Creato da LivinginFortaleza il 16/12/2009

Fortaleza Report

Giorno dopo giorno da Fortaleza

 

 

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Guarda come dondolo..

Post n°569 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da LivinginFortaleza
 

Visitare la fabbrica Vitoria a Fortaleza è come entrare in un piccolo tempio, luogo sacro dedicato a sua maestà l'amaca..  lo showroom sembra un lussoso accampamento, quasi stile "mille e una notte" in versione brasiliana..realizza ancora oggi, dal 1964, amache con le tecniche artigianali, con quattro grossi e rudimentali telai di legno e due operai che lavorano otto ore al giorno..  ciascuno tesse una ventina di metri al giorno, usano grosse bobine di filato bianco o già colorato, una miriade di spolette già pronte con tutti i colori dell'arcobaleno, anche quelli glitterati,  fra pelucchi di fibra sparsi ovunque, navette, forbici e pesi.

Fabbrica di redes Vitoria - Fortaleza

Nei locali adiacenti grandi vasche per sbiancare i filati di cotone, operaie che stirano i tessuti, altre che cuciono i  pezzi e rifiniscono con belle e alte bordature (varanda) all'uncinetto,  che impreziosiscono il tutto..amache per tutti i gusti, da personalizzare a proprio piacimento, da abbinare a tende, cuscini, copriletti, scendiletto, tappetini, cortine varie in una profusione di righe dai toni pastello o dai colori decisi.. il servizio proposto è completo : dalla manutenzione al lavaggio, dalla riparazione al montaggio,  con sostituzione di parti danneggiate e consumate.

Fabbrica di redes Vitoria - Fortaleza

La Vitoria è una delle 380 fabbriche sparse per tutto il nord del Brasile, con una produzione annua di circa 650.000 amache, in filo, corda o maglia. A Fortaleza - ed in altre capitali del nord est, come Recife- sono vendute per le strade del centro, in negozi specializzati tutt'intorno alla Cattedrale, appese in bella mostra o impacchettate e impilate, suddivise per colori e fantasie. Le ritrovi i in quantità anche nel vicino Mercado Central, e ce ne è davvero per tutti i gusti e  prezzi. Da quelle industriali, più economiche e meno rifinite, a quelle artigianali, con tessuto fitto o più morbido, con bellissime frange a macramè o all'uncinetto, con tessuti a quadretti, a righe o più sofisticate monocromie. Semplici o molto lavorate, con tessuto a nido d'ape, disegni  a rilievo,  colori vistosi, o in bianco panna naturale.

negozi di amache nel centro di Fortaleza

Compagna inseparabile del sertanejo, che si poteva ben dire - per lo meno un tempo -  nascesse, vivesse e morisse al suo morbido interno, l'amaca è un'invenzione indigena.  Il primo a chiamarla rede fu  Pero Vaz de Caminha - scrivano della flotta portoghese guidata da Pedro Alvares Cabral, scopritore del Brasile-  perchè assomigliava alla rete da pesca. Nel visitare un villaggio indios così annotava :" .. c'erano nove o dieci case, che erano tanto lunghe, come le nostre navi più grandi, erano formate da tavole di legno ricoperte da paglia, tutte aperte, senza nessuna suddivisione interna.. dentro c'erano molti ganci a cui erano appese delle reti in cui dormivano.." . Furono alcune tribù indios- per esempio i Bakairi - più evolute e progredite di altre, già in possesso di conoscenze tecniche di tessitura a specializzarsi nella creazione di amache di cotone , che altro non erano che rettangoli di tessuti di una maglia semplice, piuttosto larga. Ma c'era anche chi utilizzava tipi di fibra alternativi - il buriti, il tucum, il cipò (usato ancora oggi), o piante acquatiche.

J.B. Debret "Viagem pitoresco e historico no Brasil" (1834)

Il termine amaca deriverebbe dall'olandese Hang-mak, che a sua volta deriva dal tedesco hang-gematte (hang  sospeso, gematte stuoia), ossia stuoia sospesa. Secondo un'altra etimologia, la parola deriva dal guarani Hamak,  nome dell'albero dalla cui corteccia si ricavava la fibra da tessere tali reti..  L'idea- estremamente pratica - piacque ai conquistadores, che la copiarono sulle loro navi.

J.B. Debret "Viagem pitoresco e historico no Brasil" (1834)

Oltre ad essere luogo per dormire, l'amaca è stata anche un mezzo di trasporto. Ancora oggi, in alcuni paesi dell'interno, viene usata per trasportare persone importanti, malati o defunti fino al cimitero. Nelle vecchie case dei signori degli engenhos  inoltre, l'amaca appesa sotto la veranda, era il simbolo del potere. Era una sorta di trono, dal quale i potenti colonnelli locali comandavano le loro truppe, controllavano gli schiavi, dominavano terre e subalterni. Gilberto Freire scrisse che la vita del padrone dell'" engenho" nordestino, era una "vida de rede". "Se ferma, il padrone stava riposando, dormendo, sonnecchiando. Se in movimento, il padrone stava viaggiando o facendo una passeggiata, coperto da tendine. Se scricchiolava, voleva dire che il padrone stava amando".

xilografia Walderedo Gonçalves (Collezione MAUC)

