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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 30/03/2017

Università Foggia/ Scegliere la Facoltà in base agli sbocchi professionali. Mattinata di presentazione del corso di laurea

Post n°18757 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Università Foggia/ Scegliere la Facoltà in base agli sbocchi professionali. Mattinata di presentazione del corso di laurea in consulente del lavoro ed esperto in relazioni industriali. 

 
Università Foggia/ Scegliere la Facoltà in base agli sbocchi professionali. Mattinata di presentazione del corso di laurea in consulente  del lavoro ed esperto in relazioni industriali.
Presentato questa mattina, presso l' Aula Magna del dipartimento di Giurisprudenza dell' Università degli Studi di Foggia, il corso di laurea in "Consulente del lavoro ed esperto in relazioni industriali". All' incontro erano presenti alcuni studenti dell' ultimo anno delle superiori, che nei prossimi mesi dovranno scegliere quale percorso universitario intraprendere. Ad introdurre i lavori la relazione di Massimiliano Fabozzi, presidente dell' Ordine dei Consulenti del lavoro di Foggia e provincia "La nostra professione è molto giovane, la legge che ha istituito questa figura professionale è la 12 del 1979 – ha esordito – invito i giovanissimi a scegliere la facoltà non in base all'entusiasmo del momento, bensì avendo riguardo alle concrete possibilità lavorative che offre il mercato del lavoro. Presenti inoltre la professoressa Valentina Pasquarella, professore aggregato di diritto del lavoro presso il dipartimento di Giurisprudenza e Fabrizio Solomita presidente dell'Ancl territoriale. Nel corso della mattinata di orientamento non sono mancate le testimonianze di giovanissimi consulenti neo abilitati, come Paola Iaccarrino, che ha invitato le future matricole a non abbandonare il territorio, per evitare quell' emorragia di menti che negli ultimi anni sta impoverendo sempre di più questa regione, e non solo. "La nostra è una professione che ti permette di lavorare tutti i mesi, e non solo in determinati periodi dell'anno, inoltre con la complicità della rete è possibile seguire i clienti, prevalentemente aziende ed imprese, che svolgono la propria attività in altre parti d'Italia- ha insistito Fabozzi – gli sbocchi occupazionali sono tantissimi, e spaziano dalla libera professione, al responsabile delle risorse umane all' interno delle aziende". In tutta la Penisola, a detta dei relatori, sarebbero "soltanto" 28.000 i consulenti del lavoro, questo significa che vi sono ancora molti spazi di mercato in cui potersi inserire. Nel corso dell' incontro anche un doveroso riferimento allo stato di salute delle aziende locali. " Se da un lato le imprese artigiane sono costrette a chiudere, è anche vero che il terziario è in crescita - prosegue Fabozzi – in questo settore le piccole e medie imprese stanno aumentando. Questo dato fa ben sperare".

 
 
 

S. Giovanni Rotondo/ Tutto pronto per la gara podistica Nazionale Mezza del Santo.

Post n°18756 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

S. Giovanni Rotondo/ Tutto pronto per la gara podistica Nazionale Mezza del Santo. 

 
S. Giovanni Rotondo/ Tutto pronto per la gara podistica Nazionale Mezza del Santo.
 

La BCC, Banca di Credito Cooperativo con la collaborazione tecnica di Asd Atletica Padre Pio San Giovanni Rotondo, il patrocinio del CONI Foggia, della FIDAL Nazionale e della FIDAL Puglia, del Comune di San Giovanni Rotondo, della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, di Gargano Vita e Convento dei Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, organizza la 3^ edizione de La Mezza del Santo, gara podistica competitiva sulla distanza dei km. 21,097, inserita nel Calendario Nazionale Fidal 2017. La gara è in programma domenica 30 aprile 2017, a San Giovanni Rotondo il raduno è fissato alle ore 08.00 a Parco del Papa, la partenza sarà data alle ore 09.30 dal Sagrato della Chiesa Nuova. Il percorso della mezza maratona si snoda per i primi 5 km nel centro abitato, in lieve discesa, per poi proseguire ulteriormente per 10 km fuori dal centro abitato - completamente pianeggianti, nell'area verde denominata "località pantano ." , al 15 km è posta l'unica asperità che i podisti incontreranno sul percorso, un km in leggera ascesa al termine del quale i podisti rientreranno nel centro abitato percorrendo gli ultimi chilometri in vista dell'arrivo. Ghiotto pacco gara: scaldacollo, guanti tecnici, cappellino e calzini tecnici
per info e iscrizioni: www.garganoe.it
Per i più piccolini...
Sabato 29 Aprile, presso Parco del Papa, con partenza alle ore 16:30 è in programma la "Terza Corsa dei Peter Pan" che prevede due distinte gare di 600 metri per i bambini delle scuole elementari e di 1200 metri per quelli delle scuole medie. Tutti i partecipanti riceveranno una medaglia ricordo, l'iscrizione è gratuita.

