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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

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Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

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VIESTE – Ordinanza del Sindaco: lunedì 26 aprile torna il mercato quindicinale Il Apr 24, 2021

Post n°28149 pubblicato il 25 Aprile 2021 da forddisseche

VIESTE – Ordinanza del Sindaco: lunedì 26 aprile torna il mercato quindicinale 

 
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Torna, lunedì 26 aprile 2021, il mercato quindicinale a Vieste. Lo ha disposto il sindaco, Giuseppe Nobiletti, con propria ordinanza n. 104, firmata in data di oggi, 24 aprile 2021.
Di seguito uno stralcio del provvedimento sindacale.

IL SINDACO
PREMESSO CHE con propria Ordinanza N° 181 del 06.11.2020, recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, si è disposto la chiusura del mercato quindicinale;
CONSIDERATO che con ordinanza del 23 aprile 2021 la Puglia è stata inserita con decorrenza 26 aprile 2021, in zona “arancione” come disposta da Ordinanza del Ministro della Salute del 23.04.2021 () che non vieta la riapertura dei mercati
VALUTATA l’opportunità, pertanto, di provvedere alla riapertura del mercato quindicinale nel rispetto di ogni misura precauzionale al contenimento del contagio da Covid-19 prevista dal Piano di Safety all’uopo predisposto, nonché dell’area mercatale così come modificata con Documento Strategico del Commercio, approvato con Delibera di Consiglio Comunale N° 35 del 26.07.2019;
VISTO l’art. 50, comma 5 del D.lgs n. 267/2000, che definisce le attribuzioni del Sindaco per l’emanazione di provvedimenti contingibili ed urgenti, in qualità di autorità sanitaria locale;
VISTO lo Statuto comunale;
VISTE le Ordinanze N° 191 dell’11.12.2020 e N° 197 del 24.12.2020;
O R D I N A
la riapertura, per i soli concessionari, del mercato quindicinale al parcheggio del Lungomare Europa per la giornata del 26 aprile 2021, allestito in ossequio alle prescrizioni relative all’accesso e nel rispetto rigoroso delle norme e delle distanze anticontagio secondo il piano di safety elaborato dal Comune, nonché nel rispetto dell’area mercatale, così come individuata con Documento Strategico del Commercio, approvato con Delibera di Consiglio Comunale N° 35 del 26.07.2019.
Si riserva la possibilità, dopo attenta valutazione dell’andamento dei contagi e del rispetto delle prescrizioni di cui sopra, di valutare, di volta in volta e con provvedimenti successivi, la riapertura delle altre date previste per lo svolgimento del mercato.
DISPONE
La revoca di ogni altra Ordinanza, non esplicitamente richiamata, in contrasto con la presente.
IL SINDACO
Giuseppe Nobiletti

 
 
 

Nuova ordinanza di Emiliano sulle scuole: “Tutte devono garantire la DDI alle famiglie che la richiederanno”

Post n°28148 pubblicato il 23 Aprile 2021 da forddisseche

Nuova ordinanza di Emiliano sulle scuole: “Tutte devono garantire la DDI alle famiglie che la richiederanno” 

 

“Le istituzioni scolastiche devono garantire, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le adeguate condizioni utili a consentire una idonea erogazione e fruizione della DDI”

   

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha emanato l’ordinanza num. 121 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da covid19” che dispone quanto segue:

 
  1.   Con decorrenza dal 26 aprile 2021 e sino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, l’attività didattica delle scuole di ogni ordine e grado si svolge in applicazione dell’articolo 3 del decreto-legge 22 aprile 2021 n.52 (Disposizioni urgenti per le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado e per l’istruzione superiore). In applicazione della possibilità di deroga prevista nella seconda parte del comma 1 dell’articolo 3 del decreto-legge 22 aprile 2021 n.52, le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e CPIA devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza. Tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza delle presenti disposizioni. Eventuali successive istanze modificative della scelta già effettuata sono rimesse alla motivata valutazione del Dirigente scolastico. Ove il collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta.
  2.   Le istituzioni scolastiche devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute, attraverso la procedura predisposta su piattaforma, numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi al COVID-19 o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza Covid;
  3.   Le istituzioni scolastiche devono garantire, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le adeguate condizioni utili a consentire una idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata. Ogni conseguente adempimento, ove necessaria una implementazione tecnologica ai fini della suddetta idonea erogazione e fruizione della didattica digitale integrata, deve avvenire con l’urgenza del caso. SCARICA L’ORDINANZA INTEGRALE

 
 
 

Climate change litigation, un fenomeno in aumento, ma a cosa servono? Questo tipo di controversie

Post n°28147 pubblicato il 23 Aprile 2021 da forddisseche

Climate change litigation, un fenomeno in aumento, ma a cosa servono?Questo tipo di controversie hanno l’obiettivo di promuovere strategicamente (strategic litigation), la salvaguardia di diritti negati o il riconoscimento di nuovi diritti o principi, in modo da far evolvere l’ordinamento, senza attendere che vengano approvate nuove normative

  
Climate change litigation, un fenomeno in aumento, ma a cosa servono?
 
 
 
 

Nell’ultimo periodo stiamo assistendo a livello mondiale ad un crescente aumento del numero delle cosiddette “climate change litigation”. Questo tipo di controversie hanno l’obiettivo di promuovere strategicamente (strategic litigation), la salvaguardia di diritti negati o il riconoscimento di nuovi diritti o principi, in modo da far evolvere l’ordinamento, senza attendere che vengano approvate nuove normative. In concreto, le liti strategiche sono contenziosi emblematici, che cercano di promuovere, in maniera consapevole l’evolversi del diritto in base alle necessità della società. Prima di addentrarci nell’esame delle climate change litigation è necessario fare alcune premesse.

 

Termini come: acidificazione degli oceani; surriscaldamento globale; aumento delle emissioni di Co2; scioglimento dei ghiacciai, inondazioni, sono ormai divenuti parte del lessico comune. Oltre alla conoscenza di queste terminologie di tendenza, sarebbe giusto domandarsi cosa si è fatto effettivamente negli ultimi anni per combattere questi fenomeni e come i governi stiano cercando di contrastare gli impatti dell’uomo sulla natura, al fine di preservare le risorse naturali per le generazioni future. Può infatti considerarsi vero e assoluto a livello scientifico che a causa dell’attività dell’uomo, in tutte le sue forme, stiamo incidendo negativamente sulla nostra atmosfera e stiamo pregiudicando la nostra stessa sopravvivenza, sempre più velocemente.

 

Da un punto di vista normativo, è utile ricordare che i primi interventi di contrasto al cambiamento climatico sono avvenuti sul piano internazionale. Ad esempio, con l’Accordo di Parigi siglato nel dicembre 2015 in occasione della COP 21 (conference of parties) con il quale i governi di 196 paesi, tra cui l’Italia (ratifica con L. 4 novembre 2016 n. 204), si sono impegnati a non innalzare il livello della temperatura globale oltre 1.5 C° - 2.0 C°, limitando rispettivamente le proprie immissioni di green house gases (GHG) nell’atmosfera. Prima di tale evento, nel 1987 durante i lavori della World Commission on Enviroment and Development (WCED) – in occasione della quale si trattò per la prima volta di sviluppo sostenibile – e successivamente durante la Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992, con il protocollo di Kyoto, con il World summit on Sustainable Development nonché con oltre 24 conference of parties, e altri numerosi accorsi, gli Stati hanno cercato di contrastare – perlomeno sulla carta – tutti gli effetti negativi derivanti dalle emissioni di GHG e di cercare una strada per uno sviluppo sostenibile. Purtroppo, nonostante i nobili sforzi profusi, non si è fatto abbastanza e stiamo assistendo ad un numero sempre crescente di eventi climatici che stanno incidendo e modificando irreversibilmente il nostro ecosistema.

