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MUSICA ITALIANA

 

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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 20/12/2019

Vieste/ …quella dell'ultimo dell'anno al PELIKANO sembra sempre la sera in cui tutto è possibile!

Post n°24992 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Vieste/ …quella dell'ultimo dell'anno al PELIKANO sembra sempre la sera in cui tutto è possibile! 

 
Vieste/ …quella dell'ultimo dell'anno al PELIKANO sembra sempre la sera in cui tutto è possibile!
 
 

Che sia stato uun anno da dimenticare o un anno alla grande, se avete uu rimorso da farvi perdonare o un desiderio da realizzare fatelo festeggiando il capodanno al Pelikano…..”

 

L’augurio dal Pelikano che ogni bollicina del vostro brindisi sia un desiderio che si avvera….

 

Vi aspettiamo

 

Per informazioni e prenotazioni:

 

0884/702489

 
 
 

Vieste/ Roberta Palumbo & Sonancore Project Live al DIZZY CLUB. Venerdì 27 dicembre 2019 dalle ore 20:30 alle 23:30

Post n°24991 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Vieste/ Roberta Palumbo & Sonancore Project Live al DIZZY CLUB. Venerdì 27 dicembre 2019 dalle ore 20:30 alle 23:30 

 
Vieste/ Roberta Palumbo & Sonancore Project Live al DIZZY CLUB. Venerdì 27 dicembre 2019 dalle ore 20:30 alle 23:30
 
 

Roberta Palumbo nasce in Puglia e vive ad Apricena, paese alle porte del Gargano.
Dalle origini e dalla sua Terra, punto di riferimento della musica tradizionale del Sud Italia, da sempre trae ispirazione e si forma artisticamente, facendo sue le melodie e le tecniche vocali attinte dall’importante eredità di ‘Maestri’ poeti e cantastorie conterranei, come Matteo Salvatore, Antonio Piccininno e di tutti i Padri cantori della tradizione popolare.

Lo spettacolo prevede un contributo di 10€ con calice di vino di benvenuto.

Posti limitati ed entrata previa tesseramento.

 
 
 

Vico/ 2° Memorial Dott. Franco Bergantino. Tendimi la mano; la gioia di donare Venerdì 27 dicembre 2019, ore 17.00 Auditorium “

Post n°24990 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Vico/ 2° Memorial Dott. Franco Bergantino. Tendimi la mano; la gioia di donare Venerdì 27 dicembre 2019, ore 17.00 Auditorium “R.Lanzetta” Via Alcide De Gasperi 13 – 

 
Vico/ 2° Memorial Dott. Franco Bergantino. Tendimi la mano; la gioia di donare  Venerdì 27 dicembre 2019, ore 17.00 Auditorium “R.Lanzetta” Via Alcide De Gasperi 13 –
 
 

In data 27 dicembre 2019 (dalle ore 17.00) si terrà, presso l’Auditorium “R.Lanzetta” di Vico del Gargano (FG), il secondo evento (dopo il convengo dello scorso anno “Talassemia ieri ed Oggi”) in ricordo del dottor Francesco Saverio Bergantino, organizzato da Rosa Buo (moglie del dottor Bergantino) ed i suoi figli, ed in collaborazione con la Fratres di Vico del Gargano, dal titolo “Tendimi la mano; la gioia di donare”

 

Si tratterà di un incontro all’insegna dell’informazione e della sensibilizzazione riguardo un tema tanto delicato quanto importante come quello della donazione di midollo osseo.

 

Nel corso della serata (accompagnata da esibizioni a tema di artisti locali) presieduta dal Dott. Mario Rocco d’Altilia (Dirigente Medico del reparto di Pediatria Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo) e dal Dott. Michele Lauriola (Giornalista - Direttore del mensile Fuoriporta) e con la partecipazione del Sindaco di Vico del Gargano, Michele Sementino, interverranno:

 

 Dott.ssa Filomena Sportelli: dirigente medico U.O. Immunoematologia e Trasfusione Ospedale Riuniti di Foggia;

 

 Dott. Angelo Michele Carella: responsabile dell’Unità di Terapia Intensiva Ematologica e Terapie Cellulari Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo;

 

 Dott. Matteo Cannarozzi de Grazia: direttore responsabile del Distretto Socio Sanitario di Vico del Gargano;

 

 Sig. Giuseppe Chiucini: presidente gruppo FRATRES Vico del Gargano.