 

INFO: www.garganoe.it - info@mezzadelsanto.it

 

Il Presidente dell'ASD Atletica Padre Pio SGR

 

Nicola Placentino

 
 
 

99 Borghi, pronti al nastro di partenza le guide turistiche di Confguide Foggia. Domenica 2 Aprile, alla scoperta dei borghi

Post n°18755 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

99 Borghi, pronti al nastro di partenza le guide turistiche di Confguide Foggia. Domenica 2 Aprile, alla scoperta dei borghi di Capitanata. 

 
99 Borghi, pronti al nastro di partenza le guide turistiche di Confguide Foggia. Domenica 2 Aprile, alla scoperta dei borghi di Capitanata.
 

Si è svolta oggi, alla presenza del Presidente provinciale di Confcommercio, Damiano Gelsomino, del Direttore generale di Confcommercio Puglia, Giuseppe Chiarelli, del Presidente Confguide Foggia, Giuseppe Frattarolo, del Coordinatore di Confguide Puglia, Pietro Palermo e dei rappresentanti dei Comuni coinvolti nel progetto, la conferenza stampa di presentazione del progetto turistico culturale “99 Borghi - #RaccontodiPuglia” promosso da Confcommercio Puglia in collaborazione con Confguide Puglia e Pugliapromozione.

 

Sono 17 i Comuni della Capitanata che hanno aderito all’iniziativa: si va dai borghi marinari come Vieste, Manfredonia, Peschici e Mattinata dove si potranno ammirare i famosi trabucchi, le torri e i castelli dei caratteristici centri storici e perdersi in itinerari naturalisti di forte impatto visivo. Non mancherà il giro tra le famose botteghe degli artigiani locali. Il Gargano però non è solo mare: a Rignano garganico si perderà il fiato sul famoso balcone delle Puglie da cui è possibile vedere il territorio del Gargano che si unisce al Tavoliere; a San Nicandro garganico è previsto l’ingresso al parco archeologico naturalistico e a Monte Sant’Angelo oltre alla vista alla grotta di San Michele arcangelo (patrimoniale mondiale dell’Unesco) si potranno ammirare i famosi eremi dell’abbazia di Pulsano. Un altro itinerario religioso è quello offerto dalle guide di San Giovanni Rotondo che porteranno alla scoperta dei luoghi di San Pio da Pietralcina. La natura lacustre si potrà osservare a Cagnano Varano dove è previsto uno stop sull’omonimo lago Di pane e salute si parlerà nella città slow di Orsara di Puglia, mentre a Bovino (Bandiera arancione Touring) sarà visitabile il Palazzo Ducale. I Monti Dauni partecipano con Alberona e le sue viuzze caratteristiche e Lucera, da sempre faro del Subappenino, con la sua storia ricca di dominazioni che hanno lasciato segni intangibili nella città: Duomo e Cattedrale, Anfiteatro e Fortezza di Federico II. Chiudono questo elenco di borghi e città, Foggia con la Cattedrale dedicata a Santa Maria assunta e la sua fascinosa cripta, San Severo con il suo itinerario costruito sul passaggio e la vita di Carlo V, San Marco in Lamis e Apricena dove sarà visitabile eccezionalmente la Torre dell’Orologio.

 

Tutte le visite guidate saranno offerte gratuitamente e condotte da guide certificate che aderiscono a Confguide Foggia.

 

“Il progetto 99 Borghi è importante – ha dichiarato il Presidente provinciale Damiano Gelsomino - perchè coinvolge tutta la provincia creando itinerari turistici che vanno dai borghi marinari a quelli dei Monti Dauni. Solo lo scorso anno abbiamo raggiunto i 100.000 arrivi di turisti in Capitanata ed è a loro che dobbiamo pensare offrendo opportunità di visite ed eventi per tutto l’anno. Questo progetto è un primo passo verso l’avvio di una proposta turistica che non si limiti solo alla stagione estiva”.

