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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi di Luglio 2007

...di male in peggio...

Post n°156 pubblicato il 30 Luglio 2007 da Kaos_101
 

...riprendo la pubblicazione delle nugae di cui vengo a conoscenza e che indicano di che livello intellettivo e culturale siano molti autoproclamatisi  Master, ma che, in realtà, vedrei meglio con le bocce in mano in un centro per dopolavoristi...:)

A scanso di equivoci, visto che qualcuno ha già frainteso: NON l'ho scritta io questa mail, io l'ho solo ricevuta da un'amica e la ripropongo per lo scherno e il ludibrio delle genti tutte!

Ciao
non mi propongo solo cosi per propormi ma perchè spero di trovare una persona determinata e veritiera , cose fondamentali in un gioco basato principalmente sulla fiducia e sul rispetto reciproco, dove ci si introduce a piccoli passi e ci si spinge sempre più oltre per gradi, e come aprire una porta dove una luce lontana non ti fa vedere i confini di quel mondo dove ti stai introducendo.

Sono master di discreta esperienza che sa capire quando è il momento o meno di andare oltre e di emanare ordini che devono essere rispettati fedelmente dalla schiava, non mi piace la violenza fine a se stessa mi piace un coinvolgimento in primis cerebrale e poi anche fisico, dove ci sia un miscuglio di sottile dolore e piacere contemporaneamente, mi piace un rapporto di complicità, un rapporto che non sia solo esclusivamente padrone schiava ma anche uomo donna nella sua totalità, sono una persona decisa che sa quello che vuole e spero lo sia anche tu, sono simpatico quando si deve scherzare ma altrettanto fermo quando si passa ai rispettivi ruoli.
Ho 52 anni svolgo la libera professione, come detto sopra alla simpatia aggiungo piacevolezza ed immensa fantasia bizzaria imprevedibilità, mi piace la buona compagnia, non faccio della fisicità una questione primaria, anzi preferisco molto i contenuti quello che uno sa dare e ricevere con il proprio essere se stessi.
Accetto una breve prima conoscenza epistolare, anche se sono portato successivamente dopo senza tante lungaggini incontrare la persona con cui sto dialogando per avere quella immediatezza di vedere nel volto la realtà che quella persona esprime.


Spero che quanto detto incontri anche il tuo modo di pensare e si possa avere già inizialmente delle buone basi su cui creare qualcosa che sicuramente sarà molto appagante sia a livello mentale che fisico, sottolineo di nuovo il fatto l'aver avuto fiducia nella veridicità del tuo annuncio e che venga contraccambiato da altrettanta risposta dove racconti qualcosa in più di te quali siano i tuoi desideri e le tue reali aspirazioni, esternandole in maniera dettagliata senza pudori e timori, in quanto sono una persona oltre che comprensiva e di aperte vedute anche una persona affidabile e di assoluta stima e fiducia.
Ti chiederai perchè non ti parli da subito di quelli che potenzialmente potrebbero essere le mie fantasie e gli ordini a cui dovrai sottostare, ripeto conosciamoci un poco e saprò sicuramente iniziarti a provare cose che forse ora sono solo nelle tue fantasie.
Nel salutarti ti auguro una buona giornata un forte abbraccio un bacio di frusta a presto.

 
 
 

Il castello

Post n°155 pubblicato il 28 Luglio 2007 da Kaos_101
 

Guarda! Lì, in fondo alla piana, c’è un castello arroccato sul colle. Il mastio di nero, cupo basalto sovrasta le mura merlate Più in basso, appoggiate ai bastioni, confusi nel medesimo colore della pietra, i palazzotti dei nobili. Ancora più sotto, fuori dalla seconda cinta muraria, le capanne di legno dei servi della gleba, digradano fin dove la collina si spegne nella pianura, protette da un muro di tronchi aguzzi.

Guarda! Oggi è il giorno della festa. La palizzata è stata abbattuta e il terreno antistante il borgo si è andato riempiendo, fin dalle prime luci dell’alba, di una multicolore confusione di bancarelle in cui si vende di tutto: dai dolciumi agli utensili, dalle armi alle stoffe. L’aria profuma di carne cotta alla brace, saltimbanchi suonatori, e tutto il variegato mondo degli ambulanti, si esibisce, per la gioia dei paesani e per un obolo con cui campare.
Per settimane i messi hanno percorso la campagna annunciando l’evento: ora tutto è pronto affinché la ricchezza delle merci, la squisitezza delle vivande, la spettacolarità delle rappresentazioni richiamino più gente possibile dal circondario, aumentando così il prestigio del borgo e del suo Signore.

Guarda! La festa ha avuto inizio, c’è chi balla e chi ride, c’è chi compra e chi vende, c’è chi amoreggia e chi assiste sbigottito alle evoluzioni dei guitti e dei saltimbanchi.
I gendarmi vegliano discretamente che tutto proceda regolarmente e nulla e nessuno turbi la giornata con violenze o soprusi.

Guarda! Più in alto, le porte della seconda cerchia sono aperte e qualche curioso si avventura oltre quello sbarramento, di solito invalicabile, per  “assaggiare” l’atmosfera che si respira tra le case dei nobili e dei ricchi. Case serrate, alte, dalle finestre strette, che lasciano intravedere il lusso di cui sono ricolme: qualche tenda, di broccato, un soffitto riccamente decorato, poco altro. Ci si aggira con prudenza tra le vie strette in cui il sole fatica ad entrare, ci si muove lentamente con gli occhi in altro, ma ci si muove sempre, perché una pausa prolungata davanti ad uno di quegli usci non desti sospetto negli abitanti e provochi la reazione dei servi: è si giorno di festa, ma il luogo rimane comunque estraneo ai più.