 

Agli interventi degli esperti del settore, si aggiungeranno le testimonianze dirette di donatori e riceventi.

 
 
 

Vieste/ Dal 21 dicembre nella Parrocchia di Gesù Buon Pastore sarà possibile visitare il presepe animato.

Post n°24989 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Vieste/ Dal 21 dicembre nella Parrocchia di Gesù Buon Pastore sarà possibile visitare il presepe animato. 

 
Vieste/ Dal 21 dicembre nella Parrocchia di Gesù Buon Pastore sarà possibile visitare il presepe animato.
 
 

Effetti naturali e diversi movimenti rendono questo presepe uno dei più belli della nostra città, compreso nuovi effetti che sono stati installati recentemente. Per poterlo ammirare sono necessari almeno cinque minuti di permanenza, come pure è consigliabile osservare da diverse angolature in quanto le prospettive e tutto lo scenario cambia completamente. Sarà dunque possibile visitare il presepe dalle ore 19,00 alle 19,30 di tutti i giorni feriali e festivi e dalle ore 11,00 alle ore 11,30 dei giorni festivi.

 
 
 

Natale 2019 / MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO - Costruiamo un “presepio” in Gargano! -

Post n°24988 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Natale 2019 / MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO - Costruiamo un “presepio” in Gargano! - 

 
Natale 2019 / MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO  - Costruiamo un “presepio” in Gargano! -
 
 

La festa del Natale ci invita a contemplare la fragile semplicità di un neonato, deposto nella mangiatoia di una stalla, ci chiede di scoprire il silenzio di Maria e Giuseppe, il canto degli Angeli, l’adorazione dei Magi, lo stupore e la gioia dei pastori, dell’umile gente che accorre alla grotta di Betlemme realizzando il “presepio” che ha cambiato la storia dell’umanità. Una antica antifona natalizia recita che con la venuta di Gesù in mezzo a noi si è verificato “un ammirevole scambio: il Creatore del genere umano si fa uomo e nasce da una Vergine e nel farsi uomo dona la sua divinità a tutti noi”: Dio si è fatto come noi per farci come Lui. Così il Natale ci chiama ad “avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil 2,5), a seguire il suo esempio “perché come ho fatto io facciate anche voi” (Gv 13,15). Un Natale con i sentimenti e lo stile di Gesù chiama tutti a vivere la vita sul ritmo di Dio, fa sperimentare che c’è più gioia nel dare che nel ricevere (At 20, 35) e educa la vita di ognuno rendendola un capolavoro d’amore.

 

Il Natale del Signore, che si presenta a noi bambino, è un grande segno di speranza per ogni uomo. Accogliendo il messaggio del Natale anche noi possiamo dare voce e corpo alla speranza di tanti uomini e donne; possiamo testimoniare la solidarietà e la legalità, anche qui, sul nostro Gargano; possiamo denunciare la mafia, il malaffare, la delinquenza striscianti nel nostro territorio. Gli episodi gravi e inquietanti, che ho contato in questo mio primo anno in terra garganica, se non definiscono il Gargano come terra ad alta esposizione mafiosa, debbono almeno suggerire la necessità urgente di vivere nella legalità, di promuovere azioni di 2