 

“Ho accettato con entusiasmo l’invito da parte dei colleghi di Confcommercio Foggia a partecipare a questo incontro per illustrare il progetto 99 Borghi – ha dichiarato il direttore regionale Confcommercio Puglia Giuseppe Chiarelli. Si tratta di un’iniziativa interessante perché permette di far conoscere borghi, monumenti, angoli di questa meravigliosa regione che ancora non sono riconosciuti dal grande pubblico. È di fondamentale importanza che vengano concordate politiche turistiche a livello regionale che nascano dal confronto diretto tra professionisti, imprese del settore e assessorato regionale di riferimento”.

 

Per maggiori e più dettagliate informazioni su orari e punti di incontro visitare il sito www.99borghi.it

 
 
 

Roma/ Presentato presso la sede del Cinsedo (centro interregionale studi e documentazione), il Rapporto Puglia 2016.

Post n°18754 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Roma/ Presentato presso la sede del Cinsedo (centro interregionale studi e documentazione), il Rapporto Puglia 2016. 

 
Roma/ Presentato presso la sede del Cinsedo (centro interregionale studi e documentazione), il Rapporto Puglia 2016.
 

Il volume è curato dall'Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali) ed è edito da Cacucci. Nel messaggio inviato agli organizzatori del seminario di presentazione, l'assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone - ha sottoplineato che "In un quadro in cui tutto è migliorabile, ci conforta vedere la crescita del Prodotto interno lordo in Puglia dell'1,2% nel 2015 (più dell'Italia e del Mezzogiorno) e degli occupati di oltre 23mila unità nel 2016, e migliorare tutti gli indicatori relativi al turismo.

 

Per tutto ciò dobbiamo dire grazie alle nostre imprese dinamiche e intraprendenti ma anche alla strategia della Regione Puglia che ha stimolato la collaborazione tra imprese e organismi di ricerca. Cos'è avvenuto infatti in questi anni? Si è ridotta la spesa pubblica nazionale per il Sud, le Province sono andate in deficit e i Comuni hanno visto ridurre i trasferimenti di risorse. Le uniche politiche che hanno sostenuto il territorio sono state quelle della Regione Puglia. Nel ciclo 2007-2013 grazie ai nostri incentivi le imprese hanno investito 4 miliardi di euro. I loro progetti sono andati a regime proprio nel 2015. Oggi ne raccogliamo i frutti. Per questo non stiamo al punto zero per innovazione ma possiamo sentirci un punto di riferimento per il Sud. E non ci stupisce che le imprese oggi stiano investendo 366 milioni per ricerca e sviluppo con i Contratti di Programmi e i Pia e vorrebbero investirne altri 188 con il bando Innonetwork che si è appena chiuso. Non è un caso se in Puglia esistono 250 start up e 97 spin off universitari, per i quali la Puglia è al quinto posto tra le regioni italiane. Certo - ha proseguito Capone - il lavoro da fare è ancora moltissimo, ma non partiamo da zero.

 

Il Rapporto è una raccolta di studi sugli aspetti istituzionali, territoriali, economici e sociali della regione Puglia, che oramai da tanti anni l’Istituto indaga esaminandone con rigore andamenti e trasformazioni.

 

La giornata di studio è stata un’utile occasione per approfondire, prendendo spunto dalla realtà pugliese e di quella del Mezzogiorno d’Italia descritte dal Rapporto, tematiche di particolare interesse ed attualità, quali le indispensabili relazioni tra politiche regionali e politiche ordinarie, l’efficacia delle politiche di coesione, l’importanza dei processi di valutazione delle politiche pubbliche.
I lavori, moderati dal giornalista Stefano Costantini, caporedattore della Cronaca di Repubblica Roma, sono stati avviati da Giacomo Diego Gatta, vice presidente del Consiglio regionale della Puglia e Mario de Donatis, vice presidente dell’IPRES. Gatta, si è soffermato in particolare sul recente potenziamento della collaborazione tra il Consiglio e l’Istituto per effetto del quale saranno presto avviate nuove iniziative, soprattutto in tema di monitoraggio dell’efficacia delle leggi regionali emanate.

 

Il vice presidente Mario de Donatis si è soffermato proprio sull’avviato processo di trasformazione istituzionale dell’Istituto – che per certi versi riprende intuizioni ed orientamenti del Presidente Ninì Distaso - che porterà l’Ipres, nei prossimi mesi, ad essere maggiormente impegnato nel concorrere alla definizione delle politiche di intervento, caratterizzandosi quale utile supporto della Regione Puglia nelle diverse fasi dei processi decisionali, anche di livello nazionale ed europeo. Nella sua rinnovata collocazione, l’Ipres potrà inoltre concorrere alla definizione del prossimo ‘Piano di sviluppo’ regionale - l’ultimo risale al 1982 – un piano che, partendo da una rivisitazione del contesto e da una valutazione quali-quantitativa dei fattori dello sviluppo, possa rappresentare rinnovate visioni per i sottosistemi della Puglia.

