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"Un eremo non è un guscio di lumaca" di Adriana Zarri Con i suoi giorni brevi e le notti lunghissime, l'inverno è un abisso di luce e di buio; col suo silenzio è una stagione di ascolto, di attesa, di incontro: un incontro piu' intimo e segreto di quanto non sia dato in altre stagioni dell'anno: un incontro che ha sapore di casa, di madia, di stufe accese e di polenta. Bisogna per forza guardare dentro perchè di fuori non c'è nulla: solo stupende sfumature di grigio: dal piombo al perla, al luminescente al quasi bianco; e, se la nebbia si dirada, emergono le braccia nude degli alberi, protese al cielo, inutilmente, come preghiere inascoltate. L'esaudimento, il calore, l'amore, si rifugia all'interno delle case; con le lampade accese, le tinte vive per contrastare gli smorti colori della terra. Ridimensiono la casa:Per risparmiare carburante mi rifugio in una sola stanza, a mezzogiorno. Tutto è piu' piccolo e raccolto. E dalla finestra guardo cadere le foglie, guardo scrosciare la pioggia, guardo salire la nebbia.
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Post n°45 pubblicato il 01 Marzo 2017 da fulvia1953
Eccoli arrivare, vanno con passo veloce, sono due vecchietti che incrocio spesso quando vado giù verso il porto, mi conoscono o meglio, conoscono i miei perchè sono super giù della stessa età. Mi fermo a guardarli perchè i loro corpi sono accartocciati e con poca forza, ma hanno un fuoco dentro che va oltre l'aspettto fisico. Lui cammina avanti e tiene per la mano la moglie che lo segue con l'andatura ed il fare da bambina. Il viso di lui è una maschera, il tempo lì si è divertito e sbizzarrito, è cotto dal sole per quelle passeggiate nei momenti più soleggiati della giornata, ma ha due occhi di un azzurro sbiadito, che sono come due spilli e mobili e vivi che parlano di una mente ancora pronta e sveglia. Quando ci incrocia si ferma sempre a parlare con mio padre in carrozzina e tutti e due si danno battute, rispondono a tono, la moglie sorride sempre e racconta anche lei qualcosa anche se lui dice che non ci sta più con la testa ed è anche sorda. Mi si smuove qualcosa dentro solo a vederli sbucare dalla strada, lui curvo con la faccia che guarda a terra e lei che spensierata e serena si lascia trascinare senza sapere niente. Mi piace il loro credere nella Vita, il loro non arrendersi che alla fine è solo questione di adattarsi alle situazioni che cambiano, al corpo che non risponde più come prima, a movimenti che sono più duri da eseguire ogni giorno che passa, ma che non li tocca. Non c'è in loro quella disperazione che travolge i miei, quel continuo lamento o quella rabbia improvvisa che li allontana sempre più da tutti e gli fà maledire la vecchiaia. Loro passano sopra a tutto questo, vivono per quello che gli dà la Vita, ci scherzano sopra e così allontanano ogni amarezza. I ricordi sono ancora tutti lì, ci sono rimasti solo quelli più belli, le giornate serene, gli amici, le gite, le risate. Dovrebbero essere sempre di più nella nostra vita i momenti piacevoli perchè almeno ci riscalderanno il cuore quando ne avremo bisogno. Si, sono così felice di vederli sbucare dalla via quei due vecchietti a passo veloce, mi hanno regalato qualcosa di insostituibile, la forza e la Gioia di vivere che non tramonta mai.
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