A differenza dei numeri che vengono dettati alle ore 18 nella consueta conferenza stampa della Protezione Civile con tutto quello che ancora ne deriva, seppur avendo la percezione che ci sia una leggera flessione nei contagi, il tempo sembra essersi fermato.
È come se ci fossero due momenti temporali: il tempo che serve per fermare il contagio e quello che tutti stanno aspettando per tornare a riempire le piazze, le vie, le spiagge, i luoghi comuni e le chiese.
A lottare contro il tempo sono anche i primi cittadini dei tanti comuni italiani. A Rodi Garganico, il sindaco, Carmine D’Anelli pur restando in trincea, manifesta un certo ottimismo per come stanno recependo le norme i suoi cittadini: “Grazie a Dio, la situazione è sotto controllo ed è monitorata ‘ventiquattro ore su ventiquattro’ ogni giorno, dal sottoscritto, dai vigili urbani e dai volontari della Protezione Civile, tenendo conto dei mezzi che abbiamo e di ciò che possiamo fare senza risparmio di energie.
A Rodi Garganico c’è stato il contagio di un operatore sanitario che lavora a Foggia ed è ricoverato agli Ospedali Riuniti e speriamo vada tutto bene per riaverlo nella nostra comunità e festeggiare con lui.
Le ‘quarantene fiduciarie' erano una decina, o poco più, e dopo tre settimane di contenimento, sono tutti rientrati regolarmente a svolgere le loro attività. In questo momento non inseguo polemiche sterili e tanto meno guardo ad altro.
Stiamo attraversando uno dei momenti più difficili per l’umanità dal dopo guerra e nessuno era preparato. C’è ancora chi ricorda la 'spagnola', l'influenza che fece tanti morti, del secolo scorso e questo tipo di epidemie hanno sconvolto la vita di tutti, specialmente nelle piccole comunità.
Al termine di quest’incubo- ha continuato il sindaco di Rodi Garganico - ne trarremo gli insegnamenti e segnaleremo le criticità o valuteremo gli errori che di fronte ad un evento eccezionale, inevitabilmente, sono stati commessi. Certamente abbiamo situazioni di disagio anche da un punto di vista del flusso delle informazioni che ci dovrebbero arrivare in modo più dettagliato.
O c’è chi si lamenta del fatto che chiamando ai numeri dedicati all’emergenza coronavirus può capitare che si sentano gli squilli e la risposta stenta ad arrivare. Ma capisco benissimo che sono tutti sotto stress e oberati di lavoro - ha sottolineato con forza D’Anelli - Magari se si riuscisse a migliorare quest’aspetto anche noi sindaci potremmo circoscrivere e restringere le aree d’interesse. Ci stiamo mettendo animo e cuore per venir fuori al più presto da questa situazione”.
Carmine D’Anelli è attento a tutto ciò che va fatto per poter evitare contagi nel suo comune. "A Rodi c’è disciplina e i cittadini stanno rispondendo ai decreti e alla propria coscienza, al di là dei pochissimi che si sentono autorizzati a stare sopra le righe.
Non sto avendo, davvero, grosse difficoltà, perché non c’è nessuno in giro. Si esce solo per necessità. I volontari della locale Protezione Civile ci stanno dando una grossa mano. Siamo impegnati tutti, indistintamente, così come i medici che anche a Rodi sono in prima linea per un gran lavoro di squadra. Un comportamento che appartiene anche al governo, secondo me, che sta facendo tutto ciò che può fare e cosi a scalare a livello regionale e locale”.
In realtà, dice il sindaco di Rodi, in Italia stanno remando tutti nella stessa direzione per poter sconfiggere questo nemico invisibile che sta compromettendo le relazioni sociali e tutto ciò che ne deriva.
Non solo le autorità, quindi: “Siamo noi cittadini che dovremmo essere più osservanti delle regole e disciplinati anche se non siamo in Cina o in Russia, dove si usano altri metodi e bastano poche parole per capire. Non si tratta dì limitazioni alla democrazia e ai diritti della singola persona ma dobbiamo essere convinti che il contagio s’interrompe stando in casa e non facendo circolare il virus da persona a persona”.
È naturale, durante il discorso, soffermarsi anche su ciò che è il timore, per una città di mare, di vedere riaprire al più presto gli ombrelloni dei lidi, i ristoranti, le pizzerie, e tutto ciò che ruota intorno all’estate. Per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della Bandiera Blu dalla Foundation for Environ- mental Education. Nel 2010 ha ottenuto tre "vele” nell'ambito della campagna della Goletta Verde di Legambiente.
Una città, tra l’altro, nota per la produzione degli agrumi garganici fin dal Medioevo. Tra questi, le arance del Gargano e i limoni “Femminello”, riconosciuti oggi come prodotti IGP.
A Rodi Garganico, il porto turistico e la flotta peschereccia hanno sempre rappresentato una bella fetta dell’economia e anche il sindaco è preoccupato per questo aspetto: “Il porto sta aspettando di rivedere la sua primavera e per ripartire dopo l'inverno.
Per i pescatori mi dispiace molto. Ma stiamo vendendo di trovare una soluzione a livello regionale per ogni attività commerciale e artigianale, pescatori compreso. La crisi legata all’economia c’è e si sente. Ma ora dobbiamo pensare alla salute. Si tratta di qualcosa di troppo grande da arginare ma ce la faremo se restiamo tutti uniti e l'affrontiamo come un’unica grande comunità nazionale”.
Beniamino Pascale
l’attacco
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