 

L’Ires – ha sottolineato ancora de Donatis - pur continuando il proprio impegno nelle analisi quali-quantitative, anche in raccordo con gli altri Istituti di Ricerca à sarà particolarmente impegnato, nel futuro, nel concorrere alla definizione delle politiche di intervento e non solo a segnalare luci e ombre del contesto e comparazioni con altri sistemi. Si caratterizzerà quale utile supporto della Regione Puglia nelle fasi dei processi decisionali anche attraverso le necessarie “simulazioni” (preziosi strumenti per valutare a priori gli impatti delle politiche sui territori e/o per assegnare le risorse dello Stato alle Regioni).

 

Ed, ancora, per incidere nelle decisioni al livello nazionale ed europeo (ricorrendo in questo caso ai “Pareri di iniziativa”)".

 

Obiettivo "recuperare una cultura politica istituzionale ed amministrativa, (soffocata dalla comunicazione) che, peraltro, ci metterebbe al riparo dal denunciare in definitiva le nostre stesse omissioni, le assenze e le conseguenti responsabilità per i “deficit di partecipazione” al livello di Stato e di Unione Europea. Un ritorno al linguaggio della verità, anche nella interpretazione dei dati che, molto spesso, si prestano ad essere manipolati". In Puglia, ad esempio, sono state fuorvianti le posizioni assunte sull’andamento del Pil 2006-2012. Come dice il Presidente Emiliano avevamo gli occhi chiusi sul disastro ambientale di Taranto".

 

L'ultima annotazione del vicepresidente dell'Ipres ha riguardato la riforma dello Statuto dell’Istituto che potrebbe favorire il perseguimento di uno degli obiettivi del Presidente Emiliano: l'elaborazione di un “Piano di sviluppo” (l’ultimo è datato 1982). Un piano che – partendo da una rivisitazione del contesto (culturale – sociale ed economico) e da una valutazione quali-quantitativa dei fattori dello sviluppo – possa rappresentare rinnovate visioni per i sottosistemi della Puglia (Capitanata – terra di Bari (Puglia centrale) Salento).

 

Il Direttore generale dell’Ipres, Angelo Grasso, ha quindi presentato i principali temi analizzati nel Rapporto, soffermandosi in particolare sui recenti andamenti economici, che hanno visto la Puglia, pur nella positiva evoluzione del PIL (+1,2% nel 2015) e nelle lusinghiere performance del settore turistico, registrare un pesante calo del valore aggiunto nel settore industriale in senso stretto (-10%) ed una forte diminuzione degli investimenti fissi lordi (-3,4 miliardi nel periodo 2000-2014).

 

Si è quindi focalizzata l’attenzione su alcuni necessari percorsi di sviluppo - soprattutto di tipo istituzionale - che la Regione dovrebbe intraprendere per poter più significativamente incidere sui profili di competitività (che, secondo gli indicatori della Commissione Europea, sono in Puglia, come nel resto del Mezzogiorno, piuttosto bassi). A tale proposito si è richiamata l’importanza della governance multilivello (sussidiarietà verticale e collaborazione istituzionale), del partenariato (sussidiarietà orizzontale) e dell’accountability e della valutazione delle politiche.

 

