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TELEFONO

Post n°298 pubblicato il 02 Maggio 2011 da claudiomoraldi

TELEFONO

 

 

 

Non ahi sentimenti per me,

Neanche un briciolo d’umanità,

per alcun che sia!

Malgrado tutto sei sempre qui.

 

Certo, appesa ad un filo…..per me?

fingendo dialoghi stupidi ,

varrà almeno qualcosa?

 

Io, ad aspettare parole, confuse le quali che siano.

O parlando a mia volta, a tua volta, a nostra volta.

In maniera dolce, irritata,

sempre aperta ad un confronto con me.

 

Debbo comunque dire,

che per quanto idilliaca o meno,

sia stata o è ancora la nostra vita insieme

per prima, per ora,  

è stato ed è un continuo dispendio

di energie e di denaro.

 

Mia cara cornetta.

 

Claudio MORALDI

 

22-08-2002

 
 
 

ascoltato il 22-04-2011

Post n°297 pubblicato il 22 Aprile 2011 da claudiomoraldi

Li lavori de casa, so’ come ‘na mignotta,

più je dai, più te pià.

 

(ascoltato questa mattina 22-04-2011)

 
 
 

IL BOCCHINO DELLA VEDOVA

Post n°296 pubblicato il 05 Aprile 2011 da claudiomoraldi

IL BOCCHINO DELLA VEDOVA

Il Bocchino della vedova,
Che una volta era coperta di nero.
Era serio, era puntuale,
come un treno o un funerale.

Federica Laura Ignazia,
poverina si chiamava.
Così perché di tre padri,
non si sapeva di chi era!

di sua madre mestierante,
di ritorno dal lavoro,
stancamente e con affetto,

aprendo il cuore pronuncio,
queste parole:

 “non importa la divisa,
in questo gioco non si muore”

Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!

con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!

Manca il verde e dopo e tutto!

Manca il verde solamente,

di lui c’è la speranza,
di una nuova e pur prolifica
quadruplice alleanza.

Che si fa come soldati,
come nuovi moschettieri,
che di mille baionette…
preferiscon le forchette!

Preferiscon le forchette,
di una tavola imbandita,
dove i piatti sono pronti
e la cena e già servita!
Di bicchieri tintinnanti
e piatti rifiniti in oro,
dove un uomo fugge via,
derubato, del “mio tesoro”
“mio tesoro” mi sorprendi,
“mio tesoro” crei assassini.
ed un cumulo di sciocchi

incompetenti,

di arrivisti e di burini.

Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!

con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!

Manca il verde e dopo e tutto!

No non è morir d’amore,
quando un giorno in ospedale,
ci lasciamo sopra il cuore,
forse è giusto protestare?

Non e un gesto coraggioso,
ma di un medico distratto,
che nel mentre accetta un dono
butta il sangue di qualcuno.

Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!

con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!

Manca il verde e dopo e tutto!



La giustizia non esiste,
o non è per tutti uguale,
voi chiedeteglielo a quelli,
che hanno una vita normale!

voi chiedeteglielo a quelli,
che hanno una vita normale!

voi chiedeteglielo a quelli,
che hanno una vita normale!

Ti tradisco già morente,
no non è tradir davvero,
ma se poi ritorno in vita,
non mi metto il velo nero!
Tanto il velo l’ho cambiato,
prima nero, bianco e rosso!

con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!

 

con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!

 

con tante trasformazioni
sono sempre tra i coglioni!

Manca il verde e dopo e tutto!


Claudio MORALDI

 
 
 

SEI QUIETA SEI VIVA

Post n°294 pubblicato il 22 Marzo 2011 da claudiomoraldi

SEI QUIETA SEI VIVA

 

Sei quieta,

come acqua di fontana,

rinchiusa tra le

braccia di una culla.

 

Riposando,

senza sonno

nel tuo letto

ti lasci accarezzare

con calma, senza fretta.

 

Si dissolve il tempo

in un ricordo,

di tanti attimi.

 

Molte persone

che amandoti,

incondizionatamente

vivono di te,

restituendoti amore

e quella gratitudine vera,

delle persone reali,

cercano invano

di tenerti stretta,

nella speranza

di prorogare

la tua partenza,

ma nell’attimo stesso,

in cui desiderano

un egoistico sogno

e già non sei più!  

 

 

Claudio MORALDI

 
 
 

LA FORMA DELLA PIOGGIA

Post n°293 pubblicato il 17 Febbraio 2011 da claudiomoraldi

LA  FORMA DELLA PIOGGIA

 

Amo il suono fresco, riparato

e ticchettante della pioggia

nelle sere d’inverno.

