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più che altro, una preghiera

Post n°573 pubblicato il 08 Novembre 2006 da sopalmar










I can fly
But I want his wings
I can shine even in the darkness
But I crave the light that he brings
Revel in the songs that he sings
My angel Gabriel

I can love
But I need his heart
I am strong even on my own
But from him I never want to part
He's been there since the very start
My angel Gabriel
My angel Gabriel

Bless the day he came to be
Angel's wings carried him to me
Heavenly
I can fly
But I want his wings
I can shine even in the darkness
But I crave the light that he brings
Revel in the songs that he sings
My angel Gabriel
My angel Gabriel
My angel Gabriel

 

Onicofagia

 

In genere, come tanti altri piccoli disturbi (tic, stereotipie di movimenti, ecc.), nasce nell'infanzia e si afferma quanto più dall'esterno sono giunti al soggetto divieti e punizioni.
Spesso nasce in situazioni familiari pesanti, caratterizzate da esplosioni e litigi sistematici tra i genitori, nasce avanti ad aspettative parentali troppo alte (di tipo scolastico, agonistico, ecc.), nasce quando il soggetto non sente a sufficienza l'amore dei genitori, nasce per gelosia verso i fratelli, ecc. Insomma nasce in situazioni in cui l'affettività, il mondo dei sentimenti, si esprime - dentro al soggetto e o attorno a lui fuori - come aggressività.
Può accadere allora che il soggetto-bambino cerchi di risolvere l'ansia che quelle situazioni gli provocano proponendosi inconsciamente come oggetto sacrificale.
E mi spiego: egli offre la propria totale remissività, passività ed impotenza, in cambio della liberazione della sua famiglia, di se stesso, ecc., da ogni esperienza di aggressività.
Per chiarire pensiamo sia utile uno schema e qualche esempio:
l'onicofagìa, come molti altri analoghi rituali di tipo ossessivo, sembra prodursi grazie alla concomitanza di tre fattori.
1) Il primo fattore è rappresentato dalla tendenza, in mancanza di procedure dirette e mirate, ad utilizzare espedienti di tipo metaforico. Nel nostro caso osserviamo:
a) che il gesto del portare qualcosa alla bocca, suggere, richiama metaforicamente l'esperienza del seno materno e della madre buona e che, quindi, viene utilizzato per ottenere lo stesso effetto tranquillizzante. Espedienti analoghi sono: portare alla bocca pipe, sigarette, matite, merendine, ecc; b) invece il gesto di rosicchiare richiama metaforicamente quello di digrignare (pronti all'aggressione) i denti usualmente associato alle situazioni di tensione.
Espedienti analoghi sono: rosicchiare lo stecchino, la matita, le lenzuola, masticare chewing gum, ecc.
2) Il secondo fattore è rappresentato da una sorta di soddisfazione autolesionista (quello che in sostanza Freud definiva istinto di morte) unita alla capacità di produrre presenza attraverso la percezione del dolore.
Anche in questo caso si mostra l'ambivalenza inconscia tra tendenza alla quiete mortifera e necessità di restituirsi alla vita attraverso la percezione del dolore fisico.
Per esempio: alcuni si mordono le labbra, la lingua, l'interno delle gote.
3) Il terzo fattore infine è rappresentato dal loop ossessivo prodotto dalla inadeguatezza dell'espediente utilizzato, unito alla rimozione di tale inadeguatezza. Ciò produce la necessità di ripetere il gesto compensatore (coazione a ripetere), magari con maggiore determinazione ed intensità, nella speranza che risulti finalmente adeguato all'appagamento del bisogno. Alcuni, per esempio, iniziano a grattarsi le gambe per rimediare ad un prurito magari lieve e per ragioni analoghe rieseguono il gesto ripetutamente con intensità progressivamente crescente fino a prodursi escoriazioni dolorose e sanguinanti.
L'aggressività di cui il bambino vuole liberare sé ed i suoi cari, è vissuta dal bambino come poteva viverla il nostro antenato delle caverne: un sentimento di annientamento radicale che intende ferire o uccidere l'altro, oggetto di tale sentimento. Dunque: sentimento inaccettabile.
