Creato da anfo80 il 19/02/2010
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James Joyce e la rivelazioe

Post n°12 pubblicato il 12 Marzo 2010 da anfo80
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Nell'epica della parola e della sua deificazione il vecchio J J mi ha aperto la mente e il cuore alla vita, alla scrittura. Nel calderone enceclopedico dell Ulysses, epopea dei diciotto stili, delle diciotto ore, delle diciotto diversidficazioni simboliche della realtà e della conoscenza, dove il Tutto nel Tutto si fa gioco sublime, inferiore solo al gioco del grandioso Hidalgo, del prode Cervantes De Saavedra, Don Chishotte. Più grande di Sterne, straripaante di questo vitalsimo della parola, inferiore solo al suo allievo, quel mistico e austero poeta delle ombre, Beckett. E ancora quella grandisoa Totalità, osessionante e spaesante che portò l'irlandese a quell'opera di magia chiamata Finnegan's Wake, dove npn v'era pace se non nella parola alchemica e piena dell'univereso da sé  sola e  insieme cicilicamente connessa alle altre tutte nell'alchmia di un druido che insngue l'arcobaleno. Un uomo tutti gli uomini. Morta questa fede epica nel corso del Novecento mi ha tuttavia  salvato. Avevo diciannove anni e voleo morire. Perché allora giurai a me stesso, sarei diventato uno scrittore o sarei morto. Sono passati dieci anni, ho pubblicato tre romanzi di fondamentale importanza, ce l' ho fatta, sono uno scrittore     . Andrea Foschini

 
 
 

la forza tragica di Shelley

Post n°11 pubblicato il 04 Marzo 2010 da anfo80
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L'idiozia globalizata non mi spaventa piu'. Mi sono ritirato dai canali di informazione e di imbecillimento ebefrenico a cui l'umanita' e' sottoposta. Il problema è che cio' che è tragico nella sua nobiltà non ha più un posto. L'attenzione mediatica è necessaria e legittima a qualunque artista, magari non fosse così per l'autore " se il mondo fosse la visione che ne abbiamo e non quella che il mondo ha di noi saremmo più riservati scriveva Bene prefacendo il suo V.E.R.D I. Gli affetti e la potenza dell'arte non possono da soli bastarci dobbiamo essere costruiti dagli occhi del pubblico, volenti o nolenti, vogliamo finire sul rogo perché ci si veda bruciare. E anche questo è legittimo. Essere ignorati ci umilia ma coloro che farebbero qualunque cosa per esserei riconosciuti non hanno mai riscosso la mia stima. In ogni caso la cultura è stata spazzata via e ben pochi possono averne accesso. Sempre meno persone che potrebbero e si salverebbero non possono perché le opere di alta poesia vengono diffuse sempre meno e sempre peggio. Ma forse l'umanità merità di marcire in questa pania di idiozia. Comunque volevo citare Shelley e Massieu-Artaud questo monaco colmo di luce e di fuoco che tanto mi ha ispirato e sconvolto " Come un dormiente che inciampa, smarrito tra le tenebre di un sogno più atroce della sua stessa morta esita prima di riaprire le palpebre perché sa che accettare di vivere è rinunciare a sveglairsi, così con l'anima segnata dalle tare che le ha trasmesso la vita respingo verso il dio che la ha creata quest'anima come un incendio che lo guarisca dal creare" Da i Cenci.

 

 

 
 
 

Il mistico buffone

Post n°10 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da anfo80
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Salvador Dali´ in estasi rigurgita tutti i colori fanatici della catalogna. Per gli spagnoli la Storia e´ un male definitivo come la morte, cosi´come la politica, dovremmo imparare da loro, dove primeggia una fantasia totale muore ogni ideologia.

 
 
 

La Passione di Giovanna D'Arco

Post n°9 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da anfo80
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 Questo e´ il primo mio libro significativo, niente a che fare con il film e Renee falconetti, molto a che fare con Artaud, e quei due occhi " due steli di due fiori spezzati, due enigmi " Andrea Foschini

 
 
 

Eroi e Ombre

Post n°8 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da anfo80
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Non invidio chi è stato destinato alla poesia, eppure posso dire con certezza che essere " qaulcosa perché non si è potuto, voluto, essere qualcos'altro, fino in fondo, sia il privilegio che ci avvicina agli Eroi greci. Gli eroi sono tali perché appartengono alla schiera delle ombre, non esistono Eroi nella Storia, gli Eroi della storia sono  strumentali alla demagogia punto e basta. Gli eroi sono questi fantasmi scintilllanti che ci invadono vedi Achille, che muore per eternare il suo nome,questa gloria che è l'unico segno tangibile dell'esistenza nel tempo e aldilà del tempo di questi fantasmi, ecco che nella morte diventano veri, perché trascesi nella gloria  del sangue che scende nell'erebo, ecco dunque che noi, fantasmi iridescenti solo in questo rigore della poesia " diventiamo veri" rivolti ogni attimo alla morte" pperché il tempo della morte è sempre" Eliot " perché rivolti alla morte viviamo, un occhio indagatore al di fuori di noi, rivolti lla morte la vinciamo, eternandola in questa brucinate apparenza che si consuma e che ci consuma,che vive prima, appena prima di vanire per sempre. Sia lode a Mantegna e al suo Cristo Morto

 
 
 

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