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cisti vulvari ( CISTI della GHIANDOLA del BARTOLINI

Post n°260 pubblicato il 03 Maggio 2016 da allofme00

L'insorgenza di una cisti nella ghiandola del bartolini può derivare dall'occlusione del dotto escretore della ghiandola a causa di infezione provocare da Escherichia coli,,gonococco,Chlamydia trachomatis ecc. oppure rappresnetare l'esito di un ascesso che si è formato nella ghiandola stessa. A seconda  della diversa origine può avere un contenuto semplicemente mucoide o più o meno purulento. La cisti occupa la parte posteriore  del grande labbro e si sviluppa verso l'interno; può esse uni o bilaterale, le sue dimensioni variano di solito da 1 a 4 cm ma può rggiungere anche gli 8 - 10 cm. In genere la forma di queste cisti è ovoidale.

Si presenta come una tumefazione di consistenza teso-elastica, che deforma il profilo della vulva più o meno evidente.

Da un punto di vista  anatomopatologico si possono reperire cisti  monoloculari; ovvero, con una sola cavità ripiena, e cisti pluriloculari; ovvero con più di una cavità ripiene.

Circa la sintomatologia va detto che queste cisti sono asintomatiche e la paziente li avverte  per caso o durante una visita ginecologica generale.

In altri casi, quando la cisti raggiunge un considerevole volume , la donna avverte un senso di tensione, di dolore ed anche i rapporti col proprio partner, e la stessa visita ginecologica  talora diventano  difficoltose, come pure l'atto della minzione.

Non di rado la cisti si forma  rapidamente per poi tendere a rimpicciolirsi e in qualche caso anche a scomparire. Se la cisti ha raggiunto però un  certo diametro , pur potndo subire oscillazioni  in aumento o in diminuizione, sarà difficile che si riassorba.

Una complicanza legata alla presenza della cisti è la formazione di ascesso (ascessualizzazione). In questo caso la tumescenza  (rigonfiamento) si fa ancora più grossa, sarà molto dolente, ricoperta da cute arrossata ed è accompagnata  dai sintomi tipici di un ascesso(febbre,edema locale,dolore intenso). Di sovente si arriva alla rottura spontanea dell'ascesso attraverso la mucosa vaginale con emissione di liquame purulento.

La diagnosi è molto semplice perchè il più delle volte la cisti forma una salienza o sporgenza tale da deformare la cute del grande labbro. Occorre comunque  ricercare  con la palpazione durante ogni visita ginecologica anche la presenza di piccole cisti  che non sono state evidenziate all'ispezione. Poichè la cisti è situata sotto il bulbo  del vestibolo ed è coperta dalla cute e dal muscolo bulbo-cavernoso, potrà essere individuata palpando in profondità questa zona per mezzo della punta del dito indice e del dito pollice: uno messo all'interno del canale vaginale e l'altro all'esterno lungo il grande labbro.

TERAPIA

 Essa consiste nell'asportazione della cisti. Solo per le cisti di piccolo volume e asintomatiche è consigliabile un tentativo di trattamento locale con sostanze risolventi e cortisonici alla scopo di favorire il riassorbimento.

 
 
 
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