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DIABETE MELLITO TIPO 1

Post n°261 pubblicato il 04 Maggio 2016 da allofme00


Quando si parla di diabete mellito si sta a significare un'alterazione metaboloica dipendente da una diminuizione dell'attività dell'insulina che è secondaria o a ridotta disponibilità di questo ormone, oppure ad un impedimento alla sua normale azione oppure a una combinazione di questi ultimi due fattori.

La caratteristica distintiva del diabete mellito è la iperglicemia, alla quale, col passare del tempo tendono ad associarsi alcune complicanze peculiari; quali, macroangiopatia, ossia una aterosclerosi particolarmente grave e precoce, poi, la micrangiopatia, ossia  alterazioni della microcircolazione che si rendono manifeste in particolare nella retina e nel rene, infine, la neuropatia, ossia alterazioni motorie e sensitive a carico del sistema bervoso periferico e sistema nervoso autonomo ( vegetativo ).

Ci si chiede quale sia il livello  di glicemia a digiuno sopra il quale si pone diagnosi di diabete ?

L'organizzazione mondiale della sanità (OMS ) più di un decennio fa propose il livello di 140 mg/dl, inseguito, do qualche anno l'ha fissato a 126 mg/dl.

Per definizione il diabete mellito è cratterizzato da iperglicemia, ma la precisazione dei valori al di là dei quali è lecito porre diagnosi di diabete è sempre stata oggetto di discussione. La Glicemia infatti è una variabile continua i cui valori possono inoltre essere influenzati da fattori emotivi; per effetto della produzione di adrenalina, possibile  in soggetti emozionati al momento della puntura venosa. Generalmente si considera che la glicemia normale a digiuno sia compresa tra 75 e 105 mg/dl, quando l'esame viene fatto  sul plasma di sangue venoso ( come avviene nella maggioranza dei laboratori ). Qualora la misurazione viene fatta  su sangue venoso intero ( plasma e siero ) i valori sopradetti( 75 e 105 ) debbono essere diminuiti del 15%. Se la glicemia è valutata su sangue capillare, come avviene di solito al letto del malato la diminuizione del 15% va applicata solo se il pziente è a digiuno.. L'Organizzazione mondiale della sanità(OMS )E L'AMERICAN DIABETES ASSOCIATION( ADA ) HANNO STABILITO DI RECENTE DELLE REGOLE PER PORRE DIAGNOSI DI DIABETE MELLITO, CHE TENGONO CONTO NON SOLO DEI VALORI GLICEMICI A DIGIUNO MA ANCHE DI QUELLI CHE POSSONO ESSERE TROVATI 2 ORE DOPO AVERE INGERITO 75 GRAMMI DI GLUCOSIO.  Le regole dell'ADA che pongono diagnosi di diabete mellito in base alla glicemia considerano il valore di inferiore a  140( 120 ) e inferiore a 140 2 ore dopo carico di glucosio la soglia di normalità, superiore  o uguale a 140 e 2 ore dopo carico di glucosio superiore o uguale a 200  diabete mellito, inferiore a 140 e superiore o uguale a 140 2 ore dopo carico di glucosio  alterata tolleranza al glucosio.

Infatti, i soggetti con alterata tolleranza al glucosio hanno propensione a sviluppare con il tempo la macroangiopatia( aterosclesosi  grave precoce ), ma non sviluppano la microangiopatia e la neuropatia. Tuttavia soggetti con alterata tolleranza al glucosio hanno una certa tendenza a passare nello stato di diabetici in senso stretto; comunque, questa è una tendenza molto rara ( 2-4% ) di casi nell'anno, e, tenendo conto che questi soggetti sono per lo più di età avanzata, ne consegue che la maggior parte di essi non diventerà mai diabetico.

A voler stilare una classificazione delle varie forme di  diabete mellito, di seguito  trascriverò alcuni aspetti che sono i più importanti.

1- Il diabete mellito primario, denominato insullino-dipendente tipo 1;

2- il diabete mellito non insulino - dipendente obeso tipo 2; non obeso tipo 1 in evoluzione; di tipo 2 del giovane a forte dipendenza genetica che è peculiare in età infantile ma non insulino-dipendente;

3- Il diabete su base secondaria per seri danni alla ghiandola pancreatica per processi infiammatori, per interventi chirurgici  per azione di sostanze tossiche, alterazioni endocrine per eccesso di cortosteroidi da terapia o come nella sindrome di Cushing per azione di cortisolo endogeno. Inoltre, nella acromegalia, nell'ipertiroidismo, feocromocitoma, per adenomi secernenti glucagone. E da farmaci, diuretici, analgesici,, farmaci psicoattivi che distruggono, appunto il pancreas per cui l'insulina viene a mancare;

DIABETE di TIPO 1

Attualmente si tende a differenziare i due tipi di diabete; ossia, Tipo 1 e tipo 2.

 Il diabete di tipo 1 riconosce una  patogenesi immunopatologica e quello di tipo 2 non immunoptologica. Esistono casi  di diabete di tipo 1 che, quando l'lterazione  patologica è lieve, possono, sia pure in una fase transitoria comportarsi come  Non-insulinodipendente.

In generale il diabete tipo 1 si verifica in prevalenza; ma non esclusivamente, nella giovane età e in soggetti pressochè magri. Il diabete tipo 2 si verifica in prevalenza; ma non esclusivamente,  nell'età matura e riconosce in genere soggetti obesi.

Cosa accde nel diabete tipo 1 ?

Va detto intanto che trattasi di patologia su base autoimmune causata dall'azione delle cellule linfociti "T" del sistema immunitario che distruggono le cellule beta del pancreas, le quali sono deputate alla produzione di insulina; ormone avente il compito di regolatore del glucosio dentro le cellule dell'organismo.

Questa distruzione delle beta cellule pancreatiche è un danno irreversibile, il che costringe il paziente  a introdursi insulina per via esogena, quindi poter metabolizzare gli zuccheri.

Non si tratta di malattia ereditaria o familiare, nonostante geneticamente programmata.

Il processo autoimmune a danno delle beta cellule pancreatiche  si può determinare tramite l'esame nel sangue di alcuni ainticorpi: ICA( anti-Beta cellula pancreatica );anti-GAD(anticorpi anti glucosaminidasi ); IA2( anticopri anti tirosinchinasi ); IAA( anticopri anti insulina ).

Ebbene, una volta iniziata la terapia con insulina questi anticorpi, a poco a poco vanno diminuendo. Gli anti-GAD sono i soli ad avere una più lunga durata anche fino a dieci anni dalla comparsa del diabete mellito tipo 1.

Si può anche verificare che, il sistema immunitario che ai auto attiva a danno delle beta cellule pancreatiche,  in casi modesti può attivarsi pure su altri organi.

Ciò dimostra perchè molti soggetti con diabete tipo 1  può sviluppare anche la celiachia, o in epoca puberale la Tiroidite autoimmune. Questo suggerisce al paziente con diabete tipo 1 di effettuare almeno una volta l'anno lo screening delle altre patologie autoimmunitarie.

N.B. al prossimo  il diabete tipo 2

 

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