 

Tanto precisato, scienziati, intellettuali, artisti, cultori e semplici cittadini come la svedese Greta Thunberg, hanno accusato pubblicamente tutti i capi di stato per non aver fatto abbastanza e di non mettere tra le priorità nazionali la lotta al cambiamento climatico in maniera concreta, non propagandistica, e con un’azione mondiale condivisa. Ma non è bastato. Proprio per questa scarsa attenzione da parte dei nostri governanti, vi è stato in tutto il mondo un crescendo di climate change litigation, ad incominciare dagli Stati Uniti, ove sin dagli anni 60’ i cittadini hanno avviato class action contro imprese che inquinavano o abusavano di pratiche malsane, nocive per l’ambiente.

 

Come è possibile rilevare dal Climate Change Litigation Databases gestito dal Sabin Center for Climate Change Law della Columbia Law school dove è contenuto l’elenco di tutti i climate cases su scala internazionale. Le controversie in materia ambientale sono suddivise tra quelle avviate negli Stati Uniti (circa 1.600) e quelle attivate nel resto del mondo (circa 450). Ad oggi, dobbiamo riconoscere che esiste una via giudiziaria al cambiamento climatico che è in pieno sviluppo che mira a contrastare gli scarsi interventi governativi a rispettare gli accordi assunti sia a livello nazionale che internazionale.

 

Attivisti, fondazioni e associazioni private hanno avviato cause davanti ai tribunali internazionali e nazionali, contestando agli Stati la mancata o inefficace attuazione delle politiche ambientali con violazione dei diritti umani. Nell’Unione Europea la prima climate change litigation che ha tracciato la strada per il ricorso ambientale in tribunale è certamente la controversia denominata Urgenda vs. Olanda. Nel 2015, 886 cittadini olandesi hanno fatto causa al proprio Stato per non aver ridotto le emissioni di Co2 nell’atmosfera, generando danni alla vita e alla salute, in violazione dei diritti umani. Il 20 dicembre 2019 la Corte ha accolto il ricorso e invitato il governo olandese a ridurre di almeno il 25% le proprie emissioni entro il 2020.

 

Da quel momento in Europa è stato aperto il vaso di pandora, le climate change litigation sono diventate uno strumento per contrastare l’inerzia degli Stati, come in Belgio, Germania, Norvegia, UK, e Italia nonché in Canada, Colombia, Svizzera e Nuova Zelanda. A luglio scorso anche i cittadini irlandesi hanno ottenuto la prima condanna del proprio Stato in una controversia ambientale, mentre il 3 febbraio 2021 il Tribunal Administratif de Paris si è pronunciato favorevolmente sul ricorso promosso da quattro associazioni ambientaliste Oxfam France, Notre Affaire à tous, Fondation pour la Nature et l’Homme e Greenpeace France, sostenute da circa 2,3 milioni di persone che hanno firmato la petizione “Affaire du siècle”, condannando lo Stato per danno ecologique nonché a corrispondere la cifra simbolica di € 1,00.

 

Epico, per la sua portata, è stato invece il recente e tutt’ora pendente caso dei sei ragazzi portoghesi Mariana (8 anni), André (12 anni), Sofia (15 anni), Martim (17 anni), Catarina (20 anni) e Cláudia (21 anni), i quali hanno intentato nell’ottobre del 2020 una controversia contro 33 Stati membri del Consiglio d’Europa (tra cui l’Italia), innanzi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Le loro motivazioni scaturirono a seguito di un devastante incendio che distrusse i boschi di Pedrógão Grande, uccidendo più di sessanta persone.

 

Nel proprio ricorso i giovani portoghesi - supportati dalla ONG Global Legal Action Network (GLAN) - affermano che tutti gli Stati chiamati in causa violano i loro diritti, tra cui quello alla vita, perché non hanno preso misure adeguate atte a ridurre le emissioni di GHG per limitare l’innalzamento delle temperature.

 

Nell’ottobre del 2020, la Corte di Strasburgo accoglieva in via prioritaria la richiesta avanzata dai sei ragazzi portoghesi e invitava i 33 stati a presentare le proprie difese entro febbraio 2021. Incredibilmente, con una coordinata difesa di tutti i 33 stati chiamati in giudizio gli stessi, senza analizzare le ragioni addotte dai ricorrenti, hanno focalizzato l’attenzione sull’inammissibilità del ricorso piuttosto che sul diritto alla vita dei giovani portoghesi.

 

Il 26 febbraio 2021 la CEDU ha respinto le osservazioni difensive e ha dichiarato il ricorso ammissibile, estendendo il termine per i governi a presentare le loro difese al 27 maggio 2021. Dunque, non ci resta che attendere gli sviluppi della vicenda, che potrà avere importanti riflessi sia a livello normativo che politico.

 

Anche in Italia cittadini, studenti, scienziati, avvocati, attivisti di associazioni ecologiste, comitati territoriali, centri di ricerca e media indipendenti hanno avviato il suggestivo “Giudizio universale” consistente nel progetto di intentare causa contro lo Stato italiano per i danni provocati all’ambiente. I legali che si sono attivati in tal senso, contano di depositare l’atto di citazione entro giugno 2021. Nel frattempo, è possibile supportare questa ambiziosa causa non solo economicamente, ma anche con l’apporto delle proprie competenze.

 

Attenzione però. Se da un lato l’aumento delle climate change litigation potrebbe generare entusiasmo, immaginando che la giustizia possa garantirci il nostro diritto alla vita e alla salute, dall’altro lato dobbiamo ricordarci che una sentenza di condanna non potrà specificare il contenuto delle future policies legate al cambiamento climatico, come ad esempio quelle di mitigazione e adattamento, e che esiste una fondamentale distinzione tra il potere legislativo e quello giudiziario.

 

In altre parole, non potranno essere le Corti nazionali e sovranazionali a difendere il pianeta. Solo chi esercita il potere di governare potrà determinare le strategie ed attuare politiche di mitigazione, di adattamento o di trasformazione urbana.

 

Certamente, demandare alla giurisdizione il compito di strutturare le policies ambientali non potrà essere ritenuta la scelta corretta. D’altronde e di pochi giorni fa la notizia del via libera alle trivellazioni in adriatico da parte del nostro ministero della “transizione ecologica”. Scelta quest’ultima che appare troppo a favore dei colossi dell’energia e a sfavore dell’ambiente, poiché ingiustificatamente controcorrente rispetto a quanto indicato in Europa con il “green new deal”, ove anche l’Italia si è impegnata ad avviare e a concludere entro il 2050 il processo di decarbonizzazione con l’eliminazione dei combustibili fossili.