 

Adoro la sua serenità di scrosci,

i suoi molti illuminii;

come flash di puliti matrimoni sconosciti.

 

La sua voce risuona sui tetti,

per le strade, come un rumore calmo,

come un sottofondo

che vive di poche ore,

e cessa, senza essere pianto.

 

Il vento batte in queste

serate senza luna

Dove tutto è triste,

in qualche modo solitario

Dove le vie sono allagate di pozzanghere,

infestate di carta vecchia,

usata gettata via per sempre!

 

I lumi sono bassi e soffusi, sfocati!

le macchine veloci,

le persone svelte e insofferenti.

 

Cambia per la pioggia l’umore della gente,

che si rifugia in casa quando ama la notte

e la sua vitalità.

 

Questa strana forma di fobia,

adorna un mondo di paura insensata.      

 

Claudio MORALDI

 
 
 

LA PATRIA NASCE DENTRO

Post n°292 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da claudiomoraldi

LA  PATRIA  NASCE  DENTRO

 

Amo chi parla semplice e rispetta gli atri.

Chi non firma petizioni,

chi non prende posizioni in pubblico,

chi non commenta il mestiere altrui

Ma si limita a guardare.

 

Amo, chi mette in dubbio tutto,

non mi trovo d’accordo con chi non dubita.

 

amo questo paese di persone!

Amo la bandiera italiana!

Amo questa Italia spaccata

dalla gente che mortificandola,

non vede più lo scopo della sua unità.

Eppure amo anche quella gente,

poiché senza di loro non ci sarebbe Italia!

 

Da difendere

da proteggere

da salvare

e portare avanti.

 

La gente alcuna passa altra rimane immortale!

 

Di noi che siamo qui ora,

non si  pensi al poi soltanto all’ora,

sacrificandone un paese devastato,

come altri sofferente come altri,

unito da persone che volevano il suo bene,

quindi l’idea di patriottismo,

nascere rara nella folla di Italiani,

sperando venga presto sollevata

da una vittorie collettive

che unifica il paese

e ci rende orgogliosi,

almeno per un giorno.      

 

Claudio MORALDI

 
 
 

LA DECADENZA DEGLI ALBERI

Post n°291 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da claudiomoraldi

LA DECADENZA DEGLI ALBERI

 

Amo la decadenza degli alberi

e la loro solitudine triste.

 

Qui nelle strade asfaltate

di un grigio scuro

nei contorni della notte

alla luce fioca

dei lampioni leggeri,

abbagliate da fari di auto sfocate,

veloci e sfuggenti.  

 

La loro malinconia accentua

L’impoverimento di quest’era,

 

Da queste giornate coperte

da veli neri di lana battuta

e batuffoli d’ovatta.

 

Il malcontento

si spande,

come acqua fredda

insopportabile,

insostituibile alla vita

di tutti i giorni.

 

Ridonda un desiderio

di leggerezza,

da troppo tempo

rimandata a più tardi,

quasi dimenticata,

oramai fatta ricordo

dei bambini che fummo.

 

Ed il sogno di essere

più irresponsabili,

ci fa apprezzare,

quello che ancora c’è

di bello nella vita.          

 

Claudio MORALDI

 

 
 
 

Finte debolezze e false virtù

Post n°290 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da claudiomoraldi

Finte debolezze e false virtù

 

Mondo di sporca e vera

gente reale.

 

Celata dalla malinconia, dalla vita,

dalla paura della morte.   

 

Coriandoli su navi di carta

naufragi tranquilli,

portano ad un triste sconforto

di tempi migliori.

 

Intanto il pericolo incombe

sulla vita di gente

che mangia e lavora soltanto!

 

Un pericolo che viene

e che vive dentro ogn’uno di noi,

diviene un peccato recondito

d’essere noi veramente,

di fare o non fare scelte sbagliate,

libere e nostre!

 

Censure oramai si aprono a controlli vasti,

di respiri, di attimi.

 

Momenti di libertà su richiesta,

affrancati su fogli di carta bollata.

 

Non più spontanei,

mai più saremo tanto umani quanto ora,   

mai catalogabili

nelle nostre finte debolezze

e false virtù.

 

Claudio MORALDI

   

 
 
 

Oggi 20-12-2010- Si da per scontato qualsiasi cosa-

Post n°289 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da claudiomoraldi

Vorrei capire il perché delle cose, vorrei che gli studenti si comportassero solo da studenti, vorrei che un clima così pesante non ci fosse in Italia. 

La vita è imprevedibile, se si è seri da subito non se ne esce.

Si muore di troppa vita e tutta insieme.