Nel suo intervento. Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, apprezzando il lavoro dell’Ipres, si è soffermato soprattutto sull’importanza dell’introduzione di uno specifico raccordo tra il BES ed i bilanci pubblici, e sul fatto che per la prima volta nel prossimo DEF, che sarà trasmesso entro il 10 aprile dal Ministro dell’Economia al Parlamento, vi sarà, tra gli allegati, anche quello dedicato all’analisi della dimensione sociale. Rispetto alla situazione pugliese, Boccia ha richiamato, quali elementi sui quali incardinare lo sviluppo regionale dei prossimi decenni: l’innovazione, la qualità dei servizi, l’ambiente e l’istruzione, sottolineando soprattutto come, in materia di innovazione digitale, operino già in Puglia delle realtà solide ed importanti.
Il vice direttore della Svimez Giuseppe Provenzano si è invece soffermato sulla necessità di adottare, per il Mezzogiorno, un approccio di tipo macroregionale, considerate anche le specificità delle Regioni che lo compongono. Rispetto ai dati dell’occupazione, l’aspetto più drammatico pare quello connesso ai giovani (tra il 2000 ed il 2008 si sono persi quasi 2 milioni di occupati under 35 in tutto il Paese), ma anche al crollo dell’occupazione più qualificata ed, in prospettiva, alla forte diminuzione del numero di diplomati che si iscrivono all’Università. Rispetto alle politiche di coesione, si è posto non solo il tema del ritardo del ciclo di programmazione 2014-2020, ma anche quello di un insufficiente impatto finanziario previsto, per il prossimo biennio, per il FSC e di una insufficiente qualità dei documenti programmatori dell’UE.
Infine, Marco Sisti, Direttore di IRES Piemonte, ha voluto soffermarsi sul ‘taglio’ di analisi delle politiche, piuttosto inedito e molto apprezzato, che caratterizza il Rapporto 2016 curato dall’Ipres, richiamando la necessità, per gli Istituti di ricerca regionali, di dedicare una maggiore attenzione ai processi di valutazione degli effetti delle politiche. Si tratta, naturalmente, di un’attività complessa, ma tuttavia indispensabile per comprendere in che misura le risorse pubbliche siano ben spese, ed a che livello si attesti l’efficacia delle relative politiche.

 
 
 

IPSSAR Mattei Vieste/ Sabato consegna riconoscimento alla memoria di Aldo Moro.

Post n°18753 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

IPSSAR Mattei Vieste/ Sabato consegna riconoscimento alla memoria di Aldo Moro. 

 
IPSSAR Mattei Vieste/ Sabato consegna riconoscimento alla memoria di Aldo Moro.
 

‘Uomini e donne di pace’ è stata una rassegna itinerante tra molti comuni del Gargano Nord nata con l’intento di far conoscere le figure di uomini e donne esemplari che hanno promosso un’armoniosa convivenza tra i popoli e la disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia.
Tra il 2015 e il 2016 sono stati numerosi gli appuntamenti che hanno visto al centro degli incontri uomini e donne di tutti i tempi, cristiani e non, che con i loro progetti, speranze, talvolta fallimenti, sono stati autentici promotori di pace. Questa volta, la rassegna ritorna per dare un riconoscimento alla memoria di personalità che si sono distinte nel loro operare quotidiano. Alcuni di loro hanno lasciato un segno tangibile del loro agire pacificamente nella storia dell’umanità, imponendosi sulla scena sociale come dei veri e propri costruttori, seminatori, operatori e portatori di pace, chiamati ad una comune responsabilità: diffondere la cultura dell’incontro e del dialogo.
Segni che meritano tutta la nostra attenzione. Il primo degli appuntamenti vedrà il conferimento di tale riconoscimento alla memoria di Aldo Moro, al suo spessore politico, culturale e umano, che lo ha visto protagonista di una delle pagine più brutali della nostra Repubblica. Il riconoscimento sarà consegnato alla primogenita Maria Fida Moro e all’On. Gero Grassi. Quest’ultimo è componente della Commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, ed è quotidianamente impegnato a girare il Paese per raccontare gli atti dell’Inchiesta attualmente raccolti in 2 milioni di pagine, frutto di 8 processi, 4 Commissioni terrorismo e stragi, 1 Commissione P2, 1 Commissione Moro. Nello scorso anno è stato ospite della Rassegna in due incontri svolti a Vico e a Rodi, che avevano visto la partecipazione di
numerosi cittadini. Grassi, a circa quarant'anni dall’uccisione di Aldo Moro, ha dichiarato che tra le certezze della strage, una è racchiusa nel titolo di un articolo di Carlo Bo, pubblicato il 16 marzo 1979 sul Corriere della Sera, che definì l’omicidio di Moro un ‘Delitto di abbandono’. La cerimonia si svolgerà l’8 aprile 2017 alle ore 10 presso l’Auditorium I.P.S.S.A.S. “Enrico Mattei” di Vieste alla presenza di Giuseppe Nobiletti (Sindaco di Vieste), Paolo Soldano (Dirigente Scolastico I.P.S.S.A.R), Francesco De Marco (presidente ASD Foresta Umbra), Nicolino Sciscio, promotore dell’iniziativa, coordinati dal giornalista de l’Attacco Michele Gemma.

 

Invitiamo tutti alla partecipazione.

 
 
 

IPSSAR Mattei Vieste/ il concorso "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" dal 5 al 7 Aprile.

Post n°18752 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

IPSSAR Mattei Vieste/ il concorso "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" dal 5 al 7 Aprile. 

 
IPSSAR Mattei Vieste/  il concorso "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" dal 5 al 7 Aprile.
 

