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CLATHRUS RUBER

Questo Gasteromicete è racchiuso da una volva che a maturazione si lacera in vari punti e la parte interna, che è gelatinosa, fuoriesce assumendo la forma di una rete di un bel colore rosso.

La natura, grazie a questo fungo, ci stupisce per la sua meravigliosa fantasia e varietà, infatti, a parte l’aspetto generale, la cosa che ci colpisce di più è il suo modo di riprodursi. Nella parte interna della rete rossa si forma una sostanza mucillaginosa contenente le spore di colore bruno-nerastro; il suo odore “particolare” attira gli insetti, soprattutto le mosche, che si imbrattano con la sostanza gelatinosa e la diffondono nell’ambiente.

 

 

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Antichi rimedi e nuove speranze

Post n°6 pubblicato il 08 Marzo 2012 da ifonzaru

La medicina cinese, questa strana, snobbata e poco conosciuta scienza, da secoli fa uso di svariati funghi per curare diverse patologie.

Il caso più conosciuto ed emblematico è quello riguardante il Ganoderma Lucidum o, come lo chiamano in Cina, "Ling zhi" famoso col soprannome di fungo dell’immortalità; in antichità veniva somministrato ad imperatori e nobili per migliorarne lo stato di costituzione e come apprezzato afrodisiaco, sia per uomini sia per donne. Si narrava riuscisse addirittura a prolungare la vita di chi ne facesse uso, proprietà dalla quale ne deriva il nomignolo.

ganoderma lucidum

Noto anche in Giappone come "Reishi"(Mannentake) oggi non è più un mistero, possiede sostanze dalle spiccate caratteristiche antiossidanti, ed in grado di regolare il livello di colesterolo, la glicemia e di agire positivamente sull'aritmia cardiaca. Usato per la preparazione di decotti, unguenti o più semplicemente somministrato sotto forma di compresse, anche in occidente viene prescritto contro l'ipertensione, nonché per svariati problemi epatici e cardiovascolari, è adatto anche per combattere alcune allergie.

Assai interessante è la sua proprietà anti-infiammatoria sia per somministrazione orale che topica. L’attività anti-infiammatoria è importante poiché contribuisce alla cura di gravi patologie neurodegenerative tipiche dell’età senile, come il morbo di Alzheimer. L’impiego di Ganoderma Lucidum è visto nella prospettiva di mitigare gli effetti di questa malattia devastante, non solo per le proprietà anti-infiammatorie, ma anche per la capacità di agire positivamente sullo stato di benessere degli individui anziani, nei quali aumenta l’energia vitale, la facoltà di pensiero e previene la perdita di memoria. Non vanno poi dimenticate le capacità immunostimolanti e antitumorali dovuti alla alta concentrazione di germanio presente in questo fungo miracoloso. Il germanio è un elemento dalla riconosciuta capacità di stimolazione dell’interferone (proteina naturale prodotta dal sistema immunitario). Come se non bastasse il germanio è un ottimo coadiuvante nella terapia del dolore che accompagna gli stadi terminali dei decorsi tumorali. Un fungo capace di tante virtù non poteva non essere usato anche in cosmesi; le donne cinesi utilizzavano ed utilizzano tutt’oggi il G L per la cura della pelle mentre in Giappone lo utilizzano in preparati contro la calvizie.

grifola frondosa

Pare che anche il Grifola Frondosa (maitake, o fungo danzante), fungo piuttosto comunemente consumato sia nella cucina nipponica che cinese e da secoli utilizzato nella medicina tradizionale cinese, possieda straordinarie capacità antitumorali.

Ricerche effettuate nel New York Medical Centre diretto dal dottor Sensuke Konno e pubblicate dal British Journal of Urology dimostrano che questo gustoso funghetto, è in grado addirittura di poter diminuire i tumori del 75% se associato a una proteina antitumorale a basso dosaggio.

Il dottor Konno, ha effettuato una sperimentazione con un campione di pazienti malati di cancro alla prostata o alla vescica e li ha curati con un composto antitumorale formato da estratto di fungo maitake associato all'interferone alfa a basso dosaggio, ottenendo appunto la riduzione del 75% della crescita delle cellule tumorali. L’utilizzo di questo fungo inibirebbe, sempre secondo la tesi del dottor Konno, un enzima che controlla la crescita delle cellule tumorali.

colorius versicolor

Spulciando i vecchi ricettari della medicina orientale scopriamo l’utilizzo del Colorius versicolor (kawaratake). Conosciuto ed apprezzato nella cura delle malattie infiammatorie ed infettive delle vie aeree superiori e nell’epatite cronica, tonificante del fegato, del cuore e della milza, “nutre” la mente e contrasta la stanchezza, è, da circa un ventennio, oggetto di attenzioni speciali anche da parte della medicina occidentale per le sue proprietà antitumorali.

È proprio di questi giorni la notizia proveniente dall’Australia ove scienziati dell’Università di tecnologia del Queensland (Qut) hanno dimostrato che la “coda di tacchino” è altamente efficace nel combattere il cancro della prostata. Dal fungo è stato estratto un composto detto polisaccaropeptide (psp) che ha avuto un’efficacia del 100% nel sopprimere lo sviluppo del cancro alla prostata in topi di laboratorio, colpendo le cellule staminali del tumore stesso e sopprimendo la sua formazione.

Patrick Ling dell'Istituto per la salute biomedica e l'innovazione della Qut, in una relazione sulla rivista della Public Library of Science, scrive: i risultati rappresentano un passo importante nel combattere una malattia tra le più diffuse e letali. In passato altri inibitori hanno mostrato in sperimentazioni di laboratorio un'efficacia del 70%, mentre con il Psp abbiamo osservato un'efficacia del 100%, per di più senza alcun effetto collaterale. .Ling aggiunge che le terapie convenzionali sono efficaci solo contro certe cellule cancerose, ma non quelle staminali, che danno inizio al cancro e fanno progredire la malattia. Il composto inoltre potrà migliorare l'efficacia dei trattamenti correnti. Il problema maggiore di tali trattamenti è che vi sono sempre dei tumori soffici residui, che resistono alle terapie. Ora potremo eliminare quei tumori residui, colpendo le cellule staminali, e rafforzare la sopravvivenza d'insieme dei pazienti. Scopriamo così che la saggezza di un antico popolo non era fondata solamente su credenze e stregonerie prive di scientificità e che perfezionando le conoscenze antiche con i moderni metodi scientifici si scoprono strade interessanti, foriere di speranze e di vita. Un ultimo pensiero lo voglio spendere sull’importanza della biodiversità e la sua salvaguardia  Magari non saranno i funghi a sollevarci da tutti i nostri malanni, eppure il nostro pianeta custodisce ancora preziosi segreti in grado di rivelarsi fondamentali per la qualità della nostra vita se non per la nostra sopravvivenza.

CARLO

 
 
 
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