Si ragionava sulla comunicazione e sulla difficoltà di trovare interlocutori con cui intavolare un dialogo costruttivo.
Di come sia difficile capirsi sul piano di un dialogo superficiale nella quotidianità e di quanto ancor più difficile sia incontrare, se non l'anima gemella, almeno una persona che parli la nostra stessa lingua in ambito BDSM.
Di come la visibilità ormai concessa a questo mondo, l'abbia reso accessibile a una pletora di individui che nulla hanno a che fare con esso.
Lo dico da tempo e non mi stancherò mai di ripeterlo: ci vuole una visione filosofica ideale (si lo so sono un illuso) che faccia da base culturale e struttura di controllo ai comportamenti che, avulsi da tale rete di sicurezza, degenerano facilmente in vere aggressioni all'integrità fisica e mentale di chi li vive.
Una volta, almeno, arrivare al BDSM era un percorso lungo e tortuoso, spesso vissuto con profondo travaglio interiore, che produceva una drastica selezione, consentendo solo ai più convinti e motivati di approdare a questa esperienza.
Non voglio dire che si stesse meglio quando si stava peggio, ma di certo, per un vecchio praticante come me, resta la nostalgia per un mondo nel quale la fatica maggiore era entrare in una specie di club un po' esclusivo, il cui accesso era regolato da regole ferree, ma che poi, una volta superata la selezione, dava accesso ad una comunità ristretta e selezionata in cui gli idioti erano facilmente individuabili e isolabili.
Quello di cui sento la mancanza è un “vaglio” con cui “sceverare il grano dal loglio”. Utopia, lo so!
In subordine (come dice chi mastica di legge), sarebbe carino almeno creare tanti Real BDSM Social Clubs che raggruppino persone che, a grandi linee, la pensino in modo analogo.
I famolostranisti, gli esibizionisti, i sadiciveri e così via, in modo tale da assicurare ai più la ragionevole certezza di comprendere e farsi comprendere.
Il problema è che, come tutte le utopie, anche questa ha un peccato originale che la rende irrealizzabile perché, proprio per l'imbarbarimento di cui mi lamentavo poc'anzi, quasi nessuno ha contezza di chi sia e di cosa lo abbia realmente spinto ad avvicinarsi a questo ambiente.
Anche ammesso che fosse possibile creare questa serie di sottocategorie, sono certo che il 90% dei nostri eroi si accalcherebbe spingendo e vociando per far parte della ristretta cerchia dei VERI BDSM'rs perchè a nessuno piace assumere una posizione che non lo metta al vertice di questa ipotetica piramide, anche se, di fatto, tale posizione diverge radicalmente dalle sue reali esigenze.
Insomma, per farla breve, è destino che quei pochi che considerano questo mondo come qualcosa di delicato e prezioso, da vivere con intensità e consapevolezza, siano destinati ad aggirarsi, stranieri in terra straniera, in questa sorta di corte dei miracoli che è diventato il BDSM.
benventua pure qui...
un bacio Oscuro
sono integralista. a tratti purtitana (sembra una contraddizione in termini) quando si parla di bdsm. e rifiuto l'idea che un rapporto valga l'altro, che un Padrone valga l'altro.
Affidamento, Appartenenza... non sono e non possono essere elementi che possono combinarsi, indistintamente. credo che bdsm non sia un rapporto, ma un percorso. lineare, forse, per alcuni. travagliato. travagliatissimo nel mio caso. rinnegare l'IO costruito... cercare l'IO reale, naturale. metterlo a disposizione dell'altro, in un'età, magari, in cui sembra che i giochi della personalità siano fatti. si ha paura. io ho paura. a volte. che non siamo supereroi. e le paure ci sono. e ci sono nel sottomesso come nel dominante. ma c'è qualcosa che ti spinge ad andare avanti. quella concezione filosofica di cui si parlava all'inizio. e che in un momento in cui proclamarsi schiavi o padroni pare cosa facile, funge da elemento di distinzione. non è una frusta sul culo a rendere un rapporto un rapporto bdsm. non è impartire o subire un comando che rende dominanti o sottomessi. ed è, forse, la differenza tra il "fare" bdsm e "vivere" il bdsm di cui si parlava una volta. spero di non essermi dilungata troppo. un saluto. A.
un bacio Oscuro