Il 2◦ Concorso Nazionale "Gargano Terra Antica tra sacro e profano" avrà luogo dal 5 al 7 Aprile 2017 presso l'IPSSAR "E.Mattei" di Vieste, indirizzato ai tre settori Alberghieri (Cucina- Sala - Accoglienza).
L'evento sarà caratterizzato da tre momenti salienti:
1- Concorso
2- Memorial "Filippo Tranasi"
3- Conoscenza del territorio

 

Il concorso vedrà in gara le scuole provenienti da tutto il territorio nazionale;
il Memorial "Filippo Tranasi" presenterà la figura del docente /chef dell'Istituto Alberghiero, da poco scomparso; la conoscenza del territorio, permetterà agli accompagnatori dei corsisti, guidati dagli apprendisti ciceroni dell'Ipssar "E.Mattei",
di conoscere alcuni dei luoghi suggestivi e tipici della nostra cittadina.
Verranno evidenziati gli aspetti storico-artistico-religioso di un territorio sospeso tra terra e mare.

 

 

 
 
 

Vieste/ Domani Bubbico firma Protocollo antimafia nel turismo.

Post n°18751 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Vieste/ Domani Bubbico firma Protocollo antimafia nel turismo. 

 
Vieste/ Domani Bubbico firma Protocollo antimafia nel turismo.
 

Domani a Vieste, presso la sede del Municipio il vice ministro dell'Interno, Filippo Bubbico, e il Prefetto di Foggia, Maria Tirone, con i sindaci di Manfredonia, Rodi Garganico, Peschici, San Nicandro, Vico del Gargano, Vieste, Mattinata, Lesina, Chieuti e Zapponeta, sottoscriveranno il Protocollo d'intesa "Le autorizzazioni e le licenze amministrative: nuove frontiere degli interessi mafiosi e l'attività di prevenzione. Il protocollo prevede l'impegno delle amministrazioni comunali a dare formale comunicazione al richiedente che l'istanza sarà sottoposta alle verifiche antimafia del nuovo codice. L'elemento di novità dell'intesa è rappresentata anche nel coinvolgimento responsabile del soggetto che richiede le autorizzazioni e le licenze, con particolare riferimento al settore turistico, ai locali di pubblico intrattenimento e agli stabilimenti balneari, in considerazione del crescente interesse delle organizzazioni criminali in settori ritenuti lucrosi e redditizi. L'obiettivo è quello di prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore turistico. Un importante presidio a garanzia della trasparenza, del rispetto delle norme e della leale concorrenza.

 
 
 

«Puglia loves family» nasce marchio di qualità per alberghi che si rivolgono alle famiglie.

Post n°18750 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

«Puglia loves family» nasce marchio di qualità per alberghi che si rivolgono alle famiglie. 

 
«Puglia loves family»  nasce marchio di qualità per alberghi che si rivolgono alle famiglie.
 

La Puglia strizza l’occhio alle famiglie con il varo di un marchio regionale di qualità 'Puglia loves family'. Alberghi, musei, luoghi di cultura e spettacolo potranno accreditarsi presso la Regione Puglia per usufruire del nuovo marchio. Questo grazie ad un disciplinare per la macrocategoria della ricettività turistica suddiviso in sei aree con 45 indicatori da rispettare. Tra i requisiti obbligatori per le strutture alberghiere ci sono ingressi ed ascensori accessibili ai passeggini, adattatori per water e riduttori di vasca o vaschetta per il bagno, gli scalda biberon, i fasciatoi e gli omogenizzati.
«Elementi già presenti nelle strutture pugliesi - ha detto l'assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone - ma non adeguatamente valorizzati così come accade in altre regioni come il Trentino da cui abbiamo preso spunto. In questo modo ci rivolgiamo alle famiglie che viaggiano e che pretendono un’accoglienza professionale ed efficiente e noi vogliamo garantirgliela in questa rete virtuosa che accomuna non solo gli imprenditori ma anche i Comuni e la Regione».
«Daremo concretezza a questo progetto - ha detto l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro - e l’assegnazione del marchio consente agli operatori turistico-culturali di appartenere ad una rete riconoscibile a livello nazionale ed internazionale veicolando così il turismo delle famiglie in luoghi accreditati e organizzati per una così specifica accoglienza».
«In Trentino - ha concluso il direttore dell’Agenzia per la famiglia della provincia autonoma di Trento, Luciano Malfer - sono oltre dieci anni che sperimentiamo questo tipo di accoglienza turistica culturale per le famiglie a cui hanno aderito oltre 700 organizzazioni, creando ampie opportunità di offerte mirate per il benessere di piccoli e grandi con un grande successo attrattivo per il nostro territorio. Riteniamo che si possa realizzare un positivo gemellaggio di intenti con la Regione Puglia».

