Creato da FlamineFurrinale il 12/01/2015

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Stati Uniti d'America: paese "riferimento"?

Post n°9 pubblicato il 03 Aprile 2015 da FlamineFurrinale



1
^ parte -

Qualità delle relazioni tra le persone = fondamento per una società in salute.

- Negli Stati Uniti? Un disastro.
   Decine di milioni di persone sono sole come cani.

- Come si sente la gente? Isolata, ha paura, la fiducia fra le
  persone è letteralmente crollata.

- Le famiglie in che condizioni sono?
  Estremamente instabili, i matrimoni sono crollati, i divorzi sono esplosi,
  le convivenze diminuite, le separazioni aumentate...

- Le nuove generazioni, i bambini, gli adolescenti, come vivono?
  Bullismo, ribellismo, nichilismo giovanile sotto forme estreme...
  Una ribellione generalizzata alla società degli adulti.

- La solidarietà? Diminuita.

- L'onestà? Crollata.

- La partecipazione sociale? Liquefatta.

- I rapporti d'amicizia e di buon vicinato? Rarefatti o letteralmente    
  scomparsi.


 





Le considerazioni lette ed ascoltate sono derivanti da uno studio condotto con ponderazione (è bene oggi sottolinearlo) che dovrebbe essere preso in seria considerazione come riferimento dai nostri "alienati" politici e governanti, come da ogni singolo cittadino, e sul quale iniziare subito a lavorare di concerto con un unico, comune scopo: ridare fiato, ossigeno, vita ad una società asfittica a serio rischio di sopravvivenza.


In conclusione di questa 1^ parte -

"Se per essere più ricchi dobbiamo ridurre la società ad un deserto, dal punto di vista del benessere, questo non vale la pena".

