Il promontorio del Gargano vive da secoli tra storie e leggende legate ai luoghi, come quelle dei suoi ulivi o di Diomede e le Isole Tremiti, o di Cristalda e Pizzomunno o di Uria. Quest’ultima se ne fa risalire la fondazione da parte dei greci, per diventare città romana che si ritiene sia esistita tra il V e VI secolo a.C. sulle pendici del Lago di Varano o nello spazio in cui ora si ammira il lago e che, pare, sia stata distrutta da un maremoto facendola scomparire.
Ma l’esatta locazione resta ancora dibattuta perché si propende che sia Vieste la zona del suo insediamento. Yria, (‘Ypia in greco antico) comunemente Uria continua ad essere avvolta da uno storico mistero. La menzionano, nella descrizione della Daunia, alcuni autori antichi come Strabono, Tolomeo, Pomponio Mela, Plinio il Vecchio e Dionigi il Periegeta.
La città di Uria è stata sempre localizzata dagli nei pressi del Crocifisso di Varano. Cosi a l’Attacco, Giuseppe Laganella,di Ischitella, ricercatore di storia locale che ha scritto di Uria nel libro: Ischitella e il Varano.
“Già il Del Viscio, ne parla un secolo fa nei suoi scritti, mettendo insieme la storia di Uria e anche la sua leggenda. La città di Uria è stata fondata dai romani tra il V e VI secolo a.C. sul Monte Civita, lì dove sono statti trovati molti reperti romani (anfore, monete, arte funeraria, ecc.) del II e III secolo d.C. In seguito, l’insediamento s’è spostato sul lago di Varano. Tra l’altro, percorrendo i pochi chilometri del Trattura Mercadante, dalla collina si arriva al lago. Nella mia pubblicazione del ’03 – ha continuato Laganella – ci sono diversi interventi di studiosi e di storici che hanno dato la loro versione sulla questione. Su Uria ci sono situazioni, come la statua in piazza a Foce Varano, che la collocano nei pressi del Crocifisso di Varano. La città fu distrutta da un maremoto e qui si incrocia la leggenda di una ragazza, Nunzia, che srotolando un gomitolo, circoscrisse il perimetro della città. Varano, perciò, è sorta sulle ceneri di Uria”. C’è questa disputa sulla locazione e sul luogo di fondazione di Uria.
“Ma la più probabile – aggiunge il ricercatore – è quella che partendo dal Monte Civita si arriva alle pendici del lago di Varano, in un’area che si estende verso Cagnano e Ischitella. Sono state trovate tre epigrafi romane, una conservata proprio nella chiesa del Crocifisso di Varano, che cita Tulia Veste; l’altra è nelvecchio municipio di Cagnano e una nel municipio di Lesina. Fatto sta che la città era molto estesa. Ci sono scavi che stanno continuando perché quello che è emerso, fino ad oggi, è solo una piccola parte”.
Il professor Pasquale Corsi,ordinario di Storia Medievale all’Università di Bari, oggi in quiescenza, e presidente della Società di Storia Patria per la Puglia, cosi a l’Attacco; “La città è esistita e non ci sono dubbi. Ciò che è diventata circostanza di dibattito o di diatriba è il luogo della sua fondazione. Al momento non ci sono evidenze oggettive e la ricerca continua. La collocazione di Uria non può far escludere nulla e anche se è probabile che possa essere collegata con la zona di Varano”.
Angelo Russi,anche lui in quiescenza, è stato ordinario per 40 anni nella facoltà di Storia antica, greca e romana, presso l’Università de L’Aquila (oggi è professore emerito della stessa) e la Lumsa di Roma.
“Ho scritto diversi articoli su Uria perché l’argomento l’ho sempre trattato da un punto di vista della ricerca scientifica. I dati (dalla numismatica alla storia delle religioni) che ho acquisito per l’università, che ho conservato sono noti a livello internazionale. Dati che posizionano Uria nell’area dell’attuale città di Vieste. Abbiamo trovato iscrizioni nella grotta sita sull’isolotto del faro di Vieste e che l’equipe dell’università di Foggia sta studiando. Si tratta d’iscrizioni in greco e latino che parlano di Uria, incise dal IV secolo a.C. in poi, in più strati delle pareti di queste grotte. Inoltre ho fatto una ricerca, sulla questione, anche per il CNR”.
Angelo Russi entra nel merito: “Il campanile c’entra poco perché, ripeto, a livello scientifico tanto nazionale, quanto internazionale, le situazioni portano a Vieste. In un convegno fatto a Padova, diversi anni fa, si è saputo che c’è stata una colonia ateniese, arrivata nell’area di Vieste per fondare una stazione portuale chiamata Uria le cui iscrizioni sono riportate, e ben visibili, al porto del Pireo. I greci si erano spinti sul Gargano a difesa dei traffici di grano ateniesi nell’Adriatico. Inoltre – ha concluso Russi – il culto di Venere Sosandra si è avuto solo ad Atene e Vieste. Tutto ciò l’ho scritto nella collana ‘Per la storia del Mezzogiorno d’Italia’, uscita nei primi due volumi per la nota casa editrice Quasar. Ma sto lavorando ad altri volumi della stessa collana. Se ci fossero prove scientifiche di altra natura, ben vengano”.
Beniamino Pascale
l’attacco
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