Post n°59 pubblicato il 15 Luglio 2008 da niria82
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Post n°58 pubblicato il 20 Giugno 2008 da niria82
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Post n°57 pubblicato il 18 Giugno 2008 da niria82
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Post n°56 pubblicato il 18 Giugno 2008 da niria82
Un re ed una regina avevano tre figlie. Le maggiori erano andate in spose a pretendenti di sangue reale, ma la più piccola, di nome Psiche, era talmente bella che nessun uomo osava corteggiarla, tutti l’adoravano come fosse una dea. Alcuni credevano che si trattasse dell’incarnazione di Venere sulla terra. Tutti adoravano e rendevano omaggio a Psiche trascurando però gli altari della vera dea, perfino i templi di Cnido, Pafo e Citera erano disertati per una mortale. Afrodite sentendosi trascurata ed offesa, a causa di una mortale, pensò di vendicarsi con l’aiuto di suo figlio Amore e delle frecce amorose. La vendetta d’Afrodite consisteva di far innamorare Psiche dell’uomo più sfortunato della terra, con il quale doveva condurre una vita di povertà e di dolore. Amore accettò subito la proposta della madre ma, appena vide Psiche rimase incantato della sua bellezza. Confuso dalla splendida visione, fece cadere sul suo stesso piede la freccia preparata per Psiche cadendo cosi, vittima del suo stesso inganno. Egli iniziò cosi ad amare la ragazza e non pensò neanche per un attimo di farle del male. Nel frattempo i genitori di Psiche si preoccupavano perché un gran numero di pretendenti veniva ad ammirare la figlia, ma nessuno aveva il coraggio di sposarla. Il padre, preoccupato decise di consultare un oracolo d’Apollo per sapere se la figlia avesse trovato un marito, l’oracolo però gli comunicò una brutta notizia. Egli avrebbe dovuto lasciare la figlia sulla sommità di una montagna, vestita con abito nuziale. Qui essa sarebbe stata corteggiata da un personaggio temuto dagli stessi dei. Malgrado questo, i genitori non volendo disubbidire alle predizioni dell’oracolo, portarono, al calar del sole, Psiche sulla montagna prescelta vestita di nozze, e la lasciarono lì sola al buio. Solo quando lei restò da sola venne uno Zefiro che la sollevò e la trasportò in volo su un letto di fiori profumati. Psiche si svegliò quando sorse il sole e guardandosi attorno vide un torrente che scorreva all’interno di un boschetto. Sulle rive di questo torrente s’innalzava un palazzo d’aspetto cosi nobile da sembrare quello di un dio. Psiche, quando trovò il coraggio di entrare, scoprì che le sale interne erano più splendide, tutte ricolme di tesori provenienti da ogni parte del mondo, ma la cosa più strana era che tutte quelle ricchezze sembravano abbandonate. Lei di tanto in tanto si domandava di chi fossero tutti quei beni preziosi, e delle voci gli rispondevano che era tutto suo e che loro erano dei servitori al suo servizio. Giunta la sera lei si coricò su un giaciglio e sentì un’ombra che riposava al suo fianco, si spaventò, ma subito dopo, un caldo abbraccio la avvolse e sentì una voce mormorarle che lui era il suo sposo, e che non doveva chiedere chi fosse ma soprattutto non cercare di guardarlo, ma di accontentarsi del suo amore. La soffice voce e le morbide carezze vinsero il cuore di Psiche e lei non fece più domande. Per tutta la notte si scambiarono parole d’amore, ma prima che l’alba arrivasse, il misterioso marito sparì, promettendole che sarebbe tornato appena la notte fosse nuovamente calata. Psiche attendeva con ansia la notte, e con questo l’arrivo del suo invisibile marito, ma i giorni erano lunghi e solitari, quindi decise, con l’assenso del marito, di fare venire le sue sorelle, anche se Amore l’avvertì che sarebbero state causa di dolore e d’infelicità. Il giorno seguente, un Zefiro portò le due sorelle da Psiche, lei fu felice di rivederle, e le due non furono di meno vedendo le ricchezze che possedeva. Ogni volta che le due facevano domande sul marito, Psiche sviava sempre la risposta o rispondeva che era un ricco re che per tutto il giorno andava a caccia. Le sorelle