Questa  protesta può essere giusta, ma la dinamica è sicuramente sbagliata. Oggi si tende a giustificare tutto, anche le persone che dovrebbero essere non violente (ma in realtà poi lo sono).

 

Se getti qualcosa non puoi aspettarti che la persona che ti sta di fronte se ne vada a casa,

e così inizi una guerra, guerra tra poveri, con la certezza che chiunque la vinca, quella guerra del cazzo, comunque l’ha perduta, l’ha perduta perché quella protesta non e più pacifica, la perduta perché chi la combatte, (e non vuole) ha uno stipendio da fame, la perduta perché soprattutto non c’è più una democrazia, tu l’hai sconfitta con una manciata di sassi! Si la democrazia che è la base portante nel nostro paese, un paese che si e rialzato da una guerra mondiale ed ha detto: “basta non vi vogliamo più!” ora basta: “ vogliamo la democrazia, votiamo, una persona un voto” ed ora, ora che tu puoi scegliere per quel chi cazzo vuoi, non rispetti le idee degli altri?

Forse, non siamo pronti ancora, dobbiamo tornare alla dittatura o alla monarchia, così poi quando avremo veramente perso la libertà che abbiamo, allora, solo allora la rimpiangeremo e sarà troppo tardi.

 

Ricordati se usi la forza, c’è sempre qualcuno più forte di te!

 

C.M.

       

 
 
 

IL PAESE DIMENTICATO

Post n°288 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da claudiomoraldi

“Ogn’uno vede ciò che vuole

nel paese dimenticato.  

Dietro una collina si muovono veloci,

cani affamati e furbissime volpi,

insieme ad una schiera, di piccoli,

pulitissimi porci senza vestiti”

 

Claudio MORALDI

 
 
 

ORA MARIO! (Grazie di tutto)

Post n°287 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da claudiomoraldi

ORA,   MARIO!

(Grazie di tutto)

 

Sei stato sgradito ai più,  

Italiano comune!

 

Magnificenza e decoro,

cornice d’autunno.

 

Descrivevi uomini deteriorati,

nei loro soliti vizi,

nelle loro scarse virtù.

 

Dimenticato dal tempo,

il ricordo degli anni

in cui fosti reduce,

di altri valori.

 

Ora soltanto

ricordi lontani!

 

Vissuti soltanto

in pellicole antiche

ed attuali,

per tutti!

 

Italiani che vissero

le età di ieri!

 

Ricordano bene,

un lampo improvviso,

di umiltà e genio,

mescolati in un film

che vive per sempre!

 

Adesso il ricordo dei molti colti, si accende,

ed interessa un Italia non da te raccontata

che ti aveva dimenticato

ed improvvisamente, ora  ti scopre!

 

 

Claudio MORALDI

 
 
 

AMICI SUOI - di Filippo FACCI

Post n°286 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da claudiomoraldi

AMICI SUOI

 

Cara Conchita,

ciao, sono il Monicelli,

 sono l’anima de li mortacci tua,

sono il Mario,

quello hai evocato nel tuo editoriale sull’Unità che hai titolato

«Caro Mario» per scassarmi i coglioni - scusami –

anche da morto: sono qui in Purgatorio che sbrigo scartoffie

(stavo per entrare in Paradiso, ma la Binetti e la Roccella hanno fatto ricorso)

e voglio dirti che no, ascolta, la devi piantare di associarmi

a ’sti giovinastri che occupano stazioni e autostrade

spaccano vetrine e rovesciano autoblindi,

tu non l’hai letta la mia ultima intervista che ho rilasciato per il libro

«Gioventù sprecata» nel giugno scorso: dico che oggi i giovani sono

«disinteressati a tutto, gran mammoni viziati, isolati, adagiati sul consumismo,

senza interessi, senza il coraggio di dire niente,

incapaci di avere qualcosa da dire in contrasto con gli altri».

E tu mi associ a ’sti pecoroni con lo zainetto firmato,

 a me che di sinistra lo fui davvero,

a me che Benigni mi sta qua,

a me che sdoganai l’Alberto Sordi

che voi morettiani avete snobbato

esattamente come Totò e Pietro Germi,

a me che già nel ’77 vi spiegai tutto di quel

«Borghese piccolo piccolo» che non vi votava e non vi vota,

a me che l’odiato maschilismo l’ho fatto trionfare in «Amici miei»,

a me che devo pure leggermi i tuoi editoriali, adesso, 

in cui spieghi che terapia tapioco come se fosse Antani.

A me: che io so’ io, e voi nun siete un  cazzo.

