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Peschici 24/lug/2007 per non dimendicare

 

 

Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 10/12/2019

Foggia-Peschici Calenella, da lunedì il nuovo orario con la sostituzione dei treni serali con i bus. Giannetta:

Post n°24942 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

Foggia-Peschici Calenella, da lunedì il nuovo orario con la sostituzione dei treni serali con i bus. Giannetta: "Il servizio resta intatto, anzi migliora" 

 
Foggia-Peschici Calenella, da lunedì il nuovo orario con la sostituzione dei treni serali con i bus. Giannetta: "Il servizio resta intatto, anzi migliora"
 
 

Da lunedì 16 dicembre entrerà in vigore il nuovo orario di Ferrovie del Gargano sulla linea Foggia-Peschici Calenella. Alcune corse serali saranno sostituite da autobus, soprattutto sulla tratta Ischitella-Peschici. Dall’azienda fanno sapere che nessuna corsa sarà soppressa rispetto all’orario attuale, ma solo sostituita con servizi bus. Tutto questo per permettere la realizzazione degli impianti di sicurezza alla circolazione ferroviaria nel rispetto della normativa europea. La Regione Puglia ha investito 10 milioni di euro per migliorare e rendere più sicuro il servizio, ma ai sindaci dell’area nord del Gargano non basta. Lo ritengono un taglio sconsiderato che isolerà il Promontorio. Ancora più duro il consigliere regionale di Forza Italia Giandiego Gatta  che considera il servizio di trasporto pubblico da terzo mondo e che isolano un intero territorio. Intanto giovedì su richiesta del sindaco di Carpino, Rocco Di Brina, a Bari l’assessore regionale ai Trasporti, Gianni Giannini, incontrerà i sindaci dei comuni interessati e i vertici di FerGargano. Intanto il direttore del dipartimento ferrovia di FerGargano, Daniele Giannetta, intervistato da Teleblu,  precisa. "Capisco la frenesia della campagna elettorale che incombe, ma posso assicurare chi ha sollevato questa polemica, che il servizio di collegamento tra il Gargano e Foggia resta intatto. Anzi, saranno aggiunte ulteriori corse se pur con servizi sostitutivi. Quindi nessuniisolamento del Gargano come ha fatto intendere qualcuno o, come qualche altro, l'inizio della fine della Garganica. Ognuno è libero di fare le proprie considerazioni ma con un finanziamento di 10 milioni da parte della Regione per potenziare il servizio, come si fa a dire certe cose?  Sarebbe un controsenso grave".

 
 
 

Buon compleanno Padre Franco

Post n°24941 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

Buon compleanno Padre Franco


 
 

62 anni fa ed esattamente il 10 di dicembre 1957 in Alba, provincia di Cuneo, nasceva Franco Moscone. Da un anno ed esattamente il 3 di novembre 2018, per volontà di S. S. Papa Francesco, è stato chiamato alla guida della nostra Arcidiocesi che è in Manfredonia,Vieste, S. Giovanni Rotondo. Un dono speciale venuto dal cielo, è il caso di dire, che ha colmato mirabilmente il vuoto lasciato dal nostro amatissimo e indimenticabile arcivescovo. Mons. Michele Castoro, prematuramente venuto a mancare il 5 maggio dello scorso anno, dopo appena 9 anni di ministero episcopale. Mirabile la parte finale del discorso di insediamento che Padre Franco ha rivolto alla sua nuova famiglia che, dal primo istante lo ha amato ed accettato quale nuovo Pastore della Diocesi.

«Anche se dovrò abbandonare fisicamente le mie origini familiari e la casa religiosa, non ne perdo la comunione»,  ha dichiarato. «In spirito, anima e cuore sono e resto figlio della Chiesa che è in Alba e religioso Somasco per sempre: sono queste le mie prime e fondanti chiamate del Signore».

Un messaggio carico di umanità e di forte attaccamento alla Chiesa di Cristo, alla quale si è donato per servirla. Padre Franco lo ha dimostrato ancor di più quando si è calato nei problemi che attanagliano il nostro territorio, martoriato da fatti delittuosi e da una cattiva politica che ha messo in ginocchio l’intesa comunità. La sua umiltà è sconfinata e ancor più sconfinato il suo modo di servire la Chiesa. Non accetta ben volentieri di essere chiamato arcivescovo, bensì solo Padre Franco, perché vuole sentirsi uno di noi, un fratello maggiore al quale la Chiesa ha voluto affidargli il popolo di Dio. Padre Franco, grazie, ancora grazie per l’impegno e per la forza dirompente che si sprigiona dal Tuo “modus operandi”, per noi garanzia di amore e solidarietà verso un popolo continuamente vessato che, sicuramente riuscirà a vincere la paura, con la consapevolezza che le cose cambieranno. Ancora tantissimi auguri e che il Signore nostro Dio voglia conservarti in ottima salute ancora per tantissimi anni alla guida del Tuo  gregge.