 
 
 

VIESTE – Il Ministero della Difesa sospende il bando sulla cessione a privati del faro di Santa Eufemia Il Apr 23, 2021

Post n°28146 pubblicato il 23 Aprile 2021 da forddisseche

VIESTE – Il Ministero della Difesa sospende il bando sulla cessione a privati del faro di Santa Eufemia

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“E’ intenzione di ‘Difesa Servizi S.p.A.”, la società per azioni con socio unico il Ministero della Difesa, che opera come soggetto giuridico di diritto privato per la gestione economica di beni e servizi derivanti dalle attività istituzionali del Dicastero, di sospendere il bando relativo alla concessione a privati del faro di Vieste”.

Lo ha comunicato questa mattina, in apertura del Consiglio comunale, il sindaco, Giuseppe Nobiletti, il quale ha reso noto le risultanze di un incontro urgente avuto lo scorso mercoledì pomeriggio a Roma presso il Ministero della Difesa. “E’ precisa intenzione di Difesa Servizi – ha fatto sapere il primo cittadino – a seguito delle nostre rimostranze e dei ricorsi presentati, di intavolare un dialogo con il Comune di Vieste che comprenda non solo la problematica relativa al futuro del faro di Santa Eufemia, ma anche quella del castello svevo-angioino, altro simbolo della città che sta a cuore a tutti quanti noi. Nelle prossime settimane – ha reso noto Nobiletti – una delegazione del Ministero della Difesa sarà a Vieste per un incontro, dal quale si cercherà di ritrovare una composizione al contenzioso che si è venuto a determinare. Ci riserviamo di attuare, eventualmente, ogni utile azione, giuridica e mediatica, solo dopo l’esito dell’incontro che si terrà a Vieste. Ma sono fiducioso che si possa trovare una soluzione condivisa, perché anche al Ministero sanno quanto sia importante, per la storia e cultura di Vieste, il faro di Santa Eufemia”.

Buone notizie, dunque, sulla vicenda faro (concessione a privati per la sua “valorizzazione” in termini turistico-ricettivi), che aveva scatenato reazioni e polemiche da parte di tutti, non solo dei cittadini di Vieste, che vedono nel faro, giustamente, un simbolo identitario, come lo sono il Pizzomunno piuttosto che il castello.

Da evidenziare, in tutta questa vicenda, l’immediata e responsabile presa di posizione dell’Amministrazione comunale, che non ha mancato di porre subito in essere tutti gli strumenti per fermare l’iter concessorio da parte del Ministero, e di ricercare una soluzione alla problematica. Un intervento fermo e deciso che, come comunicato stamane dal sindaco, ha già dato il suo primo, importante risultato, vale a dire lo stop al bando.

 
 
 
 
 

COMUNICATO STAMPAAGCOM: APPROVATO AGGIORNAMENTO PIANO DI NUMERAZIONE AUTOMATICA DEI CANALI PER LA TV DIGITALE TERRESTRE (LCN)Il

Post n°28144 pubblicato il 22 Aprile 2021 da forddisseche

COMUNICATO STAMPAAGCOM: APPROVATO AGGIORNAMENTO PIANO DI NUMERAZIONE AUTOMATICA DEI CANALI PER LA TV DIGITALE TERRESTRE (LCN)Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato l’aggiornamento del Piano di numerazione automatica dei canali (Piano LCN) per la televisione digitale terrestredestinato ad operare a partire dal 2022in ragione dei profondi cambiamenti tecnologici e di mercato che interessano il comparto radiotelevisivonazionale e locale nel passaggio al sistema digitale di II generazione (DVB-T2). Il provvedimento, adottato al fine di assicurare la semplicità d’uso del sistema di ordinamento automatico dei canali nonché pergarantire il rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti, hacomunque confermatola ripartizione e la struttura degli archi di numerazione così come consolidata nel decennio di applicazione del precedente Piano. In questa prospettiva, con riferimento alle numerazioni pregiate del I arco (i numeri da 0 a 99), sono stati confermati gli spazi sia per l’emittenza nazionale nonché assicurati quelli per l’emittenza localedi qualità e legata al territorio(numeri da 10 a 19 e da 71 a 99). Inoltre, in attuazione delle disposizioninormative, sono stati riservati ai consorzi e alle intese di emittenti locali -che intendono diffondere la medesima programmazione su più aree del territorio nazionale con la stessa numerazione-i numeri da 71 a 74 nel I arco di numerazione e da 171 a174 nel II arco di numerazione. Con questo provvedimento si concludono gli interventi affidati ad Agcom dalle leggi di Bilancio2018 e 2019 diretti a fornire un quadro di regole certo e stabile per la gestione ordinata del riassetto del sistema radiotelevisivo conseguente al cd. refarmingdella banda a 700 MhZ destinato a concludersi entro il 30 giugno del 2022.Roma, 22aprile 2021

 
 
 

G20 SPIAGGE – Il sindaco di Vieste Nobiletti dal ministro Garavaglia: “Rivedere orario coprifuoco” Il Apr 22, 2021

Post n°28143 pubblicato il 22 Aprile 2021 da forddisseche

G20 SPIAGGE – Il sindaco di Vieste Nobiletti dal ministro Garavaglia: “Rivedere orario coprifuoco”

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E’ stata ricevuta a Roma, dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, una rappresentanza del G20 spiagge, che raggruppa le principali destinazioni balneari d’Italia.

 

I sindaci, Roberta Nesto (Cavallino Treporti – Veneto), Giancarlo Farnetani (Castiglione della Pescaia – Toscana ), Luca Fanotto (Lignano Sabbiadoro – Friuli Venezia Giulia) e Giuseppe Nobiletti di Vieste, ribadita la conferma della data dell’avvio delle attività e dei relativi protocolli di sicurezza (15 maggio), hanno illustrato i temi fondamentali legati al turismo balneare.

 

Le richieste avanzate hanno riguardato il tema dei lavoratori e delle aziende; la valorizzazione del sistema turistico italiano, e del balneare in particolare; le concessioni demaniali; l’ottenimento dello status di “città balneare” attraverso una normativa di settore per le città cosiddette “a fisarmonica” che in estate accolgono milioni di persone con conseguenti ripercussioni sull’ente pubblico e su una serie di servizi e attività ad integrazione dei servizi.

 

“Quello con Garavaglia è stato un incontro significativo per portare all’attenzione le tematiche per le quali, come G20 spiagge, da tempo stiamo lavorando – ha evidenziato il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, in rappresentanza delle destinazioni balneari del CentroSud -.  È stato un incontro proficuo e abbiamo trovato nel ministro la giusta sensibilità verso i temi proposti”.

 

L’occasione dell’incontro odierno è stata, per i sindaci, anche quella di affrontare i punti del nuovo decreto.

 

“Alla luce delle nuove linee guida – ha detto in merito Nobiletti – abbiamo avanzato alcune richieste specifiche, in particolare quella legata all’orario di coprifuoco che riteniamo assolutamente  inadeguato per città balneari che vivono di turismo. Inoltre, abbiamo posto l’accento sugli spostamenti tra le regioni e le province e il tema legato alla ristorazione. Il ministro Garavaglia ha condiviso le nostre preoccupazioni. È del tutto evidente che la mancanza di flessibilità oraria – ha argomentato Nobiletti – danneggerebbe non solo l’attività turistica, ma tutte le altre attività complementari che ruotano attorno a essa (ristoranti, pizzerie, bar, ecc.). Abbiamo manifestato, inoltre, alcune richieste in merito all’applicazione della “carta verde” chiedendo piuttosto che venga messa in atto un’implementazione legata alla prevenzione con il sistema tamponi”.