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Commenti al Post:
fraeduardo
fraeduardo il 04/04/15 alle 12:39 via WEB
Non dubito che la statistica colga bene il “modus vivendi” degli americani. Il primato dell’operatività, dell’efficacia a detrimento dei vincoli che danno senso alla vita e sostanziano il volto umano; primato della tecnica e non del pensiero pensante; tutto “hic et nunc”, immediatezza… E si sa, i rapporti intersoggettivi richiedono tempo e l’unica “tecnica” è l’affetto, la solidarietà, cose che non fornisce né la Ford né la General Motors… Insomma, chi è figlio del capitalismo selvaggio, finisce per generare corvi che, prima o poi, strappano gli occhi. Niente di nuovo sotto il sole. Stati Uniti paradigma? L’Europa, per ragioni geopolitiche soprattutto, dopo la seconda guerra, è stata filoamericana. Il prezzo pagato è stato troppo alto e oggi le conseguenze si fanno sentire pesantemente, a tutti i livelli. America Latina, invece, non ha mai guardato gli Stati Uniti come un modello. Tranne l’oligarchia, il popolo ha conosciuto l’arroganza colonialista degli “yankee”. L’Europa era convinta di essere immune alla sua logica devastatrice. Per secoli, per esempio l’Italia, ha condiviso vita, cultura, idee con i popoli del bacino mediterraneo (più di 160 paesi). Da un giorno all’altro il “ponte” si è guastato, a beneficio degli Stati Uniti. C’è un grande peccato che la Bibbia denuncia: “ voler essere come gli altri popoli”, mimetizzarsi poiché convinti che gli altri sono “migliori”, più capaci, più uomini. Chi ha detto che “avere”=essere? E che “essere”=confort, benessere? E’ stata la cultura anglosassone; da loro viene l’idea che “il tempo è oro”, che il tempo vero è il tempo della produzione…E’ la cultura dello scarto. Tutto, cose e uomini, sono per loro in funzione di una vita vista come una fabbrica di “dolciumi” dove appagare gli appetiti crescenti, come dice Gergen. Il neomarxista Erich Fromm (per ricordare un classico della critica sociologica, della Scuola di Francoforte) si è occupato negli anni 60 di smascherare la logica portante della cultura americana. Di pensatori lungimiranti come lui ce n’erano abbastanza, ma mai ascoltati attentamente, tranne da altri studiosi. Mentre tutti credevano – italiani compresi – che si camminava su autopiste di acciaio, in realtà, si camminava sul giaccio che oggi si è sciolto in mille pezzi. Tutto è frantumato. Le relazioni vitali sono sparite e i rapporti con il vicinato assomigliano sempre di più ad una guerra civile. Che fare? Non è facile dare risposta a questa situazione, ma smettere di fare domande, è, come dice Bauman, la risposta peggiore di tutte. Ecco una domanda fondamentale: Sappiamo che la scienza garantisce la sopravvivenza, ma chi o che garantisce la convivenza?? Come sempre i suoi post toccano temi che invitano a ripensare vincoli primari e vincoli sociali e politici. Grazie.Pace e bene
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 06/04/15 alle 12:22 via WEB
Mi ricollego subito alla sua significativa considerazione: "Di pensatori lungimiranti come lui ce n'erano abbastanza, ma mai ascoltati attentamente, tranne da altri studiosi". Questa frase contiene e solleva una enorme verità: ciò che oggi succede è la conseguenza non di un incidente di percorso di una società complessa al punto da non poter essere governata, ma di una serie di decisioni prese a tavolino secondo una volontà che di proposito, ed in piena consapevolezza, ha voluto non dare ascolto a voci autorevoli che con largo anticipo avevano indicato l'impraticabilità di certe scelte economico-politiche, non escluse scelte sociali ed urbanistiche. Ecco perché faccio di frequente riferimento ad una oligarchia tanto colta, influente quanto pericolosa che s'impone, ormai da svariati decenni mettendosi al di sopra di ogni democratica espressione popolare, e al contempo isolando e facendo il vuoto attorno a pensatori di valenza mondiale, attraverso l'uso di metodi a dir poco non convenzionali.
Credo che molte risposte a domande solo in apparenza straordinariamente impegnative possano trovarsi nella cosiddetta tradizione o saggezza popolare che riporta alla memoria il tempo dei nostri nonni, quando il concetto di solidarietà e di mutuo soccorso non erano bei concetti da esibire in un palcoscenico mediatico ma comportamenti presenti nella quotidianità di vite condivise.
Sono convinto che molto di buono, nonostante tutto, continui a vivere fra le pieghe di una società inconfutabilmente provata, ma che appena le condizioni generali lo consentissero quel molto di buono ritornerà a riprendersi gli ambiti che gli spettano.
Pace e bene è un augurio, che conosco molto bene, sempre e più che mai di attualità, che naturalmente ricambio.
Sono io a ringraziarla, fra Eduardo.
 
nell.ombra
nell.ombra il 05/04/15 alle 08:00 via WEB
Sarà deformazione professionale, ma io penso sempre ai ragazzi. In che mondo li costringiamo a vivere? Ci si aspetta che lo cambino loro.... Ma come potrebbero mai disinnescare certi ingranaggi e restituirci un volto umano? L'analisi di fra Eduardo è splendida ma atrocemente vera. Così come la reazione estrema dei giovani che, alla violenza del sistema, rispondono con altrettanta violenza, anche se di altra natura. Buona Pasqua intanto.
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 06/04/15 alle 13:34 via WEB
Credo che sia sempre un dovere morale ed un imprescindibile atto di fiducia rimettere nelle mani non solo delle nuove generazioni ma in quelle di ogni individuo di buona volontà le sorti di una società, a prescindere dalle sue condizioni, secondo quella speranza e quella positività che non devono mai morire e che hanno sempre alimentato ed accompagnato, lungo la storia umana, la sensibilità di coloro che hanno saputo dare tutto il loro contributo per fare di questo mondo un luogo, per quanto possibile, sempre migliore.
So di annoverarti fra quel piccolo/grande esercito di coloro che tutti i giorni si mettono in prima linea per sostenere lo sforzo necessario a far sì che i presupposti, la speranza, di cui prima, non possano mai venire meno, per questo approfitto per dirti grazie, a nome anche di moltissimi altri, per il tuo esempio.
Ricambio il tuo augurio, carissima signora nell.ombra.
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 08/04/15 alle 22:50 via WEB
La Costituzione americana si fonda sulla felicità, così come quella italiana si fonda sul lavoro.
Un vero fallimento, in entrambi i casi...
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 09/04/15 alle 18:33 via WEB
Sono d'accordo, ma anche convinto che, volendo, basterebbe poco per costruire un mondo basato sul giusto lavoro per tutti a sostegno di una umanità adeguatamente soddisfatta e felice. :)
 