 

giustizia attraverso una testimonianza di vita attenta al bene comune. Il senso civico cresce monitorando i fenomeni legati alla criminalità organizzata, che spesso si serve della debolezza della politica per imporre proprie logiche e attività: a prima vista sembrano dare lavoro e promuovere il benessere della comunità, ma di fatto costituiscono un sotterfugio per il riciclaggio di denaro sporco, guadagnato altrove con attività criminose come prostituzione, caporalato, pizzo, usura, vendita di stupefacenti, ecomafia. Ho già avuto modo recentemente di richiamare il circuito di alleanze perverse e il sistema infetto ed infettante venutosi a creare, nel quale la politica subisce il ricatto di una economia inquinata che campa sulla carenza e bisogno di lavoro della cittadinanza, in particolare dei giovani. Di risposta a tale situazione la Chiesa si sente impegnata a svegliare le coscienze, a educare al senso civico, a formare laici onesti e competenti che abbiano il coraggio di assumere la missione della politica e costruire modelli sani di imprenditorialità.

 

Secondo recenti stime della Commissione parlamentare antimafia, la criminalità organizzata nelle regioni meridionali del Paese sviluppa un consistente fatturato in euro l’anno, il che è causa di un mancato sviluppo dei territori con meno servizi, meno infrastrutture, meno lavoro e meno prospettive per tutti: causa del fenomeno chiamato “desertificazione strisciante”, ossia la fuga dei giovani dal sud Italia. Ecco allora che è importante testimoniare anche in contesti ardui e problematici come il nostro, che è possibile costruire un futuro diverso che semina e raccoglie frutti di legalità. La domanda a cui dobbiamo dare risposta è: come è possibile rompere l’alleanza perversa diventata sistema, come sconfiggere le “strutture di peccato”, per poter innescare alleanze positive?

 

Il Natale ci sollecita a svegliarci, chiamando ognuno di noi a diventare uomo e donna di speranza e di giustizia, che con la propria testimonianza di vita retta collabora all’avvento del “Regno di Dio” annunciato a tutti dal Bambino di Betlemme. La Buona Notizia del Natale è più che mai necessaria per tutti, anche per me Vescovo: dobbiamo correre senza sosta o tentennamenti e percorrere le vie di giustizia, fratellanza, pace e legalità. Dobbiamo scommettere che è possibile anche da noi il compiersi della profezia del profeta Isaia perché la nostra terra non può più aspettare, ha fame e sete di giustizia, verità, e pace. Sì, sono davvero “belli sui monti, i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie, che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Il tuo Dio regna!» (Is 52,7). E’ importante, guardare alla grotta di Betlemme con l’impegno di conversione, con il desiderio di 3

 

essere sempre più purificati e solidali, autentici operatori di giustizia e di pace, per contemplare tutto con lo sguardo della fede che produce opere di carità.

 

Il Natale deve impegnare la nostra esistenza a gettare luce su una società individualista e inquinata, che tenta di mettere in disparte i valori cristiani, che propina una cultura che ignora i deboli, che scarta i più fragili e gli ultimi; deve aiutare a testimoniare quotidianamente la bellezza della cultura cristiana incentrata sul dono, sulla giustizia, sulla pace, che mette in comunione con Dio e con i fratelli, specie gli ultimi.

 

Invito a fermarsi un po’ davanti al santo Bambino di Betlemme per scoprire che anche il nostro cuore può riempirsi di tenerezza, colmarsi di amore, empatia e misericordia verso il prossimo. Ricordo alcune parole di Papa Francesco sulla speranza cristiana, dono di Dio, che ci fa uscire da noi stessi e ci fa aprire mente e cuore ai fratelli: "che il Signore ci liberi da questa terribile trappola, dall’essere cristiani senza speranza, che vivono come se il Signore non fosse Risorto e il centro della vita fossero solo i nostri problemi” (27 marzo 2016). In Evangelii Gaudium Papa Francesco enuclea “alcune sfide del mondo attuale” con una sorta di sezione dedicata alle “sfide delle culture urbane” (nn. 52-75) in cui al centro dei ‘sogni’ e dei ‘segni’ del Papa c’è sempre una Chiesa in uscita verso la città. Come “discepoli missionari” siamo chiamati a mantenere viva la consapevolezza che Dio è già nelle nostre città e che dà forma e vita a una vera e propria cittadinanza attiva, basata sul rispetto della giustizia e della legalità.

