Eccoci di nuovo qui!

Post n°130 pubblicato il 04 Settembre 2008 da frangiadicielo

Che effetto ritrovarsi....E' passato un secolo, due case e molte altre cose dall'ultimo post.

E sono sempre io, sempre qui....

E' una sensazione di filo che si riannoda, di incontro con qualcuno che ti aspettava, con fiducia, con pazienza...e pensare che questo qualcuno ero io mi fa sorridere di tenerezza.

Stamattina aspettavo che il liquido nero e profumato del caffè si affacciasse al beccuccio della moka, e ho sperimentato l'attesa giosa e infantile di qualcosa che sai che avverrà, ma sai che non accadrà mai allo stesso modo della volta precedente.

Da questo evento microscopico ho dedotto che anche la vita in fondo è così: è un caffè che salirà in cima al beccuccio ma mai nello stesso modo due volte...

Quindi mi ritrovo a scrivere ora, come prima, - ma mai come prima - in un cerchio di continuità/diversità che riannoda e crea i fili dell'esistenza.

E si procede....

Baci e bentrovati a tutti!

 
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Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 01 Novembre 2007 da frangiadicielo

Come al solito ricomincio senza guardarmi indietro...
Perchè è una "necessità fattasi virtù", perchè è un modo per avere meno pesi nell'andare, perchè voglio correre veloce, nonostante tutto.
Una fisionomia, la mia, che comincia ad assumere le sue connotazioni "da adulta", una dimensione indipendente, colori definiti...comincio ad essere ciò che vorrei, e comincio ora. Fatica di costruzione, di definizione, di introspezione...fatica tremenda, fatica continua. Ma non sono pentita, non sono pentita di non avere scelto facili scorciatoie, per me, per gli altri, nonostante il dolore, nonostante gli inevitabili errori: rimpianti molti, ma rimorsi pochi. Incomprensibile, crudele, sconclusionato, il mio percorso, assume, ora un suo significato, altre vite si intrecciano alle mie e so che mi vedono per ciò che realmente sono, e questa è una gioia senza prezzo...l'amore assume forme che mai ci si aspetterebbe, e io ne sto sperimentando buona parte...parto ora, e so di essere io, alla fine. E questo mi basta. Baci...

 
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La diversità del dolore...

Post n°128 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da frangiadicielo

E' un po' di tempo, circa un paio di giorni che mi frulla in testa questo pensiero: come il dolore renda "diversi" nella massa della gente che ti sfreccia accanto, tutta presa a dimostrarsi invulnerabile e onnipotente.

Si creano cunicoli dentro di te, quando il dolore ti visita: un fitto intreccio, un reticolato di vie in cui tu solo, alla fine, sai orizzontarti.

E' anche un percorso squisitamente personale, perchè, come diceva Jane Austen, -se non ricordo male - "tutti sono felici allo stesso modo, ma ognuno è triste a modo suo...", ed è quindi una sorpresa indescrivibile vedere qualcuno camminare sui tuoi stessi sentieri, senza che tu, in fondo, abbia fatto molto per sbandierare il tuo percorso segreto.

Eppure può capitare, qualcuno può avere la spinta e l'incoscienza per guardarti negli occhi e voler "davvero" percorrere le tue strade, e tu potresti essere altrettanto incosciente da lasciarlo entrare.

Può essere uno sguardo, può essere una stretta di mano, è un attimo.

Un cenno d'intesa e l'esperimento comincia, perchè c'è ancora qualcuno che ama conoscere esplorare.....toccare con mano la diversità del dolore che ti rende diverso, unico, e guardarlo con curiosa benevolenza, con delicatezza sorpresa.

E lo senti che è vero quel momento, te lo ricordi se ci pensi, e affiorano sguardi e gesti, ed è fissato nel tempo oltre il  tempo.

Anche questo è possibile, alla fine...

Baci

 
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Spendere, spendersi

Post n°127 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da frangiadicielo

Con allegra incoscienza, fare strada e trovare lì per terra tracce di sè, perchè alla fine, se si cammina tanto, prima o poi si inciampa sulle proprie orme.

Ecco quello che mi è capitato, nell'ultimo periodo.

E non è cosa da poco, e non è cosa quotidiana:

 Trovarsi a "fare", con entusiasmo, con gusto, ciò che si sente in cuore di fare...rendere divertente una lezione di latino, far ridere uno studente sulla declinazione di "is, ea, id", alla fine, è quello che voglio fare, alla fine è la mia strada, se non ricordo male, nei meandri delle mie idealità bambine.