Matteo di Sabato 

 
 
 

Sanità/ Puglia, il nuovo progetto il 118 diventa “pubblico”. L’ipotesi assumere gli autisti in Sanitaservice

Post n°24940 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

Sanità/ Puglia, il nuovo progetto il 118 diventa “pubblico”. L’ipotesi assumere gli autisti in Sanitaservice 

 
Sanità/ Puglia, il nuovo progetto il 118 diventa “pubblico”. L’ipotesi assumere gli autisti in Sanitaservice
 
 

In ballo c’è la gestione di un servizio fondamentale come il traspor­to dei malati. Ma anche il futuro di 2.000-2.500 persone, tra dipendenti e volontari delle as­sociazioni che og­gi gestiscono le postazioni del 118. Un settore che la Regione sembra intenzionata ad internalizzare, at­traverso le Sanitaservice, ma sen­za mandare in pensione l’ipotesi dell’Areu, l’Agen­zia regionale dell’emergenza-urgenza che potrebbe (potrebbe) assorbire in­vece i 525 medici delle ambulanze.

 

Giovedì scorso il capo dipartimento Vito Montanaro ha riunito i sindacati, che sono - giustamente - in fibril­lazione. I medici (non convocati al tavolo) chiedono di essere consultati. E le associazioni (ognuna delle 218 postazioni attive, contro le 243 pro­grammate, vale circa 250mila euro l’anno) sono sul piede di guerra: Anpas, Croce Rossa e Misericordie te­mono che l’internalizzazione «diventi la tematica su cui basare l’intera cam­pagna elettorale ad opera dei soliti noti».

 

Certo internalizzare non sarà una passeggiata. Si dovrebbe (dovrebbe) partire con i dipendenti attuali delle associazioni, cioè i quattro autisti pre­visti per ciascuna postazione. Ma la Fials, con il segretario regionale Mas­simo Mincuzzi, chiede che si passi almeno a sei autisti per postazione, così da assorbire tramite concorso «almeno due degli attuali volonta­ri-soccorritori». Perché il problema è che il sistema si basa soprattutto sul volontariato, spesso un paravento che nasconde lo sfruttamento a poche cen­tinaia di euro al mese. Ma a un costo medio di 30-40mila euro annui, i soli

 

dipendenti (poi ci sono le ambulanze, la manutenzione, il carburante...) co­sterebbero 100 milioni l’anno contro gli attuali 55-60 spesi oggi, conside­rando pure che a Foggia il 118 è già gestito dalla Sanitaservice: il mecca­nismo, insomma, oggi regge soltanto perché i soccorritori vengono pagati pochi soldi. «Chiediamo di consultarci e di af­frontare, dopo 10 anni, il tema dell’ac­cordo integrativo regionale per l’emergenza» dice il segretario regio­nale dei medici del settore, Nicola Gaballo (Fimmg), secondo cui «è po­sitivo l’abbandono del modello Areu».

 

Ma questo - spiega Montanaro - non è affatto detto. «Il progetto dell’Areu - secondo il capo dipartimento Salute - non può essere accantonato del tutto, perché è collegato alla revisione del sistema di emergenza-urgenza alla lu­ce del riordino ospedaliero.

 

Le Sa­nitaservice devono occuparsi del tra­sporto, non della parte medica che deve trovare ima collocazione oggi oggetto dell’attenzione delle organiz­zazioni sindacali». Detto in altri termini, bisogna ca­pire se il 118 sarà a gestione diretta oppure passerà attraverso l’Agenzia che nessuno vuole.

 

E comunque, pri­ma dell’internalizzazione (in base alle nuove linee guida approvate dalla giunta su Sanitaservice) bisognerà su­perare la prova di desistenza econo­mica: dimostrare, cioè, che il nuovo sistema (a parità di funzioni) è più conveniente del precedente. Montanaro ha chiesto ai sindacati di presentare per iscritto proposte che verranno vagliate dal governatore Mi­chele Emiliano. Se ne riparlerà dopo le feste.

