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Fino all'ultimo respiro

Post n°157 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da LivinginFortaleza
 

"Não tem pátria um povo que não canta em sua língua" (Un popolo è senza patria se non canta nella sua lingua).

Alberto Nepomuceno

Statua di Alberto Nepomuceno - Fortaleza

Alberto Nepomuceno lo si trova oggi impietrito ad un crocevia della città, nell'atto di dirigire non il traffico, ma un'aria immaginaria. Fu un grande compositore e se oggi, nelle sale da concerto, si possono ascoltare opere in portoghese, lo si deve proprio a lui....

Era nato a Fortaleza il 6 luglio 1864 e la musica per lui fu anche una questione genetica. Il padre era violinista, organista e maestro di cappella della cattedrale cittadina. E' da lui che Alberto ricevette i primi insegnamenti musicali. Studia piano e violino e si appassiona fortemente alla causa abolizionista, cui partecipa attivamente. L'impegno politico non  lo distoglie dalla su passione per la musica tant'è che a soli 18 anni diventa Direttore del Carlo Gomes Club, associazione che organizzava concerti, a Recife.

Cleida Lorenco interpreta "A Galhofeira"

 Il trasferimento a Rio de Janeiro, nel 1885, lo mette in contatto con l'effervescenza politica, sociale e culturale del periodo. Si interessa alla letteratura portoghese ed è molto sensibile alla valorizzazione della lingua portoghese,  e ciò lo porterà a scrivere una serie di composizioni su testi di grandi intellettuali dell'epoca, quali Olavo Bilac, Machado De Assis, Coelho Neto. Un anno prima dell'abolizione della schiavitù compone "Dança de Negros" (1887), una delle prime composizioni ad utilizzare motivi etnici brasiliani. Nonostante fosse inviso alla famiglia imperiale, la sua notorietà crebbe e venne invitato dalla Principessa Isabella al Palazzo Imperiale per prendere un thè.

Nel 1888 parte per un lungo viaggio in Europa. A Roma frequenta l'Accademia di Santa Cecilia, studiando con i maestri Eugenio Terziani, Giovanni Sgambatti e Cesare De Santis. L'anno successivo è a Berlino, dove studia organo e composizione presso il Conservatorio Stem, ha modo di ascoltare concerti di Brahms, di conoscere la pianista norvegese Walborg Bang che poi sposerà e di  perfezionare la conoscenza della lingua tedesca. Compie ulteriori studi a Parigi.

Il 4 agosto 1895 Nepomuceno realizzò un concerto storico, segnando l' inizio di una campagna che gli attirerà critiche e censure. Presentò per la prima volta all' Instituto Nacional da Musica una serie di canzoni in portoghese composte da lui, un attacco diretto a coloro che affermavano che la lingua portoghese era inaudeguata per il bel canto, in particolare contro il critico Oscar Guanabarino, strenuo difensore dell'uso della lingua italiana. Diresse per dieci anni l' Associacao de Concertos Populares,  promovendo il riconoscimento dei compositori brasiliani, nonchè restaurò diverse opere del compositore Josè Mauricio Nunes Garcia e appoggiò compositori popolari come Catulo da Paixao Cearense. Una raccolta di sue canzoni in portoghese venne pubblicata nel 1904. O Garatuja, sua commedia lirica in tre atti  basata sull'opera omonima di José de Alencar, é  da considerarsi la prima opera veramente brasiliana per l'uso del portoghese, innanzitutto, per la scelta musicale  (habanera, tango, maxixe,  lundu e ritmi caratteristici dei compositori popolari del XX secolo, di Callado e di Chiquinha Gonzaga) ed infine per l'ambientazione. Come Direttore dell'Istituto Nazionale di Musica si adoperò per far restaurare l'inno nazionale del Brasile e di regolamentarne l'esecuzione in pubblico; inoltre, promosse numerosi concerti per far conoscere gli autori contemporanei europei al pubblico brasiliano.Tenne il suo ultimo concerto nel 1917. Malato e sofferente, morì nel 1920 a 56 anni. Secondo la testimonianza di un suo grande amico Otavio Bevilacqua, al percepire l'imminenza della morte, Nepomuceno iniziò cantare tutta la notte fino al mattino "até o último suspiro "( fino all'ultimo respiro).

Inno del Cearà cantato da Aparecida Silvino

Per ricordare i 90 anni dalla sua morte, l'Orchestra da Camera Eleazar de Carvalho presenta oggi, un concerto in suo omaggio,  presso il  Teatro José de Alencar di Fortaleza, sotto la direzione di Paulo de Tarso, introdotto dal Quartetto Cearense, dal  tenore Franklin Dantas e dal violoncelista Fernando Lage, entrambi di Fortaleza. Nel repertorio  pezzi "sacri" di Alberto Nepomuceno, fra cui "Romance" e "Tarantella", composte nel 1908 a Rio de Janeiro, due pezzi di stile romantico per violoncello, uno di carattere melodico e l'altro brillante ed un arrangiamento speciale di varie sue canzoni, come "Jangada".

Un omaggio questo, dovuto, al creatore dell'inno del Cearà, composto, su richiesta del Barao de Studart, sulla base di tre melodie di canzonieri nordestini, in particolare cearensi, un inno di cui potessero essere orgogliosi.

Inno del Cearà

 
 
 
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