s’insospettirono delle strane risposte che dava Psiche, loro credevano che stesse nascondendo il marito perché era un mostro. Queste allusioni Psiche li smentì tutte, fino a quando non cedette e raccontò che lei non aveva mai visto il marito e che non conosceva nemmeno il suo nome. Allora le due maligne, accecate dalla gelosia, insinuarono nella mente della povera ragazza che suo marito doveva essere un mostro il quale nonostante le sue belle parole non avrebbe tardato a divorarla nel sonno. Quella notte come sempre Amore raggiunse Psiche e dopo averla amata si addormentò. Quando fu sicura che egli dormisse, si alzò e prese una lampada per vederlo. Avvicinandosi al marito la luce della lampada gli rivelò il più magnifico dei mostri, Amore era disteso, coi riccioli sparsi sulle guance rosate e le sue ali stavano dolcemente ripiegate sopra le spalle. Accanto a lui c’erano il suo arco e la sua faretra. La ragazza prese fra le mani una delle frecce dalla punta dorata, e subito fu infiammata di rinnovato amore per suo marito. Psiche moriva dalla voglia di baciarlo e sporgendosi, su di lui, fece cadere sulla sua spalla una goccia d’olio bollente dalla lampada. Svegliato di soprassalto, Amore balzò in piedi e capì quello che era successo e disse che lei aveva rovinato il loro amore e che ora erano costretti a separarsi per sempre. Lei si gettò ai suoi piedi ma Amore dispiegò le ali e scomparve nell’aria e con lui anche il castello. La povera Psiche si ritrovò da sola nel buio, chiamando invano l’amore che lei stessa aveva fatto svanire. Il primo pensiero di Psiche fu quello della morte, correndo verso la riva di un fiume lei si gettò dentro ma la corrente pietosa la riportò sull’altra riva, cosi iniziò a vagare per il mondo a cercare il suo amore. Amore, invece, tormentato dalla febbre per la spalla bruciata, o forse dallo stesso dolore di Psiche, trovò rifugio presso la dimora materna. Afrodite, quando venne a sapere che suo figlio aveva osato amare una mortale, che tra l’altro sua rivale, lo aggredì. Ma non potendo fare niente di male al figlio pensò di vendicarsi su Psiche, e con il permesso di Zeus mandò Ermes in giro per il mondo a divulgare la notizia che Psiche doveva essere punita come nemica degli dei, e che il premio per la sua cattura sarebbero stati sette baci che la stessa dea avrebbe donato. La notizia giunse fino alle orecchie di Psiche, che decise di sua volontà di andare sull’Olimpo a chiedere perdono. Appena arrivata sull’Olimpo, Afrodite, le strappò i vestiti e la fece flagellare, affermandole che questa era la punizione di una suocera addolorata per il figlio malato. Dopodiché le ordinò di ammucchiare un cumulo di grano, orzo, miglio e altri semi; di prendere un ciuffo di lana dal dorso di una pecora selvatica dal manto dorato; di riempire un’urna con le acque delle sorgenti dello Stige. In poche parole tutti compiti impossibili, che però Psiche riuscì a compiere con l’aiuto di formiche, che accumularono il grano, di una ninfa, che le spiegò come e quando avvicinare la pecora, e perfino dell’aquila di Zeus, che l’aiutò a prelevare le acque dello Stige. Queste erano solo alcune delle crudeltà che Afrodite infliggeva alla povera Psiche, ma quando Amore seppe di quello che stava succedendo in casa di sua madre, salì sull’Olimpo da Zeus per permettere il suo matrimonio con Psiche. Zeus, non potendo rifiutare la supplica di Amore, fece riunire tutti gli dei dove partecipò anche Psiche. A questa assemblea Zeus decise di elevare al grado di dea, Psiche. Cosi dicendo egli diede la coppa di nettare divino alla mortale che accettò con molta paura. Dopo svariate sofferenze, Psiche fu ben accolta sull’Olimpo, anche da sua suocera poiché aveva ridonato il sorriso al figlio, lo stesso giorno fu allestito un banchetto nuziale per festeggiare la nuova coppia. Amore e Psiche avevano trovato la felicità, ed il loro figlio fu una splendida femminuccia, alla quale fu dato il nome di Voluttà. |
Post n°55 pubblicato il 29 Maggio 2008 da niria82
