Perdersi nelle meraviglie del Gargano non significa soltanto godere di acque cristalline e paesaggi mozzafiato. La Montagna del Sole nasconde molti altri segreti e bellezze sconosciuti anche a chi vive in Capitanata. E’ il caso della città fantasma ai piedi di Cagnano: l’ex idroscalo Ivo Monti sulle rive del lago Varano. Da tempo abbandonato e vandalizzato, è di nuovo al centro di progetti ed idee (anche delle istituzioni) volti a valorizzare un’area dal fascino indiscutibile. Colti dalla suggestione dei luoghi anche Caktus & Maria, artisti del territorio che hanno intuito immediatamente le potenzialità dell’ex idroscalo. Uno degli edifici meglio conservati dell’insediamento è stato quasi interamente decorato da murales di pregio, a disposizione di chiunque voglia ammirarli. E l’effetto è d’impatto.
“La nostra prima visita all'ex idroscalo- ha spiegato Caktus (al secolo Vincenzo Mastroiorio) - è avvenuta a maggio 2018. Ci siamo arrivati in modo del tutto casuale, con amici di San Nicandro. Abbiamo subito compreso che tutti gli edifici nelle vicinanze del lago erano pericolanti e a rischio di staticità. Inaccessibili per l'uomo, ma rifugi ideali per mucche, volpi e cinghiali. Alcuni alberi sono cresciuti a tal punto da attraversare i pavimenti dei piani superiori. Ben più distante dal lago abbiamo trovato un edificio isolato ma non pericolante”.
La struttura è quella che si trova in prossimità del cancello d'ingresso da cui si accede dalla strada provinciale. “Appena entrati abbiamo notato che gli ambienti erano stati oggetto di recenti ristrutturazioni (intorno al 2005), ma a causa dell'Immediato abbandono gli spazi erano stati vandalizzati e depredati. Le porte erano inesistenti, i vetri degli infissi squarciati e c'erano rifiuti in tutte le stanze, perlopiù bottiglie di alcolici. In questo contesto post-apocalittico, l'unica cosa che era ancora in buono stato erano proprio i muri.
Da lì a poco abbiamo iniziato a frequentare la struttura per realizzare i primi interventi artistici e di volta in volta ripuliamogli spazi dai rifiuti per rendere più accogliente il luogo. Sin dal primo intervento la nostra unica aspettativa era rivolta a valorizzare ogni superficie murale, lasciando qualcosa di bello ed inaspettato, là dove chi ci ha preceduto lo ha degradato e abbandonato”.
In circa 2 anni sono state realizzate 52 opere, 40 da Caktus & Maria e 12 dai loro compagni di avventura: Kame, Hans, Filo e Sandro 13. Questi i loro nomi d'arte, i writers abitualmente non firmano con nome e cognome le opere, bensì con le "tag". Tutti però hanno in comune la provenienza: il Gargano. Caktus& Maria, Kame e Filo sono di San Nicandro, Hans è di San Giovanni Rotondo, Sandro 13 di Apricena.
Ognuno degli artisti ha realizzato opere in linea con in propri percorsi stilistici.
“Maria adopera uno stile realistico - ha aggiunto Caktus - e alterna a numerosi ritratti (Tom Waits, Iggy Pop, Lhasa De Seia, Martyn Jacques, Mariangela Melato, Vinicio Capossela e Aduta Akech) figure femminili e animali che interagiscono con lo spazio circostante, lo ho realizzato due serie di illustrazioni a parete, intitolate ‘Rural aquarium’ e ‘Strane creature’.
Sono soggetti acquatici immaginari e composizioni legate agli elementi naturali del luogo. Kame ha realizzato cinque variazioni di stile del suo lettering, frutto dell'esperienza ventennale nel mondo dei graffiti, con la predilezione perii ‘wild style’ e il 'block style' europeo; Hans ha realizzato quattro composizioni calligrafiche e un elemento in 3d, contenenti riferimenti visivi e testuali che vanno rintracciati nel suo personale alfabeto; Filo ha realizzato due ritratti femminili, un volto in piccolo formato e in seguito un'opera più ampia al centro del corridoio centrale, ma con il medesimo approccio illustrativo; Sandro 13 ha realizzato due opere: nella prima ha rappresentato un omaggio al pascolo delle mucche podoliche della zona e nella seconda una volto di donna con una mascherina chirurgica, realizzato pochi giorni dopo la fine del lockdown”.
Tutte le opere sono state realizzate utilizzando vernici spray ad acqua, di ultima generazione, a basso impatto ambientale e con il 90% di solventi in meno rispetto ai prodotti comunemente venduti nelle ferramenta, vernici acriliche, rulli e pennelli.
Una volta asciutti, sono colori ad altissima resistenza e durabilità anche all'esterno. L'architettura interna e le numerose finestre permettono alla luce e ai contrasti di variare dall'alba al tramonto. Vista l'assenza di luce elettrica, la stagione estiva è più indicata per far visita ai dipinti, tengono a precisare gli artisti.
Ma non è tutto: “Nel prossimo autunno è prevista l'uscita di un documentario realizzato da Domenico Pacifico (per l'agenzia di prodotti audiovisivi KissFromTheWorld di Modena) dal titolo ‘Idrosqualo’, con un ampio racconto delle opere, attraverso le interviste agli artisti durante l'esecuzione di alcune delle loro opere - ha annunciato Caktus -. Nel frattempo il Mibact ha intrapreso la prima ricerca scientifica sulla creatività urbana in Italia, un'indagine esplorativa molto importante che desidera comprendere lo stato dell'arte, relativamente al nostro mondo.
Al fine di far emergere i siti di maggior interesse culturale ed artistico il Ministero raccoglierà un archivio sulle opere, gli artisti e le mappe digitali per localizzare i luoghi più rappresentativi. Le opere realizzate presso l'ex idroscalo sono state concesse da noi ai fini della ricerca per una piena valorizzazione e condivisione delle opere”.
Cinzia Celeste
l’attacco
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il 13/06/2024 alle 16:24
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