 
 
 

Libera e Foggia pronti per Don Ciotti, Daniela Marcone: “Don Luigi accompagna da anni la Capitanata

Post n°18749 pubblicato il 30 Marzo 2017 da forddisseche

Libera e Foggia pronti per Don Ciotti, Daniela Marcone: “Don Luigi accompagna da anni la Capitanata, spero non ci siano ‘quelle’ scritte” Venerdì 31 marzo, giornata in ricordo di Francesco Marcone 

 
“La rassegnazione non può che farci male e lasciare terreno libero a chi, è evidente, non la ama la Capitanata, non ama la sua gente”. Venerdì 31 marzo Foggia ricorda Francesco Marcone e le vittime innocenti di Capitanata, quelle colpite dalla violenza mafiosa, proprio come l’allora direttore dell’Ufficio del registro del Comune di Foggia, ucciso nel 1995 nell’androne di casa sua. Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera, l’associazione guidata da Don Luigi Ciotti che da anni si batte contro la criminalità organizzata, è ormai in prima linea in questa importante battaglia, come confermano le parole che dedica alla terra che continua ad amare, nonostante sia la stessa che ha tolto a lei e alla sua famiglia un affetto insostituibile.

DON CIOTTI “SBIRRO”. Venerdì 31 marzo, in un doppio appuntamento, Libera e Foggia si stringono attorno ai temi comuni della legalità e dell’anti-mafia, concentrati nel numero speciale della rivista Narcomafie: alle ore 10, nell’Auditorium della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, e in serata, ore 18.30, nello spazio live della libreria Ubik. E all’incontro della mattina, rivolto alle scuole di Capitanata, prenderà parte proprio Don Ciotti, il punto di riferimento di un movimento che, nei giorni scorsi, ha subito un duro colpo morale a causa della doppia accoglienza ricevuta sui muri in occasione di altrettante giornate organizzate in Calabria e in Sicilia. Nel corso di un’intervista, Daniela Marcone ha parlato anche di quest’ultimo accadimento, raccontando inoltre la sua esperienza umana e l’impegno della sua famiglia contro la criminalità organizzata e in favore della sua Capitanata.