Perchè la cultura deve essere di tutti, mi ripetevo...e quanto odiavo i palloni gonfiati che si gloriavano delle loro quattro nozioni appiccicate, e facevano in modo da non farsi capire da nessuno e di "elevarsi" usando una pseudo-cultura come arma d'offesa.

Non è questa la strada, non è questa la direzione giusta, neanche per se stessi, in fondo. Perchè, separati dagli altri saremo sempre mutili, sofferenti...incompleti.

Sarà divertente vedere cosa succederà...

Baci!

 
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Complessità o malafede?

Post n°126 pubblicato il 23 Agosto 2006 da frangiadicielo
Foto di frangiadicielo

Alle volte mi perdo di fronte alla mancanza di chiarezza...Non capisco se sono io che non decifro o se è l'altra persona che dice e non dice...In genere in queste occasioni si genera nell'altra persona un'aggressività apparentemente ingiustificata, uno svelarsi e celarsi improvviso che confondono le idee.

Difficoltà di comunicazione e tendenza a scaricare sull'altro la responsabilità della mancata mutua comprensione, sono forse sintomi di immaturità...convinzione di potersela cavare con poco, facendo fare agli altri gran parte del lavoro...e io dopo un primo momento di chiara visione dello stratagemma, tendo troppo spesso a farmi assorbire ed assecondare il giochetto....questo non va affatto bene...

Stavolta però devo prendere le distanze e non lasciarmi incastrare, non questa volta, dopo l'ennesima prova che non finisce mai bene, e che il giochetto non è utile a nessuno: a chi lo fa, perchè rimane piccolo, a chi lo riceve, perchè perde del suo inutilmente.

La Pinkola avvisava le donne di mettersi "reggiseni di ottone" per evitare di "allattare" chiunque ne faccia richiesta, forse ora capisco cosa voleva dire.

Baci a tutti!

 
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Flashback dalla marina...

Post n°125 pubblicato il 19 Agosto 2006 da frangiadicielo
Foto di frangiadicielo

Sabbia grossolana sotto i piedi, una veranda da cui vedere l'andirivieni instancabile di masse liquide e variopinte....Eh sì era incredibile come quelle masse cambiassero colore, a seconda dell'ora del giorno, della profondità del fondale, dell'umore del cielo..e grida di bambini, di rondini e gabbiani, di mamme esasperate di fronte alla felice mascalzonaggine dei loro figli, che in un baleno imparavano sempre dal più scalmanato. Bande di esseri che corrono, qua e là, connubio di persone animali ed elementi atmosferici. Un vento sempre presente sollevava i pensieri, eri quasi costretto a guardare in alto, di giorno, e di notte non si riusciva a staccarsi, da quella veranda. Il 10 agosto, pioggia di stelle, e, davanti a quella magnificenza, mi fosse venuto in mente un solo desiderio da esprimere..."ci penserò poi ai desideri, se ne avrò", mi dicevo. E intanto naso in su, ginocchia tra le braccia, raggomitolata in una sdraio rubata dalla spiaggia, e notare che ci stavo tutta, in quell'abbraccio a me stessa, che le mie braccia sono ancora forti, che la presa delle mani è ancora salda. Quanti bambini si sono fatti tirare su dalle mie braccia, anche quelli che non volevano avvicinarsi neanche ai propri nonni...e risate e giochi gustosi con le palette, con gli amichetti immaginari, con le corde trascinate,  con il cagnolino che se la godeva più di tutti. E fantasie di tende che apparivano e sparivano, casette un po' rigide che si popolavano di fugaci inquilini, ma quel lembo cangiante di terra non cambiava mai la propria identità, anzi sembrava che impregnasse di sè chiunque ne venisse a far parte, anche per poco.

Colore, molto colore, e molto suono...devo ricercarlo durante tutto l'anno, in qualsiasi parte si trovi rintanato...sarà questo il mio buono proposito per il prossimo futuro...

Baci a tutti!

 
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Non pensare !

Post n°124 pubblicato il 17 Agosto 2006 da frangiadicielo

Eh, sì, mi è stato detto in tutte le salse, specialmente quando partivo per lidi lontani nel bel mezzo di una animata conversazione tra amici, e, quando arrivava il mio turno di interloquire perchè qualcuno richiedeva il mio parere, non sapevo mai a che punto ci si trovasse.

Spesso assente,  altrove.

Un po' "svanita", per dirla in altri termini....

Mi diverto a vedere il disappunto altrui. In realtà si tratta di  un lato di me che ho imparato ad accettare, e mi stupisco che, in un momento storico in cui si tende a giustificare qualsiasi cosa, qualcuno non sopporta le mie "assenze" temporanee.

