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OBESITA'

Post n°208 pubblicato il 07 Febbraio 2016 da allofme00

 

 

 

L'obeistà è caratterizzata da accumulo eccessivo di grasso corporeo. Si considera obesità un peso corporeo superiore dl 20% rispetto a quello che viene riportato nelle tabelle standard nel rapporto peso/altezza. Tranne che per le persone molto muscolose, dove tali presunti pesi sono in genere corretti.

La causa dell'obesità è semplice e consiste nell'assumere più calorie di quelle spese come energia. Comunque, generalmente, non si conosce il motivo per cui alcune persone assumono più calorie di quante ne spendano.

A influire sulla obesità si conoscono diversi fattori come:


FATTORI SOCIALI

FATTORI ENDOCRINI

FATTORI PSICOLOGICI

FATTORI INERENTI ALLO SVILUPPO

FATTORI CEREBRALI

Nel primo caso, si è registrato che  nelle donne  di classe sociale bassa l'obesità è 6 volte più diffusa che in quelle di classe sociale elevata. Questa relazione, tra classe sociale e obesità  è talvolta causale. La classe sociale dei genitori di un individuo è strettamente  correlata con l'obesità, tanto quanto la classe sociale dell'individuo stesso. Sebbene l'obesità possa influenzare effettivamente l classe sociale  di un individuo( abbassandola ) non per avere avuto influenza sulla classe sciale dei genitori di quell'individuo : ciò suggerisce che una forte determinante dell'obesità  è proprio la classe sociale in cui una persona è nata. Queste conclusione offrono a considerare che tra i bambini delle classi sociali povere, rispetto a quelli delle classi sociali  benestante, differenze signficative si apprezzano già sin dall'età di 6 anni.

Fattori endocrini, per anomalie metaboliche si registrano in casi di obesità, ma in genere, queste sono conseguenze che cause. L'eccezione la si evidenzia nei casi di Ipersurrenalismo in cui  avviene una aumentata produzione di corticosteroidi surrenalici che porta ad un aumento della Gluconeogenesi; ovvero, la formazione di zuccheri, quindi, l'aumentata richiesta di Insulina, questa, a sua volta, stimola la produzione di grassi( lipogenesi ). Anche in questa particolare condizione vengono introdotte, durnte l'aumento di peso, più calorie di quelle spese come energia.

Molte persone obese riferiscono che si iperalimentano quando sono turbate(FATTORI PSICOLOGICI ), ma è risultato difficile capire con precisione quali siano i motivi che collegano l'emotività ed obesità, dal momento che vi sono molte altre persone, che pur iperalimendandosi quando sono turbate, non sono obese. E non ci sono studi controllati che dimostrino l'influenza di fattori psicologici nell'obesità.

In un piccolo nuemero di persone possono contibuire all'obesità due forme patologiche di iperalimentazione : la Bulimia e la sindrome da alimentazione notturna.

Nella  Bulimia, che consiste nell'ingestione  improvvisa, compulsiva di enormi quantità di cibo in un brevissimo tempo, usualmente seguita da agitazione, autocondanna e spesso da vomito  autoindotto.

La sindrome di alimentazione notturna consiste, invece in anorresia al mattino, iperfagia serale ed insonnia. In questi casi, sono vani i tentativi di ridurre peso e possono causare al paziente una inutile angoscia.

La diagnosi per l'obesità appare  alla semplice osservazione e può essere quatizzata con la misura del peso e dell'altezza. E' bene prestare attenzione alla distribuzione particolare del grasso; ad esempio, una distribuzione al tronco a gobba di bufalo è indizio di ipersurrenalismo, sebbene in questa malattia si possa osservare anche una obesità generalizzata. Bisogna tenere presente il cratteristico accumulo  di liquidi nei pazienti ipotiroidei, poichè l'obesità  lieve può essere confusa con l'Ipotiroidismo.

Le complicanze  della obesità possono vnire influenzate negativamente sulla morbilità e mortalità soprattutto attraverso le complicanze cardiovascolari. Il tasso di mortalità a seguito di molte malattie, interventi chirurgici, o incidenti è significativamente maggiore negli obesi, aumentando con l'aumento di entità dell'obesità. Anche le morti improvvise sono più comuni tra gli obesi. Sebbene recenti dati suggeriscono che si è esagerato nell'importanza data ai rischi dell'obesità lieve, non ci sono dubbi sull'importanza degli effetti negativi di un  sovrappeso eccedente del 35% il peso ideale, o di un sovrappeso di qualunque grado in pazienti diabetici e ipertesi.

La paersona obesa mostra intolleranza ai carboidrati e l'iperglicemia a digiuno si manifesta anche in pazienti senza anamnesi familiare di diabete.

La obesità determina una marcata resistenza all'insulina, aumentando le richieste insuliniche con conseguente iperinsulenismo. Questo iperinsulinemismo scompare completamente  con la riduzione di peso,  a meno che, il soggetto non sia diabetico.

La prognosi per l'obesità non è favorevole, in particolare nel caso di bambini obesi ed il decorso tende ad essere progressivo per tutta la vita. Le probabilità di un bambino di diventare un adulto di peso normale sono scarse, e ancor di più,  per quelli che non sono dimagriti dopo l'adolescenza.

Il profilo dietetico, sta nel ridurre le entrate caloriche con una dieta ipocalorica. Col tempo, si possono ottenere buoni risultati con una dieta a lungo termine ben equilibrata.

Per la maggior parte delle persone la migliore dieta dimagrante consiste nell'assunzione di alimenti pr loro abituali, in qunatità limitate, con l'aiuto di tabelle standard con i valori nutritivi.  Una dieta in tl senso dà buone probabilità di un mantenimento a lungo termine della perdita di peso,s ebbene sia la dieta più difficile da seguire durante la riduzione di peso.

La strategia del digiuno un tempo molto in voga, viene usato raramente. Si è visto che la maggior parte dei pazienti riacquista rapidamente più peso di quello perso. Poichè il digiuno non è senza complicazioni, dovrebbe essere fatto solo in ambiente ospedaliero.

Il trattamento farmacologico dell'obesità è stato profondamente modificto in seguito al regolamento riguardante l'uso delle Amfetamine come anoressizzanti. Vari agenti farmacologici stanno sostituendo le Amfetamine, a partire dal Dietilpropione, Mazindolo Fenfluramina. La loro efficacia e i loro effetti collaterali sembrano paragonabili  e i loro potenziali rischi, qualora vi fosse abuso, sembrano essere limitati. La Tiroide e gli analoghi tiroidei sono indicati soltanto nel caso di persone  obese con ipotiroidismo.

Altre strategie per fronteggiare l'obesità sono l'attività fisica e la chirurgia.

 
 
 
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