 

Filippo FACCI

 
 
 

RIMBALZANO SONORE

Post n°285 pubblicato il 23 Novembre 2010 da claudiomoraldi

RIMBALZANO SONORE

 

Battono sull’asfalto lucido,

suoni ritmici della strada,

infrangendosi nell’acqua sporca,

che gorgoglia e muore

intasando le fogne.

 

I rumori d’acciaio dei

tubi di scarico

di macchine nuove,

si mescolano insieme

a profumi di pulito

e sapori di benzina e candeggina

a buon mercato

e un qualcosa,

di metallico striato di viola,

che ci prende alla gola,

lentamente.

 

Luci tenui, miopi,

in questo mattino

fresco e umido.

 

Dove si vede gente

indaffarata,

veloce e schiva,

persa nella vita,

perduta nel tempo.

 

Concentricità si spandono a terra,

rimbalzando sonore,

su questo mondo di rumori,

affievoliti dalla pioggia.

 

Claudio MORALDI

 
 
 

OSCURITA’ IMPROVVISE

Post n°284 pubblicato il 19 Novembre 2010 da claudiomoraldi

OSCURITA’ IMPROVVISE

 

Labirinti isterici,

in case senza tempo.

 

Dove si creano

stanchi uomini

e infelicità perenni!

 

Vive la rassegnazione,

in questi luoghi,

mista,

alla voglia di fuggire.

 

La vita appare,

più pesante

e meno colorata

di quanto si credeva.

 

Le illusioni di bambino,

svaniscono,

in una solida nebbia,

portata dalla notte umida.

 

E un giorno di beltà,

vive per anni nel ricordo e

in qualche lacrima di rimpianto.

 

Oramai si convive col malessere

dei momenti bui,

affiancato come un’ombra nera,

come un corvo affamato,

che ci mangia nel piatto.

 

Lasciandoci però,

stranamente sazi,

ma mai soddisfatti,

aspettando frementi

il prossimo pasto.

 

E nelle trasparenze

di un giorno uggioso,

triste e malinconico…

 

Si muore realmente,

nelle sere d’inverno,

solitarie, senza sole,

oscurate d’improvviso.  

 

Claudio MORALDI

 

 
 
 

TRISTEZZA STANCA

Post n°283 pubblicato il 18 Novembre 2010 da claudiomoraldi

TRISTEZZA STANCA      

 

Semini la discordia,

ner mezzo de la sera,

quanno,

che la tristezza,

te vie’ pe fa paura! 

 

So, Soli oscurati

ar giorno,

l’occhi tui:

poveri, tristi,

umidi e rancorosi.

 

In cerca de ‘n responsabile,

che te cormi,  

‘st’incertezza dentro,

e, te liberi da st’oppressione,

de la paura de

‘n antro mattino fresco!

‘n cominciante cor nervosismo. 

 

Piandose le corpe,

d’ un  triste malanno strano,

 

E che te levi, la rabbia,

pe pochi e gioiosi attimi,

de tempo ‘ncommensurabile,

che poi,

torneranno forti,

rimanenno vivi

pe tutto er giorno! 

 

Li sogni dell’incoscienza,

se ‘nfrangono

ne la verità de ora.

 

E dove quarc’uno

Vede er la gioia e er bello,

tu te lanci

‘n un pianto,

silenzioso e solo.

 

Strilli, schiamazzi e urli,

la furia te da er coraggio,

d’avecce st’insicurezza

che quasi t’ammazza dentro,

e insieme….

m’ ammazza a me…!

 

E ce fa più tristi a tutti

E tanto più incazzati,

de quanto, nun eravamo prima!  

 

Claudio MORALDI 

 
 
 

ALBERI AL SOLE

Post n°282 pubblicato il 10 Novembre 2010 da claudiomoraldi

ALBERI AL SOLE

 

Punte di alberi feriti

da poca terra arida,

che spinge,

per venir fuori,

dalla sua condizione primaria!

 

E senza fiato si suicida,

al sole tiepido di un Novembre inoltrato,

aprendo spacchi tutt’intorno a lei,

creandone zolle aride e sterili.

 

Nei pochi spicchi di verde rimanente,

ormai annaffiato dal pianto,

di lacrime rassegante,

d’umanità sincera, intensa e disperata….

 

Si crea il sereno e calmo giorno di domani,

intorno a questi pianti,

che vogliono tempeste limpide e piogge grosse.

 

In questa estate Novembrina,

che rischia di portarci alla deriva.

 

Claudio MORALDI

 
 
 

ER CANCELLONE I

Post n°281 pubblicato il 08 Novembre 2010 da claudiomoraldi

ER CANCELLONE

 

Zio Michele, sette versioni,

cinquanta cinte e ‘n capello solo!

