Creato da francescozizzi il 25/05/2010

FRANCESCO ZIZZI

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Le sfide dell'Ue riguardano l'unione bancaria e il Fondo salva-debito

Post n°333 pubblicato il 04 Giugno 2012 da francescozizzi

(Van Rompuy e Barroso nella foto)

A Bruxelles di discute dell'idea di un'unione bancaria, dove i paesi dell'Eurozona assumono la piena responsabilità dei depositi bancari e degli istituti di credito. Non c'è ancora nulla di concreto, ma il continuo pressing della Banca Centrale Europea e la continua emergenza riguardante la situazione debitoria di Grecia e Spagna rischia di creare le condizioni per velocizzare le operazioni.

Mercoledì prossimo la Comissione Ue presenterà un progetto di direttiva, che pone come obiettivo quello di dare all'Unione un quadro normativo comune nella Gestione dei fallimenti bancari. La direttiva introduce nel Diritto comunitario la possibilità per le autorità nazionali di imporre modifiche al management, vendere o trasferire attività ad un ente pubblico o ad un veicolo privato. Questa direttiva prevede il coordinamento dei fondi nazionali dedicati a questa evenienza, mentre la Banca Centrale Europea prevede la nascita di un Fondo europeo. Michael Barnier, Commissario al mercato interno incaricato di presentare il progetto legislativo, dichiara: "I singoli fondi nazionali dovranno prestarsi denaro a vicenda in caso di difficoltà".

Dopo il benestare del Consiglio e del Parlamento, l'esecutivo comunitario darà spazio all'Eba, chiamata a pubblicare linee-guida, standard tecnici e a mediare tra gli enti nazionali attraverso giudizi vincolanti. Durante il suo discorso al Parlamento europeo, Mario Draghi aveva sottolineato che l'Unione bancaria si debba basare sulla centralizzazione della sorveglianza creditizia. Al vaglio l'ipotesi di applicare l'articolo 127 dei trattati che prevedono il passaggio dei poteri alla Banca Centrale Europea, il rafforzamento dell'Eba, oppure la nascita di un fondo di garanzia dei depositi. Riguardo all'idea di un fondo salva-debito, i paesi che sono d'accordo hanno già il pieno appoggio del Parlamento Europeo, mentre la Germania mostra ancora perplessità. Il sistema prevede il trasferimento in un fondo della quota del debito degli stati dell'Eurozona, superiore al 60% del Prodotto Interno Lordo. Il fondo emetterebbe obbligazioni a tassi vantaggiosi in cambio del rimborso del debito entro un determinato periodo.

Verrà proposta la mutualizzazione dei debiti da parte dei Direttori del Tesoro dell'Eurozona e nell'Ue nella conference in programma Giovedi e Venerdi, in vista dell'Eurogruppo-Ecofin in programma il 21 e 22 Giugno. Indiscrezioni del giornale tedesco "Welt am sonntag" trapelano che la Banca Centrale Europea e l'Unione europea vorrebbero attuare un piano per creare le basi della nuova Europa, su cui sono al lavoro il Presidente della Bce Mario Draghi, il Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, dal Presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker e il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy. Primi nodi da sciogliere riguarderebbero le riforme strutturali, che partirebbero da una revisione molto forte dei sistemi del welfare nazionali, mentre si punta a rafforzare il mercato interno.

Il secondo pilastro rappresenta quella di creare strumenti in comune dei debiti nazionali, puntando su una politica che sostenga maggiormente la crescita, pur senza rinunciare al risanamento dei conti pubblici. Da parte del Governatore Draghi quella di giungere a un sistema più accentrato di sorveglianza sul sistema bancario, misura ritenuta la più ragionevole per un'area che ha la stessa moneta.

 
 
 
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