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Labirinti in pericolo
Post n°606 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da LivinginFortaleza
Nel 1627 Frei Vicente Salvador, autore della "Historia do Brasil", fu il primo a descriverle e a coglierne- ammirato- la caratteristica più evidente..un intrico di rami e radici che si avviluppano ed espandono in ogni direzione fino quasi a confondersi "Lungo il mare ed in alcuni tratti, in spazi più addentrati, ci sono estese foreste di mangrovie, alcune diritte ed affusolate, altre con rami che scendono a lato delle radici e poi ne salgono, ed una volta in alto lanciano altre radici e continuano così, di ramo in radice e di radice in ramo, fino ad occupare un grande spazio.. cosa ammirevole.." Ritrovarsi in mezzo ad un manguezal, un bosco di magrovie, in effetti è come perdersi in un labirinto, senza alcun punto di riferimento, circondati da ogni lato solo da fusti eretti o penzolanti che non si sa dove inizino e dove finiscano.. un'immersione nel fango scuro, acqua, acquitrino, odore di decomposizione.. Mangue vermelho (mangrovie rosse) lungo il Rio Cocò-Fortaleza Le aree occupate dalle mangrovie - che in Brasile sono assai diffuse, raggiungendo i 25.000 km quadrati - costituiscono da sempre un ecosistema importante, variegato e fragile.. E'grazie a loro che si impedisce l'erosione della costa, che si controlla il livello delle piene dei fiumi, sono un grande polmone verde grazie al loro potere di assorbimento di anidride carbonica, oltrechè rappresentare un luogo di riproduzione e rifugio per numerose speci animali, dai vari gastropodi, vermi e granchi, animali che vivono nel fango e si cibano di sedimenti organici, fino gli uccelli migratori che qui nidificano, o alle numerose speci di pesci, sia d'acqua dolce che salata che, con l'alta marea, che si addentra fino a 13 km dalla foce, risalgono i fiumi alla ricerca di maggior nutrimento.. Mangrovie lungo il Rio Mundaù (Mundaù, Cearà) Nelle sempre più urbanizzata Fortaleza, proprio all'interno dell'area urbana, sopravvivono miracolosamente tre manguezal, abbastanza estesi, ubicati lungo le rive dei fiumi Cearà, Cocò e Pacoti. Lembi di vegetazione costantemente aggrediti da scarichi industriali, domestici, rifiuti, sottoposti ad un continuo prelievo di legname per la preparazione di carbone o mattoni, l'introduzione di allevamenti intensivi o la cattura di frode di granchi e gamberi... il tutto senza nessun controllo ed in maniera pressochè indiscriminata. A peggiorare le cose, ora la proposta di un Nuovo Codice Forestale- che sarà votato il 6 marzo prossimo- il quale, in barba a tutti i movimenti ecologici ed al sorgere, a livello mondiale, di una coscienza "verde", tutelerà - se approvato- non tanto le aree verdi più a rischio, quanto tutti gli speculatori interessati a sfruttare il terreno a proprio vantaggio.. La notevole riduzione dell'estensione delle fasce protette e, al contrario, l'aumento delle aree destinate ad un' intensa carcinicultura, avrà nel giro di poco tempo effetti devastanti.. Mangue vermelho -mangrovie rosse lungo il Rio Cocò-Fortaleza Nel Ceará, è stata lanciata la campagna "Mangue Faz a Diferença", ("La mangrovia fa la differenza") con il coordinamento della Fundação SOS Mata Atlântica e dell'Aquasis (Associazione di Ricerca e Preservazione Ecosistemi Acquatici), ma la maggior parte della gente poco sa, e forse poco vuole sapere. Il piccolo Museo del Mangue, presso la foce del Rio Cocò, ad esempio, anche se con pochissime risorse, svolge un' importante attività didattica, propone lezioni e visite guidate rivolgendosi soprattutto alle scuole.. è fondamentale che proprio i più giovani apprendano la ricchezza di tale biotopo e siano sensibilizzati alla sua salvaguardia. Un semplice stanzino accoglie una sorta di Wunderkammer che, anche se estremamente basica, permette di osservare resti animali, conchiglie, scheletri, denti, coralli, e poi pesci, molluschi e crostacei immersi in alcool o formalina - disposti su mensole, quasi un micro museo di storia naturale- e consente di conoscere quanto numerosi ed insoliti siano gli abitanti delle mangrovie.. Non si vedono ma, ben nascosti, ci sono..Si scopre così che tra le acque scure nuotano murene, numerose speci di pesci-palla (Baiacù graviola, Baiacù tigre, Baiacù de meia, Baiacù de chifre), un tipo di pesce gatto (Bagre Crucifixu), che oltre ad essere dotato di veleno, ha anche un curiosissimo scheletro a forma di Gesù crocifisso, tartarughe, cavallucci marini, meduse a forma di caravella (caravelas), millepiedi velenosi (genere Scolopendra), ostriche, vari tipi di granchi, esilissimi serpentelli d'acqua, ma anche polipi e calamari, persino piccoli squali.. in quell'osmosi tipica di un ambiente salmastro. Mangrovie lungo il Rio Mundaù (Mundaù - Cearà) Mangue seco - Parco Nazionale di Jericoacoara - Cearà Al termine della visita, non resta che concludere con un gesto altamente simbolico, un piccolo, personale contributo umano a questa meravigliosa creazione di madre Natura .. si pianta tutti insieme un seme, dentro la sabbia, nella speranza che piano piano ci si renda conto tutti che è molto meglio - e più produttivo- che piantarvi mozziconi di sigarette.. Mangrovie lungo il Rio Pacoti- Fortaleza |
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