PENITENTIAGITE......cronache del nuovo millennio |
DUECUORIEUNMOTEL
QUESTO BLOG SOSTIENE L'INIZIATIVA...
SONDAGGIO
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: winnysilly
il 13/04/2019 alle 21:18
Inviato da: chiarapertini82
il 05/02/2016 alle 19:28
Inviato da: scampipercena77
il 01/02/2016 alle 12:00
Inviato da: sagredo58
il 11/11/2013 alle 18:32
Inviato da: logan10
il 07/01/2013 alle 16:42
I MIEI BLOG AMICI
« ...Buoni propositi | Haiku » |
Forse non tutti sanno che... tanti, tanti anni fa, le letture erano per i giovani quello che oggi sembrano essere diventate le griffes. Guerra e pace : è un romanzo che non mi hanno mai interessato e che continuo a trovare al di fuori del mio orizzonte culturale. L'insostenibile leggerezza dell'essere: tipico esempio di moda culturale. Negli anni '80 citare Kundera era quasi un obbligo sociale: tanto da finire perfino in una canzone di Venditti. La Noia: lo ammetto Moravia mi è sempre stato cordialmente antipatico, anche, se a ben pensarci, era più il suo entourage a renderlo così odioso. I Buddenbrook: rappresentano il tipico "mattone" della letteratura mitteleuropea. Personalmente di Mann ho letto solo "Morte a Venezia" e mi è bastato. David Copperfield: non sono sicurissimo di non averlo letto per qualche dovere scolastico, ma se così fosse, ne ho rimosso completamente la memoria. Drammone a tinte fosche dell'età Vittoriana di cui faccio volentieri a meno. Incidentalmente, studi recenti, sembrano smentire la durezza delle condizioni di vita descritte da Dickens. La Recherce: quando avevo circa 17 anni ero innamorato perso di una ragazzina milanese che se la tirava da morire con le madeleinettes e tutto il folklore Proustiano. Come sempre succede in questi frangenti tentai in tutti i modi di farmi piacere quel libro (o meglio dovrei dire quell'enciclopedia). Alla fine trovai più vantaggioso cambiare fidanzata. L'uomo ad una dimensione: non è un romanzo, ma rappreenta un punto fermo della cultura del secolo scorso. Essendo molto lontano dalle tesi del libro, mi riproposi di leggerlo per poterlo confutare. Nonostante ritenga di essere dotato di una cultura e di un'intelligenza media, non riuscii mai ad andare oltre pagina 10. L'Alchimista: so che mi tirerò addosso contumelie a non finire, ma ritengo Coelho uno dei più grandi bluff letterari di questi ultimi anni. I suoi scritti sono un coacervo di ovvietà, buoni propositi, formulette rassicuranti, che me lo rendono inviso sia letterariamente che umanamente parlando. Sulla Strada: la beat generation aveva senso in america quando ne scriveva Kerouac, ho sempre trovato una forma di scimmiottamento acefalo il voler trasferire una realtà così diversa nella nostra piccola Europa. Il giovane Holden: questo di Salinger è uno di quei romanzi che mi sono perso per strada e che credo avrei dovuto leggere. Temo, però, di essere oramai fuori tempo massimo: il disagio giovanile, purtroppo, non mi compete più. |
https://blog.libero.it/foto123456789/trackback.php?msg=6235654
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Sput sput arcisput su Paulo, l'Alchimista e tutti i fratellini, concordo in pieno sul bluff ('na porcata insomma!).
Bacio Orko!