 

Che il Bambino che nasce illumini l’anima delle nostre amate città garganiche, da Manfredonia a S. Giovanni Rotondo, da Monte Sant’Angelo a Vieste, da Mattinata a Peschici, da Zapponeta fino a Rodi, Vico, Ischitella, Carpino, Cagnano e alle Isole Tremiti! L’augurio è che cresca in ogni battezzato e cittadino “la fame e sete della giustizia per essere operatori di pace”; che tutti possano godere dell’esperienza delle Beatitudini e si rendano conto che “siamo chiamati”, e lo sono realmente, “figli di Dio” (Mt 5, 6ss). In questo modo faremo del nostro Gargano un autentico “Presepe”!

 

Buon Natale e buon anno 2020!

 

+ Franco MOSCONE crs

 

arcivescovo

 
 
 

Zone umide di Manfredonia e Oasi Lago Salso, il CSN: " A qualcuno la legalità non piace"

Post n°24987 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Zone umide di Manfredonia e Oasi Lago Salso, il CSN: " A qualcuno la legalità non piace" 

 
Zone umide di Manfredonia e Oasi Lago Salso, il CSN: " A qualcuno la legalità non piace"
 
 

 

 

Le recenti vicende che stanno interessando l’Oasi Lago Salso di Manfredonia – con la procedura di scioglimento della società di gestione avviata dal socio di maggioranza Parco del Gargano e la successiva offerta di acquisto delle quote societarie da parte del socio di minoranza CSN ONLUS- Pro Natura per garantirne la continuità gestionale – hanno suscitato la preoccupazione per il futuro dell’area di numerosi esponenti della società civile che hanno firmato l’appello lanciato da Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, e Mauro Furlani, presidente nazionale di Pro-Natura. Ma hanno anche dato fiato a virulenti attacchi nei confronti del CSN e della sua storia ventennale, diffusi sui social media e sugli organi di stampa con affermazioni che rasentano e a volte superano – ma questo lo stabilirà un giudice – il limite della diffamazione.

 

Se non stupisce che questi attacchi provengano da soggetti legati alle frange più estremiste del mondo venatorio e ad interessi privati che tuttora ruotano attorno all’Oasi e alle altre zone umide di Manfredonia, desta meraviglia e preoccupazione che a questi personaggi si sia unito chi all’epoca era tra i soci fondatori del CSN – poi allontanatosi per dissidi personali – e oggi è un esponente di un’importante associazione ambientalista, lasciando presagire inedite alleanze che non faranno certo del bene all’Oasi.

 

Com’è però nello stile del CSN e come insegnava l’indimenticato giornalista Giuseppe D’Avanzo, alle congetture e alle insinuazioni bisogna rispondere con l’incoercibile forza e durezza dei fatti.

 

Nel 2002, quando nacque la società di gestione dell’Oasi, degli oltre mille ettari la metà era coltivata a grano, con rese bassissime che non coprivano nemmeno lontanamente i costi, a loro volta gravati da un’esorbitante forza lavoro, una quarantina di ex lavoratori socialmente utili ereditati dal Comune di Manfredonia. Dei restanti cinquecento ettari, che costituivano la zona umida, una buona parte era integralmente coperta dal canneto, senza lasciare spazi aperti utili all’avifauna acquatica, depauperata dalla pesante pressione venatoria esercitata per decenni sull’area.