 

“Ora auspichiamo, ma abbiamo una adeguata certezza in merito – ha concluso il sindaco di Vieste – che le nostre istanze, volte alla salvaguardia della salute e nel contempo anche del lavoro e dell’economia dei nostri territori, possano essere prese in considerazione dal Governo”.

 
 
 
 
 

Viesteseitu 1t Shpholdfnsored · “Il modello Vieste, ottimo esempio di buone pratiche che bisogna mettere in atto

Post n°28141 pubblicato il 21 Aprile 2021 da forddisseche

“Il modello Vieste, ottimo esempio di buone pratiche che bisogna mettere in atto a livello regionale”. Con queste parole l’assessore al Turismo della Puglia, Massimo Bray, ha elogiato l’attuazione del Piano Strategico del Turismo adottato dall’amministrazione comunale con la consulenza di Josep Ejarque. Il Piano è stato presentato ufficialmente in modalità videoconferenza alla presenza del sindaco Giuseppe Nobiletti e dell’assessore Rossella Falcone. “Con il Piano viene finalmente delineata la strategia turistica che prevede il rilancio del turismo a 360° anche alla luce degli enormi cambiamenti che hanno investito il settore. Purtroppo – aggiunge Falcone – la pandemia ha frenato tutte le attività commerciali, il turismo in particolare. Lavoreremo per lanciare sul mercato una serie di prodotti in linea con le aspettative del turista post covid.
La pandemia ha influenzato il nostro modo di vivere, modificando numerose abitudini. Non fa eccezione il turismo che anche alle nostre latitudini subirà importanti mutamenti. Un asset cruciale per la città di Vieste che in base a questi cambiamenti dovrà adeguare la sua offerta alle nuove esigenze di mercato. E proprio per questo motivo l’amministrazione comunale, già da diverso tempo, ha messo in campo azioni che possono far ripartire un settore vitale per l’economia cittadina. E il Piano Strategico del Turismo è lo strumento attraverso il quale Vieste vuole orientare il sistema turistico per i prossimi cinque anni”.
Ad illustrare gli assi strategici del Piano è stato Josep Ejarque. “Per fronteggiare la nutrita concorrenza è importante adottare una nuova offerta turistica in base alle nuove richieste del turista che cerca fiducia e sicurezza nei luoghi pubblici, nelle strutture ricettive e sui vettori di viaggio. I turisti oggi cercano sollievo e tranquillità in vacanza, e Vieste deve reinventarsi, riorganizzarsi e riposizionarsi. Bisogna lavorare – aggiunge Ejarque – per essere attrattivi e competitivi. La prima cosa su cui puntare è definire un nuovo modello di destinazione turistica, poi stabilire una strategia di marketing che contribuisca a migliorare il posizionamento di Vieste non solo come destinazione balneare. E’ importante stabilire un modello di destinazione che serva per la creazione di nuovi prodotti turistici, basato sulle tendenze del mercato per passare da destinazione mono prodotto balneare ad una destinazione poli prodotto”. Ejarque elenca gli obiettivi strategici. “Adattare la proposta turistica ai nuovi trend della domanda; incremento dei flussi turistici; decremento della stagionalità e aumento della permanenza media; incremento della competitività di Vieste come destinazione turistica con l’individuazione di nuovi prodotti turistici; posizionamento di Vieste come destinazione balnerae premium per il segmento famiglia e del well-being. Dobbiamo andare a trovarci il turista con un modello di sistema integrato”. Che estate sarà? “Incerta e all’insegna di un mercato domestico. Prevarrà il turismo balneare, ma rispetto allo scorso anno guadagna posizioni il turismo delle città. Ma soprattutto la vacanza sarà più breve del previsto. Ecco l’importanza di essere sempre più attrattivi e competitivi”. Il sindaco, Giuseppe Nobiletti, introducendo i lavori ha precisato come Vieste, nonostante la pandemia, resta la prima destinazione in Puglia e nel centro-sud Italia con 2 milioni di presenze. “Il Piano Strategico del Turismo è uno strumento fondamentale per rafforzare l’economia. Noi sempre pronti ad andare avanti”.

 
 
 

“Puglia in zona arancione”, Emiliano prova ad anticipare il governo: “La curva dei contagi Covid scende in picchiata”

Post n°28140 pubblicato il 21 Aprile 2021 da forddisseche

“Puglia in zona arancione”, Emiliano prova ad anticipare il governo: “La curva dei contagi Covid scende in picchiata” 

   

Da lunedì prossimo “è probabile” che la Puglia torni “in zona arancione, perché effettivamente adesso la curva ha ricominciato a scendere in picchiata”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “La variante inglese – ha spiegato – scappa di mano in un secondo. Noi in Puglia eravamo in una discesa verticale, sono bastati due giorni di Pasqua per riprendere e quindi azzerare il lavoro di due settimane. Perché la variante è velocissima nel contagio. Siamo in zona rossa per i pranzi e gli incontri di Pasqua”. “Capisco perfettamente – ha concludo – che nella tradizione pugliese andare a trovare la mamma è fondamentale però è ancora pericolosissimo”.

 
 
 

A Foggia un nuovo sistema di monitoraggio contro i furti di elettricità. “Il controllo attraverso sensori speciali”

Post n°28139 pubblicato il 21 Aprile 2021 da forddisseche

A Foggia un nuovo sistema di monitoraggio contro i furti di elettricità. “Il controllo attraverso sensori speciali”

Landella: “Anticorpi contro il malcostume e l’abuso dei diritti, che ogni giorno rappresentano occasioni di danno per chi non vuol bene a questa bellissima comunità”

“Nella città di Foggia è stato attivato un nuovissimo sistema avanzato di sorveglianza e monitoraggio su 16 chilometri di impianti di trasmissione e diffusione di energia elettrica, distribuiti su 13 strade dislocate sul cittadino”. Lo riporta un comunicato del Comune. “A seguito dei ripetuti episodi di danneggiamento alla rete elettrica e in particolare, dei diffusi furti di cavi in rame, il Comune di Foggia ha deciso di dotarsi di un sistema di telesorveglianza capace di rilevare danneggiamenti, interruzioni della rete e cali di intensità e voltaggio di corrente su tutti i chilometri di cavi installati in città”.

“Questo complesso sistema di controllo centralizzato a distanza – spiega il sindaco, Franco Landella – è dotato di speciali cellule sensoriche che permettono di rilevare immediatamente danneggiamenti colposi o dolosi agli impianti e furti di elettricità, resi attraverso allacci abusivi e reiterati, il tutto un apposito sistema di diagnostica che consente la rapida identificazione delle anomalie riscontrate e fornisce contestualmente efficaci strumenti per l’intervento e il ripristino della normale operatività degli impianti danneggiati. Il progetto, costato 203mila euro, è stato possibile grazie alla volontà politica di quest’amministrazione e all’impegno dell’Area Tecnica del Comune nell’ambito del programma di riqualificazione ‘Da Periferia a Periferia’ finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Continua incessante lo sforzo profuso per la città ed in particolare per le periferie continuando a rendere concrete azioni sui temi fondanti del convivere civile, come trasparenza, correttezza, rispetto della res pubblica”.

