°°°

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Tutto ciò che si offre,
viene offerto
quale parte di se.
La si offre.
A chi sa cogliere.
A chi può cogliere.
A chi intende;
l'accoglimento.
Luogo simbiotico.

( moi )
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IL TEMPO che viene dedicato,
al PROPRIO soddisfacimento,
viene percepito da LEI,
come tempo VUOTO,
infinito ed estraneo,
non rientrando essa,
oggetto-soggetto,
in quel tempo,
se non;
solamente quale oggetto.

In QUEL tempo vuotamente oggettivato;
il LEI soggetto vaga,
scissamente sola,
alla ricerca del PROPRIO piacere,
incapace di trovarlo,
impotente,
nella solitudine della scissione.

Il tempo così scisso, si popola di sensazioni scisse che; riunendosi nell'oggetto-soggetto, , addiviene al, confronto valutativo-conoscitivo, per; sbocciare nella decisione.
Cristallizzata dalla "cristallizzazione" percepita in LUI.
Gli effetti sono devastanti su ambo gli esseri,
scissi e cristallizzati,
rendendoli soli presso di se.

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IL TEMPO che viene dedicato per; PROPENSIONI INNATA, VOLONTA', DESIDERIO, BRAMA, al totale e illimitato
accoglimento di LEI,
in ogni sua manifestazione;
è un TEMPO INTERNO aperto,
concede sia d'accogliere che l'essere accolti.
In questa fusione, non ci sono più due esseri scissi,
si diviene UNO,
infinitamente,
ESPONENZIALE.

In questo tempo,
ATEMPORALE,
lo spazio, il tempo, le sensazioni,
hanno una valenza, un intensità,
esponenzialmente infinita,
i limiti non sono percebibili,
solo intuiti,
solo immaginati,
solo sentiti,
solo assaporati.
Dilatano la brama
rendendola infinita.

La percezione del bagliore d'una stella,
in quest'universo esponenzialmente simbiotico,
viene percepita dall'unità d'entrambi,
fin nel suo divenire,
accolta avidamente,
dal tempo AMBIO,
nutrita traendone il nutrimento degli dei,
coccolata coccolandosi,
non v'è un possesso singolo di questa stella,
un possesso,
freneticamente AMBIO,
nell'essere avidamente ambio-posseduti
dalla possessione simbiotica.

Il timido divenire della singola stella;
in questo spazio esponenziale,
viene voracemente imitato dalle altre stelle,
non più timide;
fanno a gara nel divenire,
nell'essere esponenzialmente brillanti,
in un esplosione caleidoscopica,
intensamente continua ed infinita,
dai suoni e bagliori avvolgenti,
dalle sensazioni infinite,
fino a che;
soddisfatte,
bramano prepotenti,
nuove e infinite soddisfazioni.

Si riuniscono fondendosi,
un unica ed infinita stella esponenziale,
colmando,
tutta l'esponenzialità
che l'ha vista nascere.

Nell'avida fusione,
sono divenute;
IL SOLE,
che tutto permea e avvolge,
nell'esplosione violenta,
infinitamente incontenibile.

Esplodono prepotenti,
fiotti di sensazioni infinite,
violente onde avvolgenti,
ritmicamente intense e calde,
vampate avvolgenti e coinvolgenti.

Dilatate dall'intensità infinita,
permeano avidamente tutto l'essere,
non v'è anfratto in solitudine,
nella, prepotente intensità.

La melodia avvolge,
ha suoni che sanno d'infinito,
la molteplicità di sensazioni,
varia d'intensità
ad ogni stella che;
si congiunge esplodendo,
felice.

Felici di rinnovarsi,
nell'universo infinito,
rinascono,
giocando
il gioco del SOLE


RI-divenutevenute IL SOLE immenso,
sgorga prepotente a fiotti infiniti,
ad onde ritmicamente intense e calde,
vampate avvolgenti e coinvolgenti,
dilatate dall'intensità,
permeano avidamente,
tutto l'essere,
non v'è sensazione che;
venga lasciata in solitudine,
da quest'infinitamente arrogante intensità,
la melodia coinvolgente,
sconvolge,
con suoni che sanno d'infinito
variando d'intensità e sonorita
ad ogni stella che si congiunge,
torna un nuovo SOLE
RI-esplodendo
all'infinito nell'infinito.

***** le jeu du soleil *****

Basta ascoltare la voce di una donna al telefono per capire se essa è bella.

Nel timbro della voce si concentrano e si riflettono l'aspetto della sicurezza di sé, della naturalezza e della disinvoltura, dell'abitudine e della capacità D'ASCOLTARSI.

Tutti gli sguardi d'ammirazione e di desiderio che le sono stati rivolti nel corso degli anni.

