Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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GLI AVVOCATI
Post n°261 pubblicato il 03 Agosto 2010 da claudiomoraldi
GLI AVVOCATI
Corri in un campo nell’oscurità del giorno con i corvi che gracchiano, grassi e neri la loro arroganza su un prato verde, annaffiato di fresco.
E sparpagliati in un vento, un caldo afoso che porta consigli, noia e speranze che si mescola piano alla vita.
Insieme coi corvi si scorgono, becchini lavati di fresco, incravattati in orari diversi che muoiono al sole d’agosto per emotività o sensi di colpa retroattivi.
Aspiranti involontari creati per necessità, vivi per svogliata razionalità.
Sospesi nel tempo si rimane in un rumore di fondo, che da fastidio, alle orecchie degli molti, come gessi appena scartati, nuovi, su vecchie lavagne.
Strati di documenti, ferite sommesse si aprono e chiudono lentamente, come in un saloon di periferia, dove esistono persone in bianco e nero.
Intanto i corvi continuano a mangiare piano, con i loro vestiti neri da avvocati sempre pronti.
E in questo cielo rosso di altalene spezzate e di alberi secchi, il loro gracchio e sempre in attesa di un segno.
Claudio MORALDI |