 

Da subito il CSN, insieme alla società di gestione di cui non era ancora socio, avviò una serie di progettualità per migliorare lo stato dell’ambiente, utilizzando i costi del personale come quota di cofinanziamento per attingere a fondi comunitari, senza che gli enti pubblici soci (Ente Parco e Comune di Manfredonia) dovessero caricarsi di ulteriori costi. Grazie a queste progettualità, negli anni è stata quasi completamente rinaturalizzata la zona agricola, con 300 ettari di nuovi pascoli e 170 ettari di nuove zone umide, è stato migliorato il canneto, con l’apertura di una decina di ettari di nuovi chiari, e si è investito per far ritornare nell’oasi importanti specie come il grillaio e la cicogna bianca, oggi ben visibile a tutti con i nidi posti sui tralicci della linea elettrica messa in sicurezza grazie all’iniziativa del CSN. Le immagini del prima e dopo parlano da sole. Senza contare le decine di migliaia di ragazzi (studenti, laureandi e dottorandi) che in questi anni hanno potuto visitare l’Oasi.

 

Questi risultati non sono stati raggiunti per caso o per una naturale tendenza di queste specie all’espansione, come qualcuno artatamente vorrebbe far credere, ma con il duro lavoro degli associati del CSN e dei dipendenti e collaboratori della società. Ne è la riprova il fatto che in nessun’altra zona della Capitanata c’è una tale concentrazione di biodiversità come quella presente nell’oasi e che anzi, in altre aree del Golfo di Manfredonia come ad esempio la palude di San Floriano, si è verificata una netta regressione con la scomparsa di decine di ettari di zone umide.

 

Ma il livore personale di certi personaggi travalica i confini dell’Oasi e arriva ad attaccare anche un altro intervento esemplare a cui il CSN ha lavorato duramente. Parliamo dell’area dell’ex Valle da Pesca, nota anche come Riservetta di Manfredonia, dove insieme alla Regione Puglia e al Consorzio per la Bonifica della Capitanata sono stati ricostituiti 40 ettari di laguna costiera che per decenni erano stati interrati e occupati abusivamente con costruzioni di vario genere, regno incontrastato dei bracconieri nonostante fosse all’interno del Parco. Anche in questo caso, alla bucolica e irrealistica descrizione dello stato dei luoghi antecedente ai lavori fatta dai detrattori del CSN, rispondiamo con i numeri: demoliti 13 fabbricati abusivi per un volume costruito di 1500 metri cubi e 1500 metri quadrati di piazzali in calcestruzzo, rimossi muri, recinzioni e cancelli che erano stati installati per occupare l’area, asportati ingenti volumi di materiali edili di risulta e rifiuti accumulati nel corso degli anni per circa 2000 tonnellate.

 

Quello che è accaduto per decenni nella Riservetta, che aveva addirittura maggiori vincoli di quelli presenti nell’oasi, è ciò che potrebbe di nuovo accadere anche all’Oasi Lago Salso senza una gestione, come succederà all’indomani dello scioglimento della società. È per questo che difendere la società di gestione significa difendere l’oasi.

 

Risibile è poi l’affermazione che chiunque altro, in un ambiente naturalmente vocato alla naturalità come l’Oasi, avrebbe raggiunto gli stessi risultati. Sembra quasi l’autogiustificazione di chi, nella sua vita, forse al massimo è riuscito a bloccare la costruzione di qualche pala eolica.

 

D’altra parte le attività del CSN non si sono limitate a utili progetti di conservazione della natura, ma annoverano tante e tante battaglie e denunce a difesa del patrimonio naturale senza mai piegare la testa ai potenti di turno.

 

Se poi a qualcuno dà fastidio che un gruppo di persone di buona volontà abbia deciso di non limitare il proprio impegno nella tutela dell’ambiente alla pura e sterile testimonianza ma si sia rimboccato le maniche per agire concretamente e raggiungere i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, se ne faccia una ragione: non saranno certamente questi vili attacchi a farci desistere.

 
 
 

Nel palazzo della cultura della biblioteca comunale di Apricena è stato presentato il nuovo saggio del Professore Paolo Maulucc

Post n°24986 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Nel palazzo della cultura della biblioteca comunale di Apricena è stato presentato il nuovo saggio del Professore Paolo Maulucci. 

 
Nel palazzo della cultura  della biblioteca comunale di Apricena è stato presentato il nuovo saggio del Professore Paolo Maulucci.
 