 

Landella ha poi proseguito: “Ci dotiamo di nuovi anticorpi contro il malcostume e l’abuso dei diritti, che ogni giorno rappresentano occasioni di danno per chi non vuol bene a questa bellissima comunità”. Il dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Foggia ha affermato come “da oggi Foggia si dota di un ulteriore sistema tecnologico di avanguardia per tutelare i beni pubblici della collettività. Foggia prosegue quindi il cammino che sancirà la perfetta aderenza al concetto di Smart City al pari delle altre grandi città italiane, ovvero città accessibile, sostenibile, ecosostenibile, monitorabile in tutte le sue componenti nel rispetto della persona, dell’ambiente, dei diritti e dei beni di tutti”. Tale infrastruttura soddisfa generali esigenze di sistema quali l’espandibilità in fasi successive: è stata quindi finalizzata all’incremento nel numero e della tipologia degli impianti da monitorare, anche attraverso l’integrazione di prodotti di terze parti (es. sistemi anti-intrusione, lettori biometrici, sistemi antincendio, etc.). Il sistema di diagnostica consente la rapida identificazione delle anomalie e fornisce efficaci strumenti per l’intervento e il ripristino della normale operatività. Il rispetto delle normative legate alla Privacy – grazie all’elevato grado di security degli apparati di rete e al crypting dei flussi video – consente di preservare dati sensibili nel pieno rispetto delle disposizioni di legge vigenti e delle scrupolose raccomandazioni del Garante per la Privacy.

 
 
 

Michela Ascoli presidente Ass Extralberghiera Gargano

Post n°28138 pubblicato il 21 Aprile 2021 da forddisseche

Michela Ascoli presidente Ass Extralberghiera Gargano

 

 

 
 
 

Foggia, torta di buon compleanno per Roberto nel reparto Covid del Policlinico «Riuniti»

Post n°28137 pubblicato il 21 Aprile 2021 da forddisseche

Foggia, torta di buon compleanno per Roberto nel reparto Covid del Policlinico «Riuniti»L'insolita «festicciola» è stata organizzata dal personale del reparto Covid Chirurgico

  
 
 
 
 
 
 

FOGGIA - «Auguri Roberto. Buon compleanno»: un messaggio scritto sulle tute degli operatori e una torta con candelina per festeggiare uno dei pazienti affetti da Covid e ricoverati nel reparto Covid Chirurgico del Policlinico Riuniti di Foggia. 

 

Il personale medico e infermieristico ha voluto fare una sorpresa a Roberto che, alla vista degli operatori sanitari nella sua stanza con il dolce e la candelina non è riuscito a trattenere le lacrime. Lacrime di gioia, lacrime di speranza.

 

Un gesto semplice ma di grande impatto per chi è lontano dai cari e avverte la solitudine. «Mi raccomando, un pezzettino», scherzano quando gli porgono la torta e poi un saluto veloce e una lacrimuccia.

 

Roberto ha ringraziato i suoi «angeli con le tute bianche», ha ringraziato tutto il personale del reparto Covid Chirurgico con il direttore Fausto Tricarico, la dott. Desirée Perfetto e  tutto il team (nessuno escluso). 

 
 
 

Alfredo Petrucci “pellegrino” a Santa Maria di Kalena

Post n°28136 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

Alfredo Petrucci “pellegrino” a Santa Maria di Kalena 

Nella monografia “Pellegrino al Gargano” pubblicata nel 1968 a Foggia dall’Amministrazione provinciale nei Quaderni de “La Capitanata” , Alfredo Petrucci, rileggendo i reportage di famosi viaggiatori come Bertaux, Haseloff, Schulz – passa in rassegna i maggiori monumenti e centri artistici del Gargano, ricostruendo le vicende storiche e artistiche di tre fra i più noti e importanti monasteri della Puglia settentrionale: Santa Maria di Calena, S. Cecilia di Pulsano e Santa Maria di Tremiti. I tre monasteri, eretti in zone diverse del Promontorio, sono tutti compartecipi e protagonisti di quella unitaria civiltà culturale ed artistica della regione pugliese: civiltà della quale il “Pellegrino al Gargano”, raffigurato nel capitello di San Leonardo di Siponto, è insieme rivelazione e simbolo.

 

Riproponiamo ai nostri lettori le pagine riguardanti l’Abbazia di Peschici.

  

Calena, Calenella; avete mai sentito nomi di paesi e di contrade piú dolci e musicali di questi? A Calenella, in tenimento di Vico, si arresta oggi la ferrovia garganica, al termine d’una pineta quant’altra mai folta fresca fragrante, lasciando nell’animo del viaggiatore il rammarico che le avare rotaie non continuino ancora la loro corsa, per inerpicarsi almeno sullo sprone imminente di Montepuccio, vera scolta naturale del Promontorio, tra il levante e il ponente costiero, e poi scendere un’altra volta al piano, tra le ultime propaggini del bosco, fino a raggiungere, aggirando gli spalti petrosi di Peschici, la sorella maggiore: Càlena. Che cosa è rimasto di originario, oltre al paesaggio incantevole, alla località che si vanta ancora di questo nome una volta illustre? Al tempo di Leone, vescovo o arcivescovo (com’egli amava chiamarsi, anche se «sine suffragio») di Siponto e di Monte S. Angelo, il suo tempio era una «ecclesia deserta», ma aveva già una storia di secoli, ed altra storia, di assai maggiore importanza, avrebbe avuta in sèguito, pur se di essa non si vedono oggi che pochi avanzi del periodo cistercense, incorporati in una vasta fattoria di proprietà privata. A codesti avanzi, per fortuna, sono da aggiungere le tracce della pianta su cui la chiesa sorgeva, in modeste dimensioni, e quelle della pianta su cui sarebbe risorta, dopo il Mille, con una navata centrale sormontata da due cupole e le navate laterali con copertura a semibotte.

 

La chiesa di S. Maria di Càlena, prima e dopo ch’essa fosse elevata a dignità di priorato e di badia, è una di quelle il cui nome ricorre piú spesso negli antichi documenti. Lo si incontra per la prima volta nel cosiddetto e tanto discusso «breve di Càlena», databile non al 1023 come pensava il Gay, ma al 1038 circa e nel quale si tratta di una larga donazione fatta dall’arcivescovo Leone alla badia benedettina di Trèmiti. In quel documento è citata appunto una chiesa deserta «in loco qui vocatur Càlena». Chiesa deserta, dunque, probabilmente chiesa rustica, simile a quella di Calenella (Càlena minor), che tre castellani di Pèschici, Tripo, Giorgio e Teccamiro, possedevano nella rada dove ora, come dicevamo, si arresta inopinatamente la ferrovia garganica, e nel cui retroterra, quando eravamo ragazzi, i nostri vecchi ci mostravano con fare riguardoso i vestigi di antichissime informi costruzioni.

