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Post N° 599

Post n°599 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da sopalmar
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la pace, solo in una tazza di tè verde, trasparente, il vetro sottile attraversato dalla luce morbida di giorni sempre uguali. la pace, io e la gatta, sole, quando la porta di casa si chiude alle mie spalle e lei mi scruta, mi sgrana gli occhi addosso muovendo la coda in un fruscio lievissimo, e ci incontriamo a metà, in una carezza in punta di dita, il nostro modo di farci le fusa, ancor prima di essermi sfilata sciarpa e cappotto. a piedi nudi per casa, con le dita intirizzite. silenzio o musica, dallo stereo o nelle cuffiette, senz’ aria a fare da tramite tra le note ed il cuore. ma pace sole io e lei, solo così. perfetta alchimia felina di gatta e padrona


 
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Post N° 598

Post n°598 pubblicato il 17 Gennaio 2007 da sopalmar
Foto di sopalmar











il perché scrivo, lo so da una canzone...
Racconterò di te
inventerò per te quello che non abbiamo...

 
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Post N° 597

Post n°597 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da sopalmar
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sei centimetri più alta del solito...
il mio punto di vista privilegiato sul mondo

 
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Post N° 596

Post n°596 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da sopalmar
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è una specie di rivincita, credo proprio sia questo. Si consuma silenziosa, in ogni gesto, persino quando affetto le carote, attenta a non scheggiare lo smalto  - ma lo so solo io -  è un germe di bellezza che mi cammina dentro e scava gallerie nei ricordi di quando tutto era ad occhi bassi per la timidezza. A volte sorrido. A metà, di un mezzo sorriso che va a sinistra e mi inarca il sopracciglio appena un po’, e se chino lo sguardo è solo per guardarmi le punte dei piedi. Se chino lo sguardo, è solo per nascondere un segreto che è anche un tesoro, una perla grigia cresciuta attorno ad un granello di sabbia che tu hai infilato nel mio guscio traballante: la tengo protetta e la lucido con una panno di seta perché è viva e chiede attenzioni ogni giorno. è un gioiello che si indossa da dentro, invisibile, il più prezioso che io abbia mai avuto, non lo tolgo mai, e sorrido di quel mezzo sorriso, perché non c’è ladro al mondo che me lo possa rubare.

 
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Post N° 595

Post n°595 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da sopalmar
Foto di sopalmar

lasciatemi nascondere dentro le parole, quelle scritte che non fanno rumore, quelle che il foglio assorbe e custodisce nel buio, tra le pagine chiuse, migliaia di pagine chiuse, senza bisogno di parlare, senza bisogno di ascoltare. Uno strano pudore, vuole un mondo attutito, solitudine luminosa, piccoli spazi da riempire, e tenere protetti i pensieri e le cicatrici, cullare il dolore lontano da tutti. 

 
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Post N° 594

Post n°594 pubblicato il 07 Gennaio 2007 da sopalmar
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devozione

 
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Post N° 593

Post n°593 pubblicato il 04 Gennaio 2007 da sopalmar
Foto di sopalmar

 
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Post N° 592

Post n°592 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da sopalmar
Foto di sopalmar

foto: mia









da sempre, trascrivo. Da che mi ricordo, alla fine dell’anno seguo gli stessi riti da sempre, con cura maniacale, e con la stessa emozione, un fardello che cresce, una valigia di ricordi e sensazioni, di insegnamenti, da portare sempre con me. Ci ho messo una vita a capire. Ci sto mettendo una vita, a lasciare indietro ciò che deve rimanere nel passato, il peso che affatica le spalle senza dare luce allo sguardo e forza al lavoro delle mie mani, del mio cuore. Gli ultimi giorni dell’anno, anche di quest’anno – di quello appena passato – li trascorro seduta alla mia scrivania, a trascrivere in inchiostro viola tutto ciò che ho di più importante. Una volta erano i diari di scuola, con i compleanni da non dimenticare, ed i numeri di telefono delle amiche; qualche portafortuna a cui io stessa, con l’immaginazione, avevo conferito poteri magici, le foto del mio gatto, i versi delle poesie e delle canzoni preferite, passatempi da ragazzine, insomma. Ora, dalla vecchia moleskine a quella nuova, porto con me poche cose – e le più importanti le segno già sul frontespizio, che siano la prima cosa che leggo ogni volta che la apro per scrivere. Quello che mi hai insegnato. Che si intreccia per sempre – per sempre -  con quello che sono, e lo modella con tenacia, con dolcezza. E fermezza. Quello che mi hai insegnato ad essere, e che sarò per sempre, è tutto ciò che porto nell’anno che viene, l’abito più prezioso, leggero ed impalpabile, intessuto di perle e carezze e brividi e consapevolezza. Mi proteggerà dal freddo e dalla solitudine, mi proteggerà dall’abbandono - mi proteggerà dall’abbandono – un abito da indossare tutti i giorni dell’anno, lungo fin quasi ai piedi, li lascerà scoperti – e avrò ingioiellate le dita, e sempre perfetto lo smalto e bianchissima la pelle – piedi aggraziati come mani, spunteranno dall’orlo ricamato di questo vestito che mi hai cucito addosso, ad ogni mio passo - ti seguo passo passo sii roccia per sempre - e lo sarò, senza abbassare mai lo sguardo. 

