Creato da free_internet_micso il 07/01/2008
tutto quello che non si sa...

Area personale

 
 

Tag

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

I miei Blog Amici

 

Ultime visite al Blog

 
precious445angilbertolara.foti37cranggalaxy_expressFaccio_le_capriolemister9dglcasabatteriabixy
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

INTERNET FREE

 
 free internet....ma professional! Provalo!
 
 

 

 
IO NAVIGO COSI...E PARLO... »

GIUSTIZIA A CHI?

Post n°1 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da free_internet_micso

Un paese intero, a cominciare dalle sue cosiddette classi dirigenti, nelle mani dei giudici.

Forse, invece di continuare a recitare la litania dell’”invasione di campo della magistratura”, della “giustizia a orologeria”,
del “primato” della politica o dell’economia, o invece di varare l’ennesima legge per salvare questo e quello da fantomatiche
“persecuzioni” (grandiose le maratone anti-Caselli e salva-Previti mentre tutto il mondo si attrezza contro il terrorismo), sarebbe il
caso di domandarsi una volta per sempre il perché di tutto ciò.

Sono i giudici che debordano o sono le classi dirigenti che delinquono?
Nel primo caso, si tagliano le unghie ai giudici (cosa che peraltro avviene da dieci anni e più a questa parte).
Nel secondo, si decide il da farsi. Magari mandando queste classi dirigenti, se non in galera, almeno a casa. Se qualche autorità
di controllo extra-giudiziaria funzionasse e riuscisse a mandarle a casa per tempo, i giudici processerebbero degli ex, dei pensionati, dei trombati.
E i contraccolpi – politici, finanziari, sportivi - dei loro processi sarebbero nulli. Invece chi più delinque più avanza in carriera e, quando arrivano i giudici,
il delinquente è più che mai al potere.

Prendiamo il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e il patron di Bpl alla conquista dell’Antonveneta, il padano Giampiero Fiorani. Il primo è l’arbitro
(si fa per dire), il secondo il giocatore di una partita contro una banca concorrente olandese. Senonchè, appena gli si controlla il telefono, si scopre che
 il giocatore è d’accordo con l’arbitro.
Lo chiama “Tonino”. Gli telefona. Lo vede clandestinamente, all’insaputa del concorrente straniero, convinto chissà da chi che in
Italia regni il libero mercato. “Ho messo adesso la firma”, dice Fazio a Fiorani un mese fa, in piena notte, preannunciandogli l’ok alla sua Opa appena
 bocciata dalla vigilanza della stessa Bankitalia. “Sono commosso, ho la pelle d’oca”, dice Fiorani al governatore, che risponde: “Vieni domani, ma passa come
al solito da dietro”. Giampi e Tonino sono pappa e ciccia, alla facciazza degli olandesi.

Due piccioncini, per non parlare della moglie di Fazio, la governatora, attivissima anche lei al telefonino. “Grazie, Tonino – dice Giampi - ti darei un bacio
sulla fronte. Se potessi, prenderei un aereo e verrei a Roma adesso”. Sembra un film di Totò (“Birra e salsicce”), invece sono il controllore e il controllato
della quinta potenza industriale del mondo, che parlano anche dei loro amichetti: Gennaro, don Gigi e ovviamente Stefano Ricucci.

Il mondo capitalista serio si stropiccia gli occhi e dirotta i suoi prossimi investimenti dall’Italia alla Romania. Da noi intanto, anzichè spazzare via questa
gente senz’aspettare i tribunali, è tutto un discettare sulla magistratura milanese che ha osato intercettare il governatore (falso: erano intercettati
gli altri, che col governatore non avrebbero dovuto parlare).

Un dito grosso così indica la luna, e i cretini continuano a guardare il dito. O meglio, i banditi.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963