Sarà stato il mare stupendo proprio a pochi metri, sarà stato il cielo selvaggio, saranno stati gli scogli austeri, ma io molto spesso prendevo letteralmente il volo e rimanevo lì solo con il mio involucro.

Tornata a casa, ho riflettuto se questo potesse essere davvero un dato negativo....in fondo è come avere gli occhi blu o neri, è una caratteristica innocua, una "diversità"...sì, forse proprio perchè tale di difficile accettazione.

Ma portatrice di ricchezza, di confronto: proprio perchè oggi si accetta tutto, si tende a non accettare niente che non si "omologhi" al resto, dove tutto è lecito, niente è lecito...

Bah, l'ho buttata lì, chissà cosa ne pensate...

Baci a tutti e buon proseguimento d'estate!

 
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Ritorno a casa...

Post n°123 pubblicato il 15 Agosto 2006 da frangiadicielo
Foto di frangiadicielo

Ebbene sì, salpare e tornare è una piccola morte e una piccola rinascita. Partita si può dire "come i ladri di notte", caricando il minimo, misurando i passi, calcolando i tempi più brevi possibili...con precisione matematica, con tensione sempre modulata.

Arrivata con sorpresa, con curiosità, cercando di dare colpi di accetta ai pensieri che "facevano tanto rumore" nella testa, tirando e correndo perchè non mi potessero raggiungere.

L'essenzialità del camper serve a diminuire il peso delle "cose" che, senza che me ne accorgessi, mi avevano così tanto ingolfato. Solo costumi e pareo, abbinati in vario modo, e collanine, e scarpe buone per ballare, quand'anche andassi quasi sempre scalza. E anche il mangiare diventava secondario. Solo sole e sabbia, solo musica e parole.

Tornata forse troppo presto, spero che sia solo l'inizio, l'inizio di un "allegerimento" di cui sentivo la necessità da troppo tempo....

Vi farò sapere....

Baci e buon Ferragosto a tutti!

 
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E la ruota gira...

Post n°122 pubblicato il 28 Luglio 2006 da frangiadicielo
Foto di frangiadicielo

L'ho lasciato lì, il mio post precedente, come un sassolino interrogativo su una piatta e lucida strada lastricata in maiolica...l'ho lasciato lì, come una provocazione a me stessa...

E la ruota ha girato, le risposte, parziali, tacite come le risposte importanti, mi hanno attraversato, hanno incontrato i miei interrogativi, hanno fatto un garbato inchino, hanno conversato con me, camminando su erbosi pendii, sui perchè e i come, sulle sfaccettature del possibile, sulle assurdità appena nascoste sotto le pieghe del normale.

E mi trovo ancora curiosa e ballerina tra i gomiti degli sguardi lanciati, raccolti, indossati e infranti, così irrimediabilmente infantile e tenacemente meravigliata, assetata di viva verità, immersa in movimenti sincronici che ondeggiano, e coinvolgono, nonostante tutto, nonostante le finte rigidità.

E ho ricominciato a danzare, finalmente, con le mie improvvise, lancinanti, tenerezze.

Sto per partire, miei vecchi e nuovi amici, starò fuori una quindicina di giorni.

A tutti voi auguro, di cuore, un fecondo tuffo in questo stralcio di esistenza estiva.

Baci....

 
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Si fallor sum

Post n°121 pubblicato il 26 Luglio 2006 da frangiadicielo
Foto di frangiadicielo

Ebbene sì, sulla scorta del mio Agostino, me lo sono scritto dappertutto, ma davvero ha ancora qualche difficoltà ad accettare i miei errori...

Non considero che ho tentato strade vergini, che ho lavorato in condizioni terrififcanti, l'unica cosa che vedo è che "quella volta" sì, quella volta lì, ho ceduto alla mole che premeva sulle spalle, ho lasciato che la marea mi sommergesse.

Chissà perchè capitava che, proprio quando ero al massimo dello sforzo, arrivasse puntuale proprio quel colpo preciso al mio punto debole, sì, proprio lì, non altrove.

E una volta, una volta sola, ho deciso che non ce la potevo fare, che quella volta non avrei retto, e mi sono accasciata.

Prima degli altri, sono stata io a non perdonarmi, ed ancora la rabbia mi consuma dentro, mi toglie la pace interiore, mi trasforma nella nemica di me stessa.

E, come sempre, credo di dover cominciare da capo, da principio, capire da dove viene tutta questa acredine. In fondo giustificherei chiunque  avesse passato un decimo di ciò che ho passato io: perchè non uso la stessa benevolenza con me stessa?

Bel quesito...bisognerà lavorarci...

Baci!

 
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