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LA DONNA; DALLA SUA INFANZIA ALL'ETA' SENILE IN COMAGNIA DEI SUOI ORMONI

Post n°316 pubblicato il 30 Agosto 2016 da allofme00

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Nella vita della donna gli ormoni sono una componente molto importante. Dobbiamo dire che la donna, dl punto di vista endocrinologico è da considerarsi un vero modello sperimentale; mi si lasci questo termine. Se pensiamo  la femmina nel suo aspetto ormonale è  come se avessimo davanti 5 persone in una, che si vanno alternando via via che scorre il tempo. Prima la bambina, poi il suo menarca, poi la gravidanza, poi l'allattamnto, poi la menopausa e infine il post menopausa o età senile. In definitiva è come avre 5 persone con diversi tipi di ormoni che via via si evolvono in questo tragitto; sempre che, non ci si metta in mezzo qualche  patologia del tipo alimentare che sballa quest'ormone tipicità.

Comunque, partiamo dalla bambina, dal suo anno zero fino al suo menarca, vdiamo che ha un suo stato ormonale relativamente quiescente; le stesse ovaie sono relativamente a riposo, e dicendo relativamente è perchè quasi tutti gli ormoni che la preparano alla sua crescita, al menrca e al suo sviluppo, intragiscono con le ovaie, sia pure in maniera soft e puntuali; tant'è che le ovaie sono come una bomba ad orologeria, pronte al momento giusto ed opportuno di entrare a colloquiare con la ghiandola Ipofisi, che sta alla base del cervello e che a sua volta riceve messaggi informativi dall'Ipotalamo; un pezzetto di cervello che sta allocato un po' sopra l'Ipofisi, il quale è in stretto dialogo  coi centri cerebrali, a loro volta, centri per la sessualità e produzione ormonale, fino ad arrivare alla corteccia cerebrale.

Mi concedo una cosa divertente per tutti; ovverosia che nei  collegi, quando le ragazzine ospiti della struttura, avevano tutte il menarca in contemporanea. per cui, c'erano i cosiddetti ormoni che si scambiavano messaggi; dalla pelle, dalla saliva e che mettevano in stretta sintonia le ovaie di queste ragazzie, e che poi, successivamente, avevano le mestruazioni contemporaneamente. Voglio dire, quindi, che quelle ovaie nella bambina non sono assolutamente silenziose ma silenziate; meno rumorose per intenterci.

Quindi il menarca, questa rivoluzion ormonale che non dura un giorno ma un periodo più o meno lungo. Se ci dobbiamo attenere ai momenti canonici della letteratura scientifica,  col termine menarca precoce sii vuole significare un menarca a 9 anni, e tardivo dopo i 18 anni. Epperò, è talmente evidente il picco di età che, fra i 12-14 anni; che poi è sempre più spostato verso i 12 anni,  questo è in controtendenza rispetto allo sviluppo psichico che si va spostando sempre più avanti; nel senso, che abbiamo eterne bambine fino a 24-25 anni. Però, invece, grazie alla alimentazione buona,  grazie per il non lavoro stressante  imposto  alla bambina, questo sviluppo psichico avviene più precocemente, perchè il fisico ha il tmpo di potersi costruire e di dedicarsi a tempo pieno per i processi fisiologici che si vanno creando in lei. Dicevo, dunque, una rivoluzione, in quanto, sin dal momento della prima mestruazione,  significa che il famoso orologio biologico, ha indicato a quell'ovaio che è  maturo per potere cominciare a produrre, a metà del ciclo l'ovulo, quindi far si che quella bambina sia potenzialmente fertile, ed entri in una seconda fase post ovulazione di produzione di Progesterone, per cui poter annidare una eventuale gravidanza nell'utero, qualora vi fosse  la cellula uovo(ovocita) fecondato, e quindi avere le mestruazioni per mancata fertilizzazione.

Va evidenziato un aspetto, e cioè che oggi comincia ad essere preoccupante un menarca ch ritarda a 16-17 anni; ovverosia, se una ragazza a 16 anni non sta avvertendo alcun segno; e si, perchè il menarca non è un vento...tac, dalla notte al giorno, ma è preceduto da sintomi e segni quali il rigonfiamento dei bottoni mammari; quindi i capezzoli più pronunciati, la peluria ascellare e intorno al pube, nochè la secrezione sudoripara col suo classico odore, che  è tipico di uno squilibrio ormonale in atto. E quì, l ghiandole sudoripare non capiscono più quello  che debbono fare. Poi, un iniziale rigonfiamento  delle grandi labbra con un minimo di secrezione, per cui, una sedicenne che ha già un fisico  femminile, ma non h ancora avuto il menarca, farà un dosaggio ormonale( test GnRH) e si capisce che è solo un ritardo e che non va fatto assolutamente nulla.

