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INSEMINAZIONE ARTIFICIALE

Post n°219 pubblicato il 26 Febbraio 2016 da allofme00

 

 

Per un certo gruppo di casi di sterlità maschile e per alcune condizioni che possono ineteressare pure le donne sono oggi possibili tentativi terapeutici che si avvalgono della Inseminazione artificiale..

Con questo termine si significa la collocazione artificiale di seme nell'apparato genitale femminile. In questti casi la fecondazione avviene  nell'organismo della donna.

Questo trattamento va distinto dalla vera fecondazione artificiale, con cui oggi si intende la realizzazione del processo di fecondazione  al di fuori del corpo della donna, il che richiede anche la successiva ricollocazione in utero di un uovo in stato più o meno avanzato di evoluzione.

L'inseminazione artificiale viene definita omologa, quando avviene in non più di 30 minuti dal momento  dell'inseminazione.

Si tratta di una semplice tecnica volta alla procreazione assistita per molte coppie, in seguito ad accertamenti diagnostici volti a risolvere problemi di infertilità. Va detto che questa tecnica non è nuova dal momento che  negli ultimi decenni del '700  venne descritta scientificamente in un mammifero: una barboncina, il cui propretario era un sacerdote filosofo.

Nella stessa epoca un chirurgo inglese; il prof John Hunter pose in essere la tecnica in una coppia in cui il maschio era affetto di una patologia che gli impediva l'eiaculazione in vagina. Ebbene, soltanto nei primi del '900  la tecnica di inseminazione artificiale  venne collocata come terapia medica, in quanto testata e ben valutata.

La tecnica si rivela di utilità  verso quei pazienti nei quali risultano alterati i parametri del liquido seminale; laddove insiste una sterilità da cause idiopatiche; per cause di anomalie del collo dell'utero.

Inoltre, si rivela indicata, laddove a causa di alterazioni anatomiche viene impedita leiaculazione in vagina che viene definita Ipospadia e per liquido seminale crioconservato per molteplici motivi.

Ebbene, prima di intraprendere questo percorso, necessita esaminare la pervietà delle Tube di Falloppio, nonchè eventuali  infezioni nei genitali della donna e nell'uomo.

Il seme viene collocato in sede intrauterina o in sede intracervicale( collo utero ) o anche vaginale. Il trattamento va eseguito giornalmente, e va ripetuto nei due o tre giorni coincidenti con l'ovulazione e, se necessario, ripetuto per più cicli. Occore, dunque, che la donna sia studiata e che l'epoca dell'ovulazione sia stata ben  stabilita.

Per ovviare all'inconveniente di inseminare lo sperma senza che contemporaneamente la donna ovuli, si utilizzano, per indurre ad ovulare, metodiche di infusione di 500 microgrammi al giorno di GnRh ; ovverosia, l'ormone di rilascio delle gonadotropine, nei 4 - 5 giorni che precedono l'abituale periodo ovulatorio. L'obiettivo di questa metodica che induce all'ovulazione, fa si che porta a maturazione 2 - 3 follicoli, quindi elevar le possibilità  che almeno uno di questi venga fecondato.

Un altro farmaco che viene impiegato per indurre l'ovulazione è il Citrato di Clomifene da assumere per bocca, la cui azione è quella di fare aumentare le Gonadotropine(GnrH ) endogene. Lo studio ecografico permette  di valutare il momento per somministare l'HCG, che è l'ormone deputato a fare scoppiare i follicoli, dopodiche  a distanza di 36 ore -40 ore si può procedere  all'inseminazione. Il giorno dell'inseminazione, il liquido spermatico viene trattato col metodo di capacitazione che dura 60 - 90 minuti e serve per effettuare la selezione degli spermatozoi più mobili. giorno dell’inseminazione, il liquido seminale subisce un trattamento detto capacitazione che dura 60-90 minuti e che serve a selezionare gli spermatozoi più mobili.

Il processo consiste nell'inseminare la quantità di liquido spermatico stabilito( 0.3 - 0,5 ml )

In  definitiva, la tecnica è molto semplice e non richiede specifici accorgimenti che possano essere invasivi. Infatti la donna, dopo l'inseminazione rimarrà non più di mezz'ora distesa sul letto, quindi  riprendere le proprie attività lavorative.

Ovviamente, come tutte le manovre, questa tecnica non è esente di qualche rischio.

Ad esempio, vi sono casi in cui, un certo numero di follicoli; intorno a 3 entrano in maturazione, alchè, la possibilità di avere una gravidanza multipla; ovvero, che  più uova nello stesso follicolo vengono prodotte. è notevole, e questo dipende dal numero di follicoli reclutati e dall'età della donna. Ebbene, in questi casi, si può interrompere il ciclo, analogamente sospeso pure l'induzione all'ovulazione, al fine di evitare, appunto, l'effetto da iperstimolazione ovarica. Questo è uno dei motivi per cui, la terapia ormonale venga eseguita sotto l'attento occhio dello specialista esperto, con controlli ecografici ed ormonali.

In conclusione, i risultati ottenibili dall'inseminazione omologa; ovverosia, che gli spermatozoi provengano dal partner non sono in genere molto buoni, mentre con la inseminazione eterologa si riesce a raggiungere un 70% di successo nei primi 4 mesi, del 90% nei primi 6 mesi e qualche altro successo in più continuando i tentativi fino a 12 mesi, a condizione però, che le varie indicazioni al trattamento sono corrette.


 

 
 
 
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