D: IL 31 MARZO è UNA DATA IMPORTANTE PER FOGGIA. Si può dire che ormai è entrata nelle ricorrenze ufficiali del territorio, anche dal punto di vista della percezione della gente: cosa significa questo per la famiglia Marcone?
R: Significa moltissimo. In primo luogo che non siamo soli perché c’è una comunità che considera il 31 marzo come una data da ricordare, non solo come la data di un accadimento estremamente doloroso per una famiglia ma come una ferita per la comunità. In secondo luogo, la percezione delle persone ci fa capire quanto siano cambiate le cose da quel 31 marzo del 1995 a cui seguirono mesi terribili in cui fummo ingoiati dal silenzio. La maggiore sensibilità delle persone alle tematiche che questa data richiama è comunque un passo avanti nel contrasto all’omertà che, ricordiamolo, è una delle accuse che da più parti vengono rivolte ai cittadini di Foggia.
D: Il timore, in questi casi, è che dopo tanti anni la gente possa dimenticare o, peggio, “dare per scontate” certe ricorrenze. Come si tiene viva la memoria di una vittima della mafia?
R: Mantenere viva la memoria di una persona la cui vita è stata distrutta dalla violenza della criminalità è molto importante perché se il ricordo di quanto accaduto si appiattisce, si raffredda, rischiamo di sottovalutare i danni gravissimi causati dalle mafie nei nostri territori. La “vivacità” di questa memoria è affidata ai familiari della vittima che spesso si mettono in gioco e condividono i loro ricordi ma in questo gli stessi non possono essere lasciati soli, occorre accompagnarli in un percorso che permetterà al ricordo individuale di trasformarsi in memoria collettiva.
D: Il tuo impegno in Libera – e non solo – è una conseguenza di quanto accaduto a tuo padre. Pensi che la tua vita avrebbe imboccato comunque la strada dell’impegno civile, anche in circostanze meno drammatiche?
R: Se ripenso ai miei progetti di ragazza, ai miei, sogni, posso dire che sono molto diversi da quanto sto provando a realizzare. Una parte di me è stata uccisa insieme a mio padre. Probabilmente, però, l’interesse per il sociale e l’apertura profondamente umanitaria di nostro padre avrebbe comunque aperto le porte a noi figli verso l’impegno civile, certamente con fini diversi e modalità che oggi non posso immaginare ma che sento talmente connaturate alla mia quotidianità che ritengo ci sarebbero stati comunque.
D: Don Ciotti arriva a Foggia dopo “le scritte”: temi qualcosa del genere anche in terra di Capitanata? E se sì, cosa significherebbe per il nostro territorio?
R: Don Luigi accompagna questo territorio da tanti anni, lo ha fatto in numerosi passaggi, condividendo con noi riflessioni e attenzione per Foggia. Se dovessero apparire anche a Foggia “le scritte” dovremmo interrogarci come comunità cittadina perché don Luigi non è solo il Presidente di Libera ma anche una persona che sta spendendo tutta la sua vita per scuotere le coscienze, ma non è solo in questo percorso. Quelle scritte colpiscono tutti noi, compresa la parte sana di una città, di un luogo sociale. Spero vivamente che ciò non accada.
D: In linea generale, come hai interpretato questi messaggi trovati sui muri?
R: È evidente che rappresentano un rigurgito contro l’attività di Libera e del suo Presidente ma ovviamente non ci hanno fermati in alcun modo. Hanno destato in me preoccupazione ed ho pensato che non solo non vanno sottovalutati ma devono essere uno sprone ad alzare il livello di attenzione in quei luoghi in cui sono state scritte quelle frasi.
D: Restando in tema, uno di questi messaggi recava un riferimento al lavoro: la mafia “porta lavoro”, è questa la lettura giusta? E soprattutto, da vicepresidente di Libera, è ancora così in alcuni territori? E in Capitanata?
R: La mafia non porta mai lavoro, o meglio, si tratta di un lavoro sporco che può costare molto caro a chi lo svolge ed a tutto il territorio in cui questo accade. È importante che ci si riappropri di tutti gli “spazi” che le mafie hanno occupato: spazi economici e culturali, sociali e politici, spazi umani. Quando gli abitanti di un territorio hanno la percezione che le mafie possono procurare lavoro e, quindi, sopravvivenza, allora è un segno chiaro che l’infiltrazione mafiosa è molto profonda e i danni sono già molto elevati. Le dinamiche con le quali le mafie fanno affari sono sempre pericolose, a maggior ragione quando sono sotterranee e non si svelano nel modo tradizionale. Riguardo alla Capitanata, sappiamo che vi sono pezzi dell’economia del nostro territorio che sono fortemente influenzati dalla criminalità organizzata e dai conflitti che si verificano tra le batterie o i clan. I provvedimenti della magistratura locale vanno letti sempre con grande attenzione, così come le relazioni della DIA e le dichiarazioni che vengono dai vertici delle forze di polizia della nostra provincia: si tratta di strumenti preziosi di comprensione che possono servire a noi tutti per monitorare quanto accade intorno a noi.
D: Nel nostro territorio la mafia è strettamente legata alla terra: il caporalato è un esempio di tutto ciò. Qual è l’idea di Libera per interrompere questo legame?
R: Abbiamo denunciato il legame tra mafie e caporalato da sempre e non è stato facile portare avanti una battaglia che è culturale e di denuncia perché Libera non si occupa di accoglienza, se non per affiancare altre realtà nel monitoraggio della stessa. Libera, è utile ricordarlo, è una rete di moltissime realtà, piccole e grandi. Ritengo che il grave problema del caporalato si può contrastare solo se si “lavora” in rete, in sinergia con le istituzioni ed incrociando competenze e passioni. Sì, anche passioni, in primo luogo quella che ci spinge a guardare il panorama che offre il tavoliere con i suoi campi coltivati ed i meravigliosi colori. La nostra terra è bella ed il caporalato, le mafie, la violenza criminale stanno provando a portarcela via, pezzo dopo pezzo, ad alcuni di noi hanno portato via anche persone care. Tutto questo è un buon motivo per non smettere di combattere, ognuno nel suo ruolo. La rassegnazione non può che farci male e lasciare terreno libero a chi, è evidente, non la ama la Capitanata, non ama la sua gente. Quando sono in giro per l’Italia mi capita di incontrare qualcuno che, dopo avermi parlato per qualche minuto, mi chiede se sono di Foggia o della sua provincia: il nostro accento è duro ad andare e via e, forse, io stessa non voglio lasciarlo andare.
 di Alessandro Galano

 
 
 
 
 

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