 
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Post N° 591

Post n°591 pubblicato il 31 Dicembre 2006 da sopalmar
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Buon 2007 a tutti! di cuore









biscotti di pasta frolla
:: 300 gr di farina integrale di riso
:: 150 gr di burro
:: tre tuorli d'uovo
:: 100 gr di zucchero di canna
:: un pizzico di sale
:: latte q.b.
:: la scorza grattuggiata di un limone
:: zucchero a velo e cannella per guarnire


in una terrina disporre a fontana la farina e lo zucchero, e al centro mettere le uova e il burro ammorbidito, fatto a tocchetti. aggiungere il sale e la scorza di limone. amalgamare gli ingredienti prima con una forchetta, poi con le mani (usando per la frolla la farina di riso, è necessario aggiungere un po' di latte per ottenere un impasto omogeneo) fino ad ottenere una pasta omogenea e compatta. formare una palla e lasciarla riposare in frigo per mezz'ora. lavorarla, poi, ancora per qualche minuto, stenderla con un mattarello infarinato su un foglio di carta da forno e con degli stampini preparare i biscotti. infornare a 160° fino a che non saranno dorati.

 
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Post N° 590

Post n°590 pubblicato il 25 Dicembre 2006 da sopalmar
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Sorrisi sornioni e rumore di piatti stonati, riassettano la cucina nella morbida penombra dell’unica luce ancora accesa, sopra i fuochi del fornello. E al di là della finestra, protetta dietro i vetri che portano ancora i segni dell’ultima pioggia, una notte limpidissima e fredda, che sa di neve lontana e rami di pino e castagne dimenticate ad abbrustolire sul fuoco.  Una notte che brilla di sole stelle e chiama fuori a camminare. Così in un attimo infilano cappotto e sciarpa, il portone si chiude dietro le spalle - il legno deformato dal tempo e gonfio di umidità produce un suono gentile, quasi soffice - dietro le spalle si lasciano i sospiri trattenuti nel buio protetto dalle coperte,  e fuori, incontro al gelo che arrossa le guance, un passo in fila all’altro, arrivano al chiosco al di là del Ponte di Rialto, a scaldarsi le dita intirizzite su una tazza fumante di vin brulè, profumo alcolico di spezie che non ubriaca mai.

 
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Post N° 589

Post n°589 pubblicato il 23 Dicembre 2006 da sopalmar
 
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Post N° 588

Post n°588 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da sopalmar
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marzia è stanca, deve riposarsi un po'. un bacio

 
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Post N° 587

Post n°587 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da sopalmar
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è il giorno della nostalgia, di vecchi sogni che non vuoi smettere di sognare, di una storia raccontata a parole, quando la notte è silenzio e ci si rifugia a distanza uno nell'altra

 
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Post N° 586

Post n°586 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da sopalmar
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è così buio, davvero, dove l’anima si scioglie nella notte? dove la luce non filtra e i rumori da fuori arrivano attutiti, nelle stanze buie dell’anima, l’aria profuma di fiori secchi, non di polvere. i volumi allineati sugli scaffali dell’antica libreria percorsa dalle gallerie dei tarli, non sono fatti di pagine nere che raccontano di orrori e sangue e incesti, ma celano i loro colori agli occhi di chi queste stanze le attraversa distratto. Raccontano storie di hobbits, soprattutto, molti sono libri a fumetti. C’è persino Pippi Calze Lunghe, e le favole illustrate da Stephan Zavrèl. Polvere, carta per fare pacchetti di Natale, tre conchiglie ricordo di una vacanza da dimenticare. Del nastro d’argento, una spilla di peltro che raffigura Gandalf il grigio. Dove l’anima è più nera, abita una bambina di 8 anni, o forse 12.  Seduta per terra, la schiena appoggiata al bordo del letto, sfoglia una rivista presa da una pila alta quanto lei. Playboy, di suo padre, la collezione degli anni ’60, quella con l’inserto di letteratura erotica, Exeroticon, quella che lui tiene nascosta nel settimanale in studio. Lei legge trattenendo il fiato, segue le parole una dopo l’altra aiutandosi con il dito per non perdere il segno, studia l’amore del corpo e forse lo confonde con qualcos’altro, di certo lo confonde ma senza volerlo, senza sapere. Sente solo il vuoto dentro, da riempire. Legge e impara l’amore, le sue parole e i suoi gesti, i suoi silenzi, il peso sublime dell’anima in ogni singola cellula. Legge e si scrive dentro la sua condanna.

 
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Post N° 585

Post n°585 pubblicato il 09 Dicembre 2006 da sopalmar
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Xmas

 
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