Qualora si ravvisi un'assenza assoluta; e quì bisogna fare attenzione, perchè potrebbero esserci alterazioni  genetiche importanti, e quindi, necessita che venga identificata bene questa situazione, che più vanti possono determinare gravi  disturbi sulla sfera sessuale, e addirittura disturbi della identità di genere.

Percorrendo un po' l'età della crescita della bambina; un'poca in cui si può avere un cambiamento fisico, che talvolta, anch psicologicamente destabilizza un po' la ragazza; come aumento di peso e quant'altro, non di rado si assiste alla presenza di un ovaio policistico, questa patologia che possiamo definire  figlia della nostra epoca che viviamo oggi. Una volta, ricorderanno quelli della mia stessa età o su di lì, le nostre nonne o bisnonne,  anch'esse raggazze del tempo, cominciavano a fare figli a 18-20 anni, quindi, non facevano in tempo a sviluppare un ovaio policistico, appunto perchè, con le loro gravidanze annuali si impottivano totlmente di Progesterone che mai avrebbero potuto sviluppare l'ovaio policistico. In realtà, un ovio policistico o microfollicolare, ovaio iperattivo, iperfunzionante che produce molti ormoni e che va ad interferire con alcune  situazioni cutanee; in particolare l'acne, la peluria, con tendenza all'obesità, e molto spesso che si accompagna a una insoddisfazione psicologica della propria femminilità. In buona sostanza, è evidente che si ha a che fare con una patologia e di questa epoca e che va curata, anche correggendo gli squilibri e comportamenti atipici  della nostra epoca; una corretta alimentazione, attività fisica e, se necessario un minimo di terapia psicologica, affinchè questa ragazza si impossessi del gusto di essere donna. Non dimentichiamo che poi c'è  la contropartita che è l'anoressia; condizione  che provoca una devastazione dal punto di vista della funzionalità ovarica. La ragazza rifiuta il suo seno, le sue curve, e quel po' di pancetta che è tipicamente femminile.

Diciamo, allora, che il menarca è un momento che la ragazza deve accettare che dentro di sè entra un altro essere vivente che trasforma una bambina; quasi asessuata, in una donna.

C'è il momento, se così posso dire, della sindrome premestruale. Anche quì gli ormoni sono coinvolti e con donne che ne soffrono in maniera invalidante. La sindrome premestruale, va detto, che è un fatto fisiologico. Mi viene in mente un aneddoto che circolo negli ambienti di medicina, e con una pennellata di ironia. "E' come se la natura si vendicasse, e punisce la donna perchè non è in gravidanza; come dire: "si è sprecato un altro ciclo!". E allora, diciamo che la sindrome premestruale è un fenomeno prafisiologico che è legato al fatto, che si verifica tutta una situazione di ritenzione idrica, causate dagli ormoni femminile, che non trovando terreno fertile per svluppare una gravidanza si sfogano con tensione mammaria, , tensione addominale, tensione psichica, insomma, un microedema generalizzato. Esistono vari sistemi per fronteggiare e risolvere  questo fenomeno; e ci sono donne che ne soffrono particolarmente di più rispetto ad altre, e diversi studi dimostrano che non soltanto gli ormoni ovarici son implicati in questo fenomeno, ma anche un'altra costellazione di ormoni; come gli ormoni del Pancreas ed ipofisari. Ci sono una serie di terapie che stanno in una via di mezzo tra il ginecologico e  l'endocrinologico, i quali consentono di migliorare questa situazione e limitarne gli effetti collaterali sul piano lavorativo e sociale. Io personalmente sostengo la cultura della fertilità, che cerca di essere confacente alla nostra sopravvivenza. Si calcola, oggi in Itlia, un indice di sostituzione di appena 1,40; il che vuol dire che due individui; maschio e femmina fanno meno di due figli; che tradotto in soldoni macabri, ci consegnao l'idea di essere una specie in estinsione. Cosa voglio dire? Niente di particolare, solo, incoraggiare a fare gravidanze, gravidanze e possibilmente presto. Il nostro essere è stato fabbricato per riprodurci a 20 anni e morire a 40; cioè, la menopausa non doveva esistere, nell'età  dei nostri primi antenati, o addirittura non previsto; così pure l'età anziana. A volte leggiamo sull'età dei nostri primordiali con età di 900 anni, quanto probabilmente ne avevano 90: traguardo che era un'eccezione.

In questi nostri tempi, e se va bene, cominciamo a riprodurci a 35 anni, se va male a 40 anni. La donna a 40 anni è una donna bellissima, certamente, ma con una riserva ovarica di 40 anni. E a questa età, le cellule uovo(ovociti) sono molto meno fertili dei 35 o  25 anni.

