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Weekend rosso da batticuore

Post n°224 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da fabri.t
 

Il weekend è stato così denso di fatti e avvenimenti, sportivi e non, che solo adesso si prova a staccarsene, almeno per coloro che ne hanno seguito con trepidazione gli eventi.


                                             (Kimi Raikkonen- foto repubblica.it)


Il primo pensiero va ad uno dei più importanti simboli italiani nel mondo, la Rossa di Maranello. Il titolo costruttori 2007 era già appannaggio della Ferrari da alcune settimane, complice la vicenda della spy-story, lo spionaggio ad opera della Mc Laren che ha sporcato questa stagione di F.1, rendendola per buona parte un circus di sospetti, intrighi e inimicizie personali da film giallo. All’ultimo Gran Premio dell’anno Kimi Raikkonen, al suo primo anno in Ferrari e chiamato alla sostituzione del ritirato pluricampione Michael Schumacher, si è aggiudicato a sorpresa il titolo piloti, dopo un inizio di stagione non esaltante e con due rivali agguerriti come Alonso ed Hamilton. Tra i due litiganti il terzo gode è il caso di dire, ma molti hanno visto questa conclusione come un segno di giustizia nell’anno horribilis di questo sport.

                          


L’altro evento sportivo da annotare è stato l’incontro di calcio che si è svolto nella Capitale tra la Roma e il Napoli. Una gran partita, terminata sul punteggio di 4-4. Una girandola di goal ed emozioni che ha fatto stare tanti tifosi in ansia ed eccitazione, paurosamente alternati. Il Napoli, pur senza pubblico al seguito per l’ennesima decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza che nel buon proposito di evitare incidenti ha costretto tanti davanti al video delle pay-tv o altro, ha dimostrato nelle due ultime gare di poter competere con le squadre ritenute più forti nel campionato di serie A in cui ha fatto ritorno quest'anno. I partenopei avrebbero meritato la vittoria, ma una traversa di Lavezzi e qualche episodio fortunato (in riferimento anche a decisioni arbitrali) in favore dei giallorossi hanno negato il successo pieno. Gran carattere e compattezza del Napoli che nel match precedente era uscito sconfitto per 2-1 dallo stadio di Milano contro l’Inter, non male considerando lo status di neopromossa degli azzurri. Lo strascico di commenti e giudizi sulla squalifica di un settore della curva interista per il prossimo match casalingo, a seguito dell’esposizione di uno striscione offensivo verso la città di Napoli, ha avuto una coda nelle dichiarazioni dell’allenatore neroazzurro Mancini, che considera lo striscione solo uno sfottò. Bisogna saper comprendere la differenza tra sfottò e offesa a sfondo razzista ha replicato il coach del Milan Ancelotti all’ allenatore interista che avrebbe fatto meglio a tacere. Dopo gli pseudo-tifosi, neppure l’allenatore dimostra una corretta visione di un sano comportamento da stadio ed è da ribadire che la squalifica di un solo settore non è pari alla sanzione già scontata dal Napoli di un match a porte chiuse. A questo bisogna aggiungere il ripetuto veto ai tifosi napoletani di seguire la squadra del cuore in trasferta. Ai tifosi juventini sarà invece concessa la trasferta napoletana di sabato prossimo..

                                               (foto Eidon per carta.org)


A parte il consueto weekend di sport, è da segnalare il milione di partecipanti alla manifestazione promossa dai giornali Il Manifesto, Liberazione e Carta e a cui ha aderito parte del popolo della “Sinistra”. (Virgolette e maiuscola in chiave prospettica) Si è chiesta una maggiore attenzione alle tematiche del welfare e del precariato e si è fatto un richiamo al rispetto del programma per coloro che lo hanno sottoscritto e sul quale la coalizione di Governo ha chiesto e ottenuto il voto alle elezioni dello scorso anno. Ad ogni modo il Governo delle incompetenze procede nella sua agonia, accentuata dalla formazione del Partito Democratico, non unico ma importante soggetto di destabilizzazione della coalizione. Si aggiunga l’accendersi delle polemiche sulla Giustizia e sul rapporto tra politica e magistratura per avere il quadro pietoso della situazione attuale. 

