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L'ETA' SENILE
Post n°259 pubblicato il 02 Maggio 2016 da allofme00
La difficoltà che si incontra nel descrivere gi aspetti dell'invecchiamento a livello dei vari apparati deriva da quella di distinguere gli effetti dell'invecchiamento da quelle delle malattie. Per alcune di queste il rischio aumenta durante l'arco della vita in modo lineare, con effetto cumulativo; per altre di queste in modo accelerato o addirittura con andamento esponenziale, similmente a come avviene per i carcinomi.
Nel primo caso si tratta di malattie che si possono verificare indifferentemente in qualsiasi età della vita, e la cui probabilità complessiva aumenta con la durata di questa stessa; nel secondo caso, delle cosiddette malattie senili. E' stato calcolato che a 65 anni siano presenti mediamente 3-4 malattie nosologicamente definibili; numero che sale a 6 nei ricoverati in istituti geriatrici. E' ovvio, quindi, che il quadro anatomo-clinico della vecchiaia normale, debba essere osservato in quei vecchi che, al limite della variabilità, non hanno nessuna malattia, o estrapolato come comune denominatore della situazione anatomo-clinica di tutti i vecchi, ognuno con le sue proprie malattie.
L'aspetto più caratteristico dell'invecchiamento del sistema nervoso centrale è l'atrofia cellulare. Per le altre funzioni ricordo come caratteristica della vecchiaia la minore incidenza del controllo extrapiramidale della motilità; ovvero riferito alle vie nervose fugali provenienti da porzioni della neocorteccia motoria non appartenente al tratto cortico-spinale, quindi l'aumento dei tempi di reazione; la diminuizione della capacità di attenzione e di concentrazione, e della memoria recente; o memoria a breve termine, e buonissima conservazione di quella a lungo termine, e ancora la conseguente diminuizione della capacità di apprendimento, nel campo della affettività la tendenza alla depressione del tono dell'umore, e la facilità al pianto. Gli anziani febbricitano( febbre) meno facilmente e sono più esposte alle patologie di calore o da perfrigerazione. Per quanto riguarda gli organi di senso, frequente è l'ipoacusia e la presbiopia; ovvero la diminuita capacità di accomodazione.
Per conclusione non si può tacere, a proposito della presbiopia che i primi sintomi della deficienza fisiologica senile di accomodazione inizia puntualmente intorno al 45° anno di età.
Nel sistema osteoarticolare, l'alterazione più tipica della senescenza è l'osteoporosi. Il sistema cardiovascolare fa apprezzare una diminuizione di volume del cuore; detta atrofia bruna già a partire dai 30 anni, di circa lo 0.7% per anno. Più importante le alterazioni delle arterie. L'apparato urinario per certi aspetti non subisce particolari scossoni, in quanto nell'età avanzata la funzione renale resta adeguata alle necessità dell'organismo. Si eccettua la ghiandola prostata che aumenta di volume per ipertrofia della stessa.
Nella senescenza si apprezza la fisiologica atrofia delle gonadi. Si sa bene che nell'ovaio il numero di ovociti va diminuendo col progredire dell'età, fino alla cessazione dell'ovulazione che segna l'inizio del climaterio femminile. La diminuita produzione di estrogeni induce atrofia secondaria delle mammelle e dell'utero. Nonostante che, di per sè, l'atrofia dell'ovaio non modifichi l'aspettativa di vita. Molto discusso è il problema del climaterio maschile: l'atrofia del testicolo procede in modo molto più lento di quello dell'ovaio nella donna ed è più variabile nei diversi individui, sia per quanto riguarda la spermatogenesi che la produzione di testosterone. Non è un caso se uomini in età avanzata mantengono la fertilità.
Circa il sistema Emopoietico; ovvero quel sistema che consente in maniera continuata il rinnovarsi dei globuli Rossi, dei Globuli Bianchi e delle Piastrine circolati nel sangue, e che permette all'organismo di avere a sua disposizione gli elementi figurati del tessuto ematico di cui ha necessità sia pure, ad esempio i Globuli rossi hanno una durata di vita di soli 120 giorni, conserva pressochè normale la sua capacità funzioanle fino alla tarda età. Solo oltre gli 80 anni si osserva in genere una lieve diminuizione del numero di Globuli Rossi, dei Neutrofili e delle piastrine.
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