   
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 18/04/15 alle 09:04 via WEB
Certo, ma visto che con le costituzioni americana e italiana fondate rispettivamente sulla felicità e sul lavoro abbiamo ottenuto l'esatto contrario, converrebbe farne di nuove che siano fondate sulla sfiga.
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 19/04/15 alle 22:35 via WEB
"Un mondo basato sul giusto lavoro per tutti a sostegno di una umanità adeguatamente soddisfatta e felice" sarebbe per certi la più grande sfiga immaginabile. Sono ancora d'accordo con te. :))
 
     
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 20/04/15 alle 10:14 via WEB
Se tutti vivessimo davvero soddisfatti e felici la morte non sarebbe vista come una liberazione, ma come il peggiore di tutti i mali.
E la sua sola ombra che si avvicina creerebbe in ciascun individuo un panico tale da azzerare in un colpo solo tutte le felicità vissute.
Meglio lasciare le cose come stanno...
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 23/04/15 alle 22:18 via WEB
Soddisfatti ed insoddisfatti ce ne saranno sempre, ricchi e poveri...
Lasciare le cose come stanno la trovo una soluzione insoddisfacente. :))
 
     
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 24/04/15 alle 22:54 via WEB
Lo scorso anno ho letto di Seneca le lettere a Lucilio: è attualissimo.
La natura dell'essere umano è rimasta esattamente come quella di duemila anni fa.
Qui su questa Terra le regole sono queste.
Se si vuole cambiare veramente bisogna uscire dalla spazio-tempo. Cambiare gioco.
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 26/04/15 alle 20:49 via WEB
Ne sono convinto, caro Alfredo, sul fatto che la sostanza della natura umana non sia nei secoli cambiata di molto, come non sono verosimilmente cambiate le discriminazioni di razza, economiche, di ceto sociale, etc..., che hanno sempre alimentato odio, violenza, guerra.
Credo che una distribuzione molto più equa delle risorse di questa Terra fra tutti i suoi abitanti sarebbe un buon inizio per una convivenza più pacifica fra tutti i popoli; anche se questo non costituirebbe la panacea di tutti i mali umani, aiuterebbe sicuramente molto, credo.
 
gaza64
gaza64 il 09/04/15 alle 12:14 via WEB
Sinceramente non ho mai guardato agli Stati Uniti come ad un modello di perfezione sociale, nemmeno quando Obama ha ottenuto la presidenza attraverso una massiccia propaganda elettorale passata alla storia come la più costosa di tutti i tempi.
E' quindi evidente che il grado di felicità corrispondente non abbia seguito il dispendio economico utile a determinarlo ma che, al contrario, e forse a causa di questo, è esponenzialmente diminuito.
Chi ha bisogno di pagare il potere per avere potere, non può apparire potente agli occhi di un giovane animato dalle più pure ed innocenti aspettative del suo cuore. E il cuore si spezza andando in frantumi insieme alle disillusioni producendo, in quella solitudine esistenziale, il substrato ottimale per non credere più nemmeno ai propri sogni ed ai propri ideali.
Un caro ed affettuoso saluto...
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 09/04/15 alle 19:12 via WEB
Ciò che dici è vero, e lo è purtroppo, perciò penso che siano ormai maturi i tempi per iniziare a prendere e a fare prendere coscienza del fatto che le nazioni cosiddette democratiche dell'occidente industrializzato, compresa l'Italia, sono regimi dalla subdola facciata, sufficientemente violenti e pericolosi da creare danno a milioni di persone anche senza l'uso di armi - tralasciamo quando le armi le utilizzano. Questa realtà mi riporta col pensiero ai moti carbonari, a Mazzini, Garibaldi, uomini che hanno sognato, bramato e sacrificato per una società migliore, in tempi in cui i cuori probabilmente erano resi duri dal dolore: oggi viviamo in un mondo simile per certi aspetti, perciò credo nella necessità di un nuovo simil-risorgimento.
Sempre grazie. :)
 