 

Presente l'assessorato alla cultura con l'ins. Carla Antonacci ,l' ins. Anna Maria Torell vice presidente alla Provincia, il Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe di Scipio con le scuole secondarie di II grado Istituto "Federico II e la scuola Secondaria di I grado Istituto Comprensivo "Torelli Fiorritti", compresa la giunta di mini sindaci con la moderazione della Dr.ssa Natia Merlino della Biblioteca Comunale " Nicola Pitta.

 

Dopo gli interventi di presentazione dell'Ins. Carla Antonacci, dell'Ins Anna Maria Torelli ,dell'ex vice presidente dell'Archeoclub di Apricena Alessandro Specchiulli e di alcuni ragazzi della mini giunta comunale, è iniziata la lunga esposizione del Dr. Maulucci che ha parlato dei risultati degli scavi effettuati nel 1985 nei pressi del palazzo baronale che ha illustrato nel suo ultimo saggio intitolato " I quaderni di VICATIM ,anno III. n.1. Inanzitutto il Dr. Maulucci ha voluto ringraziare l'ex Sindaco Parisi e il locale Archeoclub che hanno collaborato alla realizzazione degli scavi archeologici, scavi importantissimi di cui ne parla anche il Corriere della sera. Dopo un introduzione della parte tecnica degli scavi il Dr. Maulucci ha illustrato i risultati che hanno messo alla luce l'apparato difensivo della domus stessa, dove Federico II dimorò tantissime volte a partire dal 1223 fino al 1242 e ne trascorse diversi Natali.

 

Tra le tante sorprese emerse dai risultati degli sicuramente la più importante è stata quella della maschera funeraria che ritrae l'imperatore sul letto di morte, ma il rammarico principale è stato quello di non aver potuto mostrare tutto quello che si era trovato. Dagli scavi sono emersi soprattutto i collegamenti delle acque e il culto presenti nella parte di scavo con il palazzo baronale.

 

Il fossato e il rinvenimento di due fosse hanno mostrato il sistema di smaltimento e raccoglimento delle acque ,il rinvenimento di ceramiche hanno raccontato la storia del maniero di Federico II. i I saggi successivi ben 10 hanno consentito di conoscere quello che era la cinta muraria su cui sono sovrapposte anche molte costruzioni moderne.

 

L'Importanza fondamentale è stata la disamina del fossato dove venivano buttato di tutto dal 1200 al diciasettesimo secolo che ha consentito di ricostruire tutta la storia di quei secoli. Piatti, ceramiche, resti di animali ,tra cui l'eccezionale rinvenimento di  una tresena di sfarinamento di cervo, hanno praticamente dimostrato che gli abitanti di quel tempo si dedicavano anche alla caccia di cervi che in quel tempo dovevano essere numerosissimi come di cinghiali, ma anche alla caccia palustre dei vicini laghi. e alla pesca di ostriche e vongole del vicino mare.

 

Per quanto riguarda la ceramica, ne sono state trovate anche di interessantissime con la testa di serpente provenienti da altri paesi che testimoniavano i rapporti con altri paesi del mediterraneo .Analogie sono state trovate pure con ceramiche rinvenute a Castelpagano.

 

Altra cosa interessantissima è stato il  rinvenimento del così detto quadrato magico, con un simbolo tris che troviamo normalmente su di una dama ,triplice cinta di tre quadrati rinvenuta anche ad Atene nel Partenone che raffigurerebbe le tre età: fanciulezza, giovinezza e vecchiaia, per alcuni pianta di Atlantide, per i cristiani, Padre Figlio e spirito santo, ma per il Dr. Maulucci era soprattutto la testimonianza di una vista di pellegrini templari al castello, tanto che lo stesso simbolo è stato trovato anche in altri paesi della Puglia coma Devia, Castel Pagano, Casalnuovo Monterotaro, Torremaggiore e Siponto, e veniva trovato soprattutto in corrispondenza di castelli o chiese.

