Creato da freeibrahim il 28/04/2008
Libertà per Ibrahim
Blog di sostegno alla campagna per la libertà e contro l'espulsione di Abdellatif Ibrahim Fatayer
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Post N° 81Presidio in sostegno di Nazan Ercan, Avni Er e Abdellatif Ibrahim Fatayer NO alla loro espulsione! Libertà per i prigionieri politici! Sabato 21 Giugno 2008 Roma, Piazza Venezia n. 5 Dalle h. 15 alle h. 20,30 davanti alla redazione del Corriere della Sera Sabato 21 giugno si terrà a Roma, a partire dalle h. 10,30 presso la sala Pettinelli della stazione Termini, l’assemblea nazionale contro la repressione. Riteniamo importante chiudere questa giornata esprimendo concretamente il nostro appoggio a Avni Er, Nazan Ercan (più conosciuta come Zeynep Kilic), e Abdellatif Ibrahim Fatayer. La tortura e la morte rappresentano il destino comune di queste tre persone nel caso venissero consegnate nelle mani delle Autorità dei propri paesi. Avni e Nazan rischiano infatti l’espulsione in Turchia, mentre Ibrahim rischia di finire nelle mani degli USA o dei sionisti israeliani (alleghiamo per chi non conoscesse le loro vicende, gli appelli dettagliati lanciati in loro sostegno). Avni è oggi ancora rinchiuso nel carcere di Badu e Carros dove dovrà restare per almeno un altro anno. Nazan e Ibrahim invece, pur avendo scontato appieno il loro conto con la “Giustizia italiana”, sono “detenuti” nel CPT di Ponte Galeria in attesa di conoscere la loro sorte, in condizioni peggiori di quelle cui erano costretti nelle loro precedenti prigioni. Le Autorità italiane stanno lavorando alla loro espulsione in aperta violazione delle norme costituzionali e di diritto internazionale che non consentono di rimpatriare verso paesi che praticano la tortura e violano i diritti democratici. Invitiamo tutti i partecipanti all’assemblea del 21 giugno a Roma a promuovere ed aderire al presidio in sostegno di Avni, Nazan e Ibrahim. Invitiamo tutti i compagni, i lavoratori, gli studenti e i sinceri democratici a dare il loro contributo per rafforzare il presidio per dire NO all’espulsione dall’Italia di Ibrahim, di Nazan e di Avni! In difesa degli spazi di agibilità democratica, contro ogni forma di fascismo, in sostegno delle lotte di resistenza dei popoli oppressi dall’imperialismo! No alle nuove prigioni che portano il nome di CPT! No all’espulsione, libertà per Avni, Nazan e Ibrahim! Promuovono: Associazione Solidarietà Proletaria, Proletari Comunisti, Partito dei CARC, Rete Antifascista Perugina, Sindacato Lavoratori in Lotta Prime adesioni: Rete dei Comunisti, Comitato Iqbal Masih di Lecce, Antonella Ricciardi, giornalista pubblicista Per comunicare adesioni scrivere a ass-solid-prol@libero.it |
AVVERTENZE
La nostra è un'informazione Partigiana, perchè siamo al fianco degli uomini e delle donne che resistono all'oppressore e lottano per la propria libertà. Se un popolo è oppresso, umiliato, sfruttato, è giusto che si ribelli. Lo è ancor di più se viene quotidianamente sterminato. La resistenza del popolo palestinere non può pertanto chiamarsi terrorismo, semmai patriottismo. Poiché la propaganda sionista e imperialista detiene il controllo delle coscienze attraverso media, siti internet ecc. abbiamo dovuto fare un'attenta selezione degli articoli pubblicati nella rassegna stampa, tagliando, dove necessario, falsità ed approssimazioni forcaiole e correggendo, ove possibile, gli errori. I tagli e le correzioni sono indicati tra parentesi quadre.LA NOSTRA INFORMAZIONE CORRETTA
E' dire:
E' dire:
Che Abdellatif Ibrahim Fatayer non ha ucciso Leon Klinghoffer;
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.
Khaled Hussein si trova ora a scontare l'ergastolo nel carcere di Benevento, la Guantanamo italiana, anch'esso nel mirino della CIA, che lo vorrebbe morto.
Abu Abbas è stato catturato dagli americani ed è morto dopo 2 mesi di detenzione nel carcere di Abu Ghraib, dove la cupola dell'amministrazione USA, riunita nel "consiglio delle torture della Casa Bianca", ordinava e definiva nei dettagli gli "interrogatori severi".
Abdellatif Ibrahim Fatayer è ora rinchiuso nel lager di Ponte Galeria, dove c'è molto più controllo che a Voghera (evidentemente nei c.p.t., i cellulari vengono lasciati proprio per controllare meglio i detenuti!) e rischia, con l'espulsione, di seguire il destino di Abu Abbass.
D'altro canto l'FBI ha dimostrato di interessarsi molto al "futuro" di Ibrahim, quando si è presentata nella sua cella a interrogarlo e non certo perché gli USA gli vogliono bene.
Lo accoglierebbero a braccioli di sedia elettrica aperti!
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Appello per la cittadinanza adottiva per Ibrahim
Cercasi cittadin@ italian@ solidale per adottare Ibrahim. Sembra un'impresa impossibile ma vogliamo provarci ugualmente, per scongiurare l'espulsione e/o la detenzione a vita in Italia del compagno palestinese. Non si richiede patrimonio né condizioni economiche agiate e stabili, solo cittadinanza italiana e un'età superiore ai 61 anni. Per contatti e informazioni scrivere a freeibrahim@libero.it
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
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