Quindi, dicevo, gravidanza è cosa bella, e se più di una meglio anora, specie se in un utero efficace ed efficiente che può riprodursi tranquillamente da 1 a 4 volte, senza che questo consegua problemi. La gravidanza è un fatto talmente fisiologico nella vita di una donna, che fa molto bene esteticamente, fa bene alle ossa, al cuore, alla circolazione e anche a livello gastrointestinale. In definitiva, una pillola di benessere come lo è l'allattamento, purchè, qusto, sia adeguato ai nostri tempi. Le mamme nutrici, non sono adeguate ai nostri tempi. Non c'è bisogno alcuno di allattare per 12 mesi; 3-4 mesi è un tempo abbastanza ragionevole. Dicevo che la menopausa, forse non doveva esistere; oggi esiste, e questo è sicurmente uno snodo molto importante, sia fisicament sia psicologicamente. Bene, la menopusa è un dato di fatto, provocato dall'esaurimento fisiologico di una ghiandola che dovrebbe funzionare per molto tempo e a lungo affinchè le ovaie continuano  a lavorare per più tmpo, e cercare di evitare che ci sia questa menopausa. Perchè il vero problema non è solo che  la menopausa non era prevista, ma il vero problema è che a 40 anni la donna arriva pressochè senza i suoi ormoni ovarici, quindi, ci troviamo di fronte ad una vita divisa a mtà; i primi dieci anni in progress; come si dice, poi 30 anni di estrogeni e progesterone a go-go e poi di botto, niente più.

Ebbene, io personalment sono favorevole alla terapia sostitutiva, ovviamente laddove non sistono fattori di rischio; fra l'altro facilmente facilmente identificati, m attenzione, non è che gli estrogeni fanno vnire i tumori, è che la donna che proroga la sua vita estrogenica ha lo stesso rischio che aveva due-tre anni prima, quando aveva le mestruazioni, di avere eventualmente patologie derivatnti dalla presenza di estrogeni.

A questo punto si può fare questo ragionbamento: "Bene, non ho più estrogni, quanto meno mi evito quei tumori!". Ma sono talmente tante le patologie da carenza completa  di estrogeni, che se non ci sono problemi al seno, se non ci sono problemi all'utero, se non ci sono problemi alle ovaie, non ci saranno problemi per la terapia sostitutiva.

Si parla dei Fitoestrogeni per i casi di familiarità, per cui si  sconsiglia la TOS. Ebbene, i fitoestrogeni sono un ottimo succedaneo. Ovviamente vanno ben calibrati perchè spesso  noi pensiamo "Fito" si pensa che debba essere necessariamente buono e che fa bene: non è così, però, gli estrogeni meritano sicuramente il consenso, sia pure un pochino blandi per mantenere la continuità estrogenica. Come ho già detto, l'età del nostro ciclo di vita è notevolmente aumentato e ci si può chiedere che ruolo possono avere gli estrogeni somministrati alla donna di età avanzata.

Vorrei  dire, che a parte l'esistenza di ormoni per uso topico;  specie per la parte genitale, che in certe situazioni possono aiutare,  sia per la propria sessualità, anche in età adulta e anziana, sia per la facilità di gestione per evitare infezioni urinarie e quant'altro. Però io vorrei dire che la  donna  d età oltre gli 80-85 anni, in realtà, lì, si ha un problema di pevenzione che deve iniziare molto prima; cioè, a quell'età tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto. Pensiamo al tessuto osseo. Noi accumuliamo la massa ossea nei primi vent'anni della nostra vita; dopo questa età non costruiamo più massa ossea nuova; si va avanti mangiucchiando  su quella in possesso e sostituendo; tramite il meccanismo operativo di due cellule, gli osteoclasti ed osteoblasti. Gli osteoclasti che mangiano quello che c'è e gli osteoblasti che puntellano depositando le sostanza matrice dell'osso, e molto intelligentemente appungono le trabecole ossee in funzione  delle linee di forza del nostro corpo. Con tutto questo che cosa voglio dire ? Che noi dobbiamo dare a quel  ventenne la possibilità di continuare  a muoversi fino a 40 anni-50 anni, alla cinquantenne, i farmaci per far si che l'osso possa venir prodotto di come quanto aveva 30-40 anni e alla settantenne  che avrà un buono scheletro darle la possibilità di poter fare un'attività fisica; ovviamente controllata e in ambienti bel livellati e non gibbosi o altro. Perchè è chiaro che se a una novantenne le si mette davanti uno scalino un po' rialzato, è facile che rovini a terra, con le conseguenze che si vorrebbero verificarsi mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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