Fortaleza Report

Florinda, fiore del Cearà

Ha da poco festeggiato i 40 anni di carriera e per renderle omaggio la rivista Buchicho Lounge l'ha portata in prima pagina ed ha pubblicato un'intervista dal titolo "Florinda, a nossa diva". Che sia brasiliana è risaputo, ma pochi sanno che Florinda Soares Bulcão, alias Florinda Bolkan, una delle attrici più premiate e famose nell' Italia degli anni '70, musa ispiratrice di grandi registi italiani, è figlia del Cearà, nata nel paesino di Uruburetama. E chiamata affettuosamente "Flor de Uruburetama"..

Riguardo il suo orgoglio cearense dichiara :" ..la mia vita è legata al Cearà. Io parlo, rido, dormo e mi sveglio cearense. Quando ami qualcosa non la puoi dimenticare. Conservo preziosi ricordi della mia infanzia, come quando mio padre mi mise su un cavallo per la prima volta. Ancora oggi impazzisco per i cavalli. E poi il profumo della tapioca, della rapadura e del baiao do dois, che faccio sempre assaggiare quando torno qui con qualche amico dall'Europa."

Dopo aver fatto di tutto, cinema, teatro, televisione (la ricordiamo in una delle sue ultime apparizioni nella serie tv La piovra), dopo aver pilotato aerei, veleggiato su barche, pubblicato un libro di cucina, arredato case da sogno in varie parti del mondo, adesso ha lanciato un olio, prodotto nella sua tenuta di Bracciano, chiamato "Emozione". Il  legame con la sua terra l'ha portata nel 2000 a girare un film "Eu nao conhecia Tururù" ( Io non conoscevo Tururù), prima sua prova registica, e realizzazione di un sogno. Le scene sono  state girate nel 1998 in varie località del Cearà, nell'interno, sulla costa e nella capitale, Fortaleza. La trama ruota attorno alla quotidianità di un nutrito gruppo di donne, diverse le età, le storie, le personalità, le scelte, tutte alle prese con le loro frustrazioni, ansie, insoddisfazioni, ma anche dotate di spirito ed allegria, immerse in una società che si sta sempre più modernizzando, in profondo cambiamento. Una storia al femminile, di donne e d'amore.

Attorno all'autoritaria Dona Leticia, matriarca nordestina, appartenente ad un' antica famiglia del Cearà, si ritrovano le quattro figlie, in occasione del matrimonio della più giovane, Carmen, al suo quarto tentativo, dopo i suoi precedenti matrimoni falliti con un russo, un tirolese ed un hawaiano. Dall'Italia arriva Eleanor, la più anziana, scrittrice, (interpretata dalla stessa Bolkan) che ha di recente pubblicato un libro. Dagli Stati Uniti giunge Isabel, sposatasi con un americano, che non riesce ad avere figli e per questo ha problemi di alcolismo. Infine c'è Rose, ex-hippie, pittrice ed artista stravagante che vive a Fortaleza.

 Una serie di personaggi secondari, la cameriera Justina, la badante-infermiera Prudencia, lo stilista gay Dodo, ex- spasimanti, il promesso sposo, amiche varie e confidenti completano il quadro. Anche se si possono ritrovare nel film riferimenti alla sua vicenda personale, non si tratta di una pellicola autobiografica. La regista l'ha definito come "una commedia antropologica", che riflette un insieme di relazioni umane e rapporti interpersonali contrastanti, sullo sfondo di binomi messi a confronto : realtà rurali/urbane, estero/Brasile.