 

La Chiesa di Càlena, quella, cioè, maggiore, che i pirati avevano piú volte assalita e devastata, nonostante la torre di difesa di cui era stata munita sotto Lodovico II (872 d.c.), non aveva nel suo territorio al tempo del presulato di Leone da Monte S. Angelo (1034-1050) altro che una parva terricella e un pastinello (piccolo terreno a vigna); e poiché il dono sembrava troppo modesto, l’arcivescovo vi aveva aggiunto alcune selve «succise» e «non succise» ed altre terre di sua pertinenza, con il pretesto che, essendo troppo lontane dalla sua sede sipontina e montanara, non potevano essere da lui convenientemente coltivate.

 

Motivazione, questa, che impegnava in un certo senso i monaci di Trèmiti a rimettere a cultura le terre e far rifiorire nello stesso tempo la chiesa. Fu appunto in sèguito a questa donazione, confermata nel 1053 dal papa Leone IX, che la «ecclesia deserta» divenne un piccolo tempio romanico a cupola, di tipo schiettamente pugliese.

  

Da questo piccolo tempio, trasformato ed ingrandito posteriormente dai Cistercensi, derivano verosimilmente alcune pietre lavorate, tuttora visibili nel contesto delle fabbriche successive. Tale, per esempio, l’erma scolpita a mezzo tondo sotto una delle grandi arcate della sola facciata superstite, che sembra riattaccarsi alle teste degli amboni di Acceptus, il padre della scultura romanica pugliese.

 

Per i monaci della badia benedettina di Trèmiti, avere lí, sulla costa del Gargàno, di fronte alle loro isole, una dipendenza come quella di Càlena, dalla parte di oriente del Monte Devio, quando ad occidente avevano già, oltre alla città di Devia, le dipendenze lesinesi e civitensi, era un grosso affare, sia d’ordine economico, sia d’ordine strategico. E furono loro stessi, probabilmente, a promuoverne l’elevazione da semplice «cella» a priorato prima, a badia poi. Ma Càlena, forte ormai della sua posizione e dei suoi vasti e floridi possedimenti, non tardò a dichiararsi indipendente e mettersi in lotta con Trèmiti. Fu allora forse che i calenensi incominciarono ad accrescere di mole e di potenza le fortificazioni del loro monastero, per difendersi cosí dai pirati mussulmani come dai confratelli delle isole Trèmiti.

 

Ma le minacce continuarono sempre ad incombere sulla loro casa, come si può desumere dal bel verso leonino che ancora oggi si legge su di una porticina accessoria della fattoria in cui l’antica fabbrica s’è andata trasformando: verso che in origine doveva certamente figurare scolpito sull’architrave di uno degl’ingressi principali: «Invia cuique truci furi sum pervia luci». Aperta, dunque, alla luce, come chiusa ai predoni d’ogni fatta.

  

Ma Càlena aveva anche, nel periodo della sua maggiore prosperità, alcune invidiabili dipendenze, quali San Nicola di Montenero e San Nicola Imbuti, l’una all’interno, sui monti verso Vico, l’altra prossima alla costa, tra Rodi e Sannicandro. Come le difendeva? Quella, forse, con l’ampio sbarramento dei suoi boschi, «succisi» e «non succisi», questa con la laguna litoranea di Varano, mentre qui il mare era a due passi e i pirati vi potevano sbarcare quando volevano, favoriti dal massiccio cuneo roccioso di Pèschici.

 

Il monastero di Montenero era tenuto molto caro dai calenensi ed ambito d’altro canto dai tremitensi, non solo per le sue ricchezze in olio, vino e agrumi d’ogni specie, ma anche e specialmente per i numerosi «molendini» di cui disponeva lungo la valle che scende giú dall’alta Vico allo sbocco del torrente Asciatizzo e che ancora oggi è chiamata «Valle dei Molini»; ma la chiesa e le fabbriche annesse, già trasformate dai canonici Lateranensi che vi giunsero nel Quattrocento, e quindi incorporate, al pari di Càlena, in una grossa fattoria ottocentesca, non presentano oggi piú nulla del loro aspetto primitivo, così com’è di tante altre chiese della zona, a cominciare da quella ingrandita e trasformata di San Pietro sita «supra montem» a Vico Garganico, che troviamo nominata fin dal 1113, con particolare rilievo, nei documenti di San Leonardo di Siponto. La cella di San Nicola «de Monte Nigro», con i suoi molendini e tutte le sue pertinenze, è ricordata già in una bolla di Stefano X del 7 febbraio 1058, nella quale vengono confermate una per una le possessioni della badia di Càlena, compresa la cella di San Nicola Imbuti, sita ai margini del lago Varano e non meno ambita dell’altra per i suoi pingui pascoli e le sue ricchezze in pescagione e cacciagione. Ma né della chiesa né del monastero di questo favoloso San Nicola è rimasto piú nulla, dopo che il territorio su cui sorgevano, detto «imbuto» (da imbuo) perché bagnato dalle acque della laguna, fu destinato alla costruzione d’un idroscalo, in occasione della guerra 1915-18.

 

Memorie, dunque, nient’altro che memorie, o vestigi e travestimenti spesso impenetrabili, ma non per questo privi d’incanto in una terra che, a parte le sue caratteristiche naturali, fu nel Medioevo teatro di importanti avvenimenti storici e soprattutto di singolari manifestazioni d’arte. Ricordiamo per esempio, il senso di mistero, misto a vivissima curiosità, da cui eravamo pervasi quando, fanciulli, ci spingevamo da soli o in frotta fino al fiumicello Lauri, in territorio di Sannicandro garganico, nostro paese natío. Su di un greppo, proprio a ridosso del molino ad acqua tuttora esistente ed attivo, vedevamo a fior di terra le fondamenta superstiti di alcune fabbriche diroccate, di cui nessuno sapeva dirci niente, e pensavamo ad un castello turrito, ad una chiesa affrescata, ai villici dei dintorni che traevano qui a macinare il loro grano e a sentire l’uffizio divino prima di recarsi al lavoro. Qualcuno ci tracciava di «fantastici» o peggio; ma oggi che in un documento del 1058 troviamo nominati e quel fiumicello e quel castello (castellum ubi dicitur Lauri) e quella chiesa (ecclesia vocabulo sancti Petri Apostoli), ci assale il desiderio di ritornare su quel greppo, per poter interrogare con occhi piú esperti quelle vecchie pietre ed allargare lo sguardo attorno, fino a tutte le pertinenze del castello, «vigne e terre coltivate ed incolte, – come dice il documento – alberi fruttiferi e non fruttiferi, selve acque e prati», e il molino e la navicella (il «sandalo») e la stessa chiesa, che il conte Petrone, figlio di Gualtiero di Lèsina, vendette per 150 soldi schifati. 150 soldi: a quanto corrisponderebbero oggi? Non pensiamoci, e spalanchiamo anche noi l’anima alla luce, facendoci per un momento, in tanto riso di verde e di azzurro, tutti calenensi. 

 

Alfredo Petrucci

  

MEMO/ Alfredo Petrucci (Sannicandro garganico 1888 – Roma 1969) Storico dell’arte, scrittore, incisore, fu Direttore del Gabinetto nazionale delle stampe dal 1941 al 1953. Diede fondamentali contributi alla storia dell’incisione europea dalle origini al sec. 19º e alla storia dell’arte medievale italiana; fra le sue opere critiche si ricordano, oltre ad alcuni volumi dedicati all’incisione italiana nei varî secoli (1941-64): “Le Magnificenze di Roma” di Giuseppe Vasi (1946); “Maestri incisori” (1953); “Il Caravaggio acquafortista e il mondo calcografico romano”(1956); “Cattedrali di Puglia” (1960). Ha lasciato numerosi volumi di narrativa e di poesia.