A TE CHE SEI...SEMPLICEMENTE SEI... .........A te che sei l’unico al mondo E la magia A te che sei Fragile che potevo ucciderti A te che sei L’unico amore che vorrei |
Post n°54 pubblicato il 23 Maggio 2008 da niria82
Ma davvero i soldi possono fare la felicità??? Non sono certo il tipo che nega che i soldi facciano star bene...o meglio... Questo piccolo preambolo per rendervi partecipi dello sdegno...della rabbia...e della tristezza accompagnata poi da un forte sentimento di sconforto provato ieri dopo l'ennesima discussione con alcune persone con cui, causa lavoro, mi trovo a condividere le giornate. Il problema più serio è capire cosa loro intendano per felicità: un'automobile da migliaia di euro "per preservare l'immagine" (ma quale immagine???), che ovviamente sfrecci a 220km/h come se fossero gli 80 del mio pandino in autostrada!... una barca possibilmente, dove accogliere amici (amici???) per l'aperitivo e portare sù qualche bella e preferibilmente (o assolutamente)vuota donna, (e mi riferisco anche ad uomini sposati e con figli) che si lasci incantare presto, molto presto da questo lusso volgare... una casa dotata di "servitù"...forse in grado di far anche la pipì al posto loro? i bei vestiti...ultra firmati...ultra costosi...ultra invidiati (già...bisogna poi vedere da chi!)... vacanze in posti esclusivamente alla moda serviti e riveriti in alberghi 5stelle super lusso... ristoranti costosissimi dai quali è regola uscire affamati, per la giusta legge del bon ton... e poi...? Beh qualcuno potrebbe rispondermi..."magari!...wow!...fantastico!"...certo...è la smania di onnipotenza che ti fa sentire un re se lasci una mancia da 200dollari a chi deve posteggiarti la macchina se sei invitato ad una festa esclusiva...ma che allo stesso tempo ti fa sentire in diritto di disprezzare la gente comune che con serio e duro lavoro e con tutti i sacrifici spesso ad esso correlati ci campa una famiglia cresciuta all'insegna di valori fondamentali quali il RISPETTO, L'AMORE, LA SODIDARIETA', IL BENE COMUNE... " Non esiste l'amore..non esistono i due cuori e una capanna...non esistono i sentimenti...ciò che conta è il divertimento e la bella vita!" Lungi da me il voler giudicare questo tipo di "pensiero"…anche perché bisognerebbe scavare nella psiche di questi individui per capire quale sia stata la scintilla che li abbia portati ad essere quello che sono…o credono di essere…voglio solo essere una delle poche (oggi purtroppo) voci che urlano ancora ai veri sentimenti, ai puri valori… Credo fermamente che l’unica cosa che possa dare la Felicità, quella vera, sia l’Amore…in tutte le sue forme, in tutti i suoi modi…solo l’amore rende migliori…lo credo e voglio crederlo finchè non arriverà l’ultimo mio giorno… Morirò povera e pazza forse ma non sarò come mai loro...io farò parte di quella schiera di umili (e per esserlo non bisogna per forza esser senza soldi) che dà un valore ad ogni cosa, ma soprattutto alla vita, e che sa che c'è gente che soffre, che sta male, e che di certo ci morirebbe dinanzi a questi sporchi discorsi! Ma forse in fondo…non è mai troppo tardi per capire…o forse voglio ancora sperarlo! |
Post n°52 pubblicato il 20 Maggio 2008 da niria82
UFFI...voglio la mia macchina!!! ...ditemi voi se questa non è sfortuna: "2"i giorni in cui ho avuto la tanto attesa auto aziendale (o quasi -_-).... e già è dal meccanico e per giunta senza specchietto sinistro...omaggio di questa mattina...un lavoro di maestria...neanche un graffio!!! GGGGGGRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!! |
Post n°51 pubblicato il 13 Maggio 2008 da niria82
***BUUUOOONGIOOORNOOOO!!!*** Questa mattina prima di cominciare a lavorare ho dato un'occhiata alla mia casella di posta...e con grande stupore...mi ritrovo a leggere una catena!...E dico "stupore" perchè solitamente cestino repentinamente senza leggerne il contenuto...questa volta però qualcosa mi ha rapito...ed avevo ragione...ho continuato a leggere col sorriso sulle labbra e ho pensato subito di offrirvene una parte (ovviamente ho accuratamente tagliato e trasformato l' "odiosa catena" ....in puro omaggio alle donne.................ME COMPRESA!!!)