Puerile la polemica, ignobili le dichiarazioni del Ministro Mastella sul presunto analfabetismo sul diritto del Ministro Antonio Di Pietro, peraltro laureato in Giurisprudenza al contrario dell’attuale Ministro della Giustizia. (Siamo al colmo)


                                (Clemente Mastella vs Antonio di Pietro-foto repubblica.it)


Per le altre accuse, ha risposto egregiamente ieri in un servizio su Striscia la Notizia lo stesso Ministro Di Pietro, uno dei pochi uomini politici degni di ricoprire cariche pubbliche in rappresentanza degli italiani. «Quando una persona è innocente, anche se è una persona importante o un ministro, non toglie e non si adopera affinchè sia tolta l'inchiesta al magistrato, ma corre dal magistrato a dimostrare la propria innocenza. Certo deve essere innocente...» ha sottolineato Di Pietro.

Ricordiamo, giusto per fare un esempio sul discorso delle (in)competenze, che Mastella ha recentemente dichiarato di non comprendere alcuna lingua straniera in occasione di un incontro tra Ministri europei. Ma non è l'unico portatore di tale deficit. La Casta ha a disposizione una bella cifra all'anno per sostenere corsi di lingua straniera ma pare siano proprio in pochi a spiccicare quattro parole che non siano in lingua madre. In anni che seguo la politica, non sono riuscito a comprendere quali competenze abbia Mastella. Dicono sia giornalista, magari è iscritto all'albo ma non ricordo suoi articoli. Sarà pure laureato, ma non vedo a cosa gli serva e quali competenze abbia maturato con la sua laurea. Il modo di gestire il suo blog lascia intendere che non sia abile nella comunicazione pubblica. Lo so, questo Governo si caratterizza per una lunga lista di incompetenze e di persone sbagliate nei posti sbagliati.

Infine, coinvolge la sfera politica una mobilitazione della blogosfera contro un disegno di legge (testo da scaricare) sull’editoria che, diffusosi sulla rete grazie al blog di Beppe Grillo e ad alcuni siti, poi ripreso da tanti blogger in poche ore, aveva fatto temere che il Governo, nella persona di Ricardo Franco Levi a cui è attribuito il ddl, volesse regolamentare in maniera restrittiva e clamorosa i blog e siti internet, equiparandoli ad un prodotto editoriale (!) con tutte le norme che a questo si associano. La blogosfera ha mostrato una capacità di reazione molto rapida ma la stessa reazione mi è sembrata spropositata ed un po’ isterica, generando paure di un oscuramento della minima libertà di espressione, una paura da ultimo stadio eccessiva. E’ vero che il testo lascia qualche spazio ed equivoci ed interpretazioni, (ma, appunto, si tratta di interpretazioni e quella di molti non l'ho fatta mia) ma prima di far scattare la rivoluzione dei blog, inondare la rete di post copia ed incolla, far proliferare petizioni nate morte e link selvaggi, sarebbe stato meglio attendere le parti in causa; era ragionevole che si sarebbe fatto luce su errori e omissioni ed infatti personalmente non ho partecipato alla corsa selvaggia al linkaggio, pur apprendendo la notizia dalle prime ore. C'è chi sostiene che la mobilitazione sia servita per far riconoscere l'errore, ma non mi sono piaciute le farneticazioni ad essa associate. Resta il dubbio che la rete ed i blog possano essere percepiti come un pericolo per il mondo dell’informazione e dell'editoria e/o che quel ddl sia stato scritto in maniera superficiale. Se ne dovrebbe allora riconoscere l’errore tecnico ed individuarne i responsabili diretti, (l’ufficio tecnico che ne ha messo a punto il testo) in aggiunta alle scuse pervenute da alcuni Ministri per non aver letto il disegno di legge prima di passare all’approvazione.(Negligenza) Chissà se la rete teme di più l'ipotesi di malafede o l'incompetenza.

 
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