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funghi e affini

 

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CLATHRUS RUBER

Questo Gasteromicete è racchiuso da una volva che a maturazione si lacera in vari punti e la parte interna, che è gelatinosa, fuoriesce assumendo la forma di una rete di un bel colore rosso.

La natura, grazie a questo fungo, ci stupisce per la sua meravigliosa fantasia e varietà, infatti, a parte l’aspetto generale, la cosa che ci colpisce di più è il suo modo di riprodursi. Nella parte interna della rete rossa si forma una sostanza mucillaginosa contenente le spore di colore bruno-nerastro; il suo odore “particolare” attira gli insetti, soprattutto le mosche, che si imbrattano con la sostanza gelatinosa e la diffondono nell’ambiente.

 

 

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Nuove frontiere della micologia

Post n°5 pubblicato il 07 Marzo 2012 da ifonzaru

I Funghi costituiscono un anello importantissimo nella catena alimentare, senza di essi non solo i boschi ed i campi ma tutta la superficie terrestre sarebbe cosparsa di materiale indecomposto ed il terreno sarebbe ovunque ormai esausto, privo cioè di sostanze nutritive. Spetta, infatti, ai funghi, visibili e non, ed ai batteri il compito di favorire la decomposizione delle sostanze organiche rendendole nuovamente fruibili dal regno vegetale sotto forma di sali minerali. I funghi detti xilofagi sono, ad esempio, specializzati nella disgregazione del legno che, per effetto del fungo, degraderà cariandosi. Le carie sono responsabili, della degradazione e quindi della perdita sia della lignina sia della cellulosa. L’azione di questi funghi è indispensabile per sgomberare il terreno dai detriti degli alberi morti, ma può diventare un danno quando a subire il degrado è un albero ancora vivo. Non esistono, infatti, rimedi per fermare, contenere o uccidere i funghi xilofagi  parassiti all’attacco; solamente l’albero stesso è in grado, ma non sempre (Armillaria Mellea), di contenere la proliferazione delle ife isolando i tessuti infetti. La capacità di questi funghi di disgregare il legno viene studiata con attenzione per interessanti applicazioni nel campo della biotecnologia applicata all’ecologia. Capendo appieno il meccanismo si intravede la possibilità di sfruttare funghi per la disgregazione di sostanze tossiche come il famigerato DDT che, nonostante la storica messa al bando, ancora ammorba molte parti del nostro pianeta.

ARMILLARIA MELLEA

 
 
 
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