Dunque necessità di esorcizzare la vita personale e la vita dei cari da questo pericolo. Inconsciamente il bambino promette che sarà bravo per sempre se... Sono promesse che spesso da bambini facciamo. Ed egli comincia subito ad essere bravo, ossia innocuo: il gesto del portare qualcosa in bocca da un lato veicola il desiderio del bambino di regredire nella magica ed edenistica situazione garantita dal seno materno; ma dall'altro lato dobbiamo considerare gli elementi del gesto: unghie mangiate dai denti. Entrambi simboli e sopravvivenze di arcaiche armi che il corpo animale conserva: artigli e zanne. Viene simbolicamente eliminato quanto servirebbe ad aggredire il mondo. L'aggressività, forma di energia che è sostanza di ogni essere vivente, uomo compreso, viene così deviata dal mondo e ritorta contro se stessi in quanto letta e sperimentata in un suo solo lato, quello negativista, seppure a due livelli: quello concretistico e primordiale della violenza fisica a livello filogenetico (memoria e imprinting di specie) e quello della disconferma anche psicologica a livello ontogenetico (memoria ed imprinting di storia personale).
Il persistere di questo piccolo grande rituale segnala allora che anche da grandi persiste nell'inconscio del soggetto un conflitto irrisolto rispetto alla gestione dell'aggressività. Ed essa resta inaccettabile perché ancorata e coincidente con l'esperienza di scontro mortale. La relazione che il soggetto ha interiorizzato e sui cui binari conduce la qualità di ogni sua relazione reale è nevrotica perché basata sui ruoli unilaterali forte-debole, governante-governato, ecc.
E a chi non riconosce legittima la propria aggressività resta sempre e solo il copione del bisognoso. Però siccome nessun essere umano può accettare un solo lato, essendo egli portatore dell'unione di opposti, è proprio il più debole che svilupperà aggressività sempre più forte quanto meno accettabile dallo stesso soggetto che la esprime.
E chi si mangia le unghie ha da tempo deciso che l'aggressività è cattiva. Non stupiamoci dunque se proprio tra questi piccoli divoratori, troviamo esempi notevoli di aggressività manifesta.
In realtà l'aggressività è un lato dell'amore. Non c'è amore vero senza aggressività così come non c'è vita vera se non si accetta anche quotidianamente di morire, simbolicamente s'intende.
Il superamento del sintomo è subordinato solo alla presa in carico coscienziale da parte del soggetto di ciò che esso sintomo svela mentre cela e viceversa. Il soggetto può farsi responsabile del profondo significato trasformativo del sintomo solo se riesce a passare da una logica di contrapposizione ad un modo di pensare dialettico dove è prevista, come parte integrante della vita e del pensiero, l'accettazione della conflittualità quale fondamento ontologico dell'esistente: per restare nell'ambito della dimensione affettiva di cui stiamo trattando un esempio è l'amore che si fa esperienza matura e piena solo quando il soggetto può reggere in sé la convivenza di due opposti sentimenti per la stessa persona: attrazione e rifiuto.
Amore per ciò che in lei è amabile, rifiuto per ciò che in lei non è avvertito come amabile. Poiché ogni essere umano porta in sé entrambi i lati, un amore davvero maturo saprà trovare posto e parola per entrambi gli aspetti.
Insomma occorre giungere a riconoscere in noi stessi ciò che la vita continuamente ci mostra: la duplicità di ogni aspetto.
Tale riconoscimento sancirebbe l'uscita dal pensiero infantile che divide facilmente il bene dal male, il giusto dall'errore, la pace dalla guerra ecc. e permetterebbe al soggetto l'avvio di un lavoro di rielaborazione del destino e della storia dell'aggressività così come egli l'ha fin qui conosciuta e sperimentata.
Come tutti i lati della vita affettiva, essa è presente in noi su tutti i gradini di evoluzione. Sul primo scalino essa provoca paura mortale. Sull'ultimo scalino è determinazione virile ad esercitare la funzione creatrice del mondo.
E qui subentra l'altra parola chiave: la pericolosità di ogni soggetto umano rispetto all'esistente. Ogni vita è turbamento ed ogni vita turba.
Dunque sconvolge, porta differenza, cambia lo stato delle cose.
E ciò ha in sé necessariamente un gradiente di violenza.
Il battito d'ali di una farfalla qui a Genova diventa uragano a Pechino. Ma non sempre la violenza è cattiva. Essa è un aspetto dell'amore.
Amore non è solo mollezza e mansuetudine. Anche Gesù nel Vangelo lo dice. Occorre che ciascuno accetti il suo potenziale di trasformazione e se non lo agisce nessun altro potrà esprimerlo al posto suo, perché ognuno di noi è irripetibile. Perciò sacro. (Ada Cortese)



love letter - Nick Cave


I hold this letter in my hand
A plea, a petition, a kind of prayer
I hope it does as I have planned
Losing her again is more than I can bear
I kiss the cold, white envelope
I press my lips against her name
Two hundred words. We live in hope
The sky hangs heavy with rain

Love Letter Love Letter
Go get her Go get her
Love Letter Love Letter
Go tell her Go tell her