Essa esprime il doppio significato della parola latina "gratia", che designa insieme la riconoscenza e il favore.

L'orecchio è in grado di avvertire ciò che è proprio, in realtà, dell'occhio, poichè entrambi vivono dell'esperienza e dell'apprensione di una sola bellezza.

Essa è riconosciuta fin dalla prima volta come una citazione famigliare di ciò che non si era ancora mai visto, essendoci famigliare, ci appartiene come l'apparteniamo.

E tutto ciò è dato dalla fusione dei sensi nella mente, il vedere con l'orecchio, richiama l'occhio nella mente che vede oltre, il farsi accarezzare l'orecchio, richiama la pelle nella mente, il poter accarezzare il percepito, richiama la mano nella mente, l'orecchio richiamato dagli altri sensi, si rifugia nella mente per poter ascoltare e non solo sentire.

I sensi così riuniti, percepiscono e fanno prorprio il percepito rifugiandosi nel grembo della voce ascoltata, ed è in quel grembo che si accarzza con lo sguardo del pensiero, si ascoltano le vibrazioni con le mani del pensiero, si ascolta con l'orecchio del pensiero, gli odori richiamati alla mente, sono senza luogo e senza tempo, permeano tutto l'essere che li coglie con ogni fibra lasciandosi avidamente avvolgere.

Le sensazioni di quel luogo intimo e occultato alla vista altrui, sono incomunicabili dalla fredda terminologia della sola parola razionale, ma non sono muti, urlano, e quell'urlo dell'intimo sgorga da tutto l'essere che brama d'essere ascoltato per poter donare e ricevere le sensazioni.

La socializzazione "coatta" sta facendo smarrire l'arte del dono.

Produce un qualcosa di assurdo e incredibile nella violazione del principio di scambio...!...

La vera felicità del dono è tutta nell'immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere , impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare la diversità dell'altro .....!..?..!.....

Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore.

La decadenza del dono si esprime nella penosa e consequienziale "invenzione" degli articoli da regalo che : presuppongono implicitamente il fattore del non saper "COSA" , proprio perchè in realtà non se ne ha nessuna voglia di farlo.

Raffinato esempio di: possesso nella negazione

ABLUZIONI INTIME

Un oggetto inedito appare, dopo il 1740, tra gli inventari nobili ed i registri contabili dei grandi ebanisti, detto «sedia di pulizia» o già bidet.
Il suo uso comincia un po’ prima del 1730

Un giorno del 1726 il Marchese D’Argenson è ricevuto da Mme de Prie nella sua immensa stanza da bagno.
Scambio di banalità e convenienze e ..............
Ed ecco Mme de Prie si siede, bruscamente, sul suo bidet e dà inizio ad una abluzione intima
D’Argenson vuole ritirarsi, la signora insiste
La scena inclina alla galanteria.
Il gesto, così prosaico, sorprende.

Ma qui è la data che conta... Lo strumento sarà segno, per lungo tempo, di distinzione sociale.

SIAMO tutti in qualche modo, sia il Marchese D'Angerson che la Mme de Prie, a prescindere dal genere d'appartenenza, è la VOLONTA' d'essere a decidere chi vogliamo essere nel frangente, possessori-e o posseduti-è.

Che perpetua la natura,

arrogantemente rigogliosa,

nella vita che si rinnova,

nutrita,
dalla sua morte.

Breve, il tempo della vita.

Lungo, il tempo della morte.

Pochissime, sono le possibilità concessoci,
per elidere la sabbia che scorre.
L'arte, tra quelle più amate,
dono di pochi, che sa concedersi a tutti.

Ma quella,
che non può concedersi,
sa solamente offrirsi,
in uno spazio senza tempo.

Luogo intimo,
ove i sensi, non hanno accesso.

La bocca muta e inerme,
vuota,
non coglie sapori,
gli occhi spalancati,
nulla vedono,
le mani protese,
trovano il nulla,
nessun suono,
giunge alle orecchie,
nessun profumo, inebia le nari.

I sensi smarriti,
nella loro solitudine,
non più arroganti,
si lasciano avvolgere,
nel nulla,
ed in quel luogo intimo,
ritrovano la loro unione,
tornano , uno,
indivisibile,
grande nella sua magnificenza,
vedono l'universo,
accarezzano le nebulose,
che si risvegliano,
odono i canti delle stelle,
colgono i profumi della vita,
gustandone i sapori,
non v'è più,
chi sente,
chi ode,
chi accarezza,
chi assapora,
chi vede.

Dimesse le vesti delle singolarità,
divengono uno,
immenso.

Sentono con le viscere,
ascoltano con il cuore,
vedono con la mente,
accarezzano con il pensiero,
gli odori,
senza luogo,
inebriano avvolgendo,
l'uno,
non più finito,
divenuto immenso.