   
gaza64
gaza64 il 14/04/15 alle 22:17 via WEB
E' sulla metodica risorgimentale che nutro forti dubbi, perché quella parte di umanità che desidera opporsi allo stato attuale, non può permettersi di regredire a forme di lotta che neghino il progresso comunque raggiunto.
Sempre prego e ancora grazie...:)
 
     
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 15/04/15 alle 20:36 via WEB
Non stavo alludendo, certo, all'uso delle armi. :)
 
lettorecauto
lettorecauto il 09/04/15 alle 22:38 via WEB
Ci ho vissuto. Tutto vero ma... Ma l'aria che respiri di poter cambiare il mondo con le tue forze in Europa te la scordi.
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 10/04/15 alle 12:06 via WEB
Grazie per la conferma secondo cognizione di causa.
La "aria che respiro", come dicevo in un commento più sopra, la cerco secondo ciò che ritengo un dovere morale: ritengo che non si debba mai mollare la speranza ed il desiderio di contribuire a migliorare le cose, per quanto ciò che ci circonda sembri irrecuperabile; personalmente cerco di metterci il mio, si trattasse anche di una sola parola in grado di smuovere un briciolo di coscienza.
Naturalmente le mie forze non hanno significato se non incanalate in un fiume di altre forze tendenti allo stesso obiettivo.
Benvenuto, lettore. :)
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 20/04/15 alle 08:41 via WEB
Un Paese nel quale tutto è legato alla produzione e ad una ( falsa ) organizzazione , un Paese assediato da tutto il resto del mondo , un Paese con a carico il più alto debito , verso l'estero e anche verso il pubblico , non mi pare sia questo un bel Paese . Un Paese che ha perso , da decenni , la spinta alla felicità e ha tradito qualunque aspettativa di New Deal , un Paese dove le intolleranze razziali e i ghetti sono sotto gli occhi di tutti coloro che vogliano vederle ... un Paese che promuove le guerre nel mondo e foraggia , alimentandosene allo stesso tempo , Trilaterali e Bilderberg , il Paese dove ti concedono mutui anche di 500.000 dollari ed il giorno dopo puoi essere licenziato dal capoturno nevrotico di turno ( che s'impasticca come te per andare avanti ) ... bah ! , credo proprio che Renzi e accoliti si siano ben presentati , come altre volte hanno fatto , con questa ennesima boutade . Non che qui da noi sia meglio , però non mi pare che gli Usa siano meritevoli di ammirazione .
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 23/04/15 alle 22:10 via WEB
Non sembra neppure a me che gli Usa siano meritevoli di ammirazione, personalmente lo penso da molto, molto tempo, come ne risulta convinto il relatore dello stralcio del video che riporto sopra, ragion per cui sarebbe il caso di lasciarli andare per la loro strada, sotto molti punti di vista, appunto. :)
 
MarquisDeLaPhoenix
MarquisDeLaPhoenix il 08/08/15 alle 12:50 via WEB
Mai considerati gli Usa un paese di riferimento. Semmai, qualche spunto utile lo si potrebbe trarre da qualche paese del nord Europa con un ottimo stato sociale.
 
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 09/08/15 alle 21:11 via WEB
Direi proprio di si. :)
 
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