Creato da enricofallaci1 il 29/08/2009
questo è il mio blog,incontenibile come la mia vita

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

piedi.nudi.bagnatiaurora953makry58NIKY712princi2008arturopragueScandaloso_Albertospigolo_fragileRosso_Cinabrofranciocciagemini1970cindy943latuasiculailmiointrigomentale2
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

Cyrano de Bergerac

Post n°17 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da enricofallaci1
Foto di enricofallaci1

Stanotte ho dormito. Ma mentre dormivo, pensavo, valutavo, pesavo, facevo congiutture, calcoli, vivisezionavo la mia anima, ragionavo. Ero cosciente di dormire, ma allo stesso tempo, mentre le membra erano abbandonate al riposo, la mente era vigile. Che c' è di strano? Ho letto che grandi matematici, fisici, musicisti, inventori, hanno avuto il loro colpo di genio durante il sonno. Mentre dormivano. Il padre della geografia moderna, un prussiano di cui ora non rammeto il nome,  saltò giù dal letto mentre dormiva dopo avere consumato la sua prima notte di nozze, con una moglie bellissima, per annotarsi la formula  matematica per il calcolo delle coordinate. Prima che se ne scordasse. Formula che aveva elaborato nel sonno.  Era la metà del 1800. Ma gli uomini, sono sempe gli stessi. Comunque, tornando a me, io non sono un genio, né un matematico, né un fisico, né un inventore. Sono solo un anima in pena. Un anima in cerca di amore. Ma, pure io, stanotte, ho avuto il mio colpo di genio, la mia consapevolezza superiore, il mio attimo di percezione superiore. Ho capito. Io sono come Cyrano de Bergerac. Posso suscitare emozioni nelle donne, passioni, amori, solo con le mie parole scritte. Parole, di cui le donne si innamorano perdutamente. Ma, solo di quelle. Non della mia persona, non del mio essere uomo, carne, sangue, budella, viscere, ossa, capelli, speranze............aspettative. Desideri. Mi vedono con gli occhi, non con il cuore. E mentre mi esalta essere amato per quello che scrivo, mi angustia, essere trascurato come uomo.   Non nel fisico, ma nei sogni. Sarò destinato anche io a non amare mai la mia Rossana, a vederla invecchiare piano piano,  chiusa tra le mura di un convento, struggendomi dal dolore? Non ci sono più i duelli, altrimenti sfiderei all' ultimo sangue il più bravo spadaccino di Firenze. Non so tirare di spada.  Perderei. Sarei trafitto nel cuore dal freddo tocco dell' acciaio temperato.  Ma, almeno, morirei una volta sola, il mio cuore sarebbe trafitto una volta sola. Così, invece, viene trafitto ogni momento, ogni ora, ogni giorno. E la mia Rossana, neppure lo sa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Sogno strano

Post n°16 pubblicato il 05 Ottobre 2009 da enricofallaci1
Foto di enricofallaci1

Anche stanotte, ho sognato. E' normale dormento. Ma è un sogno mai fatto prima, di cui non ho il ricordo di aver mai fatto. Ho sognato, che mi alzavo da letto, ed andavo in bagno. Una volta in bagno, aprivo la cesta della biancheria da lavare, ne levavo le mie mutante e le trappavo a mani nude, facendone tante piccolie striscie, e cominciavo a mangiarle. Mangiavo le mie mutante!. E la cosa strana, è che mi sembrava normale. Poi, una consapevolezza si è impadrontita di me. Le mie mutande, sono sporche, per questo sono nella cesta della biancheria da lavare. Che schifo!. Ho avuto allora come un rigurgito di vomito, di disgusto, di ribrezzo, e il sogno è sparito. Altro non ricordo. Ma stamani quell' idea di mangiare le mie mutande, mi era ancora ben chiara in testa.  Giuro, mai fatto sogni simili. Ultimamente faccio strani sogni, sogni bizzarri. Forse eccito troppo la mia fantasia, forse  sto scavando un solco troppo grande tra la realtà e il sogno, forse......Quante domande senza risposta mi affollano la testa,   tutte mi bisbigliano insieme,  non facendomi capire nulla. So solo, che sono disorientato, ed ho timore. Di cosa? Di tutto quello che non conosco, di tutto quello che non posso controllare, compresi i mie sogni, che sbatacchiano la mia mente come una burrasca impetuosa sbatacchia una barca in mare, senza pietà. L' importante, è che non affondi. Per il resto, si vedrà. E' inutile che mi preoccupi più di tanto per quello che non posso controllare. E la vita, quasi mai si può controllare, al più si può solo assecondare.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Come un ragazzo