 

La serata si è conclusa con l'intervista dell'autore ,dell'ex presidente dell'Archeoclub Alessandro Specchiuli ,l'attuale Presidente Michele Violano ,e i propositi di continuare ad approfondire il tema trattato accertatone l'importanza e la consapevolezza che possa ancora rivelarci gradite sorprese e notizie riguardanti il nostro glorioso passato.

 

Giuseppe Laganella

 
 
 

Tutto pronto per la rassegna musicale Rodi Winter Music

Post n°24985 pubblicato il 20 Dicembre 2019 da forddisseche

Tutto pronto per la rassegna musicale Rodi Winter Music 

 
Tutto pronto per la rassegna musicale Rodi Winter Music
 
 

Sulla scia del Rodi Summer Music 2019, l'associazione “L.Russo”, forte di una nuova collaborazione con l'associazione Amici della Musica “G.Paisiello” di Lucera, il patrocinio del Comune di Rodi Garganico e il grande contributo della popolazione garganica, è lieta di presentare la rassegna musicale Rodi Winter Music.

 

Tre appuntamenti all'insegna della grande musica da camera, offerti da artisti emergenti del territorio pugliese e musicisti di caratura internazionale, che accompagneranno il pubblico in un panorama sonoro di grande ricercatezza, per poi assaporare una serata finale di grande tradizione, offerta dal Complesso Bandistico “Azzurra”di Ischitella,Complesso Bandistico Città di Rodi G.co e il Complesso Bandistico A.F.Nardini di Vico del Gargano.

 

Si parte il 27 Dicembre con il duo Padula Raffaele Manuel (Saxophonist - Cannonball Musical Instrument and JLV Sound Paris Artist) e Luca Cocomazzi ( Pianoforte),concerto promozionale dell'album in uscita nella Primavera 2020 che vedrà i due musicisti impegnati in autentici capolavori della musica da camera per saxofono e pianoforte.

 

La serata del 30 Dicembre vedrà protagonisti Francesco Mastromatteo, direttore artistico della rassegna “Musicalis Daunia” di Lucera, di Classical Music for The World di Austin (Texas) e brillante violoncellista impegnato in vari tour internazionali in Europa e Stati Uniti, in duo con la pianista tarantina Viviana Lasaracina, semplicemente una delle migliori pianiste della sua generazione, vincitrice di numerosi concorsi internazionali, presenza fissa in tutti i teatri europei più importanti, oltre al Carnegie Weill Hall di New York e al Mariinsky II di San Pietroburgo.

 

Il 2 Gennaio sarà la volta del duo Antonio Montecalvo ( Flauto) e Luca Cocomazzi ( Pianoforte), i quali offriranno al pubblico un concerto con perle di assoluta rarità tratte dal repertorio flautistico, pianistico e addirittura violinistico.

 

La serata finale del 3 Gennaio vedrà protagoniste le realtà bandistiche del territorio limitrofo, in un concerto all'insegna della musica originale per orchestra di fiati, progetto fortemente voluto dal direttore ospite, il M°Giovanni Ieie, docente del Conservatorio U.Giordano di Rodi Garganico,clarinettista, direttore e arrangiatore.

 

Si coglie l'occasione per ringraziare le Suore Discepole di Gesù Eucaristico, sempre disponibili nell'offrire gratuitamente i propri locali, l'associazione Amici della Musica “G.Paisiello” di Lucera, la preziosa collaborazione umana e musicale del M°Enzo Mastromatteo, il Park Hotel Villa Americana, la tipografia GP Progetto Grafico.

 

I Concerti del 27 /30 Dicembre 2019 e del 2 Gennaio 2020 si terranno presso la Sala Concerti della Casa delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico di Rodi G.Co, ingresso ore 19:30 inizio ore 20:00.

 

Il concerto del 3 Gennaio 2020 si terrà presso la Sala Conferenze del Hotel Villa America, ingresso ore 19:30 inizio ore 20:00.

 

Il Presidente del Ass. Luigi Russo

 

Domenico Sinigagliese

 
 
 
 
 

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