Creato da pausandro il 24/06/2007
tra la follia e la leggerezza

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« Avanti un altro...In piena ripresa. »

Un angelo?

Post n°47 pubblicato il 23 Luglio 2008 da pausandro
 

Ancora disteso in ospedale. Un giorno. Un pomeriggio? Una mattina?
Non saprei, il tempo passa diversamente, so solo che era tra due flebo. Altro particolare importante, avevo ripreso l'utilizzo della parlola, ma più che parlare sbiascicavo, le smorfie dell'interlocutore di turno mi facevano capire che non era completamente comprensibile, per non dire incomprensibile, ciò che dicevo.
Comunque un giorno, un viso familiare entra in camera.
La ragazza è particolare, capelli castani ricci, occhi vispi e marroni. Magra ma non esile. Altina ma non una stanga. Dovrei riconoscerla, almeno è quello che si aspetta. Lei mi conosce ma la mia memoria è leggermente scossa e fatico a mettere a fuoco anche chi conosco da anni. Non che le visite al mio capezzale siano così numerose, ma meglio così. Non mi piace farmi vedere in queste deboli condizioni.
La mia visitatrice, evidentemente capisce il mio stato confusionale e mi precede.

Lei: Ciao Sandro, non mi riconosci vero?
Io (in frorma tradotta dal sbiascicamento): Già
Lei: Di solito mi vedi in camice. Sono Lisa.
Io: E' Vero!
Lei: Non sei l'unico che non mi riconosce in abiti "civili". Anche io ultimamente tra sostituzioni e straordinari stento a riconoscermi in una persona...
Io: ...
Lei: Sono in ferie, per questa settimana non ci sarò.
Io: Che ci fai qui?
Lei: Mi sono resa conto di una cosa e volevo dirtela.
Io: ?
Lei: Passiamo tante ore qui con voi pazienti e nonostante tutto ci rivolgiamo la parola a stento. Io non so niente di te e tu altrettanto di me.
Io: ...
Lei: Visto che non puoi scappare da nessuna parte e che oggi quasi sicuramente non ti verrà a trovare nessuno, ho pensato di venire a fare quattro chiacchiere con te.
Io: mi sento onorato.
Lei: So un sacco di cose su te, ma non riesco a dargli un senso. Per esempio so che sei sposato, con una donna molto bella, ma dalla frequenza e dal calore delle sue visite, ho l'impressione che tra voi non ci sia un rapportone.
Io: Siamo separati da qualche anno.
Lei: Allora è carino da parte sua venirti a trovarti.
Io: Già. Forse ne farei a meno...
Lei: Non dire così. Come mai non ha funzionato il vostro matrimonio?
Io: Troppo lungo. C'è la domanda di riserva?
Lei: Lo sapevo che sei simpatico. Hai gli occhi tristi ma di chi non molla mai. Anche io sono separata, ma non si tratta di una storia lunga. Ero solo troppo giovane e lui troppo affascinante e non solo con me. Quando ho avuto la certezza che se la faceva con altre donne, l'ho lasciato e mi sono buttata sul lavoro. Ci ho messo circa sette anni a capirlo, ma meglio tardi che mai. Il prossimo anno posso divorziare. 
Io: Anche io.
Lei: Che coincidenza. Allora siamo colleghi separandi!
Io: Consfigati credo sia la parola più esatta.
Lei: Eh?
Io: Lascia perdere.
Lei: Ti ho portato una cosa. Appartiene allo stronzo, ma lo ha lasciato a casa prima di andarsene.(tira fuori dalla borsetta un lettore mp3)
Io: ...
Lei: Ci ho caricato della musica e ho pensato che nelle ore di solitudine poteva farti compagnia. Almeno fino a quando non ti rimetti e cominci a fare qualche passo. Il primario dice che è solo questione di tempo, ritornerai quello di una volta se non meglio. Poi con la riabilitazione sarà molto più veloce.
Io: Grazie.
Lei: Vedi i comandi sono semplici, li puoi usare anche tu. ops scusa (arrossisce)
Io: Tranquilla...
Lei: Qui c'è il volume e qui puoi mandare avanti. Ho lasciato le batterie a Wanda l'altra infermiera quando si scarica questa te la cambia.
Io: Grazie.
Lei: I pezzi che ci ho messo non sono niente di speciale, anni ottanta, musica classica, e qualche racconto che ho letto e registrato per un provino dove non mi hanno presa.
Io: Mi commuovi.
Lei: Devo dirti un'altra cosa. Tu somigli terribilmente a mio fratello e non riesco ad essere distaccata come dicono che dobbiamo essere.
Io: E' un tipo in gamba tuo fratello?
Lei: Si. Lo è. Solo che lavora all'estero e non lo vedo mai.
Io: mi dispiace.
Lei: Anche a me. Ora vado, mi devo incontrare con mia cugina.
Io: Grazie ancora.
Lei: Un'ultima cosa. Hai presente Rino? L'infermiere?
Io: Si.
Lei: Fai attenzione.
Io: A cosa?
Lei: Vuole cambiarti sempre lui.
Io: Sul serio?
Lei: Dice che siccome sei maschio, è più corretto.
Io: Beh, insomma...
Lei: A certe cose non ci badiamo quasi più. Però secondo me gli piace qualcosa di te. E se è quello che penso io, non è l'unico (sorride e arrossisce).
Io: (Arrossisco vistosamente) Veramente non so nemmeno se...
Lei: Il primario dice che rifunzionerà anche quello, non ti preoccupare, porta pazienza.
Io: grazie, sei la prima che mi dice qualcosa di sensato.
Lei: Eh?
Io: Lascia perdere.
Lei: (mi bacia sulla guancia) ciao sandro
Io: Sei un angelo..
Lei: Se sentissi le mie colleghe ti direbbero che sono più un diavolo.
Io: Eh eh
Lei: Comunque quando ti rimetti, esigo un invito a cena. La tua ex mi ha detto che cucini da dio. Ma non avevo capito che eravate separati e avevo paura di fare una gaffe.
Io: Ok. Affare fatto.

 
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