 Una pratica antica, che il progresso non è riuscito ad estirpare ed estinguere. Talmente radicato è il legame fra l'oggetto e l'uomo, che difficilmente tale abitudine sarà modificata. Il segreto del suo successo ? semplicità d'uso, facilità di trasporto e perfetta integrazione con il clima tropicale. Il progresso, per il momento, ha fatto capolino solo nella fase del confezionamento. La fabbrica Vitoria e tante altre resistono, ma c'è chi  sta introducendo i telai industriali. Ed anche se in tutto il Nord est i letti normali esistono, sono usati e regolarmente comperati, questo non significa che l'amaca sia stata bandita, al contrario.. negli appartamenti degli urbanissimi condomini delle più moderne  aree residenziali, le camere da letto sono tutte rigorosamente dotate di ganci..la scelta di decidere se usarli o acquistare un letto classico, rimane a chi ci andrà ad abitare. Così come è pure normalissimo veder dondolare qualcuno su un'amaca,  dentro un micro terrazzino, magari al 20° piano di un grattacielo.. Nelle zone interne invece, l'amaca continua ad essere usata di notte per dormire, e di giorno, per riposare, preferita al divano o alla sedia, perchè molto più fresca.  

Orixàs Art Hotel- Flecheiras, Cearà

 Fra le tante località famose per la produzione di amache c'è Pedro II nel Piauì, ridente località rimasta ai margini, piuttosto isolata, dove si è mantenuta ancora viva la tradizione delle amache fatte in casa.  Un tempo tutte le donne erano "redeiras", un modo come un altro per sfruttare i tempi morti -assai pochi- ed integrare i magri guadagni dei mariti.  E' un'attività del tutto casalinga..preparano il filato, tingono le corde, preparano le spolette, armano il telaio, tessono, rifiniscono il tessuto ed infine vendono le loro amache. I telai usati sono di vario tipo,  verticale, da pavimento, tradizionale. Per preparare un'amaca ci si può impiegare da due a dieci giorni, dipende da quanto tempo vi ci si dedica. Grande attenzione è destinata alla fase delle rifiniture e guarnizioni, sono quelle che fanno la differenza e valorizzano il prodotto. Arrivato il sabato, giorno di mercato, vedi sfilare le redeiras con le loro creazioni sotto braccio o in testa.  L'acquirente è molto attento, calcola il peso, apre l'amaca, osserva la trama del tessuto, la frangia..  vari i tipi - quella di fio de caroá (fibra di una bromeliacea), di tapuerana (tipo di punto), di coentro, di cotone. Alcune si affidano ad un autista di camion per farle portare a Fortaleza, per poterle vendere, ma la maggior parte adesso si è organizzata in cooperative.

Lagoa do Coração - Parque Nacional de Jericoacoara (Cearà)

E' il tipico oggetto che i turisti brasiliani del centro-sud comprano per avere un ricordino del caldo nord-est,  ma l'amaca è prodotta anche in alcune zone del sud del Brasile, soprattutto Mato Grosso e stato di São Paulo. Nel secolo passato uno straordinario sviluppo di produzione di amache si registrò in particolar modo a Sorocaba. Tessere la  "rede de balanço" o "de balançar"- come è chiamata da queste parti- anni fa, era un costume usuale non solo per le classi più umili, ma anche per le signore dell'alta società. I telai usati erano quadrati, da appoggiare alla parete, verticali, di derivazione indigena (tribù tamoias o tupiniquins). Due erano i tipi di amache più diffuse, la batida e la lavrada. La prima aveva un intreccio semplice, la seconda era con disegni in alto e basso rilievo - motivi floreali, onde spezzate, orecchie di coniglio, conchiglie. Le amache venivano consegnate ad un tropeiro che, caricandole a dorso di mulo, le portava alla fiere del Paranà e Rio Grande do Sul, fenomeno questo che determinò la grande diffusione e fama dell'amaca di Sorocaba. Nel XIX secolo, per fattori socio-economici, l'uso dell'amaca diminuì drasticamente. Le famiglie più abbienti dormivano solo su letti classici.

Johan Moritz Rugendas "La Siesta"

L'amaca nel Nord est  è proprio onnipresente.. te la ritrovi ovunque, in riva al mare, fra la sabbia, sul bordo di paradisiache piccole lagune, completamente immersa nell' acqua, indispensabile per fare un riposino in tutti gli alberghi, che siano pousadas economiche o lussuosi hotel a cinque stelle. Protagonista di feste e folclore, come nel rito irriverente del "Porco na rede", per la festa di N.S. da Concepção nei villaggi di São Simão e Concepção nello stato del Maranhão. 

Folclore del Maranhao - "Porco na rede"

Amache, tante, colorate o bianchissime, appaiono quest'anno in vari punti della città di Fortaleza, trasformate creativamente in giganteschi alberi di Natale, dondolanti con le loro morbide frange, come capelli mossi dal vento, e con i loro colori accesi che contrastano con un azzurro violentemente ceruleo, come è il cielo, solo a queste latitudini..

Decorazioni Natalizie 2011 - centro di Fortaleza

 Un omaggio all'amaca, distensione assoluta, dondolo antico, sospensione dei problemi, evocazione di ombra, relax, riposo. Sarà perchè è sospesa da terra, sarà perchè sottintende una parentesi,  un distacco, un sollevamento, un allontanamento momentaneo dai problemi quotidiani. Sarà perchè mi sembra una culla primordiale,  regressione all'infanzia, abbraccio materno, con il suo movimento ritmico e dolce. Sarà perchè è prediletta da poeti e sognatori,  idealisti e intellettuali.. semplicemente adoro questi centimetri di tessuto, dove il sonno si confonde con il sogno. 

Lagoa do Coração - Parque Nacional de Jericoacoara (Cearà)

 
 
 
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