Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post N° 222
Post n°222 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da claudiomoraldi
Ventinove e duemilaotto
Sempre qui, in questo mare di pensieri marci, che franano e ci lasciano andare nel vuoto di un buio profondo, rassegnati, a non sperare ancora.
Si sopravvive comunque, in queste strade colorate, di mille scaglie di vetro vecchio, cocci! Siamo rimasti con voi, che ci aprite piano le carni, aspirandone il sangue pulsante, di un corpo sconfitto e mortificato, da un atteggiamento arrogante.
In questi tempi in cui nessuno ha paura ma si fallisce, in cui esistono il benessere e gli agi, ma si vive in case che non potremo permetterci mai, in cui tutto il mondo e più vicino, ma siamo ogni uno da solo in singole unità, come celle o alveari immensi non comunicanti. Siamo la solitudine del progresso che incombe, come un ombra che striscia, con indifferenza e paura.
E in questi tempi muoiono anche i ricchissimi, per stati d’ansia stratificati da un sottile tempo imperfetto, creato per i vincenti di tutte le età. il ventinove cede al duemilaotto, il suo primato di castello di carte e di figurine scambiate, le regole saranno le stesse, il futuro stavolta, riguarda anche i potenti.
C.Moraldi |