Creato da pausandro il 24/06/2007
tra la follia e la leggerezza

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« E vissero felici e contenti...Carciofi come nonna comanda »

Il giorno delle mie nozze.

Post n°38 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da pausandro
 

La notte passata in bianco e l'addio al celibato in un night club.
Gli amici intorno ed io che vengo trascinato su un palco dalla rossa più sexy che abbia mai incontrato. Sono in imbarazzo! Enorme e turgido imbarazzo. Il suo balletto professionale è volto ad eccitare sia chi riceve le sue attenzioni che chi le vede. La ragazza profuma di fresco e cerca di non guardarmi negli occhi. Capisce quanto posso essere in imbarazzo e dopo aver fatto una buona parte di repertorio mi afferra per un braccio e mi conduce al mio posto. Mi ringrazia per la delicatezza e mi dice che mia moglie sarà una donna fortunata. I miei amici mi prendono in giro perché non ho allungato una mano se non quando mi ha guidato lei. Il più vicino, un caro amico che non vedevo da tempo, mi esorta a toccare la successiva che si avvicina. Mi rifiuto, non era mia intenzione andare in un night con spogliarellista, ma non perché sono moralista, solo che penso che come sfogo sia piuttosto superficiale. Mi rendo conto che gli altri non vedono l'ora che un amico si sposi per poter avere l'autorizzazione ad entrare senza sensi di colpa in posti come questo. Alla fine ci facciamo due risate e mi becco l'etichetta di timido. Vabbè ci si può stare. Torno a casa e mi metto a dormire sul divano nel salone, lo stesso divano che mi ha visto più volte dormire lì quando non avevo voglia di andare a letto. Il divano che ha conosciuto qualcuna delle mie conquiste e qualche fallimento. Il divano che tenevo come letto per gli ospiti e che la mia migliore amica, per fare la disinvolta con l'attuale marito ruppe in uno dei pochi atti focosi. E' su quel divano che il cane di mia sorella mi sveglia una slinguazzata in faccia. E' ora di prepararsi. Il gran giorno è arrivato. Mi alzo e la testa mi gira. Bevuto troppo, dormito poco. Vado in cucina e mi bevo mezzo bicchiere di cocacola. Un toccasana per l'acidità da alcool. Sono sveglio solo io. Vado in bagno, accendo la radio e mi faccio una doccia. Mi sbarbo e rutto piacevolmente. Un atto liberatorio.
Il primo ad alzarsi è mio nipote che entra in bagno e si siede sul vasetto senza far rumore. Mi guarda mentre mi rado e con naturalezza mi sorride. Lo lascio fare i suoi bisogni e vado in cucina per preparare la colazione. Pian piano si svegliano tutti. Mi vesto ed esco per comprare il giornale. L'edicolante mi porge il giornale  e poi mi fa gli auguri.
- E' un gran giorno vero?
- Non saprei, mi auguro di si.
- Allora che dio vi protegga Sandrino.

Sandrino mi chiama il giornalaio. Mi ha visto crescere fino alla rispettabile altezza odierna, mi ha visto imbiancare precocemente, ma per lui sono sempre sandrino.
Torno a casa e preparo mio nipote, ha un vestito uguale al mio. L'ho fatto fare così per non sentirmi solo. E' un bel bambino, vivace e mi rivolge sempre domande a tutto spiano. Ci prepariamo e scendiamo, voglio arrivare puntuale per il mio matrimonio, mia sorella mi raggiungerà. Contrariamente ad ogni aspettativa, alcuni dei condomini si fanno trovare sotto per farmi gli auguri. Anche la signora Giovanna del primo piano, lei che sperava mi sposassi una delle sue figliole, Ginevra o Rina, mi porge un pacchetto e con un fazzoletto si asciuga le lacrime.
- Se ci fosse tua nonna.
- Già, se ci fosse mia nonna.
- Tanti auguri.
Mio nipote la guarda enigmatico e quando ci allontaniamo mi chiede
- Perché piangeva la signora Giovanna?
- Si può piangere anche di gioia.
- Ma a me sembrava triste.
- No, non è così.
- Mi sembrava che piangesse come me quando mamma mi mena.
- Si ma hai visto che non c'era nessuno a menarla?
- Si.
- Perciò non piangeva di dolore ma di gioia. Spero.
Monto il seggiolino per il piccolo parto in direzione del municipio. Il traffico se ne frega che oggi mi sposo, c'è ed è tanto, ho fatto bene a partire prima. Arrivo e parcheggio. Testimoni presenti, rispettive fidanzate presenti, parenti della sposa presente, sono in anticipo, ma meno di quanto sperassi, entro in sala per vedere se tutto è a posto. Lo è. Pian piano arrivano gli altri amici e parenti, anche miei. Una mano pesante si poggia sulla mia spalla.
- Ciao Sandro.
- Gianluca?
- Chi altri? Sorpreso?
- Certo, non t'avevo detto niente.
- Infatti, l'ho saputo per vie traverse.
- Chi te lo ha detto.
- La nostra comune amica Linda.
- Ma non lo avevo detto nemmeno a lei, figurati se lo vado a dire alla mia ex-fidanzata
- Infatti non è stato molto corretto da parte tua, ma so che lo hai fatto a fin di bene.
- Mi fa piacere che tu sia venuto. Spero non venga anche Linda.
- No, ma mi ha detto di farti gli auguri.
- Grazie.
- Ora entra, che sennò arriva la sposa e ti becca sull'uscio.

Entriamo tutti e mi seggo di fronte alla scrivania del sindaco, dove una tipa con un turbante di capelli mi sorride. Ha una fascia tricolore, celebrerà lei le nozze. Parte una musica che dovrebbe essere una marcia nunziale, ma non la riconosco, mi giro e una donna bellissima avanza verso di me. La riconosco per due particolari, il bouquet di fiori che porta l'ho comprato io, e il signore che la accompagna è il mio futuro suocero. E' bellissima e penso che sarà mia per sempre. Mi sorride e io mi perdo nei suoi occhi.
"E' bellissima" continuo a pensare solo che lei è bellissima. E' rigida come se avesse una scopa in culo, ma anche io penso di essere rigidissimo. La tensione è alle stelle. La vice-sindaco ci porge le domande di rito e poi si dilunga sul pippone che il matrimonio è cosa importante e che è felice di vedere due ragazzi che si sposano con gli occhi a cuoricino. Ci augura anni di felicità e la forza necessaria di affrontare i problemi con la disinvolta determinazione di chi si rispetta e guarda nella stessa direzione. Foto di rito e via al ristorante.

Oggi? Mancano due giorni all'aniversario di nozze che non hanno funzionato e ogni tanto mi sveglio nel cuore della notte pensando che quel giorno me lo ricorderò per sempre. Anche se mi dovessi risposare centinaia di volte. Fortunatamente la mia ex non mi manda messaggini per quella ricorrenza. Un tempo l'avrebbe fato. Che ci vuoi fare Sa' le persone cambiano..

 
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