“A Sant’Antonio favece tonne !”, proverbio che coincide con la campagna del grano, a Rignano G.coUn tempo c’era anche la novena di preparazione, piuttosto seguita e frequentata dai ragazziDi: Redazione
Rignano Garganico. Il tredici di giugno, sarà festa grande, a Rignano Garganico. Tanto in occasione della ricorrenza del Santo del giorno, Sant’Antonio, appunto. Un tempo c’era anche la novena di preparazione, piuttosto seguita e frequentata dai ragazzi. La stessa si celebrava nella chiesa del Carmine, dove c’era la statua del Santo (attualmente si trova nella Chiesa Matrice). Allora il tempio era addobbato di tutto punto e si respirava l’odore intenso dei gigli, mentre nelle orecchie rintronava la canzoncina, intonata alternativamente da don Giovanni Draisci senior e da don Matteo Lambriola: “Cantiamo Evviva Antonio, il Santo di ogni cuore…”. Quindi, si portava il simulacro in processione, sostenuto e seguito da una folla di coloro che ne portavano il nome. Antonio e le sue varianti maschili e femminili è uno dei nomi tra il più diffusi d’Italia, secondo in Campania, terzo in Puglia e il primo in paese. Trae origine dal nome della gens latina Antonia, di probabile derivazione etrusca.
Dal Rinascimento in poi il suo significato è stato erroneamente collegato alla parola greca anthos (fiore). Numerosissime le varianti: Antonello, Antoniuccio, Totonno, Tonio, Tonino e i femminili Antonella, Antonietta, Ninetta, Tonia, Tonina. Il culto cattolico festeggia numerosissimi santi con questo nome, tra cui si ricordano s. Antonio abate, eremita e asceta cristiano in Egitto, fondatore delle comunità di eremiti, onorato come protettore degli animali, dei fornai, dei droghieri e dei salumieri. Questo Santo è famoso anche perché lo stesso giorno comincia la preparazione dei cosiddetti giovedì di Carnevale. Non per niente si dice “A Santantune masckere e sune” (a Sant’Antonio, maschere e suoni). Comunque sia, il più festeggiato degli “Antonio” è quello da Padova (1195-1231), padre della Chiesa, francescano, famoso predicatore e taumaturgo, protettore dei poveri e degli oggetti smarriti, che si commemora, appunto, il 13 giugno.
Anche in questo caso la data e il periodo indica un particolare periodo dell’anno, quello della mietitura e gli anziani dicono: “Sant’Antonio favece tonne” ( Sant’Antonio falce tonda), per significare che sono pronte per tagliare i gambi di grano. Dall’inizio del secolo non più, perché ci pensano le macchine, che si sono sempre più evolute tecnicamente fino alle attuali e potenti mieti – trebbiatrici. Numerosi personaggi di grande fama portano questo nome: l’oratore romano Marco Antonio (143-87 a. C.), celebrato da Cicerone; il generale e uomo politico romano Antonio (82-30 a. C.), nipote e luogotenente di Giulio Cesare, amante e sposo di Cleopatra; i musicististi Vivaldi (1678-1742), Salieri (1750-1825), Stradivari (1643- 1737), Dvorak (1841-1904); i pittori Antonello da Messina (1430- 1479), Antonio Canal detto ‘il Canaletto'(1697-1768), Antonio. Allegri detto ‘il Correggio'(1489-1534); lo scultore Canova (1757-1822); gli scrittori Fogazzaro, Cechov, Saint Exupèry; l’architetto Antonio da Sangallo, ecc. Comunque, il più risaputo ed amato portatore del nome è il più grande attore – comico di tutti i tempi: Totò, al secolo il principe Antonio De Curtis.
Secondo gli esperti della materia chi porta questo nome concentra in sé tante virtù, quali : tenacia, forza, coraggio, vitalità, volontà di imporsi. E’ un lottatore nato e ama incommensurabilmente la vittoria. E’ altresì un dominatore anche con le donne che ama e alle quali quasi mai resta fedele, perché conquistatene una, ha già un’altra in mente. Così pure si comporta di fronte alle altre sfide della vita. È per davvero una fatica vivere accanto ad uno spirito così indomito, che rifiuta ogni tipo di confine e va avanti. Circa il significato etimologico, con ogni probabilità il nome deriva dal greco “anthos” che significa “fior d’asino”. Ma con questo animale ha tutto in comune, tranne la proverbiale ignoranza. Di solito chi porta questo nome possiede, infatti, una intelligenza superiore alla norma ed è raffinato ed intuitivo.
Come accennato, in calendario vi sono un centinaio di santi con questo nome, ma il più festeggiato in Italia è Sant’Antonio da Padova, patrono delle reclute, dei commercianti del vetro, dei prigionieri. Non ci resta che augurare a tutti i rignanesi di nome “Antonio” ed “Antonia”, compresi i derivati ed alterati sia del posto, sia di quelli sparsi per lo Stivale e il mondo, un fervido ed avvertito
Buon Onomastico!
(A cura di Antonio Del Vecchio – adv.giornalista@libero.it)
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