Tuttavia non importa che tu le ami, le odi, le desideri o che tu sappia che non potresti vivere senza di loro.... Beh cari uomini...non è mica poi così difficile ammetterlo no?!?!... |
Post n°50 pubblicato il 12 Maggio 2008 da niria82
BASTA MI ARRENDO... voglio tornare a caaaasaaaaa!!! che stress I LUNEDI'!!! ancora una volta...purtroppo...il fine settimana appena trascorso non è stato tra i più rilassanti...anzi...direi senza ombra di dubbio che non lo è stato per niente! Mentre il lunedì...sta sempre lì ad attenderti... AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH... ma quando arriva sabato? una felice settimana a tutti i lavoratori e non! |
Post n°49 pubblicato il 24 Aprile 2008 da niria82
Ed eccomi nuovamente quì... sfogliando le pagine di questo diario, mi rendo conto di quante cose siano cambiate nel giro di un anno nella mia vita... quante cose non mi sarei mai immaginata che succedessero... quante emozioni forti, gioie e moti dell'animo... Adesso è trascorso il tempo in cui volevo chiudere gli occhi e sognare di tempi migliori... è arrivato il momento in cui tutto sembra schiudersi come un fiore a primavera... ed io di certo...non posso perdermi questo spettacolo!!! Grazie a tutti quelli che mi hanno sempre pensato! |
Post n°48 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da niria82
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Post n°47 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da niria82
In ogni cosa ho voglia di arrivare sino alla sostanza. Nel lavoro, cercando la mia strada, nel tumulto del cuore. Sino all'essenza dei giorni passati, sino alla loro ragione, sino ai motivi, sino alle radici, sino al midollo. Eternamente aggrappandomi al filo dei destini, degli avvenimenti, sentire, amare, vivere, pensare effettuare scoperte. Boris Pasternak
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Post n°46 pubblicato il 16 Novembre 2007 da niria82
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Post n°45 pubblicato il 11 Novembre 2007 da niria82
Goditi potere e bellezza della tua gioventù. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non t'erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio. |
Post n°44 pubblicato il 27 Ottobre 2007 da niria82
LUI: andiamo al cinema o a cena? e se poi non ci baciamo, che brutto... Comunque neanche LEI è interessata alla trama... lo fa apposta? che gli dico?
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Post n°43 pubblicato il 29 Settembre 2007 da niria82
Oggi volevo dedicare un angolo ai fiori che più adoro... TULIPANO Il tulipano è originario della Turchia, dove cresce spontaneamente e dove iniziò ad essere coltivato circa 1000 anni fa. Il termine tulipano deriva dal greco turban (= turbante), forse perché la sua forma ricorda proprio quella del turbante. Da sempre, tutti i giardini d'Oriente sono "gremiti" di tulipani ed in Aprile a Costantinopoli si celebra la festa del tulipano. Una leggenda turca fa risalire l'origine del fiore alle gocce di sangue versate per amore da un giovane innamorato deluso. Il tulipano nel mondo orientale significa amore perfetto . In occidente, i bulbi del tulipano giunsero intorno al 1550, grazie all'ambasciatore austriaco a Costantinopoli, che di ritorno dalla Turchia ne portò una quantità consistente a Vienna, dove però non seppero coltivarli adeguatamente. Il paese europeo dove i tulipani hanno avuto più successo è stato senza dubbio l'Olanda; dal 1600, infatti, i tulipani divennero ricercatissimi e questo portò il loro prezzo alle stelle, tant'è che nel 1637 il governo olandese dovette approvare una legge che ne regolava il prezzo. In Occidente il significato del tulipano è quello dell'incostanza. GIRASOLE E' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Gli Indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne molteplici usi. In Perù è l'emblema del Dio Sole. E' dal Perù che il girasole venne per la prima volta importato in Europa. Il girasole fu apprezzato dal Re Luigi XIV, il Re Sole e durante l'età vittoriana, in Gran Bretagna, venne disegnato su stoffe, inciso nel legno, forgiato nei metalli; Oscar Wilde volle il girasole come simbolo del movimento estetico che lui stesso aveva fondato. In Italia, poeti come Eugenio Montale e Gabriele D'Annunzio hanno elogiato il girasole nei propri versi. Nelle opere di Van Gogh la presenza del fiore è ricorrente. Il girasole comunica allegria e orgoglio . |
Post n°42 pubblicato il 23 Settembre 2007 da niria82
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Post n°41 pubblicato il 06 Settembre 2007 da niria82