(servizio a cura di Teresa Maria Rauzino, foto anni ’60 del pittore Romano Conversano)

 
 
 

IL GARGANO E I TRABUCCHI SU RAI2 By Redazione - 20 Aprile 2021

Post n°28135 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

IL GARGANO E I TRABUCCHI SU RAI2

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Protagonisti su Rai 2 il Gargano e i Trabucchi nel format televisivo “Il provinciale” che andrà in onda il 1° maggio su Rai2 alle 16. Il format racconterà il Gargano dalle sue grotte marine, al faro di Santa Eufemia, passando dai Trabucchi Storici per poi dirigersi verso la Foresta Umbra e Monte Sant’Angelo.

La trasmissione “Il Provinciale”, condotta da Federico Quaranta, ci conduce attraverso i valori e i principi più sani della provincia italiana, alla scoperta di un’Italia poco conosciuta, in luoghi e lungo sentieri che accendono l’immaginazione. Federico Quaranta, un po’ conduttore e un po’ viandante, ci accompagna in un viaggio dell’anima, insieme al fedele Kumash, un golden retriever di quasi 6 anni, fedele e silenzioso amico a quattro zampe.

 

 
 
 

VIESTE – “Recovery Sud”: la Giunta comunale approva il protocollo di intesa della Rete dei Sindaci Il Apr 20, 2021

Post n°28134 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

VIESTE – “Recovery Sud”: la Giunta comunale approva il protocollo di intesa della Rete dei Sindaci 

 
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La Giunta comunale con delibera n. 90 in data di oggi ha approvato il protocollo di intesa della Rete dei Sindaci “Recovery Sud” che è stata promossa dal sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci e riunisce i sindaci meridionali nel richiedere al Governo nazionale l’assegnazione del 68% delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza così come stabilito dall’Unione Europea. Entro il 30 aprile dovrà essere presentato il cronoprogramma dettagliato in cui sono contenute le aree di intervento. La rete dei Sindaci del Sud nasce per organizzare una risposta istituzionale alla grave crisi di rappresentanza del meridione che a giudizio dei primi cittadini ha portato a una serie di risultati negativi per i territori amministrati. Evidenzia le disparità di trattamento fra i Comuni del Nord e quelli del Sud dell’Italia dove continua ad aggravarsi il divario economico. La Rete propone di: varare un piano straordinario di assunzioni, nella misura di almeno 5.000 progettisti specializzati nei programmi comunitari in tutto il Mezzogiorno (oltre i 60.000 proposti dall’ANCI); garantire livelli essenziali delle prestazioni sanitaria, scolastica, assistenziale e di trasporto e, di concerto con l’ANCI, assicurare una casa a tutti, realizzare un effettivo efficientamento energetico e di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente pubblico e privato attraverso piani di recupero dei centri storici, avviare piani di recupero delle acque reflue per il riuso in agricoltura, piani di adattamento ai cambiamenti climatici con priorità d’intervento sul versante sia idrogeologico, per la tenuta stessa dei territori a rischio, definire una strategia dei rifiuti coerente con il quadro specifico di impoverimento del suolo e con l’obiettivo prioritario del riciclo; sostenere l’internazionalizzazione delle produzioni agroalimentari, sviluppare i Distretti del Cibo e a potenziare i Gruppi di Azione Locale, eliminare gli impacci burocratici che limitano l’erogazione e l’attuazione di finanziamenti; coinvolgere i percettori del Reddito di cittadinanza in progetti di utilità sociale, in particolare nella tutela di boschi, delle aree verdi in genere e del miglioramento dell’arredo urbano; superare le carenze infrastrutturali attraverso l’alta velocità ferroviaria, come evidenziato dai promotori di “Vogliamo anche al Sud treni più veloci”; varare un robusto intervento in linee di bus elettrici o a idrogeno e un Piano per la Bike economy del Sud.

Il sindaco, Giuseppe Nobiletti, in merito a questa approvazione, ha dichiarato: “L’Amministrazione comunale partecipa attivamente a questa battaglia affinché il Piano nazionale di ripresa e resilienza diventi una reale occasione di crescita per il Mezzogiorno, ma anche un’opportunità per il tessuto economico e sociale e per le ragazze e i ragazzi della nostra Città, meritevoli delle stesse opportunità dei loro coetanei del Nord Italia”.

 
 
 

VIESTE – Cantieri sociali: proroga termini presentazione domande Il Apr 20, 2021

Post n°28133 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

VIESTE – Cantieri sociali: proroga termini presentazione domande 

 
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Ai sensi della det. n. 161 del 03/03/2020, istitutiva dei CANTIERI SOCIALI 2020, si informano i cittadini che possono presentare domanda entro il 22/05/2020.
I requisiti, contenuti nel bando, per accedervi sono i seguenti:
Cittadini residenti nel comune di Vieste da almeno un anno, disoccupati, con dichiarazione ISEE, con scadenza 31/12/2020, pari o inferiore ad € 6.000,00 ed ISRE pari o inferiore ad € 3.000,00.
Non potranno produrre domanda per la partecipazione al progetto i cittadini che usufruiscono di altre forme di sostegno al reddito (Re.I., Re.D., Reddito di Cittadinanza).
Vanno allegati i seguenti documenti:
Certificato di disoccupazione;
Reddito ISEE aggiornato;
Fotocopia carta d’identità e codice fiscale.
Il modello di domanda per la richiesta di inserimento nel progetto potrà essere scaricato sul sito Istituzionale del Comune di Vieste e trasmesso al Protocollo dell’Ente al seguente indirizzo di posta elettronica: protocollo@pec.comune.vieste.fg.it o ritirato e consegnato presso la sede comunale.

 
 
 

VIESTE – Piano strategico del turismo, grande apprezzamento dell’assessore Bray Il Apr 20, 2021