Pochi, uno, forse due arditi, osano varcare quel confine invisibile, ma così evidente, sorvegliati a vista dalle sentinelle, a cui è stato ordinato di non impedire tale intrusione, ma che sanno anche come l’incolumità del Signore dipenda dalla loro solerzia.

Guarda! Ancora più in altro, dall’alto della torre, il Signore osserva ciò che accade giù in basso nella piana. Tutta quell’animazione non lo sfiora, l’allegria della giornata non lo rallegra, il suo pensiero vola alto, alto come il suo falco che è oramai solo un puntino appena visibile nell’azzurro del cielo terso.

Guarda! Laggiù nella piana, la sera ha lasciato il passo alla notte fonda. Della festa, oramai conclusa, non restano che braci fumanti qualche rifiuto abbandonato, il rumore dei soldati che ripristinano la palizzata e uno spiazzo di erba calpestata che domani,  risollevandosi, cancellerà ogni traccia.

Guarda! Lassù, il Signore, dall’altro della sua torre, continua ad scrutare il mondo sottostante, con la triste consapevolezza di chi, anche quest’anno, come ogni anno, ha avuto la conferma che nessuno ardirà bussare alla sua porta, salire fino a lui ed alleviare la sua solitudine.

 
 
 

Catena

Post n°154 pubblicato il 21 Luglio 2007 da Kaos_101
 

Oggi ho ricevuto da un’amica questa foto, che trovo, invero, molto evocativa.

Mentre la guardavo, pensando che mi sarebbe piaciuto pubblicarla, mi sono accorto che era perfetta per illustrare il mio concetto di appartenenza.

Anche a non voler scomodare l’arci-abusato brano di Saint-Exuppery della volpe e del Piccolo Principe, non si può negare che il processo che conduce all’appartenenza sia scandito da due elementi fondamentali: la creazione di un rituale e la consapevolezza di non potersi affrancare da colui che ci possiede.

Tralascio, per ora, le problematiche legate ai rituali e mi soffermo, invece, sulla progressiva presa di coscienza di non potere né voler sfuggire al proprio carceriere; carceriere a cui evidentemente ci si  affida in modo assolutamente volontario senza alcuna forma di plagio o di violenza coercitiva..

In genere quando ho la necessità di spiegare a qualcuno cosa significhi per me appartenere, uso un’immagine che mi pare sufficientemente chiarificatrice.

In qualche modo la schiava è “ostaggio” e “prigioniera” del suo Padrone. Questo stato di vassallaggio, seppur spontaneamente vissuto, non di rado dà luogo a rigurgiti di orgoglio e tentativi di fuga. Ebbene, così come la convenzione di Ginevra, riconosce ai prigionieri di guerra il  diritto di fuggire, stabilendo la loro non punibilità per tali azioni, così per me una schiava ha tutti i sacrosanti diritti di tentare di affrancarsi da me.
Questo suo diritto, però, ha una controindicazione di non poco conto:ogni tentativo fallito la rende un poco più mia.

Proviamo ad immaginare che il rapporto che ci lega sia come una lunga catena alle cui estremità ci troviamo noi due. Ora, ogni volta che la mia schiava tenta di rompere questa catena ha solo due possibilità: riuscirci o fallire.

Nel primo caso, nessun problema, tornerà da essere una donna libera (ammesso che sia ciò che davvero desidera), nel secondo, invece, sarà come se, di sua mano, avesse accorciato di una maglia la catena che ci lega, catena che tanto più corta diventa, tanto più difficile sarà da spezzare.

In altre parole, come diceva Von Clausewitz “non iniziare mai una guerra che non sei certo di vincere”

 
 
 

Dominazione 2

Post n°153 pubblicato il 20 Luglio 2007 da Kaos_101
 

Vista la quantità e la varietà dei commenti suscitati dal post sulla dominazione, penso sia opportuno tornarci un attimo sopra per fare alcune precisazioni.
Ho la sensazione di aver ingenerato un equivoco.
Visto che stiamo parlando di BDSM e nel BDSM dovrebbe valere la regola del SSC (Sano Sicuro Consensuale) non vi è dubbio che si tratti solo di dominazione mentale (l'altro tipo di dominazine si chiama violenza privata o peggio riduzione in schiavitù e sono reati punibili con diversi anni di galera).
Quello a cui mi riferivo era piuttosto la realativo alla estrinsecazione di tale dominazione.
Prendendo ad esempio un paio di mie esperienze definirei
fisica quella con M.
mentre
mentale quella con S.
E' evidente che in entrambi i casi alla "vittima" sarebbe bastato dire FERMATI per porre termine all'esperienza, ma non vi è dubbio che le situazioni siano, per loro natura, molto diverse sia nella "coreografia" che nella sostanza.
 

 
 
 

Loic Doubigeon

Post n°152 pubblicato il 15 Luglio 2007 da Kaos_101

Nato il 27 aprile 1934, figlio di un armatore, scopre molto presto la sua
vocazione per la vita bohèmienne.
Dopo una breve carriera di pilota di corsa si dedica esclusivamente al
mondo artistico.
Il suo talento e la sua caratteristica artistica lo conducono verso
l'illustrazione di opere erotiche, che divengono il suo spazio naturale.
Da "Guide Pratique de la vie du couple" a "Retour de Roissy", ci conduce
in un suo mondo personale.
Per il suo "Manuel de Civilité, come precedentemente per "Histoire d'O",
l'artista non illustra i testi, ma s'ispira a questi, se ne serve per liberare
la sua matita e poter rincorrere i suoi fantasmi.


Per una carrellata delle sue opere clicca qui sotto:

Manuel de civilitè

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