ARISTOFANE NARRA IL MITO DELLE META' Mi sembra che gli uomini non si rendano assolutamente conto della potenza dell'Eros. Se se ne rendessero conto, certamente avrebbero elevato templi e altari a questo dio, e dei più magnifici, e gli offrirebbero i più splendidi sacrifici. Non sarebbe affatto come è oggi, quando nessuno di questi omaggi gli viene reso. E invece niente sarebbe più importante, perché è il dio più amico degli uomini: viene in loro soccorso, porta rimedio ai mali la cui guarigione è forse per gli uomini la più grande felicità. Dunque cercherò di mostrarvi la sua potenza, e voi fate altrettanto con gli altri. Ma innanzitutto bisogna che conosciate la natura della specie umana e quali prove essa ha dovuto attraversare. Nei tempi andati, infatti, la nostra natura non era quella che è oggi, ma molto differente. Allora c'erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina. Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l'ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. Oggi non ci sono più persone di questo genere. Quanto al nome, ha tra noi un significato poco onorevole. Questi ermafroditi erano molto compatti a vedersi, e il dorso e i fianchi formavano un insieme molto arrotondato. Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa. Avevano quattro orecchie, due organi per la generazione, e il resto come potete immaginare. Si muovevano camminando in posizione eretta, come noi, nel senso che volevano. E quando si mettevano a correre, facevano un po' come gli acrobati che gettano in aria le gambe e fan le capriole: avendo otto arti su cui far leva, avanzavano rapidamente facendo la ruota. La ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i caratteri d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra. La loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio perché somigliavano ai loro genitori. Per questo finivano con l'essere terribilmente forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso. Così attaccarono gli dèi e quel che narra Omero di Efialte e di Oto, riguarda gli uomini di quei tempi: tentarono di dar la scalata al cielo, per combattere gli dèi. Allora Zeus e gli altri dèi si domandarono quale partito prendere. Erano infatti in grave imbarazzo: non potevano certo ucciderli tutti e distruggerne la specie con i fulmini come avevano fatto con i Giganti, perché questo avrebbe significato perdere completamente gli onori e le offerte che venivano loro dagli uomini; ma neppure potevano tollerare oltre la loro arroganza. Dopo aver laboriosamente riflettuto, Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole. Ne avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà più grande. Essi si muoveranno dritti su due gambe, ma se si mostreranno ancora arroganti e non vorranno stare tranquilli, ebbene io li taglierò ancora in due, in modo che andranno su una gamba sola, come nel gioco degli otri." Detto questo, si mise a tagliare gli uomini in due, come si tagliano le sorbe per conservarle, o come si taglia un uovo con un filo. Quando ne aveva tagliato uno, chiedeva ad Apollo di voltargli il viso e la metà del collo dalla parte del taglio, in modo che gli uomini, avendo sempre sotto gli occhi la ferita che avevano dovuto subire, fossero più tranquilli, e gli chiedeva anche di guarire il resto. Apollo voltava allora il viso e, raccogliendo d'ogni parte la pelle verso quello che oggi chiamiamo ventre, come si fa con i cordoni delle borse, faceva un nodo al centro del ventre non lasciando che un'apertura - quella che adesso chiamiamo ombelico. Quanto alle pieghe che si formavano, il dio modellava con esattezza il petto con uno strumento simile a quello che usano i sellai per spianare le grinze del cuoio. Lasciava però qualche piega, soprattutto nella regione del ventre e dell'ombelico, come ricordo della punizione subìta. Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all'altra. Si abbracciavano, si stringevano l'un l'altra, desiderando null'altro che di formare un solo essere. E così morivano di fame e d'inazione, perché ciascuna parte non voleva far nulla senza l'altra. E quando una delle due metà moriva, e l'altra sopravviveva, quest'ultima ne cercava un'altra e le si stringeva addosso - sia che incontrasse l'altra metà di genere femminile, cioè quella che noi oggi chiamiamo una donna, sia che ne incontrasse una di genere maschile. E così la specie si stava estinguendo. Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Fino ad allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale. Zeus trasportò dunque questi organi nel posto in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare accoppiandosi tra loro, l'uomo con la donna. Il suo scopo era il seguente: nel formare la coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta; ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza. E così evidentemente, sin da quei tempi lontani, in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo. |
Post n°40 pubblicato il 05 Settembre 2007 da niria82
Era un pò che non scrivevo in queste pagine d'essenza e di aria... CHE MERAVIGLIA! ...per merito di chi? Di chi? E adesso...una dolce notte a chi non ha mai smesso di sognare! |
Post n°39 pubblicato il 27 Agosto 2007 da niria82
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ERASMO DA ROTTERDAM
La vita umana non è altro che un gioco della follia.
Il cuore ha sempre ragione...
IL POETA...