A wicked wind whips up the hill
A handful of hopeful words
I love her and I always will
The sky is ready to burst
Said something I did not mean to say
Said something I did not mean to say
Said something I did not mean to say
It all came out the wrong way

Love Letter Love letter
Go get her Go get her
Love Letter Love letter
Go tell her Go tell her

Rain your kisses down upon me
Rain your kisses down in storms
And for all who'll come before me
In your slowly fading forms
I'm going out of my mind
Will leave me standing in
The rain with a letter and a prayer
Whispered on the wind

Come back to me
Come back to me
O baby please come back to me

 
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Commenti al Post:
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:16 via WEB
:-))) Hai messo il testo!!
(Rispondi)
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:19 via WEB
è la decima volta che la ascolto ormai!!!
(Rispondi)
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:22 via WEB
non dirmi che ti è piaciuta.... :-)))
(Rispondi)
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:27 via WEB
uff....sì.....una nuova ossessione :-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:29 via WEB
ma questa ti fa sorridere però :-)
(Rispondi)
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:31 via WEB
sì, ma sono un po' ubriaca, non conta :-)
(Rispondi)
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:33 via WEB
conta eccome!! Vuol dire che ti gira la testa :-))
(Rispondi)
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:34 via WEB
ora prendo pure la melatonina :-)))))
(Rispondi)
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:35 via WEB
ecco...buon segno:-)
(Rispondi)
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:38 via WEB
Porto...
(Rispondi)
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:38 via WEB
e melatonina :-)
(Rispondi)
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:39 via WEB
Porto la melatonina o ce l'hai? :-))
(Rispondi)
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:38 via WEB
e sogni colorati che sanno di mandorle amare
(Rispondi)
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:41 via WEB
e che lasciano quel sapore etc...etc...ci siamo!!
(Rispondi)
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:46 via WEB
quel sapore di mucci e pianto!!!! :-D
(Rispondi)
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:48 via WEB
sempre detto io...adoro le mandorle amare:-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:52 via WEB
meglio :-D
(Rispondi)
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:53 via WEB
ma mica per altro eh...solo per l'effetto che provocano:-)
(Rispondi)
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 08/11/06 alle 23:56 via WEB
uhm....galattogogo????
(Rispondi)
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 08/11/06 alle 23:58 via WEB
no no...mandrologo :-))
(Rispondi)
 
 
 
sopalmar
sopalmar il 09/11/06 alle 00:00 via WEB
uhm...una parola su cui meditare :-))) Zzzzzzz
(Rispondi)
 
 
 
OrfeoCodaDiLupo
OrfeoCodaDiLupo il 09/11/06 alle 00:01 via WEB
ecco lo sapevo io...si addormenta:-)
(Rispondi)
TheMarryingMaiden
TheMarryingMaiden il 09/11/06 alle 08:55 via WEB
al punto 3 ho iniziato a grattarmi il piede :|
(Rispondi)
 
sopalmar
sopalmar il 09/11/06 alle 08:56 via WEB
:D io mi salvo arricciandomi la solita ciocca di capelli sul dito!!!!! molto rilassante!
(Rispondi)
lostit2bostikyeah
lostit2bostikyeah il 09/11/06 alle 09:00 via WEB
ti consiglio un link del mio blog che porta il titolo "farsi del male". lì spiega un'infinità di cose.
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sopalmar
sopalmar il 09/11/06 alle 09:05 via WEB
grazie...non so mi faccia bene leggere certe cose :-)))) dovrei farmi del bene no? ma almeno esploro il perché di certi comportamenti (se li conosci li eviti?:-))
(Rispondi)
 
 
lostit2bostikyeah
lostit2bostikyeah il 09/11/06 alle 13:57 via WEB
uhu...
(Rispondi)
unsu61
unsu61 il 09/11/06 alle 12:12 via WEB
ehm, ho consumato già due matite. torno al prossimo post :) Unsu
(Rispondi)
 
sopalmar
sopalmar il 09/11/06 alle 12:31 via WEB
ti conviene accendere le casse ed ascoltare la canzone di Nick Cave :-))
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/11/06 alle 19:06 via WEB
io le unghie me le mangio. Anzi sbrano. :) sammy
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sopalmar
sopalmar il 13/11/06 alle 14:31 via WEB
magari è solo che hai una dieta povera di....cheratina!!! chessò! :-)
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deide_formal
deide_formal il 09/11/06 alle 21:16 via WEB
Ok, hem... io mi mangiavo le unghie a sangue fino a qualche anno fa. Adesso ho delle unghie bellissime e molto curate, che tengo corte solo eprchè pratico arti marziali... cosa significhera'? ;)
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