Post n°15 pubblicato il 04 Ottobre 2009 da enricofallaci1
Foto di enricofallaci1

Stamattina mi sono svegliato presto. Stringevo forte il cuscino tra le braccia, la bocca era tutta impastata, e fili di cotone, erano appicciati alle mie labbre. La bocca era riarsa dalla sete, la mente offuscata, i capelli spettinati, il letto completamente disfatto, la pelle emanava un forte odore di sudore. Eppure, non ha fatto caldo stanotte. Poi, appena la consapevolezza del corpo si riappropia della mente, una sensazione di appiccicoso mi arriva come una martellata al cervello. La mia mano indaga. Immagino già il motivo, ma lo temo.  Come sospettavo. Sono stupito, turbato, ho un senso di vergogna e prostazione. Era da quando ero ragazzo, molti molti anni fa, che non mi succedeve una cosa simile.  Per un ragazzo, è normale,  ma per un uomo, non direi. Piano piano, mi sveglio, i miei sensi tornano vigili, attenti, scattanti. Mi ricordo. Ieri sera prima di andare a letto l' ho pensata. Intensamente, con passione. E' stata l' ultima cosa che avevo in mente, prima di addormentarmi. Ma del sogno che ho fatto, o dei sogni, non ricordo nulla. E' tutto buio, scuro, confuso il mio sogno. Eppure, solitamente, faccio bei sogni, e gli ricordo bene, con i particolari ben delineati. Ed invece stavolta, buio completo. Pensandoci bene, è normale che non abbia ricordi visivi. Non conosco il suo volto, non conosco il profumo della sua pelle, non conosco la passione dei suoi baci, non conosco il caldo tepore che emana. Conosco solo, un idea che mi sono fatto di lei.  Di sicuro è stata questa idea a solleticarmi nel sogno. La natura, è saggia. Bilancia da se, tra l' immaginazione e la realtà. Traendone, le sue conclusioni. Se solo penso che nel sonno ho baciato il mio cuscino, mi viene da ridere. Ma rido, per non piangere.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Rose rosse, simbolo d' amore

Post n°14 pubblicato il 03 Ottobre 2009 da enricofallaci1
Foto di enricofallaci1

Rose rosse, simbolo di amore, di passione, di desiderio. La mia rosa, è state gettata in strada, ed ora, sotto una pioggia battente, aspetta di appassire e morire. Ma appassirà solo il simbolo, morirà  la rosa, non mio mio amore.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Gelosia

Post n°13 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da enricofallaci1
Foto di enricofallaci1

Mi sono svegliato stanotte alla tre. Ne sono certo, perchè in quel momento la pendola che ho nel corridoio ha battuto tre rintocchi. Poi, non ho potuto più dormire. Ero troppo teso, agitato, turbato. Mi è riaffiorata alla mente una frase, buttata li con noncuranza. Come riaffiorano dal mare i rifiuti che vi gettiamo,  credendo che vadano persi, ancorati  al fondo, e non tornino più a galla. Ed invece, nel sonno, la mente elabora, ricorda, ripesca, e fa riafforare parole, frasi, che li per li, ci sono sembrate insignificanti, banali, di circostanza. Ora devo andare, mi aveva detto "lui richiede le mie attenzioni". Possibile che sia geloso? E di chi, e di cosa, e perchè mai dovrei esserlo. Di una  normalissima frase. Eppure è con quella frase in mente, che mi sono svegliato. Qualche relazione, a livello inconscio, ci deve essere. Non mi lascio poi suggestionare tanto facilmente. " Lui  richiede le mie attenzioni" Questa frase, non mi dava tregua. Ed  allora, se questo sentimento sottile che si era insinuato nella mia mente con tanta scaltrezza e abilità deve essere, che almeno abbia una ragione, mi sono detto. Mi sono immaginato il suo volto, poi ho pensato, appena la vedrò, la farò arrabbiare, uscire dai gangheri, incazzare come mai è stata. Mi inventerò una scusa, un pretesto, qual si voglia cosa, purchè si adiri con me. Almeno vedrò le sue guance diventare rosso fuoco, i suoi occhi sprizzare lampi, la sua voce cambiare tono, il suo respiro diventare affannoso. E fermerò quell' immagine nella mia mente, come una foto istantanea, facendone tesoro nel mio cuore.  Immaginado che abbia la stessa travolgente bruciante passione  sia quando si arrabbia, sia quando ama. Penso troppo, penso male, penso cose inaudite. Ma dovete scusarmi, sono dalle tre di stamani che sono sveglio, ed ancora ho in mente lo stesso pensiero. "Devo andare, lui richiede le mie attenzioni." Meglio che mi faccia una doccia. Ghiacciata!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963