Post n°28132 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

VIESTE – Piano strategico del turismo, grande apprezzamento dell’assessore Bray 

 
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Reinventarsi, riorganizzarsi, riposizionarsi. Questi gli imperativi sui quali si fonda il Piano Strategico del Turismo di Vieste, lo strumento attraverso il quale la città garganica vuole orientare il sistema delle vacanze per i prossimi cinque anni, superando lo stallo della crisi da Covid-19 e offrendo proposte turistiche che siano appetibili e in linea con i desiderata del mercato.
Un progetto importante, che determinerà lo ‘stato di salute’ dell’intero comparto (già duramente messo alla prova dalla lunga stagione del Coronavirus), che è stato affidato a Josep Ejarque, esperto di Destination management. La sua è una analisi lucida e puntale, tanto dello stato dell’arte quanto delle potenzialità inespresse (o sfruttate male) del territorio. “Il Coronavirus ci ha insegnato che il mondo è cambiato e non ritorneremo più a quello che era prima. Con esso è cambiato anche il modo di fare turismo e quindi il modo di consumare, cercare e gestire il turismo”, spiega l’esperto. Insomma, o si cambia l’approccio e la mentalità o si muore.
Il 2021 sarà ancora un anno di grandi incertezze
“I dati ci dicono che c’è un grande desiderio di fare vacanza e il 70% del campione di turisti deciderà di restare nel proprio paese, il 25-28% sceglierà una vacanza di tipo balneare”, spiega. Ad orientare la scelta della destinazione restano in piedi i tre parametri che hanno dominato la scorsa stagione turistica: “Sicurezza dei luoghi, la possibilità di stare bene (ricerca del relax) e la convenienza”. Tutti aspetti che sono tenuti ben in considerazione nella nuova proposta turistica garganica.
Il piano redatto da Ejarque apre la città di Vieste sia a quelle che sono le richieste/aspettative del turista, sia a quelle che sono le opportunità che il territorio può offrire. E che sono tante rispetto alla proposta, abusata e riduttiva, mare-spiaggia-ombrellone. “L’obiettivo è trasformare la città di Vieste da destinazione mono-prodotto a destinazione poli-prodotto”, spiega Ejarque. Come? Creando, a partire dalle vocazioni del territorio, proposte turistiche ed esperienze orientate sulle richieste dei turisti, suddivise per target di età.
“Vieste deve diventare una destinazione balneare competitiva e sostenibile, fondata su un nuovo modello di sviluppo della destinazione, con una visione market-oriented, per aprirsi a nuovi target e segmenti di mercato”. I punti di attrattività sono individuati nel patrimonio culturale, artigianato, tradizione musicale, pesca, artigianato, enogastronomia e percorsi naturalistici. “Bisogna lavorare per rendere Vieste un marchio di turismo sicuro e garantito”, lavorando su molteplici aspetti (accoglienza, plastic free, turismo inclusivo e settore animal friendly, solo per citarne alcuni)
Per fare questo bisogna svincolarsi dal porto sicuro del turismo balneare (“settore ormai maturo e consolidato, che per questo necessità una svolta”) e aprirsi ad altro, per trasformare Vieste da città turistica e destinazione turistica. La strategia è creare delle ‘reti di prodotto turistico’, ovvero aggregazioni di imprese finalizzate alla creazione di un prodotto turistico specifico, destinato ad un mercato specifico. Basta improvvisazione. L’esperto di marketing turistico nel individua quattro: turismo familiare (“che deve diventare premium per famiglie”), turismo Well-Being, turismo Outdoor, turismo Animal Friendly.
“Il modello promozionale deve seguire un marketing segmentato e targettizzato, improntato sull’online e impostato sull’ottica pull”. E’ necessario, infine, rendere la mentalità degli imprenditori più elastica, tarata sulla logica dell’organizzazione last minute costante: “Da quest’anno diminuiranno i giorni a disposizione per la vacanza principale (da 10-9 giorni a 6-7 giorni), ma si potranno aggiungere fino a 4 ‘vacanze brevi’ (3-4 giorni) per complessivi 20-22 giorni di vacanza frazionati in un anno. Non bisogna farsi trovare impreparati”.
Il portale Viesteturismo.com e le App per servizi
L’online, come nel resto della vita, la farà da padrone. Sul punto il Comune di Vieste – “che siede al tavolo del G20, e che con i suoi 2milioni di presenze si conferma prima destinazione della Puglia per turismo balneare” come sottolinea il sindaco, Giuseppe Nobiletti – non si farà trovare impreparato. Al contrario, ha investito moltissimo sul versante tecnologico oltre che su quello della sicurezza (ricordiamo il Protocollo di destinazione ‘Vieste serenità garantita’). Ad illustrare le novità è l’assessora al ramo Rossella Falcone, che lo scorso anno ha traghettato e portato in porto, in sicurezza, la stagione estiva, nonostante l’emergenza sanitaria in atto “Abbiamo creato un portale turistico e di destinazione – Viesteturismo.com – che vuole essere una vetrina di tutte quelle che sono le nostre risorse. Tutto ciò che il territorio ha da offrire, quindi, sarà a portata di click”, spiega.
Ancora, verranno lanciate due mobile app: la prima ‘Compro a Vieste’ è rivolta a tutte le attività commerciali del territorio e del pubblico esercizio; l’altra app, ‘Inspiaggia’, permette di geolocalizzare tutte le spiagge cittadine offrendo, per ciascunA, tutte le informazioni utili su tipologia, caratteristiche e servizi. Ma soprattutto garantirà un servizio booking per prenotare e acquistare il proprio posto sotto l’ombrellone, offrendo un ‘semaforo contatore’ aggiornato in tempo reale per monitorare l’affluenza nei vari stabilimenti. “Stiamo lavorando per la prossima estate in sicurezza”, assicura Falcone. “Ci sono buone possibilità di poter ospitare, il 4 luglio, l’evento delle Frecce Tricolor (l’eventuale annullamento viene comunicato un mese prima della data prevista), ma pensiamo anche ad ospitare una tappa della manifestazione ‘Il libro possibile’, Festambientesud e Battiti Live (non sappiamo se mediante collegamento o spettacolo live). Speriamo inoltre di poter replicare l’esperienza, tanto apprezzata dai nostri ospiti, del ‘Vieste in Love’”, conclude.
All’incontro ha preso parte l’assessore regionale Massimo Bray, con una panoramica sulle politiche da attuare per sostenere da una parte i turisti, dall’altra gli operatori della filiera del turismo. Bray pone l’accento sulla “necessità di snellire e semplificare le procedure con cui un operatore turistico deve confrontarsi” e sull’esigenza di formazione che si avverte nel settore. A finire, un focus sulle best practies con l’intervento degli operatori turistici di Alassio e Amalfi che daranno vita ad una vera e propria Joint-Ventures fra operatori. 
(Maria Grazia Frisaldi)

 
 
 

VIESTE – Aggiornamento Covid: meno due positivi, invariato il numero degli osservati Il Apr 20, 2021

Post n°28131 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

VIESTE – Aggiornamento Covid: meno due positivi, invariato il numero degli osservati 

 
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Attività di sorveglianza provincia di Foggia. Contagio e osservazione al 17.04.2021 – Città di Vieste:

 

12 positivi (-2 rispetto al 15 aprile);

  1 in osservazione (nessuna variazione rispetto al 15 aprile 2021);

Aggiornamento pervenuto alle ore 9.00 in data di oggi, 20 aprile 2021.

(fonte: Prefettura di Foggia)

 
 
 

Determina 26 aprile 2016 - Rottamazione frequenze TV: conclusione procedura Regione Puglia Conclusione della procedura per la

Post n°28130 pubblicato il 20 Aprile 2021 da forddisseche

Determina 26 aprile 2016 - Rottamazione frequenze TV: conclusione procedura Regione Puglia  

Conclusione della procedura per la presentazione delle domande volte ad ottenere le misure economiche di natura compensativa per il rilascio volontario delle frequenze televisive interferenti ai sensi del Decreto Ministeriale del 17 aprile 2015, attuativo dell’art. 6, comma 9, del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito dalla legge del 21 febbraio 2014, n. 9, come modificata dall’articolo 1, comma 147, della legge 23 dicembre 2014 n. 190 – Determina per la REGIONE PUGLIA.

 

 

 

Determina (pdf, 367 kb)

 

 
 
 
 
 

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