Creato da: Emily_D il 02/06/2006
ovvero, note su vuoti a perdere, lune spente & immagini riflesse

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

Emily_De.d.aragazzo_64mabeldellecastellegui07rosarioforinoLaManu76Sylia81NicholaiHelconteoliver6
 

Ultimi commenti

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
03.06.2006 ore 1:34 »

02.06.2006 ore 23:45

Post n°1 pubblicato il 03 Giugno 2006 da Emily_D
 
Foto di Emily_D

Questa notte a Quinnipak c’è una luna araba, 
dalla finestra aperta, entra un vento capriccioso, che fa cigolare la persiana, verde,
ed alza la terra, creando piccoli vortici di polvere scura,
anche la banderuola in ferro sul campanile del castello, cigola, e stride, come nelle sue migliori performance autunnali, 

data la stagione è una cosa un pò strana.

A Quinnipak questa notte tira un vento dispettoso, c’è una luna araba e io sto scrivendo la mia prima pagina di questo blog su un foglio di carta…
vecchia Quinnipak, incastonata tra le sue colline scavate dalla pioggia e dal vento, sospesa, incastonata e sospesa Quinnipak…

qui c’è un solo computer che funziona, il computer del signor Bloom, 

l’unico contatto con il mondo frammentato della Rete, l’unico computer in Rete funziona solo di giorno, 
o se il signor Bloom non ha proprio nulla da fare, a volte, anche la notte, fino a che, il signor Bloom ha voglia di stare lì,
il signor Bloom,
mi capita spesso di fermarmi con lui, lui che scrive le sue lettere di carta, io che mi perdo nella Rete…

Oggi il signor Bloom è qui, e mi fa scrivere su questo mio blog dal suo computer collegato in Rete …che come ci sarò finita io, qui, a Quinnipak, a scrivere su questo blog… il caso, forse, fortuito, o stupido o cattivo, o. 

Come quando succede, a volte, che ti trovi a leggere qualcosa, 
e  nel momento in cui stai lì a leggere,
in quell’esatta coincidenza di parole,
c’è una canzone,
una canzone che si è infilata nella testa di chi ha scritto, e l'ha lasciata lì, tra quelle sue parole, e la canzone parte anche da te,
esattamente dove sei tu, si infila nelle tue stanze o nel tuo parco, o non so, dovunque sei in quell’istante a leggere, lei parte, e tu leggi,
e non puoi non sentire che qualcosa è successo, anche se non sai bene cosa…


Un mio amico diceva che queste sono “coincidenze coincidenti” e che “il segreto è guardare le cose dal punto di vista che più ci PIACE”

…mi dispiace che non sia mai voluto venire qui a Quinnipak… perché le cose non funzionano propriamente così.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963