Prima condanna per le violenze delle forze dell’ordine contro i manifestanti: "Non furono iniziative isolate" L’articolo seguente, a firma del giornalista Massimo Calandri e pubblicato il 29.04.07 "solo" sull’edizione genovese del quotidiano “La Repubblica” è passato quasi inosservato agli occhi dell’opinione pubblica nazionale; grazie al senso del dovere d’informazione di qualche giornalista ed alla buona volontà di qualche blogger forse lo si potrà far conoscere ad un pubblico più ampio di quello dei lettori della cronaca locale di Genova. I più importanti media hanno taciuto, malgrado si tratti di una notizia interessante, di livello nazionale datà la gravità dei fatti. L’Italia ha una classificazione internazionale di “paese ad informazione parzialmente libera”, dove la censura a scopo di comodità politica non manca. La prima condanna nei confronti del Ministero dell’Interno per le illecite e gratuite violenze dei suoi poliziotti è arrivata nei giorni scorsi, e cioè circa sei anni dopo la vergogna del G8 genovese. Ma le parole con cui il giudice istruttore Angela Latella ha motivato la sua decisione rinfrescano la memoria. Ricordando a tutti che quelle cariche sanguinarie, quelle teste rotte a manganellate, quei lacrimogeni sparati contro le persone inermi, non erano frutto dell’iniziativa isolata o dell’autonomo eccesso di qualche agente. Facevano invece parte di un più ampio disegno - così come le menzogne raccontate più tardi per coprire le nefandezze - , che rappresenta una delle pagine più buie nella storia della Polizia di Stato. Le fonti di questo post sono tratte dal sito del “Comitato Verità e Giustizia per Genova”, il cui presidente onorario è l’europarlamentare Giulietto Chiesa. Il sito, oltre a tenere links e aggiornamenti sui processi in corso conseguenti ai terribili fatti del luglio 2001, riporta testimonianze sugli accadimenti avvenuti durante l’irruzione da parte delle forze dell’ordine alla scuola Diaz e sui successivi maltrattamenti avvenuti nella caserma Bolzaneto nei confronti di manifestanti di diverse nazionalità ed appartenenza associazionistica cattolica e non. La proposta avanzata tempo fa da qualche parlamentare che prevede l'identificazione immediata tramite tesserino degli appartenenti alle forze dell'ordine sarebbe da prendere maggiormente in considerazione. altre testimonianze altre testimonianze In ricordo di Carlo Giuliani, ragazzo
Aggiornamento: ringrazio "Il Giornalaio" della redazione per aver pubblicato questo post nel Blog Magazine
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Non so dire con certezza, però, se è un segno d'inizio... Inviato da: fabri.t il 23/03/2012 alle 13:20 Inviato da: fabri.t il 12/02/2012 alle 12:48 Inviato da: dueoreper1Nick il 12/02/2012 alle 10:49 Inviato da: fabri.t il 13/02/2011 alle 12:12 Inviato da: Le_cento_botte il 13/02/2011 alle 12:02 DISCLAIMER
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