 

Ma, certamente, i tempi non saranno brevi, difficilmente prima delle Regionali come temono le as­sociazioni che parlano di «fini elet­toralistici». Il nuovo modello rischia, effettivamente, di distruggere un pez­zo del mondo del volontariato: l’ipotesi è di affidare alle associazioni il tra­sporto secondario dei malati.

 

Massimiliano Scagliarini

 
 
 

Sanità/ Puglia, il nuovo progetto il 118 diventa “pubblico”. L’ipotesi assumere gli autisti in Sanitaservice

Post n°24939 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

Sanità/ Puglia, il nuovo progetto il 118 diventa “pubblico”. L’ipotesi assumere gli autisti in Sanitaservice 

 
Sanità/ Puglia, il nuovo progetto il 118 diventa “pubblico”. L’ipotesi assumere gli autisti in Sanitaservice
 
 

In ballo c’è la gestione di un servizio fondamentale come il traspor­to dei malati. Ma anche il futuro di 2.000-2.500 persone, tra dipendenti e volontari delle as­sociazioni che og­gi gestiscono le postazioni del 118. Un settore che la Regione sembra intenzionata ad internalizzare, at­traverso le Sanitaservice, ma sen­za mandare in pensione l’ipotesi dell’Areu, l’Agen­zia regionale dell’emergenza-urgenza che potrebbe (potrebbe) assorbire in­vece i 525 medici delle ambulanze.

 

Giovedì scorso il capo dipartimento Vito Montanaro ha riunito i sindacati, che sono - giustamente - in fibril­lazione. I medici (non convocati al tavolo) chiedono di essere consultati. E le associazioni (ognuna delle 218 postazioni attive, contro le 243 pro­grammate, vale circa 250mila euro l’anno) sono sul piede di guerra: Anpas, Croce Rossa e Misericordie te­mono che l’internalizzazione «diventi la tematica su cui basare l’intera cam­pagna elettorale ad opera dei soliti noti».

 

Certo internalizzare non sarà una passeggiata. Si dovrebbe (dovrebbe) partire con i dipendenti attuali delle associazioni, cioè i quattro autisti pre­visti per ciascuna postazione. Ma la Fials, con il segretario regionale Mas­simo Mincuzzi, chiede che si passi almeno a sei autisti per postazione, così da assorbire tramite concorso «almeno due degli attuali volonta­ri-soccorritori». Perché il problema è che il sistema si basa soprattutto sul volontariato, spesso un paravento che nasconde lo sfruttamento a poche cen­tinaia di euro al mese. Ma a un costo medio di 30-40mila euro annui, i soli

 

dipendenti (poi ci sono le ambulanze, la manutenzione, il carburante...) co­sterebbero 100 milioni l’anno contro gli attuali 55-60 spesi oggi, conside­rando pure che a Foggia il 118 è già gestito dalla Sanitaservice: il mecca­nismo, insomma, oggi regge soltanto perché i soccorritori vengono pagati pochi soldi. «Chiediamo di consultarci e di af­frontare, dopo 10 anni, il tema dell’ac­cordo integrativo regionale per l’emergenza» dice il segretario regio­nale dei medici del settore, Nicola Gaballo (Fimmg), secondo cui «è po­sitivo l’abbandono del modello Areu».

 

Ma questo - spiega Montanaro - non è affatto detto. «Il progetto dell’Areu - secondo il capo dipartimento Salute - non può essere accantonato del tutto, perché è collegato alla revisione del sistema di emergenza-urgenza alla lu­ce del riordino ospedaliero.

 

Le Sa­nitaservice devono occuparsi del tra­sporto, non della parte medica che deve trovare ima collocazione oggi oggetto dell’attenzione delle organiz­zazioni sindacali». Detto in altri termini, bisogna ca­pire se il 118 sarà a gestione diretta oppure passerà attraverso l’Agenzia che nessuno vuole.

 

E comunque, pri­ma dell’internalizzazione (in base alle nuove linee guida approvate dalla giunta su Sanitaservice) bisognerà su­perare la prova di desistenza econo­mica: dimostrare, cioè, che il nuovo sistema (a parità di funzioni) è più conveniente del precedente. Montanaro ha chiesto ai sindacati di presentare per iscritto proposte che verranno vagliate dal governatore Mi­chele Emiliano. Se ne riparlerà dopo le feste.

 

Ma, certamente, i tempi non saranno brevi, difficilmente prima delle Regionali come temono le as­sociazioni che parlano di «fini elet­toralistici». Il nuovo modello rischia, effettivamente, di distruggere un pez­zo del mondo del volontariato: l’ipotesi è di affidare alle associazioni il tra­sporto secondario dei malati.