 

Un cancellone a coprì tutto come ‘n tappo.

 

Un misto de curiosità e d’orore,

pe’ na rigazzina, che nun c’ha più voce!

 

Ma avrà gridato fino in fonno,

‘n un lamento sordo,

sicuramente atroce.

 

Fatto de sconcerto,

fatto de spietatezza,

che nemmeno pe ‘na bestia…

 

E sopra quel’apparenza,

de persona rispettata,

 

Se nasconne un vecchio,

sotto a ‘n cappello verde,

 

De ‘na famia stragnera

che s’apella sur fatto,

 

de confonne la questura,

e de suscita,

un sentimento de confusione,

(e nun rancore,)  

scandito, ora pe’ ora

sui vorti,

de la gente ingara.

 

Che se ’mpiccia,

si, ma pe sua natura!

 

Dar tronde, l’omo e omo,

da quanno io nun c’ero!

 

Ma la curiosità oramai,

sconfina nell’orore

dun sapere tutto,

sempre e subito,

eppure il nun

‘ndispensabile,

e superfluamente,  

s’aspetta un giudizio

oramai, sicuramente,  

duro!   

 

Pegli erori,   responsabili

de st’omicidio, 'nfame.

          

Claudio MORALDI     

 
 
 

Le persone e la MORTE

Post n°280 pubblicato il 08 Novembre 2010 da claudiomoraldi

Le persone e la MORTE  

 

Guardo distrattamente nelle auto ferme,

persone stanche, in attesa…

 

facce di anime macchiate dal tempo, 

si mostrano nei vetri sporchi,

di una piaggia che distorce e radica.

   

la strada, è un pantano nero,

di detriti e vento

e resti di gente imperfetta.

 

Nel divenire sera, di un giorno,

buio e lento e solitario.

 

Cocci di cuore duro,

si distruggono in case vuote,

di sapori leggeri e profumi pesanti.

 

Dove una punta nera,

ti spacca gli occhi,

arrivando al cuore,

col suo inchiostro sottile.

 

Macchiandoti silenzioso,

piangi le ultime lacrime serie.

 

Sapendo che non potrai dire di più!

 

Claudio MORALDI

 

 

 
 
 

VERMI NEL BUIO

Post n°279 pubblicato il 04 Novembre 2010 da claudiomoraldi

VERMI NEL BUIO

 

Vermi,

nei muri marci,

di queste case vecchie.

 

Passeggiando vedo

un antico squallore,

protratto nel tempo,

in vecchi e grondanti,

angoli tristi.

 

Paese di mille bandiere,

e di tanti proclami,

ma sempre le stesse persone

e i soliti visi!

 

Di facce invecchiate,

oramai consuete,

abituate e abituali,

a non essere risolutivi.

 

Paese vivo,

che pulsi tropo forte,

collassi e soffochi,

sotto il peso reale,

di anni e di gente,

che aggrappandosi a te,

ti strangola piano.

 

E cinicamente,

ti lascia morire,

per andare in vacanza,

con automobili nuove,

pagate due lire.

 

Visi scomodi di gente vecchia,

visi piangenti, di nuovi poveri,

visi che non sono contenti,

ma continuano a vivere,

chi chiassosamente, chi afflitto,

dal  tempo in cui siamo capitati.   

 

In questo buio che finirà,

….prima o poi.

 

Claudio MORALDI

 
 
 

EPPUR SI MUOVE

Post n°278 pubblicato il 03 Novembre 2010 da claudiomoraldi

EPPUR  SI  MUOVE

  

Siamo soli,

su queste scale e

in queste strade orfane,

in questi vicoli affilati

di pregiudizi sterili.

 

Sicuri e semplici

solamente noi per sempre.

 

Sicuri, insopportabili

e tristemente veri.

 

Sappiamo di essere resti

di persone ormai sconosciute,

silenziose e nostalgiche,

piangenti il tempo di ieri.

 

In un presente che sanguina,

dove il futuro è sbarrato

da lamine d’acciaio e cartone,

che arrugginisce e ammuffisce lento.

 

Il rosso e il verde,

sono i colori primari,

di un poi degradato e vecchio.

 

Esistono miniere al sole,

di felicità possibili.

 

E leoni vegetariani,

che ridono del tempo

amando spropositatamente

i fulmini.

 

In questo tempo

di avvoltoi rapaci,

in cerca di sangue,

come vampiri esotici.

 

Descriviamo cerchi,

rimanendo fermi immobili.

 

Contando su qualcosa

d’inaspettato che ci aiuti,

a rimetterci in marcia

e riprendere fiato.

 

Claudio MORALDI

 
 
 
 
 

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