Credo che stanotte ti verrò a trovare
per dirci tutto quello che dobbiamo dire
o almeno credo...
credo che adesso mi devi far sentir le mani
che a quelle credo...
se ti serve chiamami scemo ma io almeno credo!
Ti sento
e parlo di profumo
t'infili in un pensiero
e non lo molli mai...
io ti sento
al punto che disturbi
al punto che è gia tardi
rimani quanto vuoi!
Voglio volere
io voglio un mondo all'altezza dei sogni che ho...
voglio volere
voglio deciderlo io se mi basta o se no...
voglio non dire mai "è tardi"
oppure "peccato" ...
voglio che ogni attimo
sia sempre meglio di quello passato!
Hai cercato di capire
e non hai capito ancora
se di capire di finisce mai...
Metti in circolo il tuo amore
come quando dici "perché no?"
Metti in circolo il tuo amore
come quando ammetti "non lo so"!
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai!
Ho messo via un pò di illusioni
che prima o poi basta così
ne ho messe via due o tre cartoni
comunque so che sono lì.
Ho messo via un pò di consigli
dicono è più facile
li ho messi via perchè a sbagliare
sono bravissimo da me.
Le donne lo sanno
c'è poco da fare
c'è solo da mettersi in pari col cuore
lo sanno da sempre
lo sanno comunque per prime!
Gli occhi fanno quel che possono
niente meno e niente più
tutto quello che non vedono
è perchè non vuoi vederlo tu!
che ci riporterà solo certi momenti.
E sarà un bel souvenir
una fotografia, una canzone fra i denti.
Ma ci sarà un souvenir
che ci commuoverà fino a farci contenti.
Tieniti il tuo souvenir
da mettere via poi ridicendoti "avanti"!
LA CANZONE CHE SCRIVO PER TE...
Non c'è contatto di mucosa con mucosa
eppur mi infetto di te,
che arrivi e porti desideri e capogiri
in versi appassionati e indirizzati a me;
e porgi in dono la tua essenza misteriosa,
che fu un brillio fugace qualche notte fa;
e fanno presto a farsi vivi i miei sospiri
che alle pareti vanno a dire "ti vorrei qua".
Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,
prima che ti conoscessi.
(Ora ho il tuo splendido sorriso da succhiare:
sfavilla di felicità.
L'osservo su dalla tua fronte vanitosa
che ai miei baci ha chiesto la priorità)
Pure frigid waters from these eyes that always miss you
Nothing but violence from my empty gun
I'm using silver to light up these blackheart faces
blinding your fingers with my skin that burns for you
Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,
proprio mentre ti conosco.
This song is for me
I listen like I promised you
I can see me in your words from hell
that you write for me
E ho le tue mani da lasciarmi accarezzare il cuore
immune da difese che non servono.
Ma ora ho in testa il viso di qualcuno più speciale di me,
che sa cantare ma ha più stemmi da lustrare di me...e questo è il tuo svago.
Per quel che mi riguarda sei un continente obliato.
Per quel che ho visto in fondo mi è piaciuto.
Don't, don't tell me. What you want from me
No, don't tell me. I don't wanna hear. Don't tell me
Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Non ci sei più,
dopo che ti ho conosciuta
(MARLENE KUNTZ E SKIN)
UN POSTO NEL MONDO.
In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all'essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare
effettuare scoperte.
Boris Pasternak
ALTROVE
Però, (cosa vuol dire però)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto
Forse già lo sai
che a volte la follia
Sembra l'unica via
Per la felicità
C'era una volta un ragazzo
chiamato pazzo
e diceva sto meglio in un pozzo
che su un piedistallo
Oggi indosso
la giacca dell'anno scorso
che così mi riconosco
ed esco
Dopo i fiori piantati
quelli raccolti
quelli regalati
quelli appassiti
Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove
non importa dove
Io, un tempo era semplice
ma ho sprecato tutta l'energia
per il ritorno
Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch'io
Sotto le coperte
che ci sono le bombe
è come un brutto sogno
che diventa realtà
Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell'incosciente
non c'è negazione
Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni
Lascio che le cose
mi portino altrove
altrove
altrove
Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni
Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni
(MORGAN)
WALCOTT
Amore dopo amore
Tempo verrà
In cui, con esultanza,
Saluterai te stesso arrivato
Alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
E ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
E dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo IO.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
A se stesso, allo straniero che ti ha amato
Per tutta la vita, che hai ignorato
Per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E’ festa: la tua vita è in tavola.
Derek Walcott
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