 

Massimiliano Scagliarini

 
 
 

Mattinata/ C’è il Piano Coste dopo 6 anni. Baia delle Zagare e Mergoli out. Troppi rischi geomorfologici: non potranno esserci

Post n°24938 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

Mattinata/ C’è il Piano Coste dopo 6 anni. Baia delle Zagare e Mergoli out. Troppi rischi geomorfologici: non potranno esserci concessioni. 

 
Mattinata/ C’è il Piano Coste dopo 6 anni. Baia delle Zagare e Mergoli out. Troppi rischi geomorfologici: non potranno esserci concessioni.
 
 

Adottato dal Comune il Piano comunale delle coste. Con questo strumento i Comuni disciplinano l’utilizzo delle aree del de­manio marittimo con le finalità di assicurare il corretto equilibrio fra la salvaguardia degli aspetti ambientali e paesaggistici del litorale, la libera fruizione e lo sviluppo delle attività tu­ristico ricreative.

 

Nella delibera comunale di adozione del Piano viene dato atto che «l’intera costa è compresa nelle aree assoggettate a pianificazione di com­petenza comunale e che «la delimitazione della linea di costa fornita dal Piano regionale delle coste e aggiornata al 2010 è stata modificata sulla base della linea di costa denominata “2013”, for­nita dal Politecnico di Bari, modificata in un tratto (zona nord del porticciolo di Mattinata) al fine di comprendere gli effetti dell’attività di ripascimento del litorale effettuata dal Comune di Mattinata negli anni passati».

 

Nel merito di quanto previsto dallo strumento di pianificazione, illustrato in una assemblea pubblica (ha visto la presenza di pochi cittadini), non mancano da parte di varie parti osservazioni critiche e annunci di impugnazioni. In parti­colare vengono ritenuti non accettabili vari aspetti del piano adottato: la costa di Mattinata «risulta classificata in quattro dei nove livelli previsti incrociando le caratteristiche di criticità all’erosione del litorale e di sensibilità ambien­tale» ed «estesi tratti della costa di Mattinata, compresi gli ambiti di Mattinatella e di Mergoli - Baia delle Zagare, sono individuati, quali aree a divieto assoluto di concessione per la presenza, in particolare, di aree a pericolosità geomorfologica molto elevata».

 

Così «le aree concedibili per at­tività turistiche ricreative (stabilimenti balneari e spiagge libere con servizi ndc) si concentrano, alla luce dell’individuazione della costa utile, nel solo ambito costiero della piana di Mattinata».

 

Ma, «alla luce degli interventi di recupero co­stiero in corso di cantierizzazione nell’ambito costiero di Mattinatella, è stato comunque in­dividuato dal piano in tale area un tratto di costa a concedibilità condizionata». Nel Piano sono stati elaborati due differenti scenari, «uno di prima attuazione (riferito alla situazione imme­diatamente successiva all’approvazione del pia­no e alla contestuale conferma delle concessioni esistenti laddove non in contrasto con le pre­visioni del piano regionale delle coste e della legge regionale 17/2015, ndc) e un secondo re­lativo alla situazione a regime (coincidente con la scadenza delle attuali concessioni demaniali, og­gi fissata al 2034).

 

L’iter per l’adozione del Piano partì nel 2013 quando il Comune ne affidò l’incarico per l’elaborazione a un gruppo di lavoro e, al fine di dare maggiore efficienza ed elevato valore e contenuto scientifico alla pianificazione, affidò altresì al Politecnico di Bari il servizio di supporto tec­nico-scientifico. Così a maggio 2014 il Politecnico del capoluogo regionale trasmise al Comune gli elaborati preliminari del Piano comunale delle coste.

 

Essendoci l’obbligo di sottoporre il Piano a «valutazione ambientale strategica» a dicembre 2014 venne affidato l’incarico di redazione della valutazione ambientale strategica a Andreassi. Con delibera comunale del luglio 2018 «si è preso atto dei contenuti del Piano comunale delle coste del Comune di Mattinata, redatto dagli uffici

 

comunali con il supporto del Politecnico di Bar del relativo rapporto preliminare di orientamento, comprensivo dell’elenco dei soggetti committenti in materia ambientale, redatto da Andresi».

 

Successivamente dopo che c’è stato pure contenzioso, conclusosi favorevolmente per Comune, davanti al Tribunale amministrative quanto la Regione aveva incluso illegittimamente Mattinata tra i Comuni da commissariare per inadempienza nella redazione del Piano de coste, si arriva al mese scorso quando Andreassi ha trasmesso, con le modifiche nel frattempo imposte dalla rinnovata normativa, al Comune garganico la documentazione del Piano delle coste e della valutazione ambientale strategica.

 

Francesco Bisceglia

 
 
 

Domenica l’inaugurazione dell’Associazione Mototurismo Vieste

Post n°24937 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

Domenica l’inaugurazione dell’Associazione Mototurismo Vieste 

 
Domenica l’inaugurazione dell’Associazione Mototurismo Vieste
 
 

Lo annunciano i soci, il direttivo e il presidente Mauro Di Palma. La manifestazione avverrà alle ore 10,00 presso la Sala Andrea Medina, alla Lega Navale molo Sud.

 
 
 

I 20 anni di Slow Food. Celebrato l’anniversario dell’istituzione del primo Presidio. Dal Gargano ai Monti Dauni: 4 le postazio

Post n°24936 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

I 20 anni di Slow Food. Celebrato l’anniversario dell’istituzione del primo Presidio. Dal Gargano ai Monti Dauni: 4 le postazioni sul territorio a difesa delle tipicità. 

 
I 20 anni di Slow Food. Celebrato l’anniversario dell’istituzione del primo Presidio. Dal Gargano ai Monti Dauni: 4 le postazioni sul territorio a difesa delle tipicità.
 
 

Celebrato il ventennale dell’istituzione del primo Presidio Slow Food; la Capitanata (con le condotte di Manfredonia,Foggia e Monti Dauni, Gargano e Gargano Nord) ha riunito la comunità degli appassionati e i produttori dei 4 presìdi locali: gli agrumi del Gargano, la fava di Carpino, il caciocavallo podolico del Gar­gano, la capra garganica, la vac­ca podolica del Gargano.

 

A sancire l’importanza dell’evento - in uno con la par­tecipazione del rappresentante legale di Slow Food Puglia Mar­cello Longo accompagnato da Luigia Ciuffreda, referente re­gionale per la provincia di Fog­gia - è stata la presenza di Piero Sardo, che da Bra ha portato la sua esperienza di presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità.

 

In un periodo storico carat­terizzato da un crescente inte­resse per le politiche che met­tono al centro l’ecologia e il fu­turo sostenibile del pianeta, so­no le iniziative concrete che danno speranza e certificano la necessità di tener viva e desta l’attenzione. E, in questo, Slow Food vanta un’esperienza or­mai più che ventennale e diffusa ovunque nel mondo. Anche con i Presìdi che, come dichiarato da Antonio Lauriola, fiduciario della Condotta di Manfredonia, «col sostegno alle produzioni tradizionali a rischio, oltre a salvare dall’estinzione le razze autoctone e le varietà di ortaggi e frutta, valorizzano i territori e rilanciano gli antichi mestieri e le tecniche di lavorazione. Un lavoro che, sull’identità e la sto­ria di un popolo, progetta un futuro migliore».

 

La giornata, cominciata con un momento di incontro e con­fronto tra tutti i partecipanti, ha messo in evidenza, tra le altre cose, le soddisfazioni dei pro­duttori che, dopo il lungo e spes­so faticoso processo di certifi­cazione, rilevano con gioia co­me i risultati del mercato stiano dando risultati molto positivi, con importanti risposte da par­te di un mercato di consumatori sempre più attenti ed informati. Il menù ha ovviamente messo al centro le ricchezze del territo­rio: alla colazione a base di latte di mucca munto alla mattina, ha fatto seguito il pranzo con pasta di grano duro al ragù di vacca podolica, muscisca e ta­gliata di vacca podolica e carne di capra garganica alla brace. Chiusura affidata alle crostate e al panettone agli agrumi canditi del Gargano.

 
 
 

A Peschici la Casa di "Babbo Natale"!

Post n°24935 pubblicato il 10 Dicembre 2019 da forddisseche

A Peschici la Casa di "Babbo Natale"! 

 
A Peschici la Casa di "Babbo Natale"!
 
 

Nella maestosa ed accogliente P.zza Pertini, tutti i giorni dalle ore 16.00, fino a lunedì 6 gennaio 2020, resterà aperta la Casa di "Babbo Natale", con giochi, attività ludiche, balli, canti, musica, merende, etc. 

 

Il progetto artistico-culturale è firmato dall'Associazione "Insieme Siamo Liberi